Come si dice a Roma: “Ah ‘regà… famo a capisse …”: se questo
Blog fosse in grado di fare miracoli se li farebbe pagare …invece è tutto
agratisse oppure si chiamerebbe FinTimeBlog. Noi siamo laici, i miracoli li lasciamo fare a chi è capace.
Allora, i miracoli, grosso modo, si dividono in poche grandi
categorie: quelli avvenuti, quelli che dovranno avvenire, quelli ai quali si
crede ciecamente e quelli dei quali si dubita. Cominciamo da uno piccolo che a voi,
care lettrici e cari lettori, è ben noto: l’esistenza di questo Blog. Ma voi
avete mai visto di fronte ad un’edicola persone in fila in attesa di comprare
un quotidiano di quelli da 20/30 mila copie nazionali??? Io no, mai. Il
miracolo del piccolo successo di questo Blog consiste nel fatto che viene da lontano, molto lontano:
da quando c’erano solo i giornali di Partito, i libri e il mitico ciclostile: CiclinProp. Viene da quando le notizie delle agenzie si stampavano sulle telescriventi con rulli di
tre o più copie e a noi, poveri apprendisti giornalisti senza una lira,
attraversavamo Roma in motorino per farci regalare la quarta velina residua e
con quello confezionare un giornale radio alla metà degli anni ’70, appena
liberalizzato l’etere.
Veniamo, come premesso, ai miracoli di Viale Mazzini. Premessa:
per chi conosce e frequenta Napoli, sa di cosa parliamo. Sintesi: tre volte
l’anno (il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il
16 dicembre) la città e tutto il popolo napoletano, compresi gli atei,
trattiene il fiato in attesa del Miracolo di San Gennaro. È un evento
desiderato, misterioso e incerto, carico di tensione mistica, di speranza e di
fiducia collettiva. I personaggi intorno all’ampolla svolgono un rito
centenario ineludibile e inderogabile: il Cardinale, “e ‘parent” e il “compare
di fazzoletto” sono i sacerdoti. Se poi avete voglia, vi proponiamo di rivedere
un celebre passaggio di Massimo Troisi: https://www.youtube.com/watch?v=u5E9h1NHny8
.
Il primo miracolo già lo conoscete bene: i partiti si
sono misteriosamente accordati tra loro e, in accordo con il capo miracolante,
hanno realizzato AD, Presidente e quattro consiglieri. Per la Presidente, c’è
stato un “sottomiracolo” che prima o poi qualcuno svelerà: se avessero votato i
due rappresentanti di FdI non sarebbe stata eletta. Un segnale da tenere in
conto.
Bene, ora vediamo i miracoli attesi a Viale Mazzini. Li
scriviamo, cosi quando fra tre anni ci troveremo allo stesso punto in cui
eravamo quando arrivarono Salini e Foa (..lasciamoli lavorare poi
giudicheremo..) potremo fare un debito confronto tra i miracoli attesi e quelli
realizzati. Noi ci mettiamo in finestra, ci confonderemo tra la folla, come nel
Duomo di Napoli, in fiduciosa attesa.
Premiracolo. Carlo prima chiama Mario, Daniele e Gianfranco
e gli dice chiaro, tondo e forte con tono perentorio (nomen omen): volete il Miracolo Rai? mi avete chiamato a
risanare/dirigere l’Azienda? bene, mi date pure gli strumenti, altrimenti ve la
cavate da soli. Poi chiama Qualcuno dei 5S (uno a caso), i due Letta, i due
Matteo e magari pure uno di LEU e gli dice: mi fate pure la sacrosanta cortesia
di dirmi cosa volete fare della Rai? quale è il vostro progetto che non sia una
banale proposta di riformicchia della governance?
Dopo di che si accinge
ai miracoli che gli competono.
Miracolo n. 1. Tra pochi giorni inizierà la prima
fase della transizione al DVB-T2. “L’uomo Fuortes al comando” si dovrà
cimentare nell’ardua impresa di battere i pugni sul tavolo del ministro
Giorgetti per le inadempienze e ritardi del suo ministero. Il Bonus rottamazione
Tv 100 Euro è ancora fermo agli organi amministrativi e, se tutto va bene, se
ne parlerà dopo ferragosto. La Rai, per prima, ne potrebbe pagare gravi
conseguenze. Il miracolo dovrà essere molto vigoroso e tempestivo e la Rai
per prima dovrà concorrere a realizzarlo attuando quanto disposto dall’art. 17
del Contatto di Sevizio.
Miracolo n. 2. Nei giorni scorsi abbiamo letto
l’ultima intervista di Salini dove ha dichiarato che ha lasciato in eredità un
Piano industriale da portare a termine. Per quanto ci risulta non è così: il
Piano è scaduto proprio quest’anno e non è scritto da nessuna parte che sia
prorogato mentre risulta solo che sia stato sospeso da un Cda del marzo dello
scorso anno. Fuortes dovrà riuscire nel miracolo di predisporre rapidamente
un nuovo Piano per il prossimo triennio che coinciderà esattamente con
quello del suo mandato e forse anche meno. Il miracolo conseguente sarebbe di
farlo realizzare all’interno dell’Azienda e non spendere oltre un milione di
euro come nella volta precedente e da altri soldi ancora per “metterlo a
terra”.
Miracolo n. 3. È conseguente al precedente: ci
aspettiamo di vedere “l’uomo Fuortes al comando” realizzare un sogno: chiedere
ed ottenere risorse certe, stabili e adeguate a sostenere il Futuro del Sevizio
Pubblico. Servono soldi non solo per tappare i buchi ma anche per
investire. Lo vogliamo vedere in attesa di essere ricevuto di fronte al MEF e
al MISE a battere cassa e tuonare imperioso “O mi date i soldi o me ne
vado!!!”. Lo vogliamo vedere quando dovrà spiegare che quanto previsto nel PNNR
con il ritorno del pagamento del canone alla Posta o in Banca, potrebbe
riesumare i vecchi livelli di evasione, del valore di oltre 200 mln. e
danneggiare la Rai. Lo vogliamo vedere quando si tratterà di discutere del
mancato introito da Canone speciale. Dovesse mai accadere, ci prenotiamo un
posto in prima fila.
Miracolo n. 4. L’anno prossimo scade la Bibbia della
Rai, il Contratto di Servizio. Si dovrà iniziare, da subito, a lavorarci sopra.
Il Miracolo avverrà quando sapremo quale mandato ha questo Cda per impostare il nuovo Contratto, quale direzione
si dovrà intraprendere, quale Missione assegnare alla Rai, quali indirizzi
operativi si dovranno disegnare.
Miracolo n. 5. I tempi sono maturi, si dovrà
rimettere mano subito a tutto il sistema delle TLC dove opera anche la Rai. Ce
lo chiede l’Europa, ma ce lo chiede ancora più il mercato che piace tanto ai
suoi esegeti. Bruxelles ha detto chiaro e tondo: dovete rimettere mano al SIC.
Inoltre, “La tecnologia non aspetta” ha detto nei giorni scorsi l’AD di TIM. Ha
ragione. La Rai è in grado di competere? Come, quando e con quali soldi? Fuortes
si vuole impegnare a fare il miracolo di progettare e realizzare una CDN
proprietaria o al più, in condominio con altri broadcasters nazionali?
Miracolo n. 6. Riuscirà a mettere mano a sprechi,
inefficienze, malversazioni di vario genere? Riuscirà a resuscitare
professionalità interne a scapito dello strapotere di agenti e case di
produzione esterne? Riuscirà a fare
nomine in bilico tra il nuovo “Dragoncelli” (Draghi+Cencelli) e i vincoli di
necessità, e opportunità che i partiti gli porranno quando ognuno passerà
all’incasso delle tante cambiali sottoscritte?
Ne mancano altri, ma ci sarà modo: i miracoli, si sa, sono
imprevisti e imprevedibili. Nel frattempo, ci accontentiamo pure di sapere se
potrà fare il “miracolicchio” di decidere se il suo prossimo compenso verrà dal
Teatro dell’Opera del quale è tuttora Sovrintendente oppure dalla Rai di cui è
AD.
Ci piacerebbe tanto “raccontare la confusione” come qualche benevolo e ottimista lettore ci ha suggerito ma temiamo di dover fare solo la ragioneria dei miracoli.
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