Oggi tanta roba!!! Cominciamo col dire che ieri, domenica, Bloggorai
ha avuto un insolito e considerevole aumento di lettori. Buon segno. Grazie
La primavera non sempre è una passeggiata tra campi verdi,
orticello e fiori di pesco: talvolta con i sui venti fastidiosi e possibili
quanto repentini cambi di temperatura, possono succedere cose strane come lo scorso anno che ha bruciato le gemme
e “lavato la fiorata” degli ulivi.
Allora, in ordine: questa settimana si riunisce il Cda Rai ed
ha all’Odg l’approvazione del bilancio e, forse, la scelta su RAI WAY. È verosimile
che si dirà qualcosa su Amadeus ma, forse, potrebbe essere troppo tardi perché è
verosimile che domani la faccenda si possa chiudere. Poi ne parliamo. Con l'approvazione della bozza di bilancio si apre la strada, formalmente, al rinnovo
del Cda. L’atto successivo è la convocazione dell’Assemblea dei soci. Su RAI Way
ancora le situazione appare in stallo. Riassumiamo in due parole: l’attuale vertice
RAI ha messo in bilancio la vendita secca della quota residua dal 64 al 51% per un valore stimato di circa 190 mln che dovrebbero supportare
circa l’80% del nuovo Piano industriale. Se non ci sono quei soldi, il piano
crolla come un castello di carta. Il Governo sembra avere tutt’altre
intenzioni, favorevoli invece, apparentemente, a seguire le “raccomandazioni”
degli advisor e dei fondi ovvero non
a vendere ma a sostenere l’avvio del processo di aggregazione con EiTowers e,
infatti, da giorni, si legge che sarebbe pronto un DPCM a sostegno di questa
ipotesi. Due percorsi che non si conciliano
tra loro,nonostante qualcuno provi a sostenere il contrario. Il Cda Rai contro il Governo? Bella
partita ma il risultato non è affatto scontato.
Ovviamente, in questa partita e in questa settimana si
inserisce di prepotenza quella direttamente collegata: il rinnovo del Cda di Viale
Mazzini. Ad ora, ad oggi, non si sa nulla
delle vere intenzioni di PD e M5S su cosa intendono fare a questo proposito:
tirare fuori i nomi dal cilindro di Mago Magò come la volta precedente oppure
provare ad applicare i criteri previsti dal recente MFA e selezionare i
candidati con procedure aperte trasparenti? Al momento, la sola posizione
ufficiale che registriamo è quella della presidente della Vigilanza Barbara Floridia
“Quello approvato in sede europea è un
regolamento, e quindi va immediatamente attuato. Nel dettaglio, prevede che i
vertici delle emittenti pubbliche non vengano nominati dai governi, ma tramite
procedure slegate da logiche politiche … C'è un problema che va affrontato, e
non si può più aspettare, visto che dal 20 maggio le Camere potranno iniziare a
votare per scegliere 4 dei 7 membri del Cda” (28 marzo). Chissà se ne ha parlato
con il suo leader Conte? Dal PD silenzio totale.
Nel frattempo il pallottoliere “ufficiale” ovvero il
totonomine che a noi non piace ma che non possiamo ignorare viene aggiornato
con nomi fior da fiore. Ieri abbiamo riferito di quanto letto sul Corriere: “Alla
presidenza ambirebbe anche il giornalista Giovanni Minoli che ne avrebbe
parlato con Meloni”. Se fosse mai vero, un fenomeno: ne avrebbe parlato direttamente con la Meloni per il "suo" Posto al Sole!!! Per paradossale
che possa apparire, la pseudonotizia potrebbe avere un fondamento di
plausibilità che ci ha portato a scrivere più di una volta che i giochi all’interno
dei partiti di governo su come “spartire il malloppo RAI” non siano affatto
chiusi e scontati. La partita è molto, molto complessa e si gioca su più campi
e diversi tavoli sia della maggioranza sia dell’opposizione. E da più parti si paventano sorprese (un “cappotto”
di 3 a 1 dove la vittima sarebbe il PD). Rivediamo quanto abbiamo scritto
alcuni giorni addietro in un Post titolato correttamente “Delirio” e cerchiamo
di aggiornarlo:
AD: Rossi …
aggiungiamo un punto interrogativo: non è per nulla sicuro, anzi! e Sergio?
Che farà? Tornerà a più miti consigli della Radio? Uhmmmm .. ci hanno
raccontato un gustosissimo siparietto avvenuto a Napoli durante la cerimonia
per la concessione della cittadinanza a
Minoli (sic!). Ve lo racconteremo, merita molto ... molto … assai!!!
Presidente: Agnes,
peggio di sopra: il fatto di essere “donna” e molto vicina a FI non gli da
nessuna garanzia, anzi!!! attenzione perché il terreno “presidenza” è minato
(vedi sotto alla voce PD)
Consiglieri:
Casarin (Lega, Governo): manco per idea è sicuro,
anzi, si è affacciato prepotentemente Marano,
nome pesante, molto pesante
Terranova o Lei - si, proprio
Lei (Fdi, Governo) Lei, proprio Lei?
Probabile Lei: azioni in risalita e, in più è donna … attenzione alle sorprese
di Majo (M5S): al momento si legge solo di lui e
solo di lui. Il Movimento tace e, forse, acconsente.
Valerio ma forse Margiotta (PD):
buona, forse, la prima ma eclissato il secondo (troppo politico come pure il suo
collega Verducci). Si affaccia timidamente Di Bella. Si legge pure che il PD potrebbe
aspirare alla Presidenza “di garanzia”. Mumble … mumble … accordi, inciuci,
complotti ???
Di Pietro (dipendenti RAI): niente affatto
scontata la sua rielezione dicono in giro. I sindacati che fanno? Assistono inermi
all’ennesima sconfitta o battaglia persa senza combattere che dir si voglia o
si alleano (e magari con l’Usigrai) per tentare una rimonta? Riciccia il nome
di Di Trapani??? Malumore e dolori di pancia.
Tutto questo ignobile
giocattolo si può e si dovrebbe fermare: c’è il modo e si potrebbe applicare
subito. Intano, ribadiamo CANDIDIAMOCI TUTTI.
Chiudiamo su una nota sul caso
Amadeus. Sabato abbiamo scritto ponendo l’interrogativo sul ruolo giocato dal
suo ex agente Lucio Presta. Ieri abbiamo letto una indiscrezione (Dagospia)
secondo cui il conduttore avrebbe chiesto, come garanzia per restare in RAI,
che l’agente fosse tagliato fuori da Viale Mazzini. Nessuno potrà mai
confermare o mentire. Certo è che Presta, come gli altri suoi colleghi, hanno un
potere di proposizione e interdizione notevole nonostante le norme lo
impediscono (vedi risoluzione della vigilanza). Dunque, semplificando, c’è un “partito”
degli agenti artistici dentro la RAI? chi ha sostenuto Amadeus a rimanere e chi
invece ha remato contro per indurlo ad accettare l’offerta della concorrenza a
tutto danno della RAI? Qualcuno ha tramato nell’ombra per gettare scompiglio
nel nuovo Cda che si sta per nominare? Possibile, probabile, verosimile e avviene
proprio questa settimana. Non è un caso. La partita, as usual, è tutta politica
e se poi si aggiungono qualche manciata di milioni di euro è ancora più
divertente.
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