Il vecchio aforisma secondo cui “a pensare male si fa
peccato ma si indovina quasi sempre” rimane di grande attualità. Che poi la
fonte sia Voltaire o Andreotti poco cambia. Interessante leggere l’articolo di
ieri su Il Giornale con il titolo “Lo Streaming totale. Un decoder per
tutto”.
Questa storia del calcio e della Coppa Italia che la Rai ha
perso sembra essere molto illuminante. Cerchiamo di collegare due ordini di
riflessioni in qualche modo connesse tra loro: la prima riguarda l’annoso
problema dell’avvio del refarming delle frequenze previsto a settembre prossimo
e la seconda riguarda lo sviluppo della banda larga. Da tempo non sospetto abbiamo
scritto che il ritardo del MISE nella campagna di comunicazione verso i
telespettatori per rottamare il vecchio Tv ed essere in grado di vedere il
nuovo standard ci appariva alquanto “strano”. Abbiamo pure scritto, quando in
casa Rai ci si nascondeva dietro il MISE per non adempiere a quanto previsto
dall’art. 17 del CdS, che gli orizzonti strategici di riferimento potevano
anche non essere convergenti. Il MISE potrebbe anche non ammettere nemmeno
sotto tortura di avere più a cuore lo sviluppo della banda larga che non quello
del broadcasting e non ci sono dubbi che questo colpevole ritardo sulla
campagna di rottamazione dei vecchi TV, di fatto, agevola lo sviluppo della
fruizione della televisione attraverso la rete. Ed è esattamente i questo senso
che si comprende la grande battaglia sul calcio che si sta consumano in queste
ore (non solo per la Nazionale): Tim, alleata con Mediaset, ha capito benissimo
e da tempo che il calcio è un grimaldello fenomenale per scardinare l’orientamento
di milioni di telespettatori verso l’uso della Smart Tv. Certo, non è il solo. Quando
a settembre, se non interverranno altri fattori come il probabile slittamento
di tutto lo switch of al 2022, potrebbero non essere pochi coloro che
decideranno di “orientare” le proprie antenne più verso un “conveniente”
abbonamento in grado di offrire il grande calcio, ottimi film, seriali personalizzati,
intrattenimento, documentari. Per ora manca solo l’informazione ma non abbiamo
dubbi che preso ci sarà pure quella. Del resto, è un fenomeno noto da tempo: i
telespettatori stanno migrando progressivamente e inesorabilmente dal broadcast
al broadband: la BBC ha stimato nel 2030 il passaggio epocale.
Intanto, rimane il fatto che ad oggi, sabato 3 luglio 2021, per
quanto si legge sul Messaggero, ieri sarebbe stato firmato il decreto attuativo
da MISE e MEF con il quale si renderebbe disponibile il bonus rottamazione a
100 Euro senza limiti ISEE. Ora ci dovrebbero essere altri passaggi come anzitutto
il vaglio della Corte dei conti per poi essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Secondo Il messaggero “tempo 15 giorni e il bonus sarà operativo”. Vedremo.
A questo proposito, è utile ricordare quanto avvenuto lo
scorso aprile nell’Assemblea della Lega Calcio di serie A, quando è stata
deliberata la creazione di un centro di produzione televisiva presso Ei Towers
(Mediaset) finalizzata alla costituzione di una Media Company utile alla
migliore razionalizzazione dei segnali televisivi. Avete letto bene: Media
Company presso Ei Towers.
Bene. Chiudiamo con un aggiornamento sulla vicenda nomine: non
c’è nulla da dire, nulla di nuovo, tutto avvolto nel mistero! Coloro che “conoscono
i dossier” come amabilmente vengono definiti dai colleghi giornalisti, tacciono.
Mancano solo quattro giorni dall’appuntamento fondamentale, l’elezione dei
quatto consiglieri di Camera e Senato. Se la data del 7 verrà confermata, è
verosimile che il 12 ci potrà essere il nuovo Cda.
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