sabato 31 luglio 2021

Rai: sulle rive del Tevere/Mekong

 

Foto di Debi Brady da Pixabay

Almeno per un fattore di età, di generazione, diamo per scontato che molti lettori di Bloggorai sappiano di cosa stiamo parlando: la guerra in Vietnam, prima combattuta dai francesi negli anni '50 e poi dagli americani a partire dagli anni '60.

«Siate risoluti nel distruggere gli avversari, abbiate sempre presenti queste parole: attaccare sempre, avanzare sempre» Võ Nguyên Giáp, poco prima dell’attacco finale a Ðiện Biên Phủ.

Poco tempo prima della battaglia finale, il suo diretto avversario, il generale francese Navarre, pluridecorato dalle due guerre mondiali, cupo e autoreferenziale, ebbe a dire: “Vediamo chiaramente la vittoria come la luce alla fine di un tunnel”. Quello che a Navarre mancò fu sostanzialmente la chiarezza del suo mandato militare: evitare azioni aggressive che potessero mettere a rischio la spedizione in Indocina. Ma non fu solo colpa sua: in parte la responsabilità ricadde sul Governo francese guidata da Mayer che non gli prospettò una strategia, e, per altra parte, sul suo predecessore, il generale Salan, che non fu in grado (o non volle) di riferire correttamente la situazione sul campo di battaglia.

È molto probabile che gli americani non avessero capito perfettamente la lezione che i vietnamiti hanno dato ai francesi nella disfatta del Sud Est asiatico. Quando si ingaggia una battaglia, quale che sia, pure la più semplice, anche tra marito e moglie, è sempre necessario avere bene in mente l’obiettivo che si intende raggiungere e il piano che si intende applicare. Se manca l’uno o l’altro, o peggio ancora ambedue, la sconfitta è certa.

Abbiamo scritto della nuova era che si potrebbe prospettare nel futuro prossimo della Rai: un nuovo Vietnam lungo le rive del Tevere e i giardini di Viale Mazzini come campo di battaglia. I segnali ci sono tutti: il Generale Fuortes ha ingaggiato subito il combattimento contro il nemico invisibile appostato dietro i canneti del fiume ed ha già commesso un primo fondamentale errore: si è intestato un piccolo vantaggio non merito delle sua capacità (il Piano dei tagli) e, inoltre, ha commesso un grave errore di “propaganda”, annunciano in modo irrituale un obiettivo privo di progetto. Il suo proponimento (proprio come Navarre) era dare un segnale alle “truppe” (i partiti) e al capo del Governo:  non consentirò di arrivare a fine 2021 con il bilancio in rosso. Allora, tanto per rimettere le cose in ordine, diciamo pure che il piano di tagli era stato già predisposto dal “generale” Salini (CFO Pasciucco) che lo ha preceduto nel febbraio scorso. Il quale, gli va dato atto, già dal novembre 2019 comprese perfettamente il cuore dei problemi e, in Vigilanza Rai, dichiarò: “ …permettetemi di sottolineare il fatto che è difficilissimo, per non dire impossibile, amministrare un'azienda che non ha certezza di risorse. Con questa serie di iniziative (tagli del canone) che minano profondamente il finanziamento di Rai si rischia di rendere estremamente difficoltosa, se non addirittura di bloccare, l'applicazione di un Piano Industriale che ha come principale obiettivo quello di traghettare il Servizio Pubblico definitivamente nel futuro, mantenendo però la leadership che lo contraddistingue". Ponti d'oro al nemico che fugge.

Che differenza c’è tra luglio 2018 e luglio 2021? Semplice: Salini e Foa avevano un Contratto di Servizio in pieno vigore e il conseguente piano industriale fresco di stampa. Si trattava di un progetto, un programma definito e dettagliato che richiedeva solo di essere applicato, pur con le limitazioni di budget che gli erano connesse. Fuortes e Soldi invece è verosimile che non sanno ancora di cosa stiamo parlando e, seppure fosse,  loro malgrado: l’attuale Contratto è prossimo alla scadenza (aprile 2021) e del nuovo piano industriale 2021-24 non ce n’è nemmeno l’ombra lontana. Non solo, hanno un retroterra di potenziali conflittualità di enorme valore: il refarming delle frequenze che sia pure rinviato dovrà poi essere applicato e l’avvio della nuova era del broadband. Queste due cosucce, tra l’altro, richiedono soldi e tanti e nessun ancora ha mai fatto fiato per dire dove la Rai li potrà trovare. Investimenti: una parola ancora sconosciuta ai nuovi vertici di Viale Mazzini.

In questa chiave si legge ora il tema del quale abbiamo parlato a lungo, il ritorno alla riscossione del canone tramite bollettino postale. Nei giornali di ieri si leggevano titoli secondo i quali questa norma, definita “rumors di stampa” inserita nel PNRR sarebbe stata “sospesa” o rinviata perché la “sola certezza sarebbe che il canone continuerà ad essere riscosso in bolletta”. Già, non si dice però fino a quando perché in proposito l’Europa ha detto chiaro e tondo che si dovrà cambiare. Ricordiamo ancora una volta che si tratta di un tema che in Italia e a Bruxelles è stato sollevato da tempo, dal 2016, viene da lontano ed è frutto di un lento e costante lavoro di potenti lobby. È verosimile ritenere che a Palazzo Chigi qualcuno  si è reso conto di quanto questa manovra può creare un potenziale buco di bilancio Rai dagli esiti disastrosi, del valore stimato in circa 250 mln ed ha cercato di correre ai ripari. Ma il problema rimane: quali e quante sono le risorse certe sulle quali la Rai può contare. Attenzione, non si tratta solo di contabilità, di amministrazione finanziaria: si tratta di “cultura” del canone che per molti esponenti dell’attuale governo viene visto come il fumo agli occhi. Evidentissimo che il problema (Salvini docet, e non solo la Lega) è solo accantonato ma non risolto. In questo quadro, il Generale Fuortes cosa ti combina? Ha lanciato un fumogeno sulle rive del Tevere inviando lettere ai direttori con la comunicazione di tagli lineari (30%) e mirati. Nulla che invece possa far capire con quale prospettiva, con quale progetto, con quale missione, con quale logica che non sia il mero “risparmio”. Questo, notoriamente, non è mai virtuoso in quanto tale, per il solo effetto evocativo o nominalistico. Potrebbe essere questo il suo Vietnam? Sarà lungo le rive di questo fiume Tevere/Mekong  che potrà trovare le sue imboscate più insidiose, forse, già a partire dalla prossima (quanto bizzarra) convocazione in Vigilanza il prossimo 4 agosto, con il fresco della sera?

 bloggorai@gmail.com

Ps: a proposito del Generale Giap, ho sempre in mente un corollario della sua teoria militare: 

“Attaccare con sicurezza, ritirarsi con cautela”.

 

venerdì 30 luglio 2021

pausa imbarazzata

 

Questa mattina nuvole nere sul Mekong. 

La giornata non inizia nel migliore dei modi. Per un verso leggiamo articoli imbarazzanti. Per altro verso ci giungono notizie di una vaga voglia di silenziare, di sopire, di ahumm ahummm. Non disturbare l'uomo Fortes al comando. 

In questo quadro veniamo a sapere di iniziative private di interesse pubblico: i soliti quattro amici al bar che dibattono sul ServizioPubblico. 

Anche noi ci prendiamo una giornata di pausa. 

bloggorai@gmail.com

giovedì 29 luglio 2021

Il Bilancio Rai: l'odore del Napalm e il fumo negli occhi

Foto di Alexander Stein da Pixabay

 “Adoro l’odore del Napalm al mattino …un odore che sa di vittoria” (Kilgore, Apocalypse Now)

Eravamo giovani, molto giovani, quando seguivamo con attenzione e partecipazione le notizie che provenivano dal Vietnam. Una guerra ingiusta, sporca e cattiva. Un popolo di piccoletti contro i giganti della terra. Gli americani hanno perso sulle rive del Mekong per tanti motivi ma uno lo riteniamo prevalente: non avevano un progetto, una visione, che non fosse quella di sostenere il governo corrotto di Saigon.

Ieri abbiamo scritto che per la Rai si potrebbe aprire una stagione di guerra di guerriglia pericolosa e dannosa, per tutti. Cerchiamo di capire e, come al solito, prima i fatti e poi l’opinione.

Il nuovo Cda di Viale Mazzini si insedia lo scorso 17 luglio e dopo 8 giorni la Vigilanza Rai ratifica la noma della Soldi come Presidente. Ieri si riunisce il Cda e, al termine viene emesso un comunicato dove, tra le altre cose che poi vedremo, si legge: “Il Cda…ha altresì approvato la revisione del budget 2021, proposta dall’AD, con la previsione di un risultato di pareggio rispetto a un budget iniziale che prevedeva un risultato negativo di -57 milioni di euro”. Poco dopo, “l’uomo Fuortes al comando” rilascia all’ANSA una dichiarazione: “'Il Budget dell'anno in corso prevedeva un forte disavanzo di circa 57 milioni di euro. Anche negli anni precedenti i budget erano in perdita. E' una cosa assolutamente inaccettabile per un'azienda che vive grazie al canone versato da milioni di cittadini''. Lo dice l'amministratore delegato Rai Carlo Fuortes, interpellato dall'ANSA al termine del Cda. ''Come amministratori dobbiamo avere il massimo rispetto di questo denaro pubblico. I conti della Rai devono essere sempre in utile, o come minimo, in pareggio''. Ho dunque proposto al CdA una variazione al Budget 2021 che riporta i conti in pareggio''. Eccolo il “piano segreto del quale abbiamo scritto ieri: pala, piccone e martello penumatico. ATTENZIONE: era tutto già noto a molti, anzitutto dentro la Rai.

Questi i punti fermi e solo su questi possiamo possiamo ragionare, al di là delle migliori intenzioni e di ogni possibili dietrologie o fantapolitica. Anzitutto i tempi: dopo soli 9 nove giorni, l’AD ha ascoltato i direttori principali, ha letto i bilanci, ha preso visione degli impegni presi, ha capito tutto del Contratto di Servizio, del Piano Industriale, della situazione del personale ed ha tirato le sue conclusioni. Giù il cappello, nessuno meglio di lui ha capito così tanto di Rai in così poco tempo. Indiscutibile capacità manageriale, non c’è che dire, degna di chi lo ha investito. 

Prima di andare avanti mettiamoci d’accordo su un punto: evidente a tutti, e da molto tempo, che alla Rai occorre una cura di risanamento profonda, radicale e incisiva. Anni, decenni di sperperi, inefficienze, incapacità gestionali (interne ed esterne) ai limiti della colpevolezza, hanno ridotto l’Azienda in ginocchio e sembra quasi un miracolo che il disavanzo sia di “soli” 57 mln. Dunque, ben vengano tutte le misure e tutte le migliori volontà che possano attaccare frontalmente questo problema. Non leggerete mai su questo Blog una frase del tipo “ben altri sono i problemi” perché anche questi SONO i problemi. Leggerete invece quello che scriviamo da quando il Blog è nato: “La Rai prossima ventura”. Abbiamo scritto e continueremo a ripetere che non occorrono picconatori ma i costruttori, non occorrono i salvatori della Patria ma i visionari, i progettisti, gli architetti e gli ingegneri di un nuovo Servizio Pubblico. La manovra di “lacrime e sangue”, indistinta e imprecisata come quella proposta ieri potrebbe avere anche un senso se solo fosse accompagnata ad uno straccio di idea, quale che essa sia, su quale direzione si intende prendere, quali settori si intendono privilegiare e quali invece si intendono tagliare. Va bene tutto, la qualunque, ma per favore un ‘idea, un’idea che non sia l’infelice battuta su conti della Rai in attivo o in pareggio. Sempre per carità di Patria, ci sia risparmiata la litania del "lasciamoli lavorare poi si giudicherà". 

Non c’è bisogno di una laurea alla Sapienza con 110 e lode e successivo MBA all’INSEAD (il nostro consulente familiare) per sapere che è una frase a dir poco “debole” per tanti buoni motivi. Si riferisce in primo luogo ad un concetto di “pareggio di bilancio” che appartiene più agli Enti pubblici e non alla Spa come la Rai. Poi, si tratta di una Azienda atipica, che non produce bulloni e non ha il vincolo della distribuzione degli utili agli azionisti. Questi altri non sono che gli “utenti” ai quale deve solo garantire di poter adempiere a quanto la Legge dispone e farlo nel migliore dei modi. Un intervento a metà esercizio di tale importo è giocoforza connesso ad uno più esteso per tutto il periodo di interesse e quindi di valore superiore. Inoltre, un disavanzo si può presentare pure in presenza di investimenti a medio/lungo termine per i quali è lecito supporre che possa anche essere “strutturale”. Ci viene suggerito da altra fonte qualificata (e concordiamo): “Necessario essere anticiclici. Se noi vuoi crollare devi investire e recuperare con la crescita. Bisogna agire sulle leve che ti impediscono di crescere, anche regolamentari, vedi la revisione del SIC”. Altro suggerimento: “Che rapporto ha definito tra tagli e investimenti? I primi sono potrebbero avere effetti immediati ma conseguenze differite non necessariamente virtuose”. Infine: dove come, quando e perché si dovrà “tagliare” in un settore piuttosto che in un altro.  L’USIGRAI è insorto: “Zero notizie sul mandato. Zero notizie sulla missione. Zero notizie sul progetto” mentre avverte il fiato sul collo per il numero dei giornalisti che potrebbe essere investito da questa manovra.

No, Fuortes non sembra affatto partito bene, anzi, al contrario sembra proprio aver fatto una manovra di “distrazione di massa”, fumo negli occhi per mascherare il nulla progettuale che lo sostiene. Non siamo tra coloro che usano firmare cambiali in bianco senza sapere se il contraente potrà poi pagare l’impegno sottoscritto. E, in questo caso, non sappiamo nemmeno lontanamente quali che siano le sue intenzioni. Checché ne dica il prode Anzaldi.

Da registrare, in tale contesto, la notizia della convocazione della Vigilanza il prossimo 4 agosto al fine di “… far conoscere la loro visione del Servizio Pubblico all’organismo parlamentare che ha il compito di vigilanza e controllo”. Poniamo per pura fantascienza che magari, chissà, un colpo di calore, Fuortes e Soldi espongano qualcosa che ai Parlamentari potrebbe non piacere, che fanno? Li cacciano??? Magari, nei limiti del possibile, sarebbe stato anche utile chiederglielo prima di essere nominati, ci facevano un favore.

Inizia la risalita, lenta e pericolosa del Mekong. Agguati ed imboscate saranno costanti.

Ps: a proposito di “distrazione di massa: siamo giocoforza costretti a rinviare di scrivere sulla Relazione della Corte dei Conti, di quella Agcom, del canone in bolletta e del rinvio del refarming. Robetta da poco sulla quale non si ascolta parola. Fuortes, Soldi &Co sanno di cosa si tratta e di quali conseguenze potrà avere tutta questa roba sul futuro della Rai, sul bilancio non solo dell’anno in corso ma per quelli degli anni a venire?

 bloggorai@gmail.com

mercoledì 28 luglio 2021

SCOOP: il nuovo Vietnam di Viale Mazzini

… Quantus tremor est futurus,
Quando judex est venturus,
Cuncta stricte discussurus.

Care lettrici, cari lettori, volete la notizia del giorno? Che sia uno scoop o meno lo vedremo nelle prossime ore. Eccola: si racconta che ieri, intorno alle 17.45, al settimo piano di Viale Mazzini, nel corridoio che separa l'ala dell’AD da quella del Presidente, sia stato visto camminare pensoso e ondulante un alto dirigente Rai che mormorava tra se e se: “siiiii …Carlo ha visto la Luce … Carlo ha visto la Luce …siiiii”. Si racconta inoltre, ma non abbiamo potuto avere conferma granitica, che un suo collega abbia avuto l’ardore di fermarlo e chiedergli spiegazione: “Che succede?” ed egli a lui “Carlo ha un piano, devastante… ha un piano… vuole tagliare, ridurre, accorpare, risparmiare, cacciare… un Vietnam”.

Fin qui la probabile fantasia, ora la realtà: a partire da quell’ora il nostro cellulare ha preso vita propria. Parlava da solo, chiamava e rispondeva motu proprio. La vibrazione era diventata fissa e poco mancava che diventasse rosso per il surriscaldamento della batteria. Si stavano sovrapponendo tante cose importanti ma la notizia del Piano de “l’Uomo Fuortes al comando” (©Bloggorai) stava prendendo posizione rilevante. Abbiamo cercato di capire se si trattava di un semplice “boatos” come si chiamava una volta, oppure un ballon d’essai per veder di nascosto l’effetto che fa. Entro breve ne abbiamo avuto relativa (relativa) certezza: Fuortes ha in tasca un piano di interventi finanziari immediato del valore di circa 50/60 milioni con tagli articolati, alcuni lineari per direzioni e altri asincroni, finalizzato a riportare in pari il bilancio 2021. Alla faccia del Kilimangiaro!!! Un genio che nessuno conosceva: appena pochi giorni dopo il suo arrivo è stato già in grado di sapere dove, come e quando intervenire sull’Azienda? Se lo è sognato la notte, gli è apparsa la Luce che gli ha dettato le indicazioni operative oppure, come molti sospettano (e noi ci associamo) il presunto Piano era già pronto nelle tasche di qualcuno che glielo ha consegnato al momento del suo insediamento? In questo caso, la faccenda si potrebbe complicare assai.

Facciamo fatica a credere che A) sia stato possibile elaborare un Piano del genere in così breve tempo senza sapere/conoscere pressoché nulla dell’Azienda nella quale si è trovato ad operare B) non sia stato coinvolto attivamente e preventivamene il Cda (previsto per oggi alle 15). Facciamo grande fatica. Vorremmo non credere a tutta questa storia ma la simultaneità e la molteplicità delle nostre fonti ci inducono a ritenere che la notizia sia vera e fondata. Pronti a smentire qualora non fosse così.

Ora si tratta di capire cosa significa e che portata può avere. Lasciamo perdere le sofisticate alchimie finanziarie tipiche da CFO e cerchiamo di leggere la sostanza. Vera o meno che sia la notizia, appare chiaro che la pentola Rai ribolle e tutti sono convinti che qualcosa bisognerà pur fare e anche presto. La contemporanea presenza di altre notizie importanti delle quali vi abbiamo anticipato per secondi, dopo il Messaggero dell’8 maggio, sul canone in bolletta, la relazione della Corte dei Conti sulla Rai che prende a sportellate la gestione precedente, il rinvio del refarming e la relazione Agcom sul settore audiovisivo compongono un quadro potenzialmente a dir poco impegnativo. E, in tale contesto, è del tutto verosimile che Mario e il suo uomo in Rai intendano dare un segnale “forte” subito. Ed è del tutto verosimile che lo intendano proprio dare attaccando il nervo scoperto dell’Azienda: i conti in rosso e la possibilità che pure l’anno in corso si possa presentare con buchi rilevanti. Su questo tema possiamo scrivere pagine di Blog ma lo spazio e il tempo dei nostri lettori è limitato. Pe ora ci limitiamo a riportare quanto sappiamo, da oggi in poi vedremo e valuteremo quello che potrà avvenire.

Nel merito delle altre notizie. Sul refarming, c’è poco da dire oltre: il tema è la mancata comunicazione per tempo dovuto agli utenti che è incorso la transizione al DVB-T2. Chi più, chi meno, tutti colpevoli: si poteva e si doveva fare di più e meglio e non legare la comunicazione al solo incentivo economico. La Rai, in particolare, ottusamente, si è sempre voluta trincerare dietro l’inazione del MISE, non applicando invece quanto dettagliatamente previsto e prescritto dal Contratto di Servizio.

Più importante la vicenda del canone in bolletta. Solo questa mattina tutta la stampa nazionale si è resa conto del problema e lo stesso Corriere (fatto molto significativo) ha dovuto ammettere che la fonte della notizia è stata il Messaggero (magari potevano pure aggiungere poi seguito da Bloggorai) mentre tutti gli altri dormivano da piedi. Ora il tema è una notizia di agenzia Ansa delle 15 con il titolo “Concorrenza verso slittamento, nel testo non entra canone Rai. Fonti governo, nessun riferimento ad esclusione da bolletta luce”. Si legge poi “Non sarebbe invece prevista nella bozza del testo all'esame la norma che toglierebbe il pagamento del canone Rai dalle bollette elettriche, si spiega sempre in ambienti di governo, anche se l'idea circola nella maggioranza”. Ora, siamo andati a rivedere il corpaccione del PNRR e, in particolare i famosi allegati alquanto misteriosi dove, a pagina 345 si trova la frase incriminata “Remove the requirment for suppliers to collect chargers unrelated to the energy sector”. Ora, delle due l’una: o il PNNR è stato consegnato a Bruxelles, nelle mani delle Von Der Leyen, bello e chiuso oppure al contrario aperto e “work in progress” del tipo... “Cara Ursula, ti faremo sapere se e quanto interverremo con qualche modifica o aggiustamento in corso d’opera...vedremo …”. Ora, sarà necessario pure essere chiari: potrebbe anche essere una manovra sulla quale è necessario aprire un dibattito profondo e strategico sulla natura e valore del canone e sulla sua destinazione ma di una cosa possiamo essere certi: se si mette in conto il possibile ritorno ad una sacca di evasione stimata in oltre 200 mln di euro, sarà pure necessario che già da ora si debba pensare a dove trovarli per sostenere le casse Rai già traballanti per conto loro.  Sarà stato questo il fantasma minaccioso che potrebbe aver indotto Draghi&Co a cercare una timida ed impacciata retromarcia su questo argomento?

Abbiamo tanto altro ancora da scrivere, c’è molto tempo a disposizione. Abbiamo la forte impressione che il nuovo Vietnam di Viale Mazzini sia solo alle prime scaramucce.  

bloggorai@gmail.com

martedì 27 luglio 2021

FERMI TUTTI: c'è lo STOP !!!

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Che fatica essere curiosi ai limiti dell’invadente, interrogativo ai confini del fastidioso. Ogni volta che veniamo a conoscenza di un fatto, di una notizia, ci scatta il riflesso condizionato: chi, dove, come, quando, e perché? Inoltre, come, da dove viene, in qual contesto sorge, quali i precedenti? Mannaggia la miseria non aver fatto il falegname, sarebbe stato tutto molto più semplice! Un chiodo è un chiodo, non c’è dibattito. Si potrà discutere se è stato piantato bene o meno, ma questo è altro discorso. Mannaggia la dietrologia, il ragionamento, la contestualizzazione e tutto quello che ti fa ronzare nelle orecchie che qualcosa non va per il verso giusto.  

Ci stavamo tranquillamente apprestando alla pennica in compagnia dei due gatti pigri e sonnacchiosi con i quali ci accompagniamo, fiduciosi che tanto bastava il post di stamattina a chiudere in bellezza la giornata e…zacchete .. tra capo e collo arriva la stangatina di fine luglio. Veniamo a sapere (leggere) da fonte autorevole che questa mattina si è svolto al MISE un incontro tra gli operatori broadcast finalizzato a fare il punto sulla data del 1° settembre per quanto riguarda il refarming delle frequenze.

Leggiamo dal verbale fresco fresco: “Premesso che … La diffusione degli apparecchi di ricezione televisiva ha avuto però un andamento su cui ha inciso non favorevolmente la situazione creata a seguito dell’epidemia del covid19 ed inoltre è necessario considerare che le misure economiche aggiuntive per il ricambio dei televisori obsoleti introdotte dalla legge 30 dicembre 2020, n. 178 potranno avere effetto a decorrere dal mese di agosto 2021 (ndr: forse, probabile, chissà, vedremo, futuro condizionale imperfetto). Pertanto è opportuno effettuare una valutazione dell’andamento della diffusione degli apparecchi televisivi che tenga conto della nuova tempistica delle azioni a supporto delle vendite dei citati ricevitori televisivi… . Si ritiene quindi opportuno valutare la fattibilità tecnica di soluzioni alternative alle tempistiche per le operazioni tecniche di rilascio e attivazione delle frequenze nonché per la dismissione della codifica DVBT/MPEG2, indicate nel periodo transitorio settembre 2021 – giugno 2022” e dunque  “A tal fine è stato ipotizzato quanto segue. La calendarizzazione della regione Sardegna negli ultimi due mesi del 2021 consentirebbe di avviare le operazioni di refarming senza impatti interferenziali nocivi all’interno del territorio nazionale per la posizione geografica dell’area, operazioni tecnicamente sostenibili considerando le modifiche frequenziali ridotte da attuare dagli operatori di rete e lo stato di predisposizione delle stesse, alla luce della calendarizzazione originaria dal mese di gennaio 2022. 3. Le successive operazioni di refarming potrebbero avvenire di seguito a partire da gennaio 2022 nelle regioni del Nord Italia (Area 2 e Area 3) proseguendo poi senza soluzione di continuità, dal mese di marzo 2022, con le regioni dell’Area 4, al fine di anticipare il rilascio delle frequenze causa delle lamentate interferenze estere, terminando poi con le restanti regioni dell’Area tirrenica (Area 1) entro il termine del 30 giugno 2022, termine non superabile per rispettare i vincoli normativi dell’Unione Europea”. Tombola !!!

Tradotto in soldoni: la gente, i telespettatori, non hanno comprato/rinnovato i televisori, del bonus 100 euro non ci sono notizie certe e dunque il prospettato “bagno di sangue” di settembre sarebbe stato pressoché inevitabile e quindi meglio evitare e rinviare con il fresco di autunno. Lo abbiamo scritto da tempo: c’è un grave ritardo in tutto il processo di transizione al DVB-T2 e forse non del tutto innocente. A chi giova?

Ancora a proposito della curiosità: vi abbiamo scritto di questa storia del canone che non sarà più riscosso in bolletta e che è destinata ad essere sempre più interessante. Ci è stato sollevato un forte dubbio sul quale stiamo indagando. Ne riparleremo.

bloggorai@gmail.com

Rai: attenzione pericolo, bicicletta con una ruota sgonfia e senza un pedale




Dagli atrii muscosi, dai Fori cadenti,

Dai boschi, dall’arse fucine stridenti,

Dai solchi bagnati di servo sudor,

Un volgo disperso repente si desta;

Intende l’orecchio, solleva la testa

Percosso da novo crescente romor.

Chissà perchè questa mattina ci è venuto in mente il coro dell'Adelchi. Forse perché dai silenziosi e ovattati corridoi del VII piano di Viale Mazzini ci giungono voci, sussurri, racconti sommessi. Si ascoltano parole tra due personaggi, dal fondo, che si confrontano tra loro: “Buongiorno, sono Carlo, risolvo problemi e sono mandato in missione per conto di Dio” e l’altro risponde, contrito e avvilito: “Mi rendo conto… mi rendo conto” (Pulp Fiction, The Blues Brother’s e Oltre la siepe).

Più o meno questa l’aria, alquanto surreale, che si respira intorno alla Rai in attesa di capire, di sapere cosa dovrà o potrà fare già da subito, da ieri, per il prossimo domani e con domani intendiamo proprio domani domani, non domani forse domani. Chissà, forse l’AD, la Presidente e i nuovi Consiglieri, tra un incarico e l’altro che ricoprono fuori la Rai, stanno studiando il Contratto di Servizio vecchio e quello nuovo che si dovrà fare, il nuovo Piano industriale, le normative nazionali ed europee, i dossier sulle sfide tecnologiche… Boh!!! Speriamo. La povera mamma mia soleva ripetere: “chi di speranza vive, disperato muore”.

Bene, ora ci divertiamo …slurp slurp: patatine, pomidorini, bocconcini di pecorino romano e tarallucci pugliesi al peperoncino e il tutto accompagnato da un vinello bianco fresco smezzato con acqua minerale semigassata... Una delizia!!! Mettetevi comodi e godete.

Lo scorso 8 maggio dalle colonne del Messaggero abbiamo appreso che il Governo, questo Governo, ha inserito nel PNNR una piccolissima noterella, apparentemente innocua, con la quale si dispone che a partire dal 2022 i fornitori di energia elettrica non potranno più riscuotere oneri non connessi alla propria attività. Giocoforza, il primo onere che balza in evidenza è la riscossione del canone Rai in bolletta che riporterebbe tutto a quando invece si pagava alla posta o in banca. Solo Bloggorai riprende la notizia, nessuno se ne occupa mentre erano tutti presi dal vile giochetto sul totonomine, e inizia ad attivarsi per saperne di più: troviamo il documento originale di Bruxelles, lo pubblichiamo, ascoltiamo esperti sul tema, raccogliamo elementi utili e scopriamo pure che questa proposta viene da lontano (Chicco Testa, presidente Federenergia, lo dichiara pubblicamente in Tv). In Rai cascano dal pero: nessuno ne sa nulla e vagano dubbiosi e meditabondi, alcuni la ritengono una balla, altri nemmeno rispondono alle domande mentre alcuni pensano e ci confessano maliziosi ”tanto sarà una grossa grana per coloro che verranno, a noi che ce frega!”. Se non che, arriva il testo ufficiale del PNNR dove la norma appare chiara e tonda in tutta la sua chiarezza a pag. 349: “Remove the requirement for suppliers to collect chargers urelated to energy sector”. Tutto chiaro? Direi di si! Questa mattina, curiosamente, il tema ritorna in tutta evidenza. Titola a tutta pagina sempre il Messaggero: “Il canone esce dalla bolletta elettrica. E’ onere improprio. La norma, inserita nel Decreto concorrenza, sarà discussa nel prossimo Cdm. Lo chiede la UE”. Gli rincalza Il Mattino che mette la notizia in prima pagina: “Svolta sul canone Rai: non si pagherà più con la bolletta elettrica. Il Governo mantiene la promessa contenuta nel PNNR: nessun onere aggiuntivo sull’energia”. Bum !!!

Che meraviglia… ora lo vogliamo vedere “l’uomo Fuortes al Comando” ©Bloggorai con quel suo cipiglietto che ci raccontano avere quando incontra i dirigenti Rai (ci ricorda qualcuno), andare da Draghi e dirgli, più o meno: “Caro Mario, mi hai dato una bicicletta e mi vuoi togliere un pedale??? Che storia è mai questa? Lo sai bene che ci sono in ballo qualche centinaio di milioni che rischiano di svanire nel buco nero dell’evasione? Ma ti rendi conto??? Come faccio io ora a rimettere a posto l’Azienda… Santa Pace... Così non si fa!!!” E lui, con quello sguardo un po' birichino “Carletto, stai tranqui, tranqui… ce lo chiede l’Europa e io che je rispondo alla Merkel alla Von Der Leyen? Me rendo conto… Me rendo conto… C’hai ragione pure te… Ma che potemo fa? Anzi, sai che te dico: hai voluto la bicicletta Rai, ora pedali… risolvi problema!”. Ciao core!!!!

Vorremo tanto scrivere ancora sulla relazione Agcom e sulla Corte dei Conti. Ci sarà tempo. Nel frattempo ci godiamo gli aperitivi: per il pranzo, la cena, la merenda e la colazione... Hai voglia...

bloggorai@gmail.com

lunedì 26 luglio 2021

FLASH: i conti in tasca, non solo Rai

Qualcuno tace (ca va sans dire) mentre altri parlano e scrivono forte e chiaro. Il primo di cui vi abbiamo anticipato nel Post precedente (il Silenzio) è stato Giacomo Lasorella, presidente AgCom, che questa mattina ha svolto la consueta relazione annuale sull’attività svolta dall’Autorità. La seconda voce, non meno importante e autorevole, è stata quella della Corte dei Coti che ha reso note le sue osservazioni sul Bilancio di esercizio Rai 2019. Quest’ultimo documento, in particolare, si può considerare un caposaldo indispensabile per l’analisi dettagliata della situazione dell’Azienda per quanto riguarda la sua “salute” finanziaria. Se si usa dire “ce lo chiede l’Europa” in questo caso si può affermare “ce lo impone la Corte dei Conti”. Evidente in premessa che di tutto ciò di cui si potrà leggere e argomentare, sarà materia per i nuovi amministratori che dovranno/potranno intervenire sulle “macerie” di quanto hanno trovato. Per essere comunque chiari: se di macerie si potrà parlare, la responsabilità non potrà essere addebitata solo a Salini &Co perché anche loro, malgrè bongrè, hanno dovuto fare i conti con quello che passava il convento della politica che non ha voluto e potuto fare di meglio o di più di quanto ha fatto per sostenere l’Azienda a progettare il suo futuro.  

Allora, sul documento AgCom, possiamo iniziare con una frase importante che somiglia molto ad un concetto sul quale ci stiamo concentrando: il progetto e la visione. Scrive Lasorella: “Si tratta di guidare tecnologia e innovazione nell’interesse della collettività”. È un concetto fondamentale, semplice e chiaro che ci riporta ad una domanda granitica: Stato o mercato, pubblico o privato? Come si conciliano gli interessi della collettività con quelli della produzione di profitto? Da che parte si vuole indirizzare l’azione di Governo? Come abbiamo scritto: che compito hanno ricevuto i nuovi amministratori Rai? Lo snodo temporale tra innovazione tecnologia e regolamentazione giuridica è centrale: solitamente la Legge insegue la tecnologia e non succede quasi mai il contrario. Il presidente AgCom ha fornito una fotografia di quanto avvenuto lo scorso anno (da ricordare che il nuovo consiglio Agcom si è insediato lo scorso 2 ottobre) e dunque limitata ad un periodo di transizione, corredato anche di una lunga quanto immotivata proroga del precedente Consiglio, tra due contesti della vita dell’autorità molti diversi tra loro. Non ci addentriamo oltre nell’analisi dettagliata di quanto avvenuto e cerchiamo di tenerci legati a quanto dovrà avvenire e, in questo senso, questa Autorità avrà il compito delicatissimo e di grande complessità di contribuire a ridisegnare il sistema dei media del nostro Paese come, da tempo, non avveniva. Consigliamo ai lettori di leggere il documento completo  ( https://www.agcom.it/documents/10179/5284245/Allegato+26-7-2021+1627289858297/e823b28b-08a2-451c-aa3d-598479df1a0a?version=1.0 ) e, in particolare il capitolo 2 (I media) che riguarda direttamente la Rai. Chiudiamo riportando una sua citazione di Seneca che ci è piaciuta molto: “Verrà il giorno in cui il passare del tempo e l’esplorazione assidua dei secoli porterà alla luce ciò che ora ci sfugge … verrà il giorno in cui i nostri posteri si meraviglieranno che noi ignorassimo cose tanto evidenti”.

La Corte dei Conti invece ci parla, ci fornisce altro genere di fotografia: ci dice per filo e per segno quanto costa la Rai: ricavi e costi delle consociate, dettaglio sui numeri del personale di ogni categoria (dirigenti, quadri, giornalisti, impiegati, operai e professori d’orchestra), dettagliata analisi delle attività contrattuali, contenzioso giudiziario, piani e programmi (piani di produzione, ore e costi della prima serata, Sanremo, etc.) e costi esterni delle testate giornalistiche. Poi si apre il lungo capitolo del confronto 2018-2019 della gestione economica, patrimoniale e finanziaria: rendiconto, struttura patrimoniale, ricavi da canone, ricavi da pubblicità e, infine, lo schema della contabilità separata. Ci sono numeri impietosi, dettagliati, sui quali c'è poco da dibattere. la Corte dei Conti scrive: "La Rai deve mettere in campo ogni misura organizzativa, di processo e gestionale idonea a eliminare inefficienze e sprechi". C’è molto da osservare.

Sarà necessario studiarci sopra e vi riferiremo. Noi lo faremo e immaginiamo che anche i nuovi amministratori lo dovranno fare. Così, tanto per rendersi conto di cosa li attende e non in autunno, con il fresco, ma ora, subito, fra 5 minuti, domani. 

bloggorai@gmail.com



 

Silenzio: la barca Rai è immobile


Foto di Holger Feulner da Pixabay

Silenzio. Proprio quello che circonda una barca con le vele abbassate e non tira un alito di vento. Il capitano non sa dove dirigersi: attonito e confuso, si guarda intorno e non ascolta rumore, non vede luci all’orizzonte e la sua stessa mappa è ingiallita e consunta.

Andiamo incontro ad un periodo dove si parlerà poco e si penserà meno. Per quanto riguarda il fare, occorrono tante energie e sarà necessario fare prima un intero ciclo di integratori alimentari a base di magnesio, potassio, vitamina C, papaya, semi di lino, sesamo, quinoa e dopo, se arriveranno le risorse ci si potrà accingere all’impresa. Per ora, come i Carabinieri, “Usi obbedir tacendo”.

Lunedì 26 luglio, prime ore del mattino: abbiamo da proporre solo qualche appunto, piccole cose da tenere a mente.  Ieri abbiamo letto una riflessione di Alessandra Comazzi su La Stampa a proposito dei prodotti “seriali”: nella graduatoria di quelli più visti al mondo ci sono gli evergreen “Friends”, “Sopranos” e “Breaking Bad”. Più o meno fa il paio con il nostro “Un posto al sole”. Cosa porta a dire? Che i nuovi contenuti, i nuovi modelli, i nuovi linguaggi faticano a sedimentarsi nel cosiddetto “immaginario collettivo” se, appunto, non c’è veramente quasi nulla di nuovo. Il nuovo di cui parliamo potrebbe anche essere riferito alla capacità che i telespettatori hanno di leggere il tempo in cui vivono, la loro “modernità” rappresentata, sintetizzata e proposta attraverso i racconti più o meno seriali. In altri termini: la televisione è sufficientemente in grado di raccontare il presente quanto più il passato? Si tratta di un tema molto complesso e vasto: merita di essere approfondito.

Come pure merita attenzione un altro appunto: abbiamo letto gli ultimi dati sulla vendita dei quotidiani in Italia riferiti allo scorso maggio: prosegue il trend negativo rispetto all’anno precedente. Si conferma la tendenza inarrestabile: l’informazione viaggia prevalentemente su Internet e la carta diventa un complemento oggetto nel senso fisico del temine: prima leggo una notizia in rete e, il giorno successivo, la ritrovo semmai sulla carta. C'è uno sfasamento temporale incolmabile. Gli interrogativi si infittiscono e le risposte mancano. Per quanto ci riguarda, una risposta, forse parziale, la proponiamo: si sta progressivamente indebolendo la proposta di “prodotti di qualità”, difficile trovare articoli argomentati, studiati, approfonditi. La carta stampata non lo consente. Un giornalista sotto contratto che possa trovare tempo e modo per scrivere un pezzo importante costa caro e gli editori potrebbero preferire la scorciatoia degli spazi in pagina occupati più dalla pubblicità e dai titoli che non dai contenuti. A queste condizioni, si capisce, che i lettori fuggono verso il Web. Dove però, è bene ricordarlo, i giornalisti se sono fortunati vengono o pagati anche 3 euro a pezzo (tre euro).

Bene. Oggi verrà presentata la Relazione annuale AgCom e domani ne parleremo. Andiamo avanti: prosegue il conteggio alla rovescia per la transizione al DVB-T2 e ancora nessuna notizia sul bonus di 100 euro per la rottamazione dei vecchi Tv/decoder. Tutto fermo nei meandri amministrativi e non c’è persona in grado di sapere se e quando il Decreto firmato recentemente da Giorgetti verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale (dopo saranno necessari ulteriori 15 giorni per l’entrata in vigore).

Per quanto riguarda la Rai, il silenzio è più che mai d’obbligo: il solo rumore che si ascolta, è immaginabile, è quello delle fotocopiatrici staranno lavorando a pieno regime per preparare i compiti delle vacanze ai nuovi vertici: Contratto di servizio, Piano industriale, impegni tecnologici, palinsesti, situazione economica. Hai voglia a studiare prima di poter leggere qualche intervista dove poter esporre qualche pensiero programmatico su cosa, come, quando e con quali risorse intendono gestire la Rai per i prossimi 35 mesi.

Un attento lettore ci scrive: “Per favore, risparmiateci la tiritera del risanamento…non ce n’è bisogno. Necessario invece il termine progetto”. Magari si può argomentare che l’uno è il presupposto dell’altro, ma il secondo ha una sua vita propria, forse anche indipendente dal primo. Della Rai del passato e del presente ne abbiamo piena consapevolezza, di quella del futuro no.

Abbiamo già raccolto l'invito: saremo costantemente concentrati sul futuro più che sul passato. Del resto, questo Blog ha come titolo ""La Rai prossima ventura". 

bloggorai@gmail.com

 

domenica 25 luglio 2021

La calda domenica della nuova RAI

Foto di Engin Akyurt da Pixabay

Il villaggio sonnecchia. Si profila una calda domenica d’estate. La campagna è arida e anche i suoi colori sono pallidi. Lo stesso suo profumo è stemperato e avvilito. La temperatura prosciuga le energie e c’è poca voglia di impegnarci in riflessioni ardite. Anche il telefono riposa. Forse, per oggi, meglio così.

Consigliamo di rileggere il post di ieri sui miracoli e, su proposta di un lettore, ne aggiungiamo uno: il coordinamento editoriale. In verità, il termine usato è stato “controllo” ma ci piace meno. Si tratta di avere e gestire una proposta omogena e coordinata di informazione, intrattenimento e formazione sempre connessa ai vincoli del Contratto di Servizio e non una confederazione di Repubbliche delle banane dove ogni Capataz se la canta e se la suona come meglio crede. Il miracolo de “l’uomo Fuortes al comando” (©Bloggorai) potrebbe essere di mettere mano al nervo scoperto dell’informazione (la rimodulazione delle testate giornalistiche) per capire se quasi 2000 giornalisti siano troppi o pochi.

Comunque, rimanete sintonizzati, qualche spigolatura in giornata magari potrebbe pure venire fuori (ad esempio, capire se (come avvenuto ieri) Fuortes ha partecipato alla Messa di requiem di Verdi in qualità di Sovrintendente del Teatro dell’Opera oppure come AD Rai, oppure metà e metà, tre quarti o al 10% ... l'autista che lo ha accompagnato da chi era pagato? boh!

Non sappiamo ancora bene perché, ma qualcosa non sembra ancora ben chiaro su questo nuovo Cda.  

La domanda che abbiamo posto e che sembra condivisa da molti nostri lettori è molto semplice: “l’uomo Fuortes al comando” è venuto a picconare, risanare o costruire la Rai? Qualcuno gli ha assegnato un mandato? Qual'è ??? Al momento nessuno sa nulla. Se dovessimo applicare il Draghi pensiero (comunicare con slogan efficaci solo ciò che si fa) il risultato sarebbe zero. Ma, sono appena arrivati e per ora bisognerà pur occuparsi delle segreterie, delle macchine a disposizione, dell’assegnazione delle stanze, dei cellulari e pc in dotazione. Non sono problemini da poco. Per il resto (i miracoli) ci sarà tempo per studiare, meditare e contrattare.

bloggorai@gmail.com

sabato 24 luglio 2021

Annunciazione: i 6 Miracoli di Viale Mazzini + altri a sorpresa

 


Come si dice a Roma: “Ah ‘regà… famo a capisse …”: se questo Blog fosse in grado di fare miracoli se li farebbe pagare …invece è tutto agratisse oppure si chiamerebbe FinTimeBlog. Noi siamo laici, i miracoli li lasciamo fare a chi è capace.

Allora, i miracoli, grosso modo, si dividono in poche grandi categorie: quelli avvenuti, quelli che dovranno avvenire, quelli ai quali si crede ciecamente e quelli dei quali si dubita. Cominciamo da uno piccolo che a voi, care lettrici e cari lettori, è ben noto: l’esistenza di questo Blog. Ma voi avete mai visto di fronte ad un’edicola persone in fila in attesa di comprare un quotidiano di quelli da 20/30 mila copie nazionali??? Io no, mai. Il miracolo del piccolo successo di questo Blog consiste nel fatto che viene da lontano, molto lontano: da quando c’erano solo i giornali di Partito, i libri e il mitico ciclostile: CiclinProp. Viene da quando le notizie delle agenzie si stampavano sulle telescriventi con rulli di tre o più copie e a noi, poveri apprendisti giornalisti senza una lira, attraversavamo Roma in motorino per farci regalare la quarta velina residua e con quello confezionare un giornale radio alla metà degli anni ’70, appena liberalizzato l’etere.

Veniamo, come premesso, ai miracoli di Viale Mazzini. Premessa: per chi conosce e frequenta Napoli, sa di cosa parliamo. Sintesi: tre volte l’anno (il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre) la città e tutto il popolo napoletano, compresi gli atei, trattiene il fiato in attesa del Miracolo di San Gennaro. È un evento desiderato, misterioso e incerto, carico di tensione mistica, di speranza e di fiducia collettiva. I personaggi intorno all’ampolla svolgono un rito centenario ineludibile e inderogabile: il Cardinale, “e ‘parent” e il “compare di fazzoletto” sono i sacerdoti. Se poi avete voglia, vi proponiamo di rivedere un celebre passaggio di Massimo Troisi: https://www.youtube.com/watch?v=u5E9h1NHny8 .

Il primo miracolo già lo conoscete bene: i partiti si sono misteriosamente accordati tra loro e, in accordo con il capo miracolante, hanno realizzato AD, Presidente e quattro consiglieri. Per la Presidente, c’è stato un “sottomiracolo” che prima o poi qualcuno svelerà: se avessero votato i due rappresentanti di FdI non sarebbe stata eletta. Un segnale da tenere in conto.

Bene, ora vediamo i miracoli attesi a Viale Mazzini. Li scriviamo, cosi quando fra tre anni ci troveremo allo stesso punto in cui eravamo quando arrivarono Salini e Foa (..lasciamoli lavorare poi giudicheremo..) potremo fare un debito confronto tra i miracoli attesi e quelli realizzati. Noi ci mettiamo in finestra, ci confonderemo tra la folla, come nel Duomo di Napoli, in fiduciosa attesa.

Premiracolo. Carlo prima chiama Mario, Daniele e Gianfranco e gli dice chiaro, tondo e forte con tono perentorio (nomen omen): volete il Miracolo Rai? mi avete chiamato a risanare/dirigere l’Azienda? bene, mi date pure gli strumenti, altrimenti ve la cavate da soli. Poi chiama Qualcuno dei 5S (uno a caso), i due Letta, i due Matteo e magari pure uno di LEU e gli dice: mi fate pure la sacrosanta cortesia di dirmi cosa volete fare della Rai? quale è il vostro progetto che non sia una banale proposta di riformicchia della governance?

Dopo di che si accinge ai miracoli che gli competono.

Miracolo n. 1. Tra pochi giorni inizierà la prima fase della transizione al DVB-T2. “L’uomo Fuortes al comando” si dovrà cimentare nell’ardua impresa di battere i pugni sul tavolo del ministro Giorgetti per le inadempienze e ritardi del suo ministero. Il Bonus rottamazione Tv 100 Euro è ancora fermo agli organi amministrativi e, se tutto va bene, se ne parlerà dopo ferragosto. La Rai, per prima, ne potrebbe pagare gravi conseguenzeIl miracolo dovrà essere molto vigoroso e tempestivo e la Rai per prima dovrà concorrere a realizzarlo attuando quanto disposto dall’art. 17 del Contatto di Servizio.

Miracolo n. 2. Nei giorni scorsi abbiamo letto l’ultima intervista di Salini dove ha dichiarato che ha lasciato in eredità un Piano industriale da portare a termine. Per quanto ci risulta non è così: il Piano è scaduto proprio quest’anno e non è scritto da nessuna parte che sia prorogato mentre risulta solo che sia stato sospeso da un Cda del marzo dello scorso anno. Fuortes dovrà riuscire nel miracolo di predisporre rapidamente un nuovo Piano per il prossimo triennio che coinciderà esattamente con quello del suo mandato e forse anche meno. Il miracolo conseguente sarebbe di farlo realizzare all’interno dell’Azienda e non spendere oltre un milione di euro come nella volta precedente e da altri soldi ancora per “metterlo a terra”.

Miracolo n. 3. È conseguente al precedente: ci aspettiamo di vedere “l’uomo Fuortes al comando” realizzare un sogno: chiedere ed ottenere risorse certe, stabili e adeguate a sostenere il Futuro del Servizio Pubblico. Servono soldi non solo per tappare i buchi ma anche per investire. Lo vogliamo vedere in attesa di essere ricevuto di fronte al MEF e al MISE a battere cassa e tuonare imperioso “O mi date i soldi o me ne vado!!!”. Lo vogliamo vedere quando dovrà spiegare che quanto previsto nel PNNR con il ritorno del pagamento del canone alla Posta o in Banca, potrebbe riesumare i vecchi livelli di evasione, del valore di oltre 200 mln. e danneggiare la Rai. Lo vogliamo vedere quando si tratterà di discutere del mancato introito da Canone speciale. Dovesse mai accadere, ci prenotiamo un posto in prima fila. 

Miracolo n. 4. L’anno prossimo scade la Bibbia della Rai, il Contratto di Servizio. Si dovrà iniziare, da subito, a lavorarci sopra. Il Miracolo avverrà quando sapremo quale mandato ha questo Cda per impostare il nuovo Contratto, quale direzione si dovrà intraprendere, quale Missione assegnare alla Rai, quali indirizzi operativi si dovranno disegnare.

Miracolo n. 5. I tempi sono maturi, si dovrà rimettere mano subito a tutto il sistema delle TLC dove opera anche la Rai. Ce lo chiede l’Europa, ma ce lo chiede ancora più il mercato che piace tanto ai suoi esegeti. Bruxelles ha detto chiaro e tondo: dovete rimettere mano al SIC. Inoltre, “La tecnologia non aspetta” ha detto nei giorni scorsi l’AD di TIM. Ha ragione. La Rai è in grado di competere? Come, quando e con quali soldi? Fuortes si vuole impegnare a fare il miracolo di progettare e realizzare una CDN proprietaria o al più, in condominio con altri broadcasters nazionali?

Miracolo n. 6Riuscirà a mettere mano a sprechi, inefficienze, malversazioni di vario genere? Riuscirà a resuscitare professionalità interne a scapito dello strapotere di agenti e case di produzione esterne?  Riuscirà a fare nomine in bilico tra il nuovo “Dragoncelli” (Draghi+Cencelli) e i vincoli di necessità, e opportunità che i partiti gli porranno quando ognuno passerà all’incasso delle tante cambiali sottoscritte?

Ne mancano altri, ma ci sarà modo: i miracoli, si sa, sono imprevisti e imprevedibili. Nel frattempo, ci accontentiamo pure di sapere se potrà fare il “miracolicchio” di decidere se il suo prossimo compenso verrà dal Teatro dell’Opera del quale è tuttora Sovrintendente oppure dalla Rai di cui è AD.

Ci piacerebbe tanto “raccontare la confusione” come qualche benevolo e ottimista lettore ci ha suggerito ma temiamo di dover fare solo la ragioneria dei miracoli.

bloggorai@gmail.com

 

venerdì 23 luglio 2021

Annunciazione: questi i 6 miracoli di Viale Mazzini + altri a sorpresa


 

Come si dice a Roma: “Ah ‘regà… famo a capisse …”: se questo Blog fosse in grado di fare miracoli se li farebbe pagare …invece è tutto agratisse oppure si chiamerebbe FinTimeBlog. Noi siamo laici, i miracoli li lasciamo fare a chi è capace.

Allora, i miracoli, grosso modo, si dividono in poche grandi categorie: quelli avvenuti, quelli che dovranno avvenire, quelli ai quali si crede ciecamente e quelli dei quali si dubita. Cominciamo da uno piccolo che a voi, care lettrici e cari lettori, è ben noto: l’esistenza di questo Blog. Ma voi avete mai visto di fronte ad un’edicola persone in fila in attesa di comprare un quotidiano di quelli da 20/30 mila copie nazionali??? Io no, mai. Il miracolo del piccolo successo di questo Blog consiste nel fatto che viene da lontano, molto lontano: da quando c’erano solo i giornali di Partito, i libri e il mitico ciclostile: CiclinProp. Viene da quando le notizie delle agenzie si stampavano sulle telescriventi con rulli di tre o più copie e a noi, poveri apprendisti giornalisti senza una lira, attraversavamo Roma in motorino per farci regalare la quarta velina residua e con quello confezionare un giornale radio alla metà degli anni ’70, appena liberalizzato l’etere.

Veniamo, come premesso, ai miracoli di Viale Mazzini. Premessa: per chi conosce e frequenta Napoli, sa di cosa parliamo. Sintesi: tre volte l’anno (il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre) la città e tutto il popolo napoletano, compresi gli atei, trattiene il fiato in attesa del Miracolo di San Gennaro. È un evento desiderato, misterioso e incerto, carico di tensione mistica, di speranza e di fiducia collettiva. I personaggi intorno all’ampolla svolgono un rito centenario ineludibile e inderogabile: il Cardinale, “e ‘parent” e il “compare di fazzoletto” sono i sacerdoti. Se poi avete voglia, vi proponiamo di rivedere un celebre passaggio di Massimo Troisi: https://www.youtube.com/watch?v=u5E9h1NHny8 .

Il primo miracolo già lo conoscete bene: i partiti si sono misteriosamente accordati tra loro e, in accordo con il capo miracolante, hanno realizzato AD, Presidente e quattro consiglieri. Per la Presidente, c’è stato un “sottomiracolo” che prima o poi qualcuno svelerà: se avessero votato i due rappresentanti di FdI non sarebbe stata eletta. Un segnale da tenere in conto.

Bene, ora vediamo i miracoli attesi a Viale Mazzini. Li scriviamo, cosi quando fra tre anni ci troveremo allo stesso punto in cui eravamo quando arrivarono Salini e Foa (..lasciamoli lavorare poi giudicheremo..) potremo fare un debito confronto tra i miracoli attesi e quelli realizzati. Noi ci mettiamo in finestra, ci confonderemo tra la folla, come nel Duomo di Napoli, in fiduciosa attesa.

Premiracolo. Carlo prima chiama Mario, Daniele e Gianfranco e gli dice chiaro, tondo e forte con tono perentorio (nomen omen): volete il Miracolo Rai? mi avete chiamato a risanare/dirigere l’Azienda? bene, mi date pure gli strumenti, altrimenti ve la cavate da soli. Poi chiama Qualcuno dei 5S (uno a caso), i due Letta, i due Matteo e magari pure uno di LEU e gli dice: mi fate pure la sacrosanta cortesia di dirmi cosa volete fare della Rai? quale è il vostro progetto che non sia una banale proposta di riformicchia della governance?

Dopo di che si accinge ai miracoli che gli competono.

Miracolo n. 1. Tra pochi giorni inizierà la prima fase della transizione al DVB-T2. “L’uomo Fuortes al comando” si dovrà cimentare nell’ardua impresa di battere i pugni sul tavolo del ministro Giorgetti per le inadempienze e ritardi del suo ministero. Il Bonus rottamazione Tv 100 Euro è ancora fermo agli organi amministrativi e, se tutto va bene, se ne parlerà dopo ferragosto. La Rai, per prima, ne potrebbe pagare gravi conseguenze. Il miracolo dovrà essere molto vigoroso e tempestivo e la Rai per prima dovrà concorrere a realizzarlo attuando quanto disposto dall’art. 17 del Contatto di Sevizio.

Miracolo n. 2. Nei giorni scorsi abbiamo letto l’ultima intervista di Salini dove ha dichiarato che ha lasciato in eredità un Piano industriale da portare a termine. Per quanto ci risulta non è così: il Piano è scaduto proprio quest’anno e non è scritto da nessuna parte che sia prorogato mentre risulta solo che sia stato sospeso da un Cda del marzo dello scorso anno. Fuortes dovrà riuscire nel miracolo di predisporre rapidamente un nuovo Piano per il prossimo triennio che coinciderà esattamente con quello del suo mandato e forse anche meno. Il miracolo conseguente sarebbe di farlo realizzare all’interno dell’Azienda e non spendere oltre un milione di euro come nella volta precedente e da altri soldi ancora per “metterlo a terra”.

Miracolo n. 3. È conseguente al precedente: ci aspettiamo di vedere “l’uomo Fuortes al comando” realizzare un sogno: chiedere ed ottenere risorse certe, stabili e adeguate a sostenere il Futuro del Sevizio Pubblico. Servono soldi non solo per tappare i buchi ma anche per investire. Lo vogliamo vedere in attesa di essere ricevuto di fronte al MEF e al MISE a battere cassa e tuonare imperioso “O mi date i soldi o me ne vado!!!”. Lo vogliamo vedere quando dovrà spiegare che quanto previsto nel PNNR con il ritorno del pagamento del canone alla Posta o in Banca, potrebbe riesumare i vecchi livelli di evasione, del valore di oltre 200 mln. e danneggiare la Rai. Lo vogliamo vedere quando si tratterà di discutere del mancato introito da Canone speciale. Dovesse mai accadere, ci prenotiamo un posto in prima fila. 

Miracolo n. 4. L’anno prossimo scade la Bibbia della Rai, il Contratto di Servizio. Si dovrà iniziare, da subito, a lavorarci sopra. Il Miracolo avverrà quando sapremo quale mandato ha questo Cda per impostare il nuovo Contratto, quale direzione si dovrà intraprendere, quale Missione assegnare alla Rai, quali indirizzi operativi si dovranno disegnare.

Miracolo n. 5. I tempi sono maturi, si dovrà rimettere mano subito a tutto il sistema delle TLC dove opera anche la Rai. Ce lo chiede l’Europa, ma ce lo chiede ancora più il mercato che piace tanto ai suoi esegeti. Bruxelles ha detto chiaro e tondo: dovete rimettere mano al SIC. Inoltre, “La tecnologia non aspetta” ha detto nei giorni scorsi l’AD di TIM. Ha ragione. La Rai è in grado di competere? Come, quando e con quali soldi? Fuortes si vuole impegnare a fare il miracolo di progettare e realizzare una CDN proprietaria o al più, in condominio con altri broadcasters nazionali?

Miracolo n. 6. Riuscirà a mettere mano a sprechi, inefficienze, malversazioni di vario genere? Riuscirà a resuscitare professionalità interne a scapito dello strapotere di agenti e case di produzione esterne?  Riuscirà a fare nomine in bilico tra il nuovo “Dragoncelli” (Draghi+Cencelli) e i vincoli di necessità, e opportunità che i partiti gli porranno quando ognuno passerà all’incasso delle tante cambiali sottoscritte?

Ne mancano altri, ma ci sarà modo: i miracoli, si sa, sono imprevisti e imprevedibili. Nel frattempo, ci accontentiamo pure di sapere se potrà fare il “miracolicchio” di decidere se il suo prossimo compenso verrà dal Teatro dell’Opera del quale è tuttora Sovrintendente oppure dalla Rai di cui è AD.

Ci piacerebbe tanto “raccontare la confusione” come qualche benevolo e ottimista lettore ci ha suggerito ma temiamo di dover fare solo la ragioneria dei miracoli.

bloggorai@gmail.com

 

giovedì 22 luglio 2021

Miracoli a Viale Mazzini


Rimanete sintonizzati ... sono attesi Miracoli a Viale Mazzini.
Il Post in giornata-


bloggorai@gmail.com


 

Miracolo a Roma

Foto di Gordon Johnson da Pixabay

Oggi non ci sono notizie, non c’è molto da dire e nulla da leggere. Prendiamo atto di quanto avvenuto ieri in Vigilanza, la stessa che ha deliberato l’atto di indirizzo sul Piano industriale 2018-2021, un volume di oltre 280 pagine e 5 allegati non meno rilevanti. Ci sono tornate alla memoria le tante audizioni e i tanti interventi di deputati e senatori e ci stiamo ancora chiedendo quanto e quanti lo abbiano letto e studiato attentamene. Non lo sapremo mai.

Come pure non sapremo mai spiegarci il miracolo dei giorni scorsi. Ci stiamo ancora chiedendo come è stato possibile che in un momento in cui la riforma sulla giustizia vacilla pericolosamente, il Ddl Zan corre il rischio di essere affogato nelle nebbie, la pandemia mostra pericolosi segnali di ripresa nonostante i vaccini e all’orizzonte si profilano migliaia di licenziamenti, come pure, sul fronte TLC, non ci sono notizie sui provvedimenti economici per la transizione al DVB-T2 e, infine, non ci sono più notizie della società per la rete unica … e in tutto questo i partiti e lo stesso Draghi hanno trovato la voglia, la forza e il coraggio di fare subito le nomine RAI. Un miracolo e, in quanto tale, inspiegabile. Lo accettiamo e basta.

Ieri un affezionato lettore ci ha invitato a sparare a palle incatenate contro questa nuova era che si sta prospettando, con il mercato del pesce in piena attività dove la sola domanda che circola è: quando avverrà lo scambio merce? Alla sollecitazione proposta dal lettore c’è una risposta: non ce n’è bisogno. Questo Cda si incarterà da solo quando la politica farà sentire i suoi morsi. Si spareranno da soli a palle incatenate, quando il mercato dei partiti richiederà il pagamento degli accordi sottoscritti. Lo faranno da soli quando dovranno affrontare i tanti nodi irrisolti che il precedente Cda ha lasciato in eredità. Lo faranno da soli quando gli stessi partiti che da tempo intonano la litania “fuori i partiti dalla Rai”, cioè loro stessi, come hanno dimostrato tutti ieri, compiutamente, dimostreranno che ci vogliono invece restare ben saldi in groppa al cavallo di Viale Mazzini.

bloggorai@gmail.com









 

Rai: il Miracolo del pesce

Foto di Gordon Johnson da Pixabay

 

mercoledì 21 luglio 2021

Rai: raccontare la Confusione

Foto di Pete Linforth da Pixabay

Nel mentre e nel quando, come promesso, al termine del voto in Vigilanza (vedi post precedente) ci stavamo godendo un sano maritozzo con la panna (alla faccia della glicemia) eravamo tormentati da un dubbio atroce: prenderci una sana e meritata pausa di riflessione, vigile, attenta e informata, oppure proseguire sulla stessa strada con un Post al giorno.

Ad  un certo punto ci giunge in aiuto un attento lettore e ci suggerisce: “racconta  la confusione”. Già, bel titolo, suggestivo. E saprei bene da dove iniziare: dalla mia, dagli errori di valutazione e di previsione che ho commesso. Beninteso, in buona compagnia di tanti altri, ben più autorevoli ed esperti, che hanno condiviso non tanto la confusione quanto la certezza di non sapere che pesci prendere. E se questo non era possibile si doveva al solo semplice fatto che i soggetti in campo, tutti, erano non da meno confusi. Diciamo che si potrebbe definire “induzione alla confusione”: sbagliati i presupposti, errate le conseguenze.

Allora, poniamo che il suggerimento del nostro affezionato lettore sia preso per buono. Ci proveremo.  Non garantiamo il risultato. Per quanto riguarda questo Blog, un punto lo manteniamo fermo: abbiamo forse sbagliato qualche previsione ma non i presupposti: ci siamo impegnati in una contesa sui Principi, dai quali abbiamo fatto discendere un nome. I Principi erano fondati e il nome conseguente, ma non si è trattato di una “previsione” errata ma di una sola, semplice, battaglia persa. Ci può stare perdere sui Principi.

Spesso, abbiamo terminato qualche periodo con un “vedremo” proprio perché non avevamo conclusioni da proporre e perché siamo profondamente convinti che la dialettica (la Politica) non ammette certezze e verità assolute. Queste emergono, sorgono si affermano e si consolidano lungo percorsi tortuosi e imprevedibili. Quando si traccia una rotta, per mare o per cielo, si cerca di tenere conto di tanti fattori, ma alcuni sfuggono. Il bravo pilota è colui che sa intercettare per tempo quali turbamenti si intravvedono all’orizzonte ed è quindi in grado di correggere la rotta. Ma, più ancora, il bravo pilota è colui che sa dove dirigersi. Il problema sorge quando non si sa dove andare. E questo, al momento, sembra il tratto comune … per tutti …a partire da questo Blog per arrivare al Fuortes, alla Soldi e ai tanti direttori che in queste ore a Viale Mazzini tremano mentre altri tramano: i primi per rimanere , i secondi per arrivare. Dove e quando? Questa è la Confusione che cercheremo, forse, di raccontare.

 bloggorai@gmail.com

 

 

Fuortes e Soldi, un Cordiale Saluto

E' la stessa immagine che abbiamo usato per salutare Salini e Foa.

Il fatto: Marinella Soldi votata dalla Vigilanza con 29 si, 5 no e 3 schede bianche.

Le opinioni: “Era tutto previsto”… “Il metodo Draghi ha funzionato, ha messo in ginocchio i partiti” …”Ora le nomine, ma non subito” .."Ora le nomine, ma subito!!!” …”Lasciamoli lavorare”…”… “C’è una grande differenza rispetto a chi li ha preceduti”...”Manca poco al 3 agosto, dopo … tana liberi tutti”… “Franza o Spagna, purchè se magna…” … “boh … non so più che pensare” ..."E' andata pure bene, è passata con solo pochi voti di differenza"... e infine, non poteva mancare il “vedremo!!!”.

Il commento: richiede tempo e pazienza. Attendiamo suggerimenti dai lettori.

Nota  a margine: questa mattina su II Foglio intervista a Fabrizio Salini, frase da incorniciare: “Per me le cose che contano sono state altre. Cioè? Il Prodotto. Per me è stato molto più interessante, e politico, vedere vincere i Maneskin a Sanremo”. Amen. Ponti d’oro al nemico che fugge. Che poi, in fin dei conti... Salini un nemico? boh !

bloggorai@gmail.com

 


 

martedì 20 luglio 2021

FLASH: il mercato del Pesce

 


In attesa di domattina alle 8, ci stavamo preparando per una sana e virtuosa colazione a base di maritozzo con la panna, anche a scapito di far arrabbiare i dottori che si premurano sempre di tenerci allertati su pressione, colesterolo e, in particolare glicemia, quando capitano tra capo e collo messaggi inquietanti.

Il mercato sta per chiudere e come ben sanno chi lo frequenta, bisogna fare presto per concludere buoni affari con la merce rimasta.

Dei due messaggi In primo si riferisce al fatto che potrebbe essere in corso una trattativa per portare l’ex consigliere Rossi di FdI alla direzione di RaiCom. Il secondo ci viene riferito in modo articolato e complesso per quanto si apprende sulle fenetiche trattative in corso per spartirsi tutto lo spartibile. Quanto basta per mandavi di traverso il pomeriggio, la sera, la nottata e la mattina di domani, quando bisognerà essere ben svegli e lucidi per ascoltare e guardare i volti di deputati e senatori che voteranno per certo (o quasi) la Soldi. Un termine molto usato in queste ore è “compensazioni” oppure “rassicurazioni” magari pure ex post ... e perchè non ex ante? Al mercato del pesce si tratta prima e non dopo, una volta che il pesce à venduto comincia a puzzare. In queste ore non si parla e sil gege altro che di  trattative di direzioni e ambizioni, di posizioni e proposizioni.

Faticoso, troppo faticoso pure per noi che abbiamo i peli sullo stomaco “col tondino del 12” e, ci sia pure consentito, alquanto nauseante.

Una storia che somiglia molto a quella che si raccontava quando stava per iniziare l’epoca Salini &Co e non erano pochi quanti sostenevano “lasciamoli lavorare poi giudicheremo”. Bene, ora ci risiamo, pari pari.

Poi, abbiamo ascoltato una definizione che ci mancava: Draghi “agente coagulante”. Questa poi è fenomenale: cioè, se abbiamo capito bene, il Capo del Governo dovrebbe essere una specie di quella figura che si vede, appunto, ai Mercati Generali (luogo evidentemente poco frequentato ai più), una sorta di “capoccia” che tutto sa, tutto vede e tutto distribuisce: prezzi, merce e mano d’opera. Un Fenomeno. Ci corre qualche dubbio.

Per non dire che ci sta ronzando intorno una strana vicenda legata alle Olimpiadi e Discovery, stiamo cercando di capire. Appare una vicenda a dir poco “bizzarra” ma, al momento appare, solo appare. Nel caso si dovesse chiarire, ne riparleremo. Appuntamento a domattina, con comodo, dopo il maritozzo con la panna (alla faccia della glicemia). 

bloggorai@gmail.com