Questa mattina avevamo la più ferma intenzione di far
riposare la tastiera ma, noi insonni, su certe frasi non ci dormiamo la notte. E
ci ha ronzato nelle orecchie e negli occhi quella letta ieri su Repubblica
scritta da Giovanna Vitale: “…Draghi, il quale per vie traverse avrebbe già
fatto sapere di considerare un atto ostile qualsiasi comportamento contrario”. Il
riferimento è sulla possibilità che i suoi due nominati, l’uomo “Fuortes” al
comando e la Soldi, possano essere direttamente o indirettamente impallinati in
Vigilanza. La frase è molto grave, non è solo una suggestione giornalistica per
quanto arbitraria, e stupisce che pochi se ne siano avveduti. O meglio, non stupisce
affatto: vedi il silenzio imbarazzato e farfugliante del PD che non riesce ad
andare oltre il plauso per i due nomi.
Il Capo di questo Governo non potrebbe, non dovrebbe, non ha
le prerogative, la potestà e la facoltà di interferire con la volontà politica,
quale che essa sia. Non dovrebbe essere parte in causa delle scelte etiche del
Paese (giustizia, diritti civili, cultura) che invece competono ai partiti in virtù
del mandato ricevuto dagli elettori. Egli è stato nominato, non eletto, con due
soli mandati: fronteggiare la pandemia e ottenere i soldi dall’Europa. Ogni altro
sconfinamento appare indebito e ingiustificato. Ognuno di noi vota un partito
in relazione al suo programma e sulla base di quanto riesce ad applicarlo o
meno lo giudica e lo premia o lo punisce alle urne successive. Draghi, e il suo
uomo “Fuortes” al comando, non sono stati scelti e votati da nessuno e, in
particolare, per quanto riguarda la RAI la scelta è avvenuta senza alcuna valutazione
programmatica preventiva, aperta, pubblica e confrontabile con altre. Alcuni nostri
amici hanno osservato: “non doveva contrattare con i partiti”. E perché no? Lo doveva
fare a tal punto che oggi, o meglio mercoledì, se non ci sarà trattativa con i
partiti, almeno uno dei suoi nomi indicati potrebbe andare a cogliere margherite.
Se questo non avverrà non sarà in virtù dello Spirito Santo o in applicazione di
qualche suo “metodo” ma solo e per quanto si metterà in piedi il mercatino
delle pulci su tutte le varie bancarelle che compongono la fiera. E non bisogna
essere raffinati complottisti o dietrologi per comprenderlo: è sufficiente
leggere, chiedere, informarsi. Ad esempio, dopo aver letto ieri Mario Aiello
sul Messaggero, se già avevamo qualche dubbio, ci è passato subito. Il piatto è
ricco, molto ricco e ce n’è per tutti, compresa la posta sugli asset immobiliari
dell’Azienda, di cui uno politicamente pregiato: lo spostamento della sede Rai
di Milano. Perché la Lega da una prima sommaria opposizione alle nomine Draghi
è passata rapidamente ad una linea più morbida?
Fiutata l’aria che tira ha considerato semplicemente che è molto meglio stare
dentro piuttosto che fuori …elementare Watson !!! Per analoga e contrapposta
posizione, il ragionamento vale anche per la Meloni che paradossalmente, ci
guadagna quasi più stando fuori che dentro (fino ad un certo punto: a Viale Mazzini
i suoi uomini, potenti e posizionati benissimo, potrebbero rimanere fuori dai giochi).
Per quanto strano e curioso possa apparire, i fenomeni della politica sono
molto semplici, alla portata di tutti.
Per ora, chiudiamo con un buon proposito: stiamo preparando
alcune domandine da sottoporre ai nuovi vertici Rai, visto che nessuno gliele ha
fatte prima. Così, un divertimento, tanto per capire se hanno capito bene di
cosa si dovranno occupare, di quali argomenti dovranno avere piena conoscenza e
consapevolezza…subito. Abbiamo letto da qualche parte che l’uomo “Fuortes” al
comando ha avuto sentore di qualcosa che si chiama Piano industriale. Slurp …slurp…
patatine e pop corn per tutti. Come vada vada, ci divertiremo assai: al mercato, come al cuore, non si comanda.
bloggorai@gmail.com
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