Andiamo incontro ad
un periodo dove si parlerà poco e si penserà meno. Per quanto riguarda il fare,
occorrono tante energie e sarà necessario fare prima un intero ciclo di integratori
alimentari a base di magnesio, potassio, vitamina C, papaya, semi di lino, sesamo,
quinoa e dopo, se arriveranno le risorse ci si potrà accingere all’impresa. Per
ora, come i Carabinieri, “Usi obbedir tacendo”.
Lunedì 26 luglio, prime ore del mattino: abbiamo da proporre
solo qualche appunto, piccole cose da tenere a mente. Ieri abbiamo letto una riflessione di
Alessandra Comazzi su La Stampa a proposito dei prodotti “seriali”: nella
graduatoria di quelli più visti al mondo ci sono gli evergreen “Friends”, “Sopranos”
e “Breaking Bad”. Più o meno fa il paio con il nostro “Un posto al sole”. Cosa
porta a dire? Che i nuovi contenuti, i nuovi modelli, i nuovi linguaggi
faticano a sedimentarsi nel cosiddetto “immaginario collettivo” se, appunto,
non c’è veramente quasi nulla di nuovo. Il nuovo di cui parliamo potrebbe anche
essere riferito alla capacità che i telespettatori hanno di leggere il tempo in
cui vivono, la loro “modernità” rappresentata, sintetizzata e proposta attraverso
i racconti più o meno seriali. In altri termini: la televisione è sufficientemente
in grado di raccontare il presente quanto più il passato? Si tratta di un tema
molto complesso e vasto: merita di essere approfondito.
Come pure merita attenzione un altro appunto: abbiamo letto
gli ultimi dati sulla vendita dei quotidiani in Italia riferiti allo scorso
maggio: prosegue il trend negativo rispetto all’anno precedente. Si conferma la
tendenza inarrestabile: l’informazione
viaggia prevalentemente su Internet e la carta diventa un complemento oggetto
nel senso fisico del temine: prima leggo una notizia in rete e, il giorno
successivo, la ritrovo semmai sulla carta. C'è uno sfasamento temporale incolmabile. Gli interrogativi si infittiscono e
le risposte mancano. Per quanto ci riguarda, una risposta, forse parziale, la
proponiamo: si sta progressivamente indebolendo la proposta di “prodotti di qualità”,
difficile trovare articoli argomentati, studiati, approfonditi. La carta
stampata non lo consente. Un giornalista sotto contratto che possa trovare
tempo e modo per scrivere un pezzo importante costa caro e gli editori potrebbero
preferire la scorciatoia degli spazi in pagina occupati più dalla pubblicità e
dai titoli che non dai contenuti. A queste condizioni, si capisce, che i
lettori fuggono verso il Web. Dove però, è bene ricordarlo, i giornalisti se sono fortunati vengono o pagati anche 3 euro a pezzo (tre euro).
Bene. Oggi verrà presentata la Relazione annuale AgCom e
domani ne parleremo. Andiamo avanti: prosegue il conteggio alla rovescia per la
transizione al DVB-T2 e ancora nessuna notizia sul bonus di 100 euro per la
rottamazione dei vecchi Tv/decoder. Tutto fermo nei meandri amministrativi e non
c’è persona in grado di sapere se e quando il Decreto firmato recentemente da
Giorgetti verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale (dopo saranno necessari ulteriori
15 giorni per l’entrata in vigore).
Per quanto riguarda la Rai, il silenzio è più che mai d’obbligo:
il solo rumore che si ascolta, è immaginabile, è quello delle fotocopiatrici
staranno lavorando a pieno regime per preparare i compiti delle vacanze ai nuovi
vertici: Contratto di servizio, Piano industriale, impegni tecnologici,
palinsesti, situazione economica. Hai voglia a studiare prima di poter leggere
qualche intervista dove poter esporre qualche pensiero programmatico su cosa,
come, quando e con quali risorse intendono gestire la Rai per i prossimi 35
mesi.
Un attento lettore ci scrive: “Per favore, risparmiateci la
tiritera del risanamento…non ce n’è bisogno. Necessario invece il termine progetto”.
Magari si può argomentare che l’uno è il presupposto dell’altro, ma il secondo
ha una sua vita propria, forse anche indipendente dal primo. Della Rai del
passato e del presente ne abbiamo piena consapevolezza, di quella del futuro
no.
Abbiamo già raccolto l'invito: saremo costantemente concentrati sul futuro più che sul passato. Del resto, questo Blog ha come titolo ""La Rai prossima ventura".
bloggorai@gmail.com
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