Sul primo punto, il ruolo di un blog come questo non può altro che essere di stimolo, di proposta, di mantenimento dell'attenzione avendo a mente un focus strategico: il futuro prossimo venturo. In questo poco spazio, non vogliamo, non dobbiamo, non possiamo avere la pretesa di sostituirci a chi più autorevolmente affronta con rigore questi argomenti. Sul secondo punto, la tentazione di entrare nella tarantella del gossip, del taglia e cuci, del "pare, sembra, dicono" è forte ma cerchiamo di resistere, come avviene di fronte ad un babà quando sei a dieta. Però, ai minimi termini, non disdegniamo l'attenzione.
Veniamo a oggi. Stamattina in CdA insieme alle tre nomine dei Tg si parlerà di risorse economiche e frequenze. L'Ad esporrà ai consiglieri lo stato dell'arte sulla complessa vicenda della riorganizzazione dei 700 Mhz ed è probabile che verrà convocato in audizione Stefano Ciccotti, CTO. Potrebbe tornare nella cartellina dei consiglieri il dossier dello scorso 13 giugno dove si evidenziavano i rischi e i costi presenti in questa operazione. Ricordiamo che i rischi si riferiscono ad una potenziale perdita di quote rilevanti di ascoltatori. Riportiamo fedelmente: "Dal 2022, Rai1 e Rai2 non potranno più essere diffuse sul nuovo mux VHF(ex mux1),rinunciando in tal modo ad una rete con copertura superiore al 99%;questo impone a Rai ingenti investimenti per assicurare una copertura analoga su una ltro mux diverso.
Senza tali investimenti,la perdita di copertura sul digitale terrestre per Rai1e Rai2 riguarderebbe almeno il7% della popolazione.
Rai dovrà ristrutturare il mux1, per cederne prima il 60% e poi l’80% alle emittenti locali, utilizzando solo frequenze VHF, con perdita di copertura nelle aree dove l’utenza storicamente non dispone di antenne riceventi su tale banda: si stima che la perdita stimata di servizio sia compresa tra i 5 e i 6 milioni di famiglie.
Poiché su questo Mux regionalizzato dovrebbe essere diffusa Rai3 con TGR, la perdita di servizio per Rai3 e per i notiziari TGR sarebbe di 5-6 milioni di famiglie."
Basta e avanza per essere preoccupati. Inoltre, all'orizzonte con la nuova Legge finanziaria si profila una ulteriore minaccia sulla questione canone. Come abbiamo scritto tante volte, il tema centrale è il rapporto tra risorse e investimenti. Come noto, il Contratto di servizio richiede a Rai di sostenere spese rilevanti per realizzare nuove iniziative (canale istituzionale, in lingua etc) ma non fornisce alcuna indicazione su come e dove trovare i rispettivi budget di spesa.
Il combinato disposto tra obblighi di adeguamento tecnologico e copertura di spesa definisce il vero perimetro della crisi esistenziale della Rai. O si ragiona in questi termini, altrimenti ... tutto il resto è noiaaaa.... noiaaaa...
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