Parafrasando ”dietro la notizia … niente” con “dietro il
niente … la notizia”.
Oggi ci troviamo esattamente in questa situazione: non c’è
nulla da commentare o da proporre come riflessione interessante (e temiamo che
potrebbe essere così per molti giorni ancora) però ci sono un paio di cosette
che vale la pene da tenere in conto, tanto per tenerci allenati ad un sano
esercizio di dietrologia.
1) Per chi è pratico anche lontanamente delle liturgie, dei pesi e
contrappesi, dei bizantinismi e delle paturnie del PD romano conosce quasi certamente
Goffredo Bettini. Giovanissimo dirigente FGCI negli anni '70, navigatissimo, scaltrissimo e volponissimo
“signore delle tessere e principe dei voti” a Roma e dintorni. Uno di quelli
che seppure non parla, il suo silenzio può pesare molto in Via del Nazzareno. Facciamo
un passo indietro e torniamo ad una delle tante analisi di scenario che abbiamo
proposto su questo blog. Da tempo, infatti, abbiamo scritto che il PD vive con
relativa sofferenza l’attuale gestione Rai e, in particolare, l’attuale AD Salini, ai loro occhi vittima arrendevole
ai limiti della complicità con chi lo ha nominato (M5S e Lega).
Ciò detto, a
Bettini nei giorni scorsi gli è scappato dalle dita un Tweet dove si legge: ” @AntDiBella
è stato designato per la sede RAI a NY. Arriveranno meglio le notizie che
vengono dagli Usa. Ma Salini incoscientemente si è fatto sfuggire un
fuoriclasse che avrebbe potuto dare una mano decisiva alla programmazione e
alla direzione dell'informazione pubblica”. Una battuta innocente come un rinoceronte
che starnuta in una cristalleria. Sempre a proposito di Bisanzio: in Rai non
sono da meno, indipendentemente dal partito di riferimento. A viale Mazzini
qualche solito malignoso sostiene che a Di Bella di andare a New York gli
andrebbe pure bene, in attesa magari che la Patria lo possa richiamare nel
momento del bisogno, cioè quando a giugno prossimo alcuni abitanti del VII
piano torneranno alle loro faccende domestiche. Bettini, intanto, ci ha messo
un cappellino … poi … si vedrà. Che volpino!!! E dove poi Di Bella avrebbe potuto
“dare una mano”? Proprio alla “alla programmazione e alla direzione dell'informazione
pubblica”. Chapeau !!!
2) Attenzione: il
solito bene informato Marco Antonellis scrive che nei giorni scorsi ci sarebbe
stato il consueto incontro “riservato” questa volta tra Salini e Veltroni.
Gatta ci cova o per meglio dire: assemblea di volpi, strage di galline. Ovviamente,
il riserbo dell’incontro lascia aperte tutte le supposizioni e non ultima quella
di un innocente scambio di pensieri estivi su dove passare le prossime vacanze
discutendo amenamente di cinema e programmi (puro caso, sia Bettini quanto
Veltroni sono esperti di cinema). Dunque, tutti innocenti. Però una voce (già, pure
noi, ogni tanto abbiamo qualche visione e ascoltiamo qualche voce) ci dice che
sia stato toccato un argomento molto a cuore a tante persone: la fiction e la
direzione lasciata libera dalla Andreatta passata a Netflix/Mediaset. L’idea peregrina
che la Direzione di Rai Fiction possa costituire un escamotage per far rimanere
a bordo Rai Salini e forse qualche suo amico sodale non è del tutto inconsistente.
E torniamo a riflessioni già proposte: passato ferragosto, a
settembre si aprono i grandi giochi che vedono anzitutto le elezioni regionali
dagli esiti molto incerti. Il quadro economico e sociale del Paese non è affatto
tranquillo e l’autunno potrebbe presentarsi gradivo di rischi. Il riflesso sul
Governo potrebbe essere anche pesante e indurre a rimescolamenti rapidi e
imprevisti. Il tutto avendo sempre bene a mente l’orizzonte dell’elezione del
Presidente della Repubblica il cui semestre bianco inizia proprio il 3 agosto
2021, per puro caso di poco antecedente il rinnovo dell’attuale vertice Rai. Sempre
per puro caso, tra i tanti nomi che sono girati per l’Alto Incarico c’è pure quello
di Veltroni … così … tanto per giocare. Come si dice a Roma: “a noi i bizantini
ce spicciano casa !!!”
Ecco dunque che tutto di intreccia e si accartoccia, in un
turbine di mosse e azzardi difficili da interpretare e contestualizzare. “Ceci
n'est pas une pipe” tanto per rimanere nel bel mondo delle immagini e della
apparenze dove non sempre ciò che si vede corrisponde alla realtà.
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