Siamo molto indecisi se aderire a qualche bizzarra teoria
complottista oppure attenerci scrupolosamente a quanto riusciamo (con grande
fatica) a sapere e capire. In altre parole, siamo tormentati tra sentimento e
ragione, tra estasi e concretezza brutale, tra raziocinio e fatalità, tra caso e certezza.
Complice un breve, caldo e benvenuto scroscio d’acqua estiva, ci siamo chiusi in casa a rivedere carte e cartuccelle varie. Non ci è ben chiaro cosa e perché, ma abbiamo la sensazione che qualcosa per quanto succede sulla RAI e dintorni non torna.
Se aderiamo, come verrebbe voglia, al complottismo DOC … verrebbe da supporre che da tempo esiste ed opera una Mega Spectre, una Super Camarilla, una Fanta Congrega di personaggi oscuri, misteriosi e anonimi che hanno le idee ben chiare sul futuro della RAI che, in sintesi, puntano semplicemente per il prossimo futuro a ridurla, frammentarla, renderla marginale e quasi superflua nel mercato audiovisivo nazionale.
Ma noi siamo freddi razionalisti della prima ora,
materialisti oltre ogni ragionevole dubbio. Dunque, proviamo a tenerci legati saldamente
i piedi per terra e usiamo i lobi giusti del cervello, quelli ancora freschi e
ricchi di sinapsi, e cerchiamo di immaginare il futuro prossimo venturo della RAI. Però, è
molto probabile che giungiamo alla stessa conclusione della teoria complottista.
In poche parole: dovendo scegliere tra Apocalisse e Integrazione, siamo indotti
a ritenere buona la seconda prospettiva ovvero la RAI resisterà nel prossimo
futuro ma a certe condizioni che cercheremo di capire meglio alla luce di
recenti fatti e misfatti.
Per avvicinarci a questo ragionamento, proviamo ad
immaginare che un Capo Marziano scende sulla Terra e chieda al Santo Padre, al Capo
ONU, al vertice della NATO e altri Poteri simili, di fargli vedere pure il Dossier
RAI per capire di cosa si tratta e se mai fosse conveniente e/o opportuno dedicargli
tempo e risorse. Proviamo ad immaginare che Papa Francesco, Gutierrez e Stoltenberg,
magari in compagnia della Lagarde e la Von Der Layen che si guardano tra loro
con occhi interrogativi e pensano “E mo’ a questo che gli diciamo? Da che parte
iniziamo? Da Sanremo?” Ma no, penseranno loro in coro: “Noi abbiamo ben altro
da pensare, lasciamo che a raccontare il dossier RAI ci pensino la Meloni, la Schlein
e Conte”. E così si stava addivenendo e predisponendo un bel “tavolo di lavoro” che
va sempre bene. Però, anche loro, a quanto sembra, non se la sono sentita di
esporsi a tanto impegno non avendo, sempre a quanto sembra, le idee molto chiare
in proposito. Ecco allora che un acuto suggeritore (forse membro di qualche
Associazione Complottista) propone “sono necessarie due mosse: la prima è buttarla
in caciara e la seconda è scaricarvi la responsabilità …n e allora trovate qualche vostro
autorevole sostituto o collaboratore e spacciatelo come “Esperto di RAI””.
Segue …