C’era una volta … tanto tempo fa … un luogo misterioso e pericoloso … animato da figure eteree e mostruose … e si chiamava Viale Mazzini. Ora, il problema è che abbiamo la sensazione (forse fallace) che qualcosa di simile si sia ancora: ha cambiato colore, fisionomia, sembianze “politiche” ma sembra che la sostanza, ovvero le figure che vi si aggirano, siano sempre la stesse, ovvero perseguono finalità o obbiettivi comuni. Leggete cosa scriveva Giuseppe D’Avanzo su Repubblica nel 2011: “In Rai, nel sistema pubblico televisivo, è stata all'opera - e nessuno può escludere che ancora lo sia, se solo si guarda a quel che combina ogni sera il direttore del Tg1 - un sodalizio che, al servizio di un solo uomo, proprietario di Mediaset e capo del governo, ha manipolato l'informazione. Ha corrotto il linguaggio. Ha falsificato la realtà. Ha concordato l'agenda dell'attenzione pubblica con il network concorrente. Ha schedato, discriminato e danneggiato i discordi, ovunque fossero in quell'azienda: nelle redazioni, sul palcoscenico, tra i funzionari e dirigenti della Rai”. Era la cosiddetta “Struttura Delta” ed era il periodo in cui il proprietario del principale concorrente Rai governava il Paese ( vedi https://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2011/07/07/news/rai_cos_agiva_la_struttura_delta_lo_scandalo_della_struttura_delta_condizionare_l_opinione_pubblica_e_controllare_tutta_-18777977/ e ripreso anni dopo da Barbara Scaramucci su https://www.articolo21.org/2019/05/la-storia-si-ripete-la-nuova-struttura-delta-allattacco-della-rai/ ).
Sono trascorsi anni e tante cose sono cambiate da allora e certamente non tutte in meglio. Non sono ammesse facili e scomode similitudini. Ci sono stati tanti cambiamenti ma la musica è la stessa: Mediaset cresce, si rafforza e si sviluppa mentre Rai, lentamente e inesorabilmente, declina (vedi avanti i dati AgCom). Chissà perché abbiamo l’impressione che quella cosa misteriosa, in forma rivista e corretta ai tempi nostri, ci sia ancora dentro e vicino alla Rai: forse gli si può dare un nome specifico e contemporaneo “Struttura Yota Rai” (la Y è un nostro vezzo).
Riferiamo quanto ci scrivono tanti lettori e quanto pure noi staimo verificando: da alcuni mesi a questa parte si assiste a strani fenomeni. Il primo lo abbiamo scritto anche noi più volte: è stata stesa una coltre di cemento armato sulle notizie, i fatti e gli avvenimenti di interesse aziendale con rilevanza pubblica difficile da penetrare. Omertà, silenzi, ammiccamenti virtuali (non ci si può strizzare l’occhiolino) del genere “tu sai che io so che noi sappiamo”… auhmm .. auhmmm.. oppure “questo non te lo posso dire/scrivere perché ho lo sensazione di essere sorvegliato”. Il bello è poi scoprire che potrebbe essere vero. Il secondo fenomeno correlato è che le notizie, i fatti, gli avvenimenti aziendali di rilevanza pubblica scarseggiano, salvo che non si voglia dire che si tratta di Sanremo, dei Fatti vostri o degli ascolti di qualche fiction. In verità non è poi tanto vero che le notizie non ci sono quanto più che non si vogliono far circolare: vedi il “nuovo” modello organizzativo, vedi le bozze su “linee guida per il nuovo contratto di Servizio” e ora vedi lo scarno documento sul nuovo Piano industriale che da alcuni giorni gira intensamente. “Riservato confidenziale” come si legge in copertina e come se mai venisse divulgato e a Mediaset ne venissero a conoscenza cambierebbero tutti i piani strategici universali globali intergalattici …Si, comunque, possiamo confermare, la “Struttura Yota Rai” esiste e lotta insieme a noi. Vigila, controlla, osserva e, se necessario, interviene con un Nucleo Speciale Pronto Intervento Aziendale armato di spray al peperoncino, teaser e pillole lassative. Ovviamente, sappiamo nomi, cognomi e indirizzi di chi ne fa parte ma, ovviamente, non ve li possiamo rivelare: anche noi abbiamo una nostra Struttura di Tutela e Salvataggio Bloggeristico. Comunque, avviso ai lettori e alle lettrici: state in campana, il nemico vi segue, vi ascolta, si connette da remoto sul vostro Pc, tablet o smartphone e potrebbe sapere che leggete Bloggorai!!! Anche noi abbiamo preso le nostre contromisure: presto sarà on line un versione criptata o, meglio ancora, ripristineremo l’uso del piccione viaggiatore (molto più sicuro, magari costoso ma efficace). Voi ci scherzate ma ….
Va bhè , ha da passà a ‘giurnat … e leggiamo allora quanto ha appena pubblicato l’AgCom sul quarto rapporto trimestrale “Osservatorio sulle comunicazioni – 2/2021”. I dati sono impressionanti: tra settembre 2017 e settembre 2021 i telespettatori in prime time sono calati di oltre 2 milioni con una media percentuale del -10%. Nel day time, nello stesso periodo, un milione in meno e la stessa percentuale (0,9%). Il fenomeno ormai è inarrestabile e non esiste nessun cenno che l’andamento possa mutare direzione. Di segno opposto invece la crescita del traffico dati su rete fissa e mobile che registrano tassi di crescita mediamente del 10 %. Lo share dei principali broadcasters vede Rai che scende e Mediaset cresce: -0,1 a fronte di +0,5. I giornali cartacei crollano a precipizio: dal gennaio 2017 con 2,5 milioni di copie al settembre 2021 con 1,7. Numeri impietosi che non lasciano margini a dubbi di interpretazione: o la Rai è in grado di fronteggiare questo trend oppure si entra nella zona d’ombra dell’irrilevanza e della marginalità mediatica. Abbiamo tanto l’impressione che le varie “strutture Delta o Yota” lavorino in modo congiunto verso questa direzione e marciano separate per colpire unite.
Curiosità. Con quale parola/aggettivo fa rima Yota?
bloggorai@gmail.com