mercoledì 31 ottobre 2018

De minimis non curat praetor

Un attento, esperto, lettore ci segnala che questo blog negli ultimi giorni appare alquanto fiacco di argomenti. Ha ragione!!! infatti, gli argomenti che trattiamo hanno due fonti di riferimento. Il primo sono i temi, i contenuti, le prospettive del Servizio Pubblico Radiotelevisivo e quindi le grandi sfide sulla mission, sulle risorse, sulle tecnologie. Il secondo è la cronaca quotidiana.

Sul primo punto, il ruolo di un blog come questo non può altro che essere di stimolo, di proposta, di mantenimento dell'attenzione avendo a mente un focus strategico: il futuro prossimo venturo.  In questo poco spazio, non vogliamo, non dobbiamo, non possiamo avere la pretesa di sostituirci a chi più autorevolmente affronta con rigore questi argomenti. Sul secondo punto, la tentazione di entrare nella tarantella del gossip, del taglia e cuci, del "pare, sembra, dicono" è forte ma cerchiamo di resistere, come avviene di fronte ad un babà quando sei a dieta. Però, ai minimi termini, non disdegniamo l'attenzione.

Veniamo a oggi. Stamattina in CdA insieme alle tre nomine dei Tg si parlerà di risorse economiche e frequenze. L'Ad esporrà ai consiglieri lo stato dell'arte sulla complessa vicenda della riorganizzazione dei 700 Mhz ed è probabile che verrà convocato in audizione Stefano Ciccotti, CTO. Potrebbe tornare nella cartellina dei consiglieri il dossier dello scorso 13 giugno dove si evidenziavano i rischi e i costi  presenti in questa operazione. Ricordiamo che i rischi si riferiscono ad una potenziale perdita di quote rilevanti di ascoltatori. Riportiamo fedelmente: "Dal 2022, Rai1 e Rai2  non potranno più essere diffuse sul nuovo  mux VHF(ex mux1),rinunciando in tal modo ad una rete con copertura superiore al 99%;questo impone a Rai ingenti investimenti per assicurare una copertura analoga su una ltro mux diverso.
Senza tali investimenti,la perdita di copertura sul digitale terrestre per Rai1e Rai2 riguarderebbe almeno il7% della popolazione.
Rai dovrà ristrutturare il mux1, per cederne prima il 60% e poi l’80% alle emittenti locali, utilizzando solo frequenze VHF, con perdita di copertura nelle aree dove l’utenza storicamente non dispone di antenne riceventi su tale banda: si stima che la perdita stimata di servizio sia compresa tra i 5 e i 6 milioni di famiglie.
Poiché su questo Mux regionalizzato dovrebbe essere diffusa Rai3 con TGR, la perdita di servizio per Rai3 e per i notiziari TGR sarebbe di 5-6 milioni di famiglie."

Basta e avanza per essere preoccupati. Inoltre, all'orizzonte con la nuova Legge finanziaria si profila una ulteriore minaccia sulla questione canone. Come abbiamo scritto tante volte, il tema centrale è il rapporto tra risorse e investimenti. Come noto, il Contratto di servizio richiede a Rai di sostenere spese rilevanti per realizzare nuove iniziative (canale istituzionale, in lingua etc) ma non fornisce alcuna indicazione su come e dove trovare i rispettivi budget di spesa.
Il combinato disposto tra obblighi di adeguamento tecnologico e copertura di spesa definisce il vero perimetro della crisi esistenziale della Rai. O si ragiona in questi termini, altrimenti ... tutto il resto è noiaaaa.... noiaaaa...

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martedì 30 ottobre 2018

Last minute


ATTENZIONE: l'AGI informa che è stato raggiunto l'accordo:  Carboni al Tg1, Sangiuliano al Tg2, Paterniti al Tg3!!!

Fino a pochi minuti fa non risultavano ancora pervenuti ai consiglieri i curricula dei probabili direttori di rete e testate. Bene!!! meglio così: in questo modo il Cda avrà modo di riflettere, approfondire, comprendere, la differenza tra due autorevoli candidati, a quanto si legge, in "quota" alla Lega: Casimiro Lieto o Marcello Ciannamea. Già: che differenza c'è tra i due? chi è più in quota? quello che, sembra, gode delle simpatie della Isoardi oppure quello che, pare, sembra, dicono, essere in quota a Giorgetti (amico di Marano ???) Boh!!! e non bho !!!
Non c'è che dire, quesiti di alta quota. Alta cultura!
Confesso: stamattina non sapevo proprio cosa scrivere: il solito panorama desolante, noioso. Che palle !!! dopodichè, abbiamo letto cosa è successo ieri e si sono accese le lampadine.

Anzaldi: in genere, per partito preso, è lecito porre dubbi sul suo operato, sia quando era amico e sodale del precedente capo del Governo (autore della Legge attuale sulla governance Rai) sia ora che, vorrebbe o potrebbe, essere all'opposizione. Sta conducendo una solitaria battaglia per rivedere le schede che hanno consentito in Vigilanza l'elezione di Foa come Presidente. In questo caso (al netto del fatto che  come segretario della stessa Commissione avrebbe potuto intervenire subito e chiedere la verifica del voto) la richiesta appare del tutto lecita e ineccepibile. Se è tutto regolare perchè non farle vedere? ricordiamo che l'elezione avvenne con lo scarto di un voto.

Usigrai: ieri sono stati ricevuti da quattro consiglieri ai quali è stato consegnato uno zainetto con il  il Contratto di servizio. Memo per l'Usigrai: che fine ha fatto l'esposto all'ANAc e Corte dei Conti???

https://www.primaonline.it/2016/04/27/234464/lusigrai-ha-presentato-allautorita-anticorruzione-e-alla-corte-dei-conti-un-esposto-sullassunzione-di-dirigenti-esterni-in-rai-loccasione-e-la-squadra-voluta-da-verdelli/

lunedì 29 ottobre 2018

Auguri!

Questo piccolo Blog ha aggiunto le 15 mila visualizzazioni da quanto ha iniziato lo scorso giugno, oltre 2000 durante questo mese.
Poche? Tante? difficile giudicare. Certamente riceviamo tanti apprezzamenti e anche critiche e osservazioni. Comunque, sembra di capire, che ci sono molte persone interessate a sapere più di quanto passa il convento che, a quanto sembra, passa ben poco.

Detto questo passiamo al solito vuoto pneumatico. Per gli appassionati di film genere action o per i giallisti incalliti, non c'è niente di meglio che il colpo di scena. Quanto meno te lo aspetti, zacchete ...arriva l'imprevisto a scombussolare quelle poche certezze che si erano consolidate. Zacchete qui, zacchete la ... alle fine lo spettacolo è garantito.
Che succede oggi? O meglio ieri. Succede che il Patto della Trattoria non regge, si accettano scommesse che il prossimo Patto sarà fatto al baretto delle napoletane (nei pressi di Viale Mazzini).

Però, per non farci mancare, appunto, il colpo di scena ... zacchete ... ecco in arrivo Mister X !!!
da non credere, oltre la più fervida fantasia.

ma cosa abbiamo fatto di male da bambini o nella vita precedente per meritarci tutto questo!

In una delle solite telefonate, la mattina presto, un nostro affezionato lettore, quanto autorevole dirigente, ci ha detto sconsolato: "ma cosa hanno di negativo gli attuali direttori per doverli cambiare a tutti i costi? Hanno affossato gli ascolti, hanno rubato la pensione alle vecchiette? hanno truccato le gare di appalto?"

Intendiamoci, lo spoil sistem ci sta, è un metodo di gestione che può avere un senso perchè implica un rapporto fiduciario tra chi dirige e chi è diretto. Questo però implica una verifica di metodo e di merito. Come si applica questo metodo a Viale Mazzini?


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domenica 28 ottobre 2018

irrilevanza

Un esperto e autorevole lettore ha avuto il piacere di partecipare ad un appuntamento sulle televisioni in Europa. Oltre a lui, qualcuno si è accorto di qualcosa? qualcuno ha saputo della sua esistenza? Qualcuno ha avuto notizia che è intervenuto il Presidente della Rai? qualcuno ha saputo che sono state presentate delle ricerche sui Servizi pubblici in Europa? NO, niente, nada, nisba !!!
Irrilevante !!!
Il nostro lettore ci riferisce che Foa ha letto, con tono dismesso, due paginette irrilevanti. Ci fosse stato un cane che avesse colto qualche spunto meritevole di essere regalato ad un agenzia, posto che le agenzie forse manco lo sapevano. Irrilevante !!! Iniziativa forse lodevole, ma semplicemente incapace a far emergere una proposta, in'idea, un pensiero compiuto sul quale cercare di aggregare consenso. A cosa serve fare una cosa buona se ne nessuno la conosce? Inoltre, è stata presenta una ricerca sulla storia dei servizi pubblici in Europa. Forse, qualcuno dovrà pur dire che è necessario sapere qualcosa sul futuro e non sul passato dei servizi pubblici. Che fine farà la Rai? che ne sarà  della sua informazione? del suo intrattenimento? del suo ruolo pedagogico? Si pagherà il canone nel prossimo futuro? quanta parte sarà ancora sul DTT e quanta parte in streaming? Niente, non c'è verso ... a leggere ancora una volta i giornali di oggi il tema è la possibilità che stasera ci possa ancora essere un nuovo appuntamento in Trattoria per decidere se a Salvini piace o meno Tizia, Caio o Sempronio piuttosto che essere sicuri che Pasquale sia saldamente in "quota".

E' tutto dannatemente, disperatamente, irrirelavante.

Sappiamo che per il prossimo mercoledì è stato convocato il Cda. Qualcuno ricorda della lettera che il consigliere Riccardo Laganà ha inviato a Presidente e AD per richiedere l'adozione di criteri formali e trasparenti insieme ai curricula dei candidati o, meglio ancora la loro audizione in consiglio? qualcuno sa se Laganà ha ricevuto risposta?

bhò !!!

Nel frattempo, abbiamo saputo che il "pensatoio" in Rai è vivo e lotta insieme a noi!!! ne fanno parte anche autorevoli personaggi esterni di area cattolica. Ottimo !!! buono a sapersi, un sano silenzio francescano non ha mai fatto male a nessuno.

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venerdì 26 ottobre 2018

Perle di saggezza

Stamattina è più dura del solito trovare qualcosa di di significativo e interessante sulla Rai.
Sappiamo che Foa ha partecipato ad un convegno... attendiamo notizie.

Intanto, chi gioca a poker sa bene che quando, dopo alcune mani, non sai chi è il pollo ...il pollo sei tu!
In questo caso, ancora non è chiaro chi sarà il pollo dell'attuale governance di Viale Mazzini. L'AD, Il presidente, Il Cda ???

Per le affezionate lettrici e cari lettori: un consiglio. I Patti non portano sempre gran che bene. Fate gli scongiuri e mettete mano al portafoglio per proteggerlo quando ve ne propongono uno. Guardate che fine ha fatto il Patto del Nazareno e come sta andando il Patto della Trattoria sulla Rai. Non promette niente di buono. Da un lato cioè l'AD che vorrebbe fare il "tecnico" e, dall'altro lato del corridoio al settimo piano, c'è il Presidente che vorrebbe essere il "politico" colui che pensa, medita, riflette, attende di capire, di sapere.

Un film già visto tante volte e il finale non è mai stato un Happy End.

giovedì 25 ottobre 2018

quanto costa

il mese scorso un autorevolissimo dirigente Rai si piccava vanto del fatto che erano stati posticipati a marzo dal Mise i termini di applicazione per gli obblighi previsti del Contratto di Servizio. Si tratta di impegni gravosi e costosi. Infatti,  non è che 'sta roba costa niente.

Elenco della spesa:
Anzitutto, quanto costa in termini di credibilità sociale, la brand reputation se vogliamo dirla in termini eleganti, il decadimento progressivo sugli ascolti in qualità e quantità, sulla percezione del pubblico, tenere l'Azienda sotto continuo scacco dalla Politica?

quanto costa non avere un piano industriale, con tutte le scelte di efficienza, di innovazione, di adeguamento al nuovo contesto tecnologico che è necessario affrontare subito: ogni mese di ritardo è colpevole e incide sui costi.

quanto costa non avere un piano sull'informazione, in termini di risorse umane impiegate male, testate duplicate, irrilevanza nel Web, una macchina informativa inefficiente e inadeguata.

quanto costa seminare in Azienda incertezza di scelte editoriali: ogni direttore che sa di dover lasciare la rete, notoriamente, tende a ridurre il proprio impegno allo stesso modo come avviene per quello che sta per essere nominato.

quanto costa non poter, o non voler, dare alla quotata Rai Way un indirizzo di presenza sul mercato superiore a quanto avvenuto finora, di pressione sugli investimenti invece che sulla redistribuzione dei dividendi agli azionisti. Su questo argomento torneremo con altri dati interessanti.

quanto costa infine, banalmente, non consentire all'organo di governo dell'Azienda di  poter svolgere il suo compito relegando la sua funzione a semplice strumento di voto su decisioni prese al suo esterno.

Un affezionato lettore, nonchè qualificato abitante degli ultimi piani di Viale Mazzini, ci ha detto, sconsolato: "facciamo il possibile per tenere in piedi la baracca per poi vederla presa a pesci in faccia da cialtroni incompetenti" ...è vero, però qualche responsabilità è anche sua e dei suoi colleghi

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mercoledì 24 ottobre 2018

Patto della Trattoria bis

Al termine della lettura dei giornali assale lo sconforto. La notizia del giorno è che il Patto della Trattoria barcolla, vacilla, tentenna. Le fettuccine erano pesanti, la matriciana era fatta con la pancetta invece che con il guanciale e poi, orrore, hanno usato il parmigiano.

No, così non va bene... la prossima volta meglio un ristorante vegano. Un bel riso nero basmati con linguine di alga e spoleverata di zenzero e curcuma certamente faciliterà le trattative e anche la Paterniti al Tg1 potrebbe apparire accettabile anche ai più puri antieuropeisti della prima otra.
Forza, coraggio .. ce la faremo ed ora .... ATTENZIONE ... a quanto sembra circola aria di nervosismo tra Salini e Foa. Il primo freme per apparire efficiente e vorrebbe convocare entro oggi il CdA, Il secondo, per ora, in attesa di indicazioni da Palazzo Chigi non ci pensa proprio. Come Bruto sulla piana di Filippi: ancora poche ore e il mio destino sarà noto.

Altra notizia: ieri abbiamo saputo che in Rai, da tempo, è funzionante .. diciamo così ... una specie di pensatoio su grandi temi di attualità sociale e tecnologica. Una chicca. Top secret i componenti e ancor più la sua stessa esistenza. Pensano ma non parlano. Sarebbe bello piazzare una telecamera e osservare questi signori che intorno ad un tavolo si guardano, si scrutano, assumono aria metidabonda, ognuno riflette attentamente sul pensiero di chi lo ha preceduto e, dentro di se, esordisce "rispetto a quanto pensato dal collega che mi ha precedeuto penso che ..." ovviamente nel più assoluto silenzio. Al termine della pensata, educatamente, si salutano.
Divertente è sapere che questo think thank è in funzione da oltre un anno. Perbacco !!! Averlo saputo: un pensiero non si nega a nessuno.
Da questo momento, i nostri affezionati lettori sono autorizzati a pensare che, magari, a loro insaputa, i loro pensieri fanno parte del pensatoio. Che geni !!! In un Paese normale, sereno, roba del genere finirebbe sulle prime pagine di ogni giornale come contributo fenomenale al dibattito pubblico ... pubblico ...pubblico??? no, forse solo privato ... è meglio.


martedì 23 ottobre 2018

Il Patto della Trattoria

Dopo il Patto del Nazzareno ora è il momento del Patto della Trattoria.
Dal Sacro al Profano. Bene !!!
Immaginiamo la scena: "Giuseppe, te mettiti al centro, tanto di Rai non ci capisci gran chè !"
                                      "Matteo, per favore, mi passi il pane?"
                                      "intanto che arriva l'affettato misto, che mi dici di Pasquale al Tg1 ?"
                                      " ....ehhhh, aspetta ... mica 'sta 'n quota a te !!!"
                                      "verifico ... ma ci tengo tanto ...è brava persona ..."
                                      cameriere: volete ordinare ?
                                      "caio e pepe per me"... " matriciana e poi solo insalatina per me" grazie
                                      "dicevamo, a me interessa molto la radio ... sai ... racconta il Paese e li c'è                                            giusto  Archimede" ..."Ahhhh, si può fare però mi dai RaiUno" .... "Sorry, ho                                        già un mio uomo in quota  ...consolidato"
                                      "Mattè ... finiamo 'sta tarantella ... prima che arrivano i primi, a me un pò più                                        di direttori di testate, a te un pò di reti e in più ti prendi Rai Pubblicità"...

Ulteriori dettagli le leggete sul Messaggero di Oggi a firma di Mario Ajello e Marco Conti: una vera enciclopedia (si consiglia ritagliare e conservare e lasciare ai nipoti).

Va bhè ..lasciamo perdere.

Parliamo di Rai Way. Argomento interessante per diversi punti di vista. E', o dovrebbe, essere al centro di ogni processo di innovazione tecnologica sul fronte della diffusione dei segnali radiotelevisivi. Provate a verificare i bilanci degli ultimi anni successivi alla quotazione. Osservate la forbice tra dividendi distribuiti agli azionisti e investimenti. Interessante !!!
Nell'ultimo Contratto di servizio, all'art. 1.2, si legge che "La Rai per lo svolgimento delle attività inerenti il servizio pubblico può avvalersi di società da essa partecipate ai sensi dell’articolo 2359 c.c.,purché siano stati stipulati con le medesime società adeguati strumenti negoziali che garantiscano alla Rai pieno titolo a disporre dei mezzi e delle risorse strumentali per l’espletamento delle prestazioni di servizio pubblico". Più avanti, art.15.1, si legge: "La Rai è tenuta a operare, anche tramite la propria partecipata Rai Way, all'avanguardia nella sperimentazione e nell'uso delle nuove tecnologie ...."

L'argomento merita particolare attenzione proprio nel momento, come abbiamo scritto, il crocevia tra risorse e investimenti è di particolare rilevanza.

Nota a chiudere: la settimana scorsa si è svolto un interessante Convegno sul tema delle migrazioni "Le frontiere delle civiltà". Di grande interesse. E' stato sollevato il problema di come, quanto e con quante energie, il Servizio Pubblico affronta il problema del "sociale". Segnalo due interventi; Angelo Zaccone Teodosi e Roberto Natale. Questo il link dove ascoltare il dibattito:

https://www.radioradicale.it/scheda/554902/le-frontiere-della-civilta?i=3899150


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lunedì 22 ottobre 2018

brrrrrrr ... fresco autunnale

Il sonno della ragione genera mostri
Francisco José de Goya y Lucientes - The sleep of reason produces monsters (No. 43), from Los Caprichos - Google Art Project.jpg
AutoreFrancisco Goya
Data1797
Tecnicaacquaforte e acquatinta
Dimensioni23×15,5 cm
UbicazioneBiblioteca Nacional de Espana, Madrid
Il sonno della ragione genera mostri

Anche oggi, nulla di nuovo sul fronte Occidentale. Del Servizio Pubblico radiotelevisivo, delle scelte strategiche, del piano editoriale, di quello industriale, di innovazione tecnologica, di adeguamento impianti, di investimenti fatti o non fatti da Rai Way non si trova traccia manco a pagarla.
Per capire cosa potrà succedere nel futuro della Rai nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, mesi, anni, può essere di grande aiuto un articolo di oggi sul Corriere della Sera. 
Riporta il pezzo di Marco Cremonesi tutta la crisi, personale prima che politica, tra Salvini e Di Maio, ne racconta i retroscena e le battute, i messaggi What's Up che valgono più di un comunicato ufficiale.
Il clima è teso, ma, almeno formalmente, i due troveranno una forma di "pace sociale" che gli consentirà di andare avanti, almeno fino alle europee. 
Tradotto per il futuro di Viale Mazzini: le nomine si faranno presto, ci conferma anche una nostra autorevole fonte. Questo non significa che sanciranno la ritrovata fiducia tra i due leader. Porta solo a dire che non si possono permettere di lasciare l'Azienda ancora in stallo e Tizio, piuttosto che Sempronio, Caia o Camilla, saranno nominati nelle rispettive "quote" di rappresentanza. 
Il CdA, per il momento, si può ritenere libero da impegni: verrà convocato appena il Governo avrà provveduto. Che meraviglia !!!



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venerdì 19 ottobre 2018

cornuti e mazziati

Non solo ci dobbiamo sopportare una legge sbagliata, fortemente voluta dal precedente Governo Renzi (è bene ricordarcelo ogni giorno che il buon Dio manda in terra, altrimenti non si capisce mai perchè e per come avvengono certi fenomeni) ma siamo pure costretti a dover leggere le prodezze del Presidente Rai, Marcello Foa. Questa sui parlamentari europei del PD finanziati da Soros appare grossa. Saranno i giudici, dopo  le minacciate querele, a verificare se l'accusa sia vera o falsa. Appare subito chiaro però che si tratta di un tema che poco si addice al suo ruolo. Proverbio romano: ha fatto pipì fuori del vaso. Non bisogna stupirsi più di tanto e questo blog lo ha scritto ben prima della sua tormentata nomina. Similia similiaribus: è perfettamente allineato con chi lo ha nominato, nulla di meno ...  nulla di più.

Sul tema di oggi, curiosamente, il sempre attento Corriere della sera tace e Il Messaggero, solitamente "al seguito di" dedica poche righe. Misteri dei colleghi della carta stampata.

Oggi previsto Consiglio dei Ministri: dopo di che sapremo se verrà convocato il CdA Rai.
Buona fortuna

senza parole

Anzitutto grazie a tutti i lettori che, pur con il redattore del blog in "manutenzione" si sono interessati e hanno comunque visualizzato la pagina. GRAZIE !

Chi vi scrive ha i capelli bianchi e naviga per questi mari, una barchetta in verità, da tanti anni. Ne ha viste di tutti i colori e tanta gente passare dalla gloria alla polvere. Sperava tanto di non doversi più stupire ... eppure, per fortuna, non mancano le occasioni.

La notizia di stamattina è l'intervista a Pier Luigi Celli, ex Dg Rai, sul Fatto Quotidiano. Anzitutto ci svela un mistero glorioso: perchè si è dimesso? Abbiamo la risposta: si trattò di un gesto glorioso. Il centrosinistra nel 2001 era all'attacco di Berlusconi e gli venne chiesto di schierare in campo la Rai. Lui, paladino dell'indipendenza dalla politica, indignato, si dimette. E, infatti, anche il titolo del pezzo è sull'antidoto alle pressioni della politica con le dimissioni. E' stato un buon maestro, la strada che ha segnato è costellata di monumenti !!!

Ca va sans dire .. non una parola sul suo operato a Viale Mazzini: è sufficiente ricordare l'invenzione delle "esternalizzazioni". Un vero genio, di più ...un eroe dell'indipendenza dalla politica. O meglio, come lui stesso si definisce "un furbo, ora un pò rincoglionito".

E poi c'è in giro gente che si chiede perchè è forte il vento di destra.

Torniamo a questi giorni: raccomandiamo a tutti di collezionare i titoli dei giornali sul tema nomine Rai. Se qualcuno lo avesse fatto in passato, potrebbe scrivere un tesi di Laurea. Siamo quasi al punto che le nomine dei direttori di Rete e testate possano essere messe all'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri. Il vero capolavoro della Legge del 2015, fortemente voluta dal precedente Governo Renzi.

Comunque, il vero tema di questi giorni sono le risorse economiche sulle quali Viale Mazzini potrà contare nei prossimi anni. La partita in corso sulle frequenze, il tema del canone (vedi questione dell'extragettito) e degli investimenti tecnologici sono il perno del futuro dell'Azienda.

Ovviamente, con l'aria che tira, chi ha voglia di occuparsene? Il CdA potrà essere convocato 48 ore dopo che il Governo avrà deciso le nomine. Ufficio protocollo: settimo piano, in fondo al corridoio.

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giovedì 18 ottobre 2018

Pausa 2

chi vi scrive si deve fermare un momento per "manutenzione" straordinaria.
leggerò le mail e, se posso, rispondo.

a presto

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mercoledì 17 ottobre 2018

pausa

chi vi scrive si deve fermare un momento per "manutenzione" straordinaria.
leggerò le mail e, se posso, rispondo
a presto

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martedì 16 ottobre 2018

frequenze 3: a tutto c'è rimedio

Andrea Secchi, solitamente ben informato, dalle colonne di Italia Oggi ci informa che per le frequenze tv una soluzione a vantaggio per la Rai si può trovare. Alleluia !!!  sempre che le tv locali (Aeranti Corallo in testa) non si mettano di traverso.
Ieri si svolta la seconda puntata degli incontri previsti al MISE per il cosiddetto Tavolo 4.0 dove sarebbe emersa questa possibilità, pur sempre in presenza del ricorso presentato da Rai la scorsa settimana. Situazione alquanto ingarbugliata e di non facile soluzione. In ballo ci sono 2000 milioni di spese per l'adeguamento degli impianti (cifra che ad alcuni appare sovrastimata, quando sembra che per lo stesso investimento Mediaset ne potrebbe spendere meno della metà) e, lato utenti, un possibile esborso per adeguare le antenne del proprio ricevitore tv. Una partita molto complessa dagli esiti niente affatto scontati.

Per il resto, dobbiamo ammettere che si fa gran fatica seguire la cronaca quotidiana su Viale Mazzini senza provare un brivido di autunnale malinconia. Di ieri, sul Messaggero, a firma di Mario Ajello, una dottissima e accurata ricostruzione del suo viaggio al seguito di Salvini a Bolzano (?). Ci informa che la linea del leader leghista sulla Rai non sarà quella di non fare prigionieri (acccc... ) come pure si augura che non dovrà fare telefonate a Saxa (porca miseria ...!!!), infine, che va cambiato il "racconto del Paese ...senza strappi e faziosità" contando sulle risorse interne. Che meraviglia !!!

Nel frattempo, gran fervore al settimo piano: i consiglieri disorientati di fronte all'attivismo di Foa che non intende fare il passacarte di Salini (un film già visto tante volte) ...vedi pezzo su Repubblica di oggi. Della lettera inviata da Laganà sui criteri di nomina si sa nulla ? qualcuno l'ha letta?

Infine, interessante il pezzo di Carlo Tecce sul Fatto quotidiano: nella lista della spesa figurano tre note dolenti. Del piano editoriale nessuno sa nulla ... su Rai Pubblicità siamo a carissimo amico con le pressioni fortissime per avere un "garante" politico ... per chiudere sulla "sonnacchiosa" Rai Way, particolarmente brillante nel mercato delle torri (sic) oltre che nella ferma e determinata volontà progettuale di garantire adeguati rendimenti per gli azionisti.

lunedì 15 ottobre 2018

frequenze 2, la vendetta

In dialetto milanese si usa dire: "Offelle, fa el so mestee". Ognuno cerchi di occuparsi di quello di cui è capace. Chi vi scrive non è ingegnere e si trova in un certo disagio quando si tratta di algoritmi, di tecnicalità, di differenza elementare tra Vhf e Uhf. Forse, è in buona compagnia di tanti altri colleghi che, sull'argomento, sulle pagine dei giornali, si astengono dallo scrivere. Eppure, in questi giorni, il tema è di particolare interesse e riguarda tutti, compresi quelle decine di milioni di telespettatori che vorrebbero proseguire a guardare i canali Rai senza doversi esporre a pagare altri soldi.

Abbiamo scritto che la scorsa settimana la Rai ha presentato un ricordo al Tar per richiedere l'annullamento del Piano Nazionale delle frequenze 2018 in quanto danneggia il Servizio Pubblico. Abbiamo pure scritto, di avere un documento riservato Rai dove in nove pagine datato giugno 2018 tutto questo è dettagliatamente previsto, nei tempi, nei modi e nei costi.
Abbiamo, infine, scritto che si possono fare due letture. Una tecnica, ingegneristica, e una politica.

Proviamo a seguire questa seconda pista. I fondamentali storici della questione sono abbastanza recenti e vale la pena ricordarli. A valle delle disposizioni comunitarie sull'uso razionale delle frequenze in vista dello sviluppo del 5G, il governo di centrosinistra degli anni precedenti conclude il suo "mandato" con la legge finanziaria dove, all'art. 89, si prevede dettagliatamente il cronoprogramma della transizione. Sul finire dello scorso anno si delinea un "combinato disposto" tra la necessità di sottoscrivere una nuova Convenzione tra Stato e Rai, un nuovo Contratto di servizio (che richiede attuazioni molto gravose senza alcuno straccio di copertura economica) e l'applicazione della nuova Legge finanziaria. Inoltre, per quanto riguarda Rai, è bene ricordare la "vacatio" del ruolo di CTO dopo le "dimissioni" di Valerio Zingarelli. Infine, con i primi mesi del 2018, va a concludersi il mandato del CdA di Viale Mazzini con la vecchia legge e l'avvio della nuova del 2015 con quanto di nuovo viene inserito nella governance Rai.

Come direbbe Guccini: "ma s'io un giorno avessi previsto tutto questo, dati, causa e pretesto ...".

Dove si indirizza la riflessione? porta dritto verso il cuore del problema: da che parte si intende "spingere" il Servizio Pubblico radiotelevisivo? come lo si intende sostenere? con quali prospettive, con quali risorse economiche? che la nuova direzione imposta dalla direttive comunitarie minacciasse  il panorama della Rai era noto, e non da poco. Che l'art. 89 non fosse proprio un regalo di Natale per l'Azienda era pure cosa nota da tempo, prima ancora che venisse scritto. Che sul tema innovazione tecnologica sul fronte gestione frequenze ci fossero gravi deficit a riguardo degli investimenti pure è cosa nota. In parole semplici: chi e perchè spinge la Rai verso il mondo delle difficoltà invece che quello delle opportunità? Un nostro autorevole interlocutore ci propone la storiella della cicala e della formica: invece di ottimizzare le risorse e investire in innovazione, si è puntato tutto sulla redistribuzione degli utili agli azionisti.
Oggi tavolo "tecnico " al Ministero. Un lettore ci ha posto un interrogativo: ma se era noto che il nuovo Contratto di servizio poneva, e pone, grandi problemi all'Azienda, che fretta c'era di firmarlo?

Angelo Zaccone Teodosi, sulle pagine di Key4Biz, ha definite questo tema un "epifenomeno":
https://www.key4biz.it/ilprincipenudo-stallo-rai-vicenda-siae-gara-per-la-banda-700-sistema-culturale-italiano-senza-un-filo-conduttore/231834/

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sabato 13 ottobre 2018

Frequenze

Su Italia Oggi la notizia del ricorso al Tar da parte Rai sulle frequenze che dovrebbero essere redistribuire a seguito dell'applicazione delle disposizioni comunitarie sui 700 MHz.

Argomento complesso che merita attento approndimento su due piani: anzitutto politico e poi tecnologico. Si può anche considerare i due piani strettamente connessi.

Un primo, sommario, commento: perché Rai ha firmato il Contratto di servizio che già conteneva questa polpetta avvelenata?
Il tavolo tecnico MiSe e Rai come potrà gestire questo tema ? La polpetta è ora nel piatto del vertice attuale, sarà sufficiente il ricorso?

Rai Way che ha smesso di investire, è in grado di gestire questa situazione?

venerdì 12 ottobre 2018

silenzio

Un silenzio assordante si avverte intorno a Viale Mazzini. Tutti tacciono in attesa delle nomine. Se qualcuno sussurra qualcosa, si ascolta un bisbiglio sommesso, un pò confuso. Forse, qualcuno pensa che è meglio tacere e fare la figura del cretino piuttosto che parlare e confermare di esserlo veramente.


Eppure, ci sarebbe molto da dire, da proporre, da riflettere. La Rai si sta giocando il suo futuro in termini di risorse, di tecnologie, di contenuti, di piattaforme di distribuzione e non si avverte un segnale di fumo. Esempio: ieri alla presentazione del 15o Rapporto Censis sulla comunicazione è intervenuto Gian Paolo Tagliavia, il CDO di Viale Mazzini. Provate a trovare traccia del suo intervento su qualche giornale, una riga che possa far sapere al pubblico quali sono le riflessioni, le proposte, le idee sull'innovazione digitale che circolano in Azienda. Niente, nada, nisba, niet. Allo stesso modo, provate a cercare una posizione pubblica del vertice Rai sulla questione dei 700 Mhz, come pure sui temi legati alle ricorse economiche necessarie a fronteggiare l'adeguamento tecnologico degli impianti piuttosto che fronteggiare il confronto con la televisione non lineare. Si accettano scommesse. Silenzio totale. Non parliamo delle risorse umane: qualcuno ha mai trovato qualcosa di interessante da leggere su come la più grande Azienda culturale del Paese provvede a formare, ad aggiornare, a qualificare i propri dipendenti? Fantasie.

Tutto questo dovrebbe, potrebbe, essere Servizio Pubblico. Non lo è e serpeggia il dubbio che potrà esserlo nel prossimo futuro, in queste condizioni.

giovedì 11 ottobre 2018

Censis

c'è vita sulla terra : pubblicato stamattina il 15o rapporto Censis sulla comunicazione in Italia.

Numeri interessanti: pubblichiamo alcuni stralci

- la televisione ha registrato una leggera flessione dei telespettatori, determinata dal calo delle sue forme di diffusione più tradizionali (la tv digitale terrestre e la tv satellitare si attestano, rispettivamente, all’89,9% e al 41,2% di utenza tra gli italiani: entrambe cedono il 2,3% di pubblico nell’ultimo anno), mentre continuano a crescere la tv via internet (web tv e smart tv possono contare su una utenza del 30,1%, +3,3% in un anno) e la mobile tv (che è passata dall’1% del 2007 all’attuale 25,9% di spettatori, con un aumento del 3,8% nell’ultimo anno);

- l’incremento di utenti dei servizi video digitali è uno degli aspetti più rilevanti del 2018: in un anno, gli italiani che guardano i programmi di Netflix, Infinity, Now Tv, Tim Vision e le altre piattaforme di tv on demand sono aumentati dall’11,1% al 17,9%, con punte del 29,1% tra i giovani under 30;




per la Rai ha partecipato Gian Paolo Tagliavia

la Rai di ieri, di oggi e di domani

ahhhh .. che bei tempi di una volta ... quando la Rai era una grande Azienda, quando era diretta da uomini di tecnologie, di prodotto, di cultura che ne hanno fatto la più grande Azienda culturale del Paese. Questo il mantra che si sente ancora ripetere, insieme al suo corollario: "la Rai è lo specchio del Paese". Appunto. Nel bene e nel male.
L'Azienda, insieme al Paese, galleggia, sopravvive, spera e si dispera, naviga a vista. Non va bene e non va male. Come direbbe Zerocalcare di Rebibbia: "ci manca tutto, non ci serve niente".

Ci torna in mente ancora una citazione (Nanni Moretti) ad una manifestazione a Piazza Navona del 2013: "E' stata una serata inutile, con questi dirigenti non vinceremo mai".


 Alcuni anni addietro, la Rai era fonte di produzione di studi, documentazione e ricerche di grande rilevanza (chi si ricorda della VQPT ?).
Per la cronaca: oggi sui giornali la notizia del giorno è che Cristina Parodi ha attaccato la Lega!
Ce ne faremo una ragione !!! appunto: la Rai è lo specchio del Paese

mercoledì 10 ottobre 2018

posta !!!

Che le Poste italiane non funzionano bene è cosa risaputa ... come pure che i colleghi della carta stampata non leggono molto le mail ... oppure chi scrive non indirizza bene i propri messaggi. Fatto sta che nel giro di due giorni sono partite due lettere e ci fosse stato un cristiano che le abbia notate!

La prima, come abbiamo scritto ieri, è stata inviata all'AD Salini, al presidente e a tutto il Cda, dove si chiede, giustamente, l'applicazione di criteri uguali e trasparenti per tutte le nuove nomine che dovranno essere fatte. Nada, nisba, niet ... nessuno ha saputo nulla ... Forse Laganà ha sbagliato buca della Posta o forse nelle redazioni la posta arriva sempre in ritardo ... Per tutta risposta, ancora ieri, su Repubblica, abbiamo letto il titolo "Di Maio vuole un esterno al Tg1..." . La collega, invece di gridare allo scandalo e chiamare i Carabinieri, la Croce Rossa, la Protezione civile cosa scrive ? un pistolotto senza limiti in lode del possibile candidato pentastellato... non si sa mai ... dovesse veramente essere nominato ... da non credere ... rassegnatevi ... e poi si dice che tra Di Maio e la Repubblica non corre buon sangue !!!

Stesso trattamento è stato riservato alla fondamentale lettera che ieri il Presidente Foa ha scritto ai dipendenti Rai. Memorabile!!! in tanti decenni di storia di Viale Mazzini non si mai letto nulla di simile ! e infatti, anche in questo caso, nessuno ne ha saputo nulla!!! Non una parola su "La nomina a Presidente è un riconoscimento straordinario, tanto più che è giunto inaspettato. L’ho accettato anche e soprattutto perché accompagnato da motivazioni non politiche ma esclusivamente professionali." Come pure "Per questo, nel proiettarsi verso il futuro, non bisogna compiere l’errore di trascurare il presente o di dimenticare il proprio passato, le proprie origini, i propri valori." per poi concludere con una perla di rara saggezza: "Abbiamo tanto da fare. Dovremo muoverci tra tradizione e innovazione, tra l’innesto di nuove, indispensabili figure professionali e la valorizzazione delle risorse interne".
Ad essere al posto di tanti lavoratori Rai ci sarebbe da essere preoccupati, anzitutto perchè nessuno all'interno ci aveva mai pensato prima, poi perchè suona tanto minaccioso. 

Si racconta sempre di Ettore Petrolini fischiato durante una sua rappresentazione a teatro. Interrompe lo spettacolo e, rivolto allo spettatore in galleria autore del disturbo, lo apostrofa: Non ce l'ho con te ...ma con quello che ti sta accanto e non ti butta di sotto".

Comunque, teniamoceli buoni Salini e Foa, perchè come spesso è successo, al peggio non c'è mai fine ... non si sa mai ....magari come sostiene anche qualche nostro lettore ... potranno anche fare qualcosa di buono. Auguri ... anzitutto alle Poste italiane.

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martedì 9 ottobre 2018

un passo indietro, due avanti

Nell'aprile 2016 vennero convocati una specie di "stati generali" sulla Rai, suo suo futuro, in occasione del rinnovo del contratto di concessione. Questo il link del MISE di allora:

http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/194-comunicati-stampa/2034373-cambierai-via-alla-prima-consultazione-pubblica-sulla-rai 

Furono organizzati 16 tavoli tematici e vi aderirono 62 associazioni, 20 enti pubblici e istituzioni, 11 centri studi e think tank. Venti gli esperti coinvolti, 16 i rappresentanti di Rai, uno per ogni tavolo.

Porto delle nebbie: di tutta l'iniziativa non se ne trova più traccia e lo stesso sito  www.Cambierai.gov.it non esiste più. Però le intenzioni erano buone e il modello riproponibile.

Allo stesso modo con il quale è stato richiesto all'AD e al CdA di procedere alle nomine seguendo criteri trasparenti dal consigliere Laganà (nessun giornale ha ripreso la sua lettera) si può richiedere di attivare un meccanismo simile?

Ora in ballo c'è il piano industriale e quello editoriale. Non si tratta di scelte di poco conto e impatteranno sul futuro dell'Azienda in modo pesante, forse determinante rispetto alle grandi scelte che si dovranno compiere.

lunedì 8 ottobre 2018

buio

In questi giorni è calato il buio autunnale sulla Rai. Quel poco che si legge riguarda il tran tran sulle nomine, di chi è in "quota" .. di chi "parla" con l'AD, di chi è amico degli amici etc etc.

Nonostante che molti colleghi siano sempre attenti ai Tweet, ai gossip e trastullerie varie, questa volta gli è sfuggito un contributo importante pubblicato su

http://www.indignerai.it/criteri-di-nomina/


Questo blog ha trattato il tema più volte: condividiamo pienamente il contenuto. Così come sostenuto e ripetuto più volte dal Governo, come pure da Salini, Foa etc, si dovrà procedere alle nomine ricercando professionalità, competenza, indipendenza etc ... BENE !!!  le proposte di Laganà sono praticabili e sostenibili anche in tempi ragionevolmente brevi. Non hanno scuse.


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venerdì 5 ottobre 2018

tristezza autunnale

Le mamme di una volta, al cambio di stagione, propinavano ai fanciulli abbondanti dosi di vitamine perchè si fortificassero in vista dell'inverno.

Servirebbero pure a noi per sostenere questo triste - peraltro consueto - spettacolo che ci accingiamo a vedere sulla Rai e dintorni. I giornali, in questi giorni non fanno altro che riportare rumors e gossip su chi è più o meno in "quota" di qualcuno. Oggi è la volta di Rai Pubblicità dove concorre un amico di famiglia di Giorgetti (Lega). Siamo oltre, è in corso un superamento logaritmico della realtà, non si tratta nemmeno di fantascienza e non si capisce nemmeno più di cosa stiamo parlando.

In questi giorni, in questi mesi, nella maggior parte dei paesi occidentali si dibatte, si studia, si propongono scenari, visioni che interessano direttamente i PBS. Non si tratta di accademia ma di intento programmatico, politico e sociale quanto industriale. La BBC in testa, insieme all'ente regolatore britannico OfCom, sono da tempo molti attivi e la stessa emittente ha inserito chiaramente nel piano industriale recentemente approvato l'esigenza di guardare aventi per ridefinire puntualmente la loro mission.

Finora, il massimo che abbiamo potuto leggere è stata l'indicazione di proporre la Rai come Netflix. Un colpo di genio dal quale non ci siamo ancora ripresi. Troppo impegnativo per essere vero. Ma hanno idea di quanti milioni di dollari investono per realizzare cose simili? con un bilancio di Viale Mazzini che oscilla sempre in bilico al pareggio e con la prospettiva di perdere milioni di utenti? Dobbiamo ricorrere prima ad una sana terapia ricostituente, proprio come facevano le nostre mamme. dopo ne riparliamo.

A proposito: due considerazioni. Probabile che molti di voi conoscono questo prodotto Netflix e vi sarà chiaro la differenza tra ciò che propone un operatore globale di questo tipo e cosa dovrebbe essere un prodotto da Servizio Pubblico. Poi, La casa di Carta è un perfetta metafora di qunto avviene intorno alla Rai: un assalto alla cassaforte infinito, interminabile dove, purtroppo, i buoni non sempre vincono. Attenzione: presto inizia la terza stagione !!!





mercoledì 3 ottobre 2018

Netflix

Quando nei giorni scorsi è apparso questo cartello, molti, compreso chi scrive, ha pensato che era sorto un movimento sovversivo finalizzato ad abbattere lo strapotere del colosso dello streaming USA. Non ,non è così: si può leggere per il senso opposto: è sufficiente Netflix.
Stamattina Italia Oggi torna sull'argomento Rai e Netflix, ricordando l'intervista di Salini e le dichiarazioni di Di Maio. Sul momento, si avverte un brivido di sorpresa: vuoi vedere che hanno avuto l'illuminazione alla quale nessuno aveva mai pensato prima ? acccccc ... perbacco !!!

Piccola riflessione e un paio di passi indietro: in attesa del nuovo, il piano industriale del precedente DG Campo dall'Orto prevedeva che la Rai dovesse :
  • Informare in modo completo e pluralista
  • raccontare il territorio e la realtà contemporanea
  • intrattenere tutti gli italiani
  • garantire l'accesso alla conoscenza
  • diffondere la cultura e l'inclusione digitale del Paese
  • promuovere l'Italia all'estero
Da metterci la firma, subito !!! come si possa riversare tutto questo in un modello produttivo, ideativo, organizzativo, industriale simile a Netflix e renderlo idoneo per il Servizio Pubblico italiano, difficile da comprendere. Ancora una volta, l'impressione è che si voglia mettere una pezza più piccola del buco. Le pezza, in particolare, consiste nel non avere nessuna idea originale su cosa, come, con quali risorse, con quali obiettivi debba essere indirizzato il futuro del Servizio Pubblico.

Intendiamoci; che ci possa, che ci debba, essere una parte di produzione destinata allo streaming, superando il vincolo di Rai Play, indirizzata verso la diffusione non lineare, appare una proposta condivisibile. Ma da questo ad immaginare che la Rai debba diventare la Netflix italiana ce ne corre e tanto pure. A tal punto che è lecito pure dubitare della bontà della proposta.
Chi di voi ha visto almeno una puntata de La casa di carta, può  intuire di cosa parliamo. Affascinante e diverso. Un pò come Marte, ci vogliono anni luce per raggiungerlo. 

martedì 2 ottobre 2018

cerimoniale

I meccanismi che portano alla nomina dei direttori in istituzioni complesse come la Rai sono assai complicati da decifrare. Si racconta di un direttore delle Relazioni Pubbliche di alcuni anni addietro che era solito portare sempre la moglie alle anteprime degli spettacoli, alle presentazione dei programmi, alle trasferte importanti del Prix Italia, con un compito specifico: sedere accanto alla moglie dell'ospite di riguardo con la quale avviare amena conversazione per poi magari invitarla per un the e così via fino a stringere forti legami para familiari. Da qual momento in poi il gioco è fatto: zacchete e arriva il soffietto: "sai ...mio marito .. ci tiene tanto a quella nomina" .. oppure, per interposta persona "tizio è tanto bravo, sarebbe un vero peccato non valorizzarlo". Et voilà, le jeux son fait ... rien va plus.
Questo è solo un nanetto, ma semplificando, gli ambiti di svolgimento di queste dinamiche sono sostanzialmente tre.

Uno tutto esterno: far arrivare al politico forte di turno la certificazione della propria esistenza in vita (come si fa per le perone anziane che devono far riscuotere la pensione ad u familiare). Questo avviene in modo bidirezionale. Da un lato il soggetto freme di attività relazionale tramite amici di amici e, per lo stesso canale, gli stessi politici saltellano come grilli per far sapere che loro sono in grado di arrivare non tanto e non solo ai direttori, quanto più ai capiredattori o ai capistruttura delle reti, che sono spesso quelli che, alla fin fine, decidono se un certo nome o un certo servizio possa andare in onda o meno.

Due, tutto interno. si tratta di appartenere, partecipare, o far sembrare, di essere parti di una cordata, di una lobbyna, di una parrocchia. Non importa la certificazione, è sufficiente che lo si percepisca, magari solo perchè qualcuno ha visto che Tizio parla con Caio. I sodalizi aziendali sono spesso determinanti. A viale Mazzini la Scuola Socialista ha fatto epoca più di quella Democristiana che pure non scherzava. Erano vere e proprie catene, io chiamo te e tu chiami me, tu segnali un amico a ame e io ricambio la cortesia. Fatto sta che chi ne era fuori, non aveva speranza. nel corso del tempo, le congreghe cambiano e gli equilibri mutano, però .. chi ha avuto ha avuto ha avuto ... e la posizione è occupata. Hai voglia ad aspettare il cambiamento.

Tre, il fattore Culo. Chi ce l'ha ce l'ha e chi non ce l'ha non ce l'ha. Si tratta di trovarsi al posto giusto nel momento giusto. In questo caso, i due fattori precedenti possono anche non avere peso. Merito, capacità, responsabilità, non contano una pera. Si racconta di un alto dirigente X, molti anni addietro, che ha ricevuto una nomina importante solo perchè il DG dell'epoca voleva a tutti i costi assumere un dirigente dall'esterno e, allora, per compensare, ha dovuto firmare la nomina allo stesso X che in altri momenti se lo sarebbe sognato. Tombola, tredici al totocalcio. Of course, succede pure il contrario: si racconta di una nomina già "alla firma del DG" con tanto di ordine di servizio e compagnia cantando ... se non che, quel giorno il DG viene chiamato per un importante impegno esterno, rinvia la firma alla settimana successiva e, nel frattempo, il suo diretto contendente allo stesso incarico riesce a far slittare poi bloccare definitivamente la nomina.

Per quest'ultimo fattore, ogni altra considerazione appartiene al sovrannaturale.

Auguri per chi, in queste ore è alle prese con questi problemi ed è in lista di attesa per poter almeno scambiare un saluto, fosse pure nel corridoio del VII piano,  con l'AD o mal che vada con il Presidente ... però può andare bene pure un consigliere ... non si sa mai !!!


lunedì 1 ottobre 2018

ne avevamo bisogno

il primo a dare fuoco alle polveri è stato il consigliere Giampaolo Rossi lo scorso 25 agosto: "La Rai, che è una media company, deve trasformarsi in una transmedia company, cioè una grande azienda che produce non solo informazione ma anche immaginario simbolico per il Paese...". 

In quel momento abbiamo cominciato a capire qualcosa: che la Rai, cosiddetta più grande azienda culturale del Paese, non ne produce per se stessa.

Ieri ne abbiamo avuto conferma: l'AD Alberto Salini, ha rilasciato un'intervista al Corriere dove ci illumina su grandi scenari che nessuno, anche dentro Viale Mazzini, aveva immaginato prima.

1- La Rai sfiderà Netflix
2- deve rivolgersi ai giovani, senza perdere di vista il pubblico di riferimento
3- nuovi contenuti digitali
4- valorizzare risorse interne
5- per le nomine: persone in grado di condividere il progetto di cambiamento
6- nasceranno nuove "factory" 

Non ci aspettavamo di più (è arrivato da poco, che volevi che dicesse ... etc etc ...) ma nemmeno di meno. Per essere l'uomo solo al comando, come vuole la Legge, avrebbe dovuto affrontare nodi strategici come le risorse economiche anzitutto (dove prendere i soldi per realizzare tutto questo), la sfida a Netflix e altri OTT non è solo sui contenuti ma anzitutto sulle piattaforme di distribuzione (vedi frequenze e multiplex), l'Azienda necessita di essere riorganizzata (da che parte, con quale indirizzo).

Per chi ne avesse voglia, potrebbe rileggere analoga intervista a Antonio Campo Dall'Orto del 21 novembre 2015.

una cosa è certa, con le vicende Rai il divertimento è assicurato.

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