sabato 29 settembre 2018

bestiale

C'è qualcosa di anomalo, di inconsueto, nella ostinata pervicacia con la quale alcuni si accaniscono ad assumere comportamenti ai limiti dell'umano. La martellante ostinazione con la quale si è voluti procedere rapidamente all'elezione del presidente Rai celava, come abbiamo scritto più volte, l'obiettivo di mettere le mani sul malloppo, sulla robbbba, sul portafoglio diretto e indiretto di Viale Mazzini. Alla faccia delle dichiarazioni di buona volontà, di indipendenza dalla politica, di grandi maestri del giornalismo ... non frega niente a nessuno ... tantomeno di un CdA dove chi conta veramente (anche in termini di capacità di spesa) e l'AD. A Roma si dice che chi paga comanda. E' proprio così: adesso l'emergenza è diventata la poltrona di AD di Rai Pubblicità, controllata al 50% da un leghista della prima ora e orfana di quel campione di managerialità di Piscopo. Manca ora di completare l'opera e garantire, anche su questo fronte che l'accordo Salvini e Berlusconi su non rompere le scatole a Mediaset sulla pubblicità vada rispettato. Ad Arcore si aspettano questo ... dei direttori di rete o testata, di piani industriali o editoriali non gli importa nulla !!!

Per ulteriori dettagli, vedi articolo di Dagospia di ieri. Illuminante !!!

Se qualcuno,anche tra i nostri lettori, continua ad avere qualche dubbio su chi sono questi e cosa vogliono fare della Rai, ha buona materia per riflettere.

Ricordate la famosa battuta di Nanni Moretti a Piazza Navona alcuni anni addietro: "E' stata una serata inutile, con questi dirigenti non vinceremo mai nulla". Ecco, applicate all'opposizione in questi giorni sulla Rai. La consigliera Borioni (PD) aveva il dito sul grilletto per tentare di bloccare la nomina di Foa in Vigilanza e non lo ha premuto. Il mitico Michele Anzaldi, segretario della Vigilanza, non ha impugnato per tempo quello che ha denunciato "errore" nella votazione rendendola, per ora, valida (perchè poi Barachini si rifiuta di far accedere agli atti non si capisce: non sembra che gli atti della Vigilanza siano sottoposti a regime di segretezza istituzionale). Allora, siamoalle solite, tanto rumore per nulla. Sempre il prode Anzaldi ha dichiarato a Repubblica.it "qualcuno preferisce tirarsi indietro" riferito ad una parte del suo partito. A pensare male si fanno peccatacci enormi, anzi di più, ma si indovina più che quasi, sempre. E' noto da tempo (Nazareno pacta docet) che una parte del PD ha visto da tempo con "simpatia" un rapporto privilegiato con FI, evidentemente questa parte ancora influisce sulle scelte del PD. Punto. E i conti tornano e si capisce bene perchè tanta ansia e fretta di nominare Foa presidente. 
A proposito di nomine: sarebbe divertente riprendere i virgolettati di Salvini e Foa sulle loro intenzini di procedere con le nomne applicando rigorosi criteri di professionalità, capcità, esperienza e indipendenza. Bene, ottimo, di più!!! Proponiamo un modestissimo suggerimento: si propongano le autocandidature pubbliche, nomi e cognomi e percorso professionale, si definiscano modelli  di punteggio (anzianità di servizio, incarichi ricoperti etc) e si proceda ad audizini in Cda, in modo da dare ai consiglieri tutto il modo di valutare  giudicare in base a  criteri uguali per tutti e trasparenti, altro che "quote". Non ci sono scuse: si parla di pochi incarichi, in poche settimane si può fare tutto. La Rai ha resistito finora, potrà resistere ancora un mese.

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giovedì 27 settembre 2018

a sua insaputa

Perchè nessuno si è mai accorto prima che nelle valli ticinesi viveva ed operava Marcello Foa? ci avrebbero risparmiato un triennio di presidenza Maggioni. A sentirlo parlare, per la prima volta, non c'è che dire: un campione integerrimo di indipendenza, autonomia, professionalità, titoli accademici, esperienza manageriale, rispetto per le istituzioni, alfiere della meritocrazia, allievo e pupillo di maestri del giornalismo. Insomma, per la Rai l'uomo giusto al posto giusto: si tratta proprio dell'uomo del Cambiamento che tutti aspettavamo. Averlo saputo prima !!!
Chi lo ha visto ieri in Vigilanza ha pure commentato "Però, che brava persona, persino le fake news, i tweet sono robetta insignificante rispetto al  suo percorso professionale".

Lui non se lo aspettava, tutto preso in pacifiche e placide nuotate nelle limpide acque dell'Egeo, è stato chiamato da un anonimo interlocutore: la Patria ti aspetta, torna e sarai Presidente ! In due ore Foa decide: obbedisco, fedele servitore del tricolore! Quei mascalzoni dei politicanti, però, gli giocano un brutto scherzo non si accordano tra loro e alla prima votazione lo impallinano. Lui, invece del fremito di indignazione e tornare di corsa a completare le vacanze, gli prende il furore del ferramenta: si inchioda alla poltrona in attesa di tempi migliori.

Nel frattempo, la politica corre veloce  e guarda avanti ... molto avanti: ci sono alle porte, in ordine, le elezioni regionali, quelle europee, gli equilibri del centro destra, la riorganizzazione dei tetti alla pubblicità, lo spread che avanza, la legge Fornero da abolire, la flat tax etc etc ... Accipicchia, vuoi mettere, tutto ciò che riguarda direttamente la Rai che certamente non può essere lasciata in balia delle onde.

Trovato l'accordo, fatto l'inganno. Il Presidente del Servizio Pubblico è semplicemente ostaggio e prigioniero di un patto politico al di sopra della persona. Ogni altra considerazione non può che derivare da questo punto granitico. Per il resto, come detto più volte, da questa Legge non ci aspettavamo l'uomo della Provvidenza e comunque "uno vale uno". Magari, fra qualche anno saremo costretti a dover ammettere che sarà stato pure bravo.

Con queste premesse, ora, come sostengono alcuni nostri lettori, sarà necessario aprire una linea di credito e giudicarlo per le cose che farà. Ce ne faremo una ragione.

Però, il dubbio atroce che qualcosa non sia stato fatto in punta di diritto, di rispetto delle regole,, continua a correre. Hic sunt leones.

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mercoledì 26 settembre 2018

irrelevanza

Cosa c'è di peggio dell'irrilevanza? cioè, dell'essere completamente inutile, trasparente, privo di ogni effetto, incapace a produrre fatti rilevanti ? forse nulla, è quanto di peggio possa accadere ad un soggetto politico, quale che esso sia.
In assenza e in attesa di notizie (alle 13 audizione - diretta su Rai Tre - e stasera voto in Vigilanza di Foa) ci permettiamo di divagare sul tema.

Con ordine: è rilevante l'azione di Governo del M5S rispetto a quella della Lega? chi detta l'agenda politica? non ci dovrebbero essere dubbi. Ancora: è rilevante l'azione delle forze di opposizione rispetto a quelle di Governo? sono esse in grado di incidere, seppure in modo millimetrico, sui temi all'ordine del giorno? non ci sono dubbi: NO. Ancora: è rilevante la partita sulla nomina di Foa come presidente Rai? Il CdA eletto con questa Legge ha rilevanza e forza rispetto al ruolo dell'AD ? poco, pressochè nulla.

La notizia di stamattina è il minacciato ricorso al TAR contro la riproposizione al voto di Foa. Si ricorda il caso Monorchio del 2005 che, non avendo ottenuto il consenso della Vigilanza successivamente si è dimesso. A proposito di dignità: altri tempi, altra stoffa, altre persone. Non siamo accademici del diritto, non sappiamo se la sede Amministrativa sia la più corretta.
A molti converrebbe far saltare il banco e mettere una zeppa nei rapporti tra Lega e FI, tra Lega e M5S, tra il Governo e l'opposizione.

Ma rimane sul fondo la madre di tutte le battaglie: far saltare questa Legge che però, in questo momento, non vede eserciti in grado di scatenare la guerra. Eserciti in campo forse no, ma una pattuglia di sabotatori in grado di evidenziare i profili di incostituzionalità  forse si.

Il tema centrale rimane la Legge del 2015, la fonte primaria dello squilibrio attuale che riporta nelle mani del Governo il controllo pressochè assoluto sulla Rai e, per estensione, nelle mani dell'AD. Tra i nostri lettori, alcuni sostengono che si possa far avanzare un progetto di riforma della Rai a partire dall'organizzazione. E chi dovrebbero essere i soggetti che si caricherebbe sulle spalle questo fardello? gli attuali amministratori? le forze politiche che li sostengono e che li hanno nominati? con quale indirizzo editoriale e gestionale? ci sbagliamo o leggiamo fonti diverse quando, come al solito, si parla di nomine in virtù dell'appartenenza a "quote" politiche? quali dubbi ci possono essere sulla qualità progettuale di amministratori che non hanno altro mandato che rispondere a comando alle richieste di chi li ha nominati? Continuiamo a pensare male e fare peccato ma continuiamo pure ad osservare che ci indoviniamo, quasi, sempre.

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martedì 25 settembre 2018

la Rai sovranista

Ci siamo interrogati sulla possibilità che il futuro del Servizio Pubblico Radiotelevisivo italiano possa prendere una deriva "sovranista". Non è ben chiaro il significato, però, qualcosa ci preoccupa. Ad esempio: cosa succede alla televisione pubblica ungherese, paese guidato da un certo Orban (molto amico e sodale di Salvini, a sua volta amico e sodale del candidato presidente Rai Foa ... similia similiaribus) ? succede che la libertà di informazione è messa sotto scacco da una legge che in nome di un non bene identificato "interesse pubblico" di fatto limita e controlla la libera esposizione del pensiero.  Una cosetta da poco, tanto che il Parlamento Europeo ha votato per le sanzioni e, guarda caso, Salvini ha votato a favore di Orban. Sarà un caso che il leader leghista ne ha fatto un perno delle sue battaglie imporre Foa alla Rai? Qualcosa non torna e chissà se domani in Vigilanza qualche parlamentare avesse voglia di chiedere al candidato presidente cosa ne pensa. Va a sapere, magari gli sfugge un insulto a Mattarella e un elogio ai poteri complottisti universali.

Si obietta: in Italia questo non sarà mai possibile ... troppo forti (per fortuna) i meccanismi di difesa e tutela per essere superati da un leader di  governo qualsiasi e, di conseguenza, la Rai è in cassaforte. Insomma, insomma ... difficile dormire sonni tranquilli quando si continua a leggere che una direzione di un Tg o un Gr ancora una volta viene assegnato non a chi garantisce maggiore indipendenza dalla politica ma, al contrario, a chi è più "in quota" rispetto ad essa.

Da rivedere e ascoltare attentamente la puntata di Presa diretta di Riccardo Iacona andata in onda ieri sera, 24 settembre. Si avverte una vaga sensazione di presa per il culo, tanto per essere chiari. E' stato intervistato il Presidente della Camera, Roberto Fico, che ha ribadito più volte e con formale fermezza che alla Rai occorre indipendenza dalla politica e meritocrazia. "Ahhhhh Robbbeee, faccce ride !!!" delle due l'una: o Fico appartiene ad una forza politica di chiara ispirazione maoista, marxista leninista, con sbilanciamento verso l'espressionismo fiammingo e tendente allo scautismo, oppure fa parte dello stesso partito che insieme alla Lega sta applicando alla lettera una delle peggiori leggi di riforma della governance Rai  mettendo sotto un tallone d'acciaio il peso della politica, del Governo, su Viale Mazzini?
Come si può giudicare, ancora stamattina, sul Fatto Quotidiano un titolone a quattro colonne tutto impostato su desiderata dei partiti e sulle "quote" di appartenenza dei candidati alle direzioni di reti e testate? Forse, a Fico nessuno gli ha detto che, ancora una volta, da alcuni la Rai non viene considerata  un Azienda di Servizio Pubblico ma una macelleria di bassa qualità.

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lunedì 24 settembre 2018

il voto e le quote

Leggiamo con sorpresa sul suo profilo Twitter che il consigliere Riccardo Laganà, dopo avere espresso l'astensione al voto per l'indicazione di Foa come presidente Rai, gli ha augurato buon lavoro auspicando che si possa  insieme a lui "ridare alla Rai la dignità che negli anni è stata calpestata".

Prima ancor di entrare nel merito della questione, ricordiamo che lo stesso Foa è atteso in Vigilanza nei prossimi giorni. Successivamente, i parlamentari esprimeranno con il voto la conferma della candidatura e, se approvata, successivamente, Foa potrà presiedere il CdA ne pieno delle sue legittime funzioni. Fino a quella data, formalmente, appare alquanto prematuro augurare qualcosa.

Passo indietro: lo stallo in cui si trova il Servizio Pubblico è determinato da un Legge ritenuta da molti profondamente sbagliata per almeno due solidi motivi: sposta completamente la governance sotto il controllo pressochè totale del Governo e perchè assegna alla nuova figura dell'AD eccessivi poteri di gestione rispetto al CdA (uno su tutti: il potere di firma per contratti fino a 10 milioni).

Messa la partita in pieno campo della/e forze di governo, le trattative sulla direzione, la gestione di ogni atto (comprese le prossime nomine e l'indirizzo del futuro piano industriale) sotto costantemente sotto scacco di equilibri lontani dalle esigenze dell'Azienda quanto più dello scambio politico che avviene al suo esterno. La stesa riproposizione di Foa ne è la prova più evidente: nel momento in cui Lega e FI trovano l'accordo su temi come le regionali oppure, peggio ancora, rassicurazioni sui tetti pubblicitari, viene riproposto il suo nome per tornare poi in Vigilanza. Tutto questo potrebbe essere oggetto di verifica e analisi, sia formale che sostanziale (magistratura) per il cosiddetto voto di scambio.

A proposito di "dignità" delle persone. Posto e non concesso che tutto fili secondo gli accordi extra Cda (perchè questo sembra stia avvenendo, come al solito, come sempre) si dovrà arrivare al tema delle nomine per alcune direzioni importanti. Si legge di Tizio, Caio o Sempronio "in quota Lega oppure M5S": conoscendo molti dei nomi di cui si parla è veramente sorprendente leggere che sono collocati "in quota" di un partito del quale fino a poco tempo fa ne avrebbero detto peste e corna. Sarebbe "salutare" che il nuovo AD sostenesse pubblicamente che la scelta dei direttori non deve avvenire "in quota" ma per competenze, esperienze, capacità, storia aziendale. Forse, lo chiedono anche i dipendenti Rai, oltre che tutti coloro che sono interessati al Servizio pubblico. Sarebbe ancor più salutare che che questo auspicio venisse anche dal Consiglio visto che, come dispone la Legge, l'AD deve acquisire il parere obbligatorio (vincolante solo per i direttori di testata se espresso con la maggioranza di due terzi) del CdA.

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sabato 22 settembre 2018

Il voto di ieri e quello di domani

Ieri, come noto, il CdA Rai ha riproposto Foa come presidente. Lo hanno votato in quattro, fedeli agli ordini di scuderia del Governo. Borioni contro e Laganà astenuto. Su questo tema c'è da riflettere.

Rinviamo a domani, necessario approfondire e capire. Alcuni lettori  del blog hanno espresso perplessità.

venerdì 21 settembre 2018

la farsa e la tragedia

Non è ben chiaro quale delle due rappresenta meglio questo momento politico. Sotto forma di farsa si osserva un balletto di posizioni, di espressioni, di gesti e avvenimenti tutti più o meno già visti. Si tratta di "genere di opera teatrale la cui struttura e trama sono basate su situazioni e personaggi stravaganti, anche se in generale viene mantenuto un certo realismo e nei loro aspetti irrazionali". La politica invade la Rai, se ne appropria e si preoccupa solo di capire chi potrà indicare a sua somiglianza "in quota" per la direzione di un Tg o di una rete?  qualcosa di nuovo ? non è avvenuta la stessa tarantella anche nel passato più o meno recente? Nulla di nuovo e, infatti, i colleghi della carta stampata nemmeno si curano di sollevare il problema, si accontentano di riportare qualche rumors o gossip. Addirittura, il Corriere di oggi, sull'argomento si prende una pausa e non si legge nemmeno un titoletto. Non c'è nulla da aggiungere. Amen.

La Tragedia (ha per lo più come oggetto un complesso problema di coscienza sviluppato, attraverso vicende accentuatamente ricche di pathos, in direzione di una finale catastrofe chiarificatrice e liberatrice;) si osserva nella dichiarata, palese, impossibilità a prefigurare un esito diverso a vantaggio del Servizio Pubblico con i mezzi di cui si dispone. i quali, al momento. sono: 

A ricorso contro il doppio voto per Foa sia in Consiglio che in Vigilanza 
B ricorso per potenziale danno erariale
C ricorso per presunto voto di scambio

I soggetti istituzionali che, a vario titolo, possono essere interessati sono la Corte Costituzionale (deve essere un Giudice ordinario a promuovere l'azione), la Corte dei Conti, la magistratura ordinaria.

Qualche lettore di questo blog ha sollevato il problema: allora, cosa si può fare per uscire dalla melma, dal guado?
Intanto proponiamo di tenere aperto il dibattito, la riflessione, su temi e problemi al di fuori della contingenza, del quotidiano, di chi sarà presidente ora per allora (nei giorni scorsi, ci risulta, che alcuni hanno avviato una iniziativa del genere). La stesura del prossimo piano industriale (ha avuto una proroga dal MISE) potrebbe essere una buona occasione per intervenire su un modello di futuro dell'Azienda.


giovedì 20 settembre 2018

raccomandazione

Per cercare di capire, per non annoiarsi più di tanto, vale la pena leggere il pezzo di stamattina su Libero a proposito di Foa: un grande professionista che riflette in toto l'idea sovranista della Nazione e del servizio pubblico. Ecco, ci mancava solo l'idea sovranista accompagnata alla visione del servizio pubblico. Non è del tutto chiaro come questi elementi possano convivere: tipo la Rai sovranista? cioè, come si dovrebbe declinare il Tg1 con questa chiave? Alberto Angela o Chi l'ha visto sovranista? Bhò, confessiamo, ci si confondono le idee.

Invece, le idee sono del tutto chiare a leggere quanto sta avvenendo in queste ore su questo argomento: B. ottenuta le dovute garanzie su tetti pubblicitari da S. che gli garantisce il voto a Foa e il M5S abbozza e tira avanti. Del resto anche Di Maio ha garantito che Foa è la persona giusta al posto giusto). Ci mancava però la tarantella dell'audizione preventiva (mai avvenuta in precedenza e questo manda in brodo di giuggiole i garantisti di varia natura, nonchè lascia un filo di speranza sulla possibilità che magari a Foa durante l'audizione gli sfugge magari qualche insulto a Mattarella, oppure espone qualche teoria complottista pluto massonica galattica e quindi lo bocciano. Però, viene banalmente da pensare, ma non ci potevano pensare prima? E comunque, non è che il personaggio sia sceso dall'albero del pero: è stato indicato dal MISE, cioè dagli stessi che ora vorrebbero sapere da lui come intende svolgere il suo ruolo. Ma prima di indicarlo, qualcuno lo ha chiamato e gli ha chiesto qualcosa? Bho !!!

Comunque, a farla breve: la legge porcata che istituisce questa governance si rivela in tutti i suoi effetti nefasti e, anzi, svela il peggio che la sottendeva. La Rai è prigioniera politica del Governo che ne dispone a suo totale piacere come merce di scambio per qualsiasi altro mercato politico o economico. Ieri mattina in Vigilanza, il presidente Barachini si è adombrato quando un parlamentare ha usato il temine "mercimonio". Che persona attenta e sensibile! chissà, forse non gli veniva il termine giusto. Però, la sostanza, si intende benissimo.

Rimane un punto centrale: ammesso e non concesso che tutto possa filare come lo stanno apparecchiando, la nomina di Foa potrebbe rimanere sotto scacco di possibili ricorsi giudiziari con tempi e modi lunghi e complessi. Nel frattempo la Rai tira a Campari o, se preferite, un prosecchino come apericena, visto che in questi giorni parlare di cena va di traverso a qualcuno.

Il caso Meocci potrebbe non far dormire sonni tranquilli.

mercoledì 19 settembre 2018

pausa di riflessione

Los Hombres hablan des personas ... Los Caballeros hablan des cosas

in attesa di conoscere gli esiti della Vigilanza di stamattina, ci prendiamo una pausa di riflessione per cercare di andare oltre la frutta e la verdura, il pane e il salame

martedì 18 settembre 2018

coglioni

I lettori spero ci perdoneranno il termine non proprio elegante. In questo caso sarà pure necessario capire bene a chi si riferisce: a tutti coloro che sono stati artefici, promotori, protagonisti, testimoni attivi, ispiratori, scrittori e divulgatori di una legge nefasta, una vera porcata di leghista memoria, o a chi è costretto a subire le conseguenze, a chi deve rincorrere gli avvocati e i tribunali a cercare di far rispettare quel poco che resta della dignità democratica, oppure a chi ancora una volta pensa a "difendere" la Rai.

Ci riferiamo ad una notiziola che i quotidiani di oggi non hanno ripreso, eppure un pizzico di gusto c'è. Ieri, alle 17.33 l'Agenzia DIRE lancia un pezzo dove il deputato PD Michele Anzaldi se la prende con il consigliere Rai Riccardo Laganà e l'Usigrai colpevoli di non aver ancora presentato un esposto alla Magistratura per il presunto danno erariale a danno di Viale Mazzini. Un vero fenomeno ! ma il fenomeno migliore è nell'attacco della dichiarazione "grazie al Governo Renzi  per la prima volta i dipendenti Rai esprimono per la prima volta nella storia dell'Azienda un loro rappresentante nel Cda ..." Invece di andare in pellegrinaggio alla Madonna del Divino Amore per chiedere scusa del proprio peccato su questa Legge che ha imprigionato il Servizio Pubblico nelle mani del Governo, ringrazia il Governo Renzi ?  fenomenale !!! non finirà mai di stupirci.

Pochi giorni addietro abbiamo titolato il post "fuori l'artiglieria" perchè ci si trovava, e ci troviamo tuttora, in condizioni tra il drammatico e il ridicolo, tra Costituzione e pane e salame. Forse, per paradossale che possa apparire, la "pausa" di questi giorni, l'attendere l'arrivo del VII cavalleggeri a salvare il Cavallo di Viale Mazzini, non serve, non è utile. Forse, indirettamente, qualcuno dovrà tirare fuori l'artiglieria per valutare tutti i profili costituzionali, legali, contabili di quanto sta avvenendo intorno e sulla pelle della Rai.

Al netto di tutto questo, a quanto sembra il "mercato delle vacche" (con tutto il rispetto per gli animali) prosegue e anzi si complica. La tensione tra chi vende e chi compra è alta e nessuno si fida dell'altro (che meraviglia! ) Stasera, o forse domani, ma forse stasera o forse ...bho .. si dovrebbe mangiare meglio a casa B. (però c'è la Champions, anche se il Milan è fuori). I tecnici hanno approntato la road map: domattina alle 8 la Vigilanza dovrebbe votare (con l'astensione di FI) l'atto di indirizzo (per favore Cda Rai, rivotate un presidente e fatecelo sapere presto), dopo di che (con 24 ore di preavviso, si dovrebbe convocare il Consiglio che rapidamente, dovrebbe rivotare Foa che, rapidamente, dovrebbe tornare in Vigilanza e rivotarlo.... rapidamente...

Forse, ha ragione Anzaldi, sarà il caso che l'artiglieria cominci a sparare e lui per primo a rendere pubbliche le motivazioni legali che sostengono il no alla nuova votazione in Vigilanza.

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lunedì 17 settembre 2018

pane e salame

questo blog non è particolarmente attento al gossip politico, però ... quando ce vò ... ce vò !!!

a quanto sembra, pane e salame non è stato sufficiente a placare gli appetiti dei commensali ieri sera ad Arcore e, perlomeno per quanto riguarda l'accordo su Foa presidente, ancora non c'è nulla di deciso. Tajani guida la fronda contro lo strapotere di Salvini. Vedremo .. vedremo

errore

forse abbiamo capito male:

5. CONFLITTO D’INTERESSI Abbiamo potuto constatare come il conflitto d’interessi nasca già nelle aule parlamentari, dove i medesimi legislatori sono, talvolta, i soggetti che versano in gravi situazioni d’incompatibilità. La stessa Giunta per le elezioni, organo anacronistico in quanto composto essenzialmente da politici, contribuisce a mantenere inattuata qualsiasi normativa in materia. Per risolvere il conflitto d’interessi, che spesso pregiudica l’azione della politica, intendiamo innanzitutto cambiare l’ambito di applicazione della disciplina estendendo l’ipotesi di conflitto oltre il mero interesse economico. Riteniamo, infatti, che debba qualificarsi come possibile conflitto di interessi l’interferenza tra un interesse pubblico e un altro interesse, pubblico o privato, che possa influenzare l'esercizio obiettivo, indipendente o imparziale, di una funzione pubblica, non solo quando questo possa portare un vantaggio economico a chi esercita la funzione pubblica e sia in condizione di un possibile conflitto di interessi, ma anche in assenza di un vantaggio immediatamente qualificabile come monetario. Intendiamo inoltre estendere l’applicazione della disciplina a incarichi non governativi, ossia a tutti quei soggetti che, pur non ricoprendo ruoli governativi, hanno potere e capacità di influenzare decisioni politiche o che riguardano la gestione della cosa pubblica, come ad esempio i sindaci delle grandi città o i dirigenti delle società partecipate dallo Stato.

tratto dal Programma di Governo Lega Movimento 5 Stelle

servizio pubblico ???

Stamattina a leggere i giornali viene proprio il mal di pancia: mettete in fila i pezzi del Corriere, Repubblica e Stampa e provate ad indovinare se qualcuno si chiede cosa sta succedendo. In condizioni normali, sarebbe lecito domandarsi: perchè B. deve richiedere al leader di Governo di assicurarlo sul futuro delle SUE aziende, della sua "robbbba", dalle possibili minacce in arrivo dal M5S ?

Qualcuno ha ancora voglia di parlare, o di scrivere, sul Servizio Pubblico Radiotelevisivo? qualcuno ha ancora voglia di ricordasi del "conflitto di interessi" ? che senso ha parlare di concessioni di beni pubblici, di interessi collettivi, di cultura, di scienza etc etc etc quando bastano un paio di fette di salame, un pezzo di pane e un grande schermo (Salvini ce l' ha piccolo!!!) per affrontare e risolvere i problemi della Rai e del suo futuro (leggiamo non virgolettato: purchè la Rai non dia fastidio a Mediaset).

Forse, forse, vista l'aria che tira per il prossimo futuro (per non dire di quella che ha tirato nel recente e lontano passato) di questa Rai, di questo tipo di Servizio (omettiamo Pubblico) comincia a non vedersi più tanto il bisogno, la necessità visto che, comunque la si voglia vedere, si richiede esplicitamente la sussidiarietà a quello privato. E se, per malaugurata voglia, qualcuno volesse pensare o proporre qualcosa di migliore, di più, di diverso, bene che vada ti sbattono in faccia "non ci sono le risorse" (salvo poi trovarle con il regalo della quotazione di Rai Way il cui solo compito sembra quello di dividere lauti dividendi agli azionisti). Perchè chiedere (o meglio obbligare) un canone quando si possono avere un servizio radiotelevisivo (o in streaming) a costi inferiori e, a volte, di qualità superiore?  Educare, informare, divertire (BBC docet) ??? troppa grazia.
Provate per credere: questo il link del Servizio Pubblico inglese:

https://www.bbc.co.uk/bbctrust/our_work/audiences 

e provate poi a cercare qualcosa di simile per la Rai !

Mercoledì in Vigilanza, prova tecnica di trasmissione: necessario votare la mozione cosiddetta "acqua fresca" nel senso che si dovrebbe chiedere al CdA Rai di votare un presidente a piacere, uno qualsiasi al loro interno meno Salini che è già AD. Barachini lo aveva già scritto lo scorso 7 agosto, ma, non si sa mai, magari i nuovi consiglieri lo avessero scordato è sempre meglio ricordarglielo, almeno per salvare la forma, perchè la sostanza si decide ad Arcore.

Però, nota finale, che personcine per bene: i due, affrontati i preliminari e dopo che il Cagliari è andato in vantaggio, si accorgono che manca un ospite a tavola, la Meloni, e allora giusto per essere cortesi, propongono una nuova cena, magari un pò più abbondate di pane e salame (bracino corto !).

ps: grazie sempre alle centinaia di persone che pure la domenica, trovano voglia e tempo per leggere questo piccolo blog

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domenica 16 settembre 2018

apericena

La faccenda si sta facendo ingarbugliata e sarà opportuno metterla in mano a buoni avvocati.

La cena/partita di stasera a Arcore è ad alto rischio. I due personaggi si presentano con una lista di doleances alquanto complessa. Però B. sembra rassicurato da S. sul tema "malloppo" (tetto pubblicità ...tutto il resto è noia) e potrebbe venire a più miti consigli.

Leggiamo dall'ANSA di ieri: "ci sono molte rassicurazioni di giuristi di alto livello; secondo tanti giuristi non c'è nessuna norma che lo vieti, e dunque, con il quadro che si va delineando per il secondo voto della Vigilanza, tutto indica che la situazione sia perfettamente in regola"

Fenomenale....a Roma si dice: se la canta e se la suona !!!

Non ci avventuriamo oltre sul terreno della fantapolitica e lasciamo il campo ad un nostro autorevole interlocutore che suggerisce: magari S. esce soddisfatto dall'incontro con B. e il pacchetto complessivo potrebbe reggere. Però, pensato ma non detto, visto il possibile scenario giuridico che non promette nulla di buono sulla possibile ricandidatura di Foa, si potrebbe immaginare un "beau geste" da parte di Salvini e cambiare cavallo. Interessante e suggestiva ipotesi.

Intanto, tecnicamente, la Vigilanza è convocata per il prossimo mercoledì dove si dovrebbe approvare la mozione con la quale si (ri)sollecita il CdA a procedere rapidamente a rimettere in votazione il nuovo Presidente. Dopo di che, se tutto fila liscio e si trova l'accordo, si riconvoca la Vigilanza e si procede alla ratifica.

per quanto ci riguarda: forza Cagliari !!!

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sabato 15 settembre 2018

forza Cagliari

Leggiamo un virgolettato anonimo (riconducibile a B.) nel pezzo di Emilio Pucci sul Messaggero "Mi raccomando, questa storia del tetto alla pubblicità per noi è dinamite" e avrebbe risposto indirettamente Salvini "stai tranquillo (sereno) ... questa storia degli spot non è nel programma di Governo".

Riprendiamo da Agatha Christie: «Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova». Torniamo a quanto abbiamo scritto ieri: la questione Foa è solo un incidente di percorso, il malloppo, la posta in gioco è molto più elevata. Ieri abbiamo scritto della fortunata coincidenza dell'uscita di Rai dal bouquet Sky e del contemporaneo rilancio di Rete 4. Ma, evidente, anche questa è una briciola rispetto alla minacce che potrebbero incombere su Mediaset se la proposta di Crimi dovesse avere un seguito. 

Che sia Foa o meno il prossimo Presidente Rai cambia poco (comunque c'è l'AD). Quello che rimane è che Viale Mazzini è merce di scambio. Punto e a capo. 

Per fortuna ci pensa Michele Anzaldi (e con lui il PD che riparte dalla Rai per una dura e fiera opposizione) a ricordare che rivotare in Vigilanza "non si può fare". In suo soccorso potrebbe arrivare il portierone del Milan, Gigio Donnarumma !!!

Domani sera, ad Arcore, nella prevista cena con partita, se a B. dovesse andare di traverso il risultato della partita, magari si innervosisce e salta l'accordo globale con S. e allora ... se, viceversa, il Gigio nazionale dovesse fare miracoli e salvare il risultato, la parola allora passa gli avvocati per sapere se "ne bis in idem" è solo un modo di dire, se la certezza del diritto è solo opinione.

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venerdì 14 settembre 2018

Il post, o la cena, in gioco

ieri due autorevoli e qualificati lettori di questo Blog hanno fatto interessanti osservazioni:
A nelle condizioni date (stallo del CdA) non si poteva far nulla sulla questione Rai4, la colpa è della precedente gestione Orfeo-Maggioni che sono stati capaci anche di non capire l'importanza dei mondiali di calcio a tutto favore di Mediaset.
B sempre a proposito di Rai4 che non è più su Sky si osserva che il danno effettivo per Rai non sarebbe di 50 mln ma circa la metà.

risposte: A il nuovo AD, in virtù dei poteri conferiti dalla Legge, poteva e doveva fare qualcosa subito, la famosa lettera della Vigilanza del 7 agosto non poneva limiti in questa materia.
B certo la differenza non è poca, posto che i numeri siano attendibili, ma è l'oggetto che conta, cioè i fatto che comunque Rai subisce un danno, piccolo o grande che sia.

Ieri si è svolta la Vigilanza Rai. non una riga sui maggiori quotidiani (vedi Tommaso Labate sul Corriere) di oggi a parte Il Manifesto, se non per dire che comunque è in corso la trattativa Berlusconi Salvini. Il presidente della Vigilanza, Barachini,  ieri avrebbe dichiarato di essere in possesso di pareri legali che consentirebbero di rimettere in votazione Foa. Leggiamo dall'ANSA di ieri: il deputato PD Michele Anzaldi ha affermato che i pareri in possesso della Commissione sarebbero tre, dei quali due già noti e presentati a luglio, dove si afferma che non è possibile ("Dei tre pareri legali in possesso della Vigilanza, due escludono categoricamente la possibilità di rivotare Foa: sono il parere dell'avvocato Beniamino Caravita di Toritto, in possesso della Commissione da agosto, e il parere dello studio Del Re e Sandrucci, che abbiamo messo oggi a disposizione della Commissione".) Il terzo parere, a firma dello Studio legale Del Vecchio e Principato, "non prende nemmeno in considerazione l'ipotesi del remake della votazione ed focalizzato sulla netta esclusione che Foa possa esercitare le funzioni di consigliere anziano". 

Invece, grande attenzione alle telefonate e alla possibile cena ad Arcore (con visione della partita Cagliari Milan) tra B. e S. dall'esito della quale si potrà sapere che i due potranno procedere alla nomina di Foa alla presidenza Rai. 

Di interessante oggi solo l'analisi del Fatto Quotidiano sul mercato pubblicitario (sullo stesso giornale intervista a Vito Crimi, sottosegretario con delega all'editoria: per B. sulla pubblicità è finita la pacchia). Ci sono in ballo diverse centinaia di milioni di euro (per Mediaset stimati oltre 700 mln la quale con ascolti tra il 30-35% si accaparra il 55-60% delle risorse).

Forse, la vera posta in gioco alla cena di Arcore è questa. Della Rai, delle elezioni regionali, forse, interessa un pò meno.

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giovedì 13 settembre 2018

festival delle nefandezze

un buon avvocato (o, se preferite, una buona opposizione) avrebbe buon gioco per sollevare l'ira di Dio per difendere la Rai. E' in corso un festival delle nefandezze che basterebbe la metà per chiedere, in ordine: l'intervento del Presidente della Repubblica, la Corte dei Conti, la magistratura ordinaria, i vigili urbani e la Protezione civile.

Tanto per capire: necessario leggere il pezzo di stamattina, a firma Augusto Minzolini (uno che se ne intende) su il Giornale per valutare se esistono gli estremi tecnici legali per configurare il reato di voto di scambio. Io ti sostengo alle regionali con un patto di desistenza e tu mi approvi Foa alla Presidenza Rai. Ci sono stati tempi oscuri a Viale Mazzini e forse la memoria ci inganna, ma una vicenda del genere non si ricorda facilmente.

Danno erariale: l'impossibilità ad agire in cui è costretta l'Azienda, di fatto, costituisce una debolezza operativa in grado di generare ripercussioni negative per la sua funzionalità, sia in termini immediati, sia in termini strategici. Vedi esempio Rai4: da oggi non è più sulla piattaforma Sky e, guarda caso, proprio da oggi viene annunciato (vedi articolo de La STampa a firma Michela Tamburino) il rilancio del canale di Mediaset. Bingo !!! come abbiamo scritto, in questo caso, è stato ipotizzato un danno stimato intorno ai 50 milioni di euro.

Abbiamo già scritto più volte sul piano industriale, quello editoriale etc. E' stata richiesta una deroga al MISE in merito alle scadenze previste al Contratto di Servizio: non sembra proprio un grande vantaggio. Si ammette implicitamente A) finora non è stato fatto nulla B) ce la metteremo tutta ma, per ora, non siamo in grado di fare altro che attivare la Commissione paritetica, magari nelle prossime settimane ci impegneremo. Ogni ritardo è colpevole, c'è poco da discutere.

La Rai, come buona parte dei servizi pubblici europei, è in sofferenza sulle dinamiche degli ascolti (vedi documenti pubblici EBU: il pubblico giovanile è in fuga) e nessuno è in grado di ipotizzare come contrastare questi fenomeni.

In questi giorni inizia formalmente la gara sui 700Mhz. Da quanto leggiamo su un documento ufficiale "Rai dovrà ristrutturare il mux1, per cederne prima il 60% e poi l’80% alle emittenti locali, utilizzando solo frequenze VHF, con perdita di copertura nelle aree dove l’utenza storicamente non dispone di antenne riceventi su tale banda: si stima che la perdita stimata di servizio sia compresa tra i 5 e i 6 milioni di famiglie." Inoltre, per affrontare il problema, "MuxVHF: investimenti in sospeso, in funzione della verifica degli scenari (a quadro invariato, si avrebbero circa 200 milioni € di CAPEX)". da dove dovrebbero saltare fuori tutti questi soldi in un quadro di risorse limitate (vedi ricavi da pubblicità in declino)?  Si pone poi il problema del "polo delle torri" dove una Rai Way non si capisce più la sua missione sul mercato dove, per inciso, a quatto anni dalla quotazione, non ha spostato una virgola: i ricavi da terzi (come si legge nei documenti ufficiali) nel 2014 erano di 35 mln e nel 2017 di 35 mln. mentre è aumentata la sola quota Rai che è passata da 173 a 181 mln. Si pone in modo chiaro una responsabilità dell'Azionista di maggioranza che, finora, è stata latitante (vedi composizione del Cda di Via Teulada).

il festival delle nefandezza continua

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mercoledì 12 settembre 2018

venditori di fumo

a proposito di fumo ... che almeno sia buono !!! è faticoso vedere ancora una volta, l'ennesima, vignetta del presidente ( o del DG o dell'AD ...  fate voi) in braccio, tra le mani dei soliti noti (vedi Dagospia di stamattina). Nel recente passato è stata la volta di campo Dall'Orto e poi di Orfeo come pure della Maggioni etc etc etc ... nulla di nuovo ... anzi, forse peggio.
Che questa legge sulla governance Rai fosse una porcata era noto da tempo: nasce male e vive peggio. però, lasciava un barlume di speranza nei quattro eletti dal Parlamento sulla base dei curricula inviati. Niente ... nada, nisba, non c'è trippa per gatti.
Intendiamoci, la questione ora non è tanto Foa si o Foa no ... alla fin fine forse non sarà peggiore o migliore di tanti suoi illustri predecessori. la questione, ancora una volta, semplicemente, è l'autonomia di Viale Mazzini.

Come più volte è stato scritto: è necessaria una riflessione non tanto e non solo sulle prossime settimane ma sui prossimi dieci anni. Altri, vedi la BBC, hanno iniziato. Forse, sarà il caso di prendere esempio.

martedì 11 settembre 2018

fuori l'artiglieria

Il silenzio, la paralisi, l'afasia totale sulla Rai sia in termini contingenti, sia in termini strategici, comincia a diventare insopportabile.

Un nostro attento lettore ci suggerisce una riflessione importante: se la "politica" è in grado di tenere sotto schiaffo l'Azienda, con tutte le scadenze, gli impegni, gli obblighi a cui deve adempiere in modo così pesante ora, cosa potrà avvenire nel normale svolgimento delle sue attività, nei momenti in cui si dovranno decidere partite decisive che impattano non solo sul suo futuro ma anche sull'intero mercato in cui opera? tradotto in italiano: se la politica è in grado di ricattare la Rai sul caso Foa, cosa potrebbe fare nel prossimo futuro quando verranno a scadenza nodi cruciali?

Ad oggi, la Rai attende il suo destino in relazione a come si potrebbero svolgere le prossime elezioni regionali in Abruzzo o in Basilicata. Forse abbiamo la memoria corta, ma non ricordiamo nulla del genere, anche negli anni più oscuri non si è visto nulla del genere.

sarà forse il caso che qualcuno sollevi il problema?

fuoco sotto la cenere

Anche Emilio Pucci sul Messaggero di oggi riporta la possibilità di un possibile danno erariale in conseguenza dello stallo cui è costretta la Rai. La trattativa politica è ancora in corso e, anzi, per certi aspetti, sembra ancor più complicata per la questione del copyright in discussione a Bruxelles che sembra allontanare ancora di più i due alleati FI e Lega.

La vigilanza è comunque convocata per giovedì ma, al momento, senza oggetto. Il CdA non è stato convocato e quindi, al momento, tutto fermo.

interessante:  Dagospia di ieri ha riportato due contributi di riflessione di Andrea Melodia e Paolo Giaccio

ps: grazie agli oltre 600 lettori che ieri hanno visitato il blog !!!

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lunedì 10 settembre 2018

danno erariale

Alcuni lettori ci propongono un tema: lo stallo sulla nomina del presidente del Cda potrebbe generare un danno, non solo economico, importante per il servizio pubblico radiotelevisivo.

tanto per capire: la lettera della Vigilanza, firmata lo scorso 7 agosto, dispone che l'Azienda "da parte del Consiglio di amministrazione vi sia un esercizio delle proprie funzioni finalizzato all'esclusivo compimento degli atti di ordinaria amministrazione, strettamente necessari per la funzionalità dell'Azienda, dei quali la Commissione chiede di essere tempestivamente e preventivamente informata" 

ora si da il caso che ci sia in ballo una partita che interessa sia il numero dei telespettatori quanto alcuni milioni di euro (si parla di 50 milioni di raccolta pubblicitaria): la posizione 104 del bouquet di Sky, prima occupata da Rai4 ora dallo scorso 8 settembre è tornata disponibile per Rete4 di Mediaset.
Non è proprio una cosetta da poco e la potrebbe dire lunga sui danni che la Rai potrebbe subire ancora per la situazione di immobilità in cui è costretta.

chi si assume la responsabilità di tutto questo? chi paga?
la stessa lettera della Vigilanza rimanda la patata bollente al CdA: "ricorda invece l'urgenza e si sollecita l'adozione della nuova delibera di nomina del Presidente. Questa rientra nelle competenze del Consiglio di Amministrazione e costituisce il presupposto indispensabile per superare l'anomalia della attuale situazione." 

Come dire: è un problema vostro, dateci un nome tra i vostri componenti e non lo ratifichiamo.

nebbia in val padana

Il solito giro di telefonate il lunedì mattina questa volta non porta bene. Tra il settimo piano di Viale Mazzini e qualcuno in giro per il quartiere Prati a prendere il caffè, tutti tacciono, un pò confusi e un pò assonnati. In effetti, c'è poco da dire, anzi quasi nulla. Dai giornali leggiamo solo le tristi esternazioni di Fabio Fazio che, orgogliosamente, rivendica il merito di fare una trasmissione che si guadagna da sola e giustifica ampiamente il suo compenso. Bontà sua e mannaggia alla Rai che non ha nessuno al suo interno più bravo di lui a porgere il microfono che costa meno !!!

Dunque, tutti in attesa di capire, di sapere se il tanto atteso accordo tra FI e Lega si farà e da qual momento in poi si potrà risolvere il dilemma del Presidente Rai, anche se, da quanto è dato sapere, il tema Foa è solo incidente ma non determinante in quanto, è noto, il potere nel servizio pubblico radiotelevisivo si esercita (oggi più che prima) per un verso tramite l'AD e per altro verso tramite le direzioni di reti e testate. Dunque, daje con il totonomine per Rai Uno, la TgR e via discorrendo fino ad arrivare a sentire le "voci interne" solitamente bene informate che danno vincente Foa il prossimo giovedì in Vigilanza e "piazzato" Del Noce (al momento le quotazioni al botteghino sono basse ma promette bene).

Ci risparmiamo la tiritera sull'autonomia del Servizio pubblico dalla politica ... sull'ingerenza dei partiti, del rinnovamento etc etc etc ... noia allo stato puro. Per non dire dei curriculum, dei job posting, delle disposizioni legislative e via sbadigliando.

Hanno ragione i nostri interlocutori: tutto un pò confuso, meglio rimanere ancora un pò assonnati. Chissà, forse domani potrebbe andare meglio.

ps: nei giorni scorsi si è insediata la Commissione paritetica Rai MISE. Ma la lettera al MISE per chiedere il rinvio delle scadenze previste dal Contratto di Servizio da chi è stata firmata? Il CdA ne è stato informato prima ?


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venerdì 7 settembre 2018

il deserto dei tartari

Oltre la collina solo un brullo, arido e secco deserto. Non c'è nulla all'orizzonte che possa far pensare ad un futuro significativo, rilevante, per il Servizio pubblico radiotelevisivo. Non c'è traccia di bozze, idee, commenti, suggestioni, visioni di un pilastro fondamentale del futuro di Viale Mazzini: il Piano Industriale ( quello precedente è quasi un segreto di Pulcinella). Si osserva, correttamente, che alla sua stesura manca un tassello fondamentale costituito da come, in che misura, impatterà su conti economici della Rai il tema delle ripartizioni delle frequenze. Secondo un documento importante in nostro possesso ci sono in gioco milioni di telespettatori che potrebbero lasciare i canali Rai e, per fronteggiare questa minaccia, occorrono almeno 200 milioni di euro che nessuno sa immaginare da dove possano provenire. Questo, seppure fondamentale, è solo un dettaglio (per modo di dire) di un progetto di attività ben più complesso.
Leggiamo dal precedente P.I.:

Per conseguire gli obiettivi strategici individuati per il triennio 2016 - 2018, sarà necessario un profondo rinnovamento editoriale che consenta a RAI di sviluppare un reach universale e mantenere la leadership di ascolti nel nuovo contesto digitale multipiattaforma:
§ occorrerà rafforzare la centralità della generazione dei contenuti, sviluppando un’offerta editoriale di alta qualità e rafforzandone le caratteristiche di servizio pubblico anche attraverso la revisione del mix dei generi e del loro linguaggio
§ occorrerà completare la trasformazione da broadcaster tradizionale a Digital Media Company, rivedendo il modello ideativo e distributivo dei canali e sviluppando un’offerta digitale distintiva e personalizzabile che assicuri a RAI ampi ascolti e un accesso efficace ed universale anyone/anywhere/anytime, sia con il supporto di investimenti tecnologici sia attraverso l’introduzione di modelli produttivi e sviluppi professionali adeguati all’era del digital

Per rendere possibile tale «cambio di passo» sulla generazione e sulla distribuzione dei contenuti, occorrerà altresì intervenire con efficacia su due fattori abilitanti fondamentali:
§ la razionalizzazione dell’assetto industriale, per meglio valorizzare le competenze interne anche attraverso una maggiore specializzazione e un aumento di efficacia e flessibilità
§ un profondo rinnovamento organizzativo, che rafforzi la spinta di cambiamento, semplifichi la gestione operativa e consenta a RAI di operare in logica "One Company"

nel frattempo, Il Giornale di oggi, ci delizia con la proposta di Minoli come presidente e Il Fatto ci rivela che, da fonti interne Rai, "l'intesa è fatta, giovedi si vota Foa" ... fonte autorevole ... non c'è che dire !!! ne sa una più del diavolo!



mercoledì 5 settembre 2018

rumori di guerra


Nella teoria generale sui giochi, si definisce a somma zero un gioco dove il vantaggio o la perdita dei contendenti si equivale. In altre parole, nessuno ci rimette. Questo il quadro che si cerca di chiudere con le trattative in corso tra Lega e FI sulla questione Presidenza Rai. Nessuno dei due vuole rimetterci la faccia e ambedue cercano di tenere il punto. Si ventila una mossa del cavallo: Salvini potrebbe dire: scusate, abbiamo sbagliato metodo ma Foa è un bravo ragazzo, Il M5S lo sostiene e allora proviamo a rimetterlo in votazione. FI, ottenuta la desistenza alle regionali e garanzie per Mediaset, concorda e ci provano di nuovo in Vigilanza. In questi termini, il gioco è a somma zero. Ma, ma … sfugge qualche passaggio. Abbiamo già scritto su un principio di giurisprudenza consolidato: Ne bis in idem (certezza del diritto, vedi pure art. 324 CPC). Come farebbero a superarlo è arduo. Peraltro, sarebbe necessario un passaggio precedente in CdA Rai che, comunque, lo dovrebbe designare di nuovo con una nuova votazione. Tutto molto difficile e quasi inverosimile. Da tenere in osservazione il ruolo del PD: accetterebbe una camarilla di questo genere oppure, a quanto sembra, minaccia ricorsi?

Nel frattempo, il calendario incombe. Stanno per scadere i termini per la presentazione dei diversi piani (industriale e editoriale) previsti dal Contratto di servizio. A parte notare che di questo tema nessuno ne parla (sfida: provate a cercare il precedente P.Ind. firmato da Campo dall’Orto nel 2016 … non si trova traccia !!!) sembra che ieri sera il nuovo AD, Fabrizio Salini, ha richiesto al MISE una deroga sulle scadenze (PrimaOnLine) dettagliatamente indicate dallo stesso contratto (forse sulla scia della nota inviata dall’USIGRAI). Posto che potrebbe avere una sua legittimità (dovrebbe essere attiva presso il MISE la Commissione paritetica dove si affronta tutto il quadro). Si aprono due questioni: perché finora non si hanno riscontri di quanto fatto in proposito, sia dal precedente Consiglio, sia da quello attuale che, per quanto di recente nomina, dell’argomento avrebbe dovuto essere stato investito immediatamente. In secondo luogo, perché scrive Salini direttamente? In accordo con il CdA?  Il contrato non prevede esplicitamente che sia lui ad occuparsene: “la Rai è tenuta …etc etc ). 

A proposito del CdA, sarebbe interessante sapere se è stato informato, a proposito di scadenze incombenti, sui rischi che l’Azienda corre a valle di quanto potrà avvenire con la riassegnazione delle frequenze intorno ai 700 mhz: ci sono in ballo milioni di telespettatori ( su questo argomento sapremo essere più dettagliati).

Torniamo al Piano Industriale: ne abbiamo una copia originale di quello precedente e vi proporremo stralci interessanti. Per il triennio 2016-18 si prevede:  
Il nostro principale obiettivo è il pieno sviluppo del ruolo nel Paese di servizio pubblico universale per
·         Informare in modo completo e pluralista
·         Raccontare il territorio e la realtà contemporanea
·         Intrattenere tutti gli italiani
·         Garantire l’accesso alla conoscenza
·         Diffondere la cultura e l’inclusione digitale del Paese
·         Promuovere l’Italia all’estero
Se ne può cominciare a discutere