venerdì 9 luglio 2021

RAI: bollettino di guerra


Foto di Chaos07 da Pixabay


Per gli esegeti dell'Uomo Forte al Comando c'è di che essere allegri. Una sportellata al giorno…toglie i partiti di torno. Dopo quelle sulla riforma della giustizia, dopo le tensioni sul decreto Zan, Draghi ha ulteriormente segnato il solco del suo percorso. Ormai si ritiene al di sopra delle parti, un gradino sotto le divinità, teorico e artefice del famoso metodo “io so io e voi nun sete un c…”. Ne avevamo già scritto quando abbiamo enunciato i “possibili” metodi che avrebbe usato per nominare il successore di Salini.

Chi ha preso a sportellate chi? Evidentissimo che le prime vittime sono i partiti e il Parlamento che li riunisce. Il Governo ha fatto uscire i nomi prima ancora della sede legittima dove avrebbe dovuto: l’Assemblea degli Azionisti, prevista per il 12. Inoltre, prima ancora che Camera e Senato eleggessero i quatto nomi di loro competenza con le Assemblee previste per il 14. In gergo, si potrebbe definire uno “sgarbo istituzionale” ma, si potrebbe obiettare, chissenefrega degli sgarbi, ancor più se istituzionali. Poi, altre vittime eccellenti sono i principi, i criteri, il dibattito e il confronto. Come è perché sono stati scelti questi due nomi? Cosa hanno di più o di meglio rispetto ad uno qualunque dei tanti di cui si è parlato, interno o esterni alla Rai che fossero? Tanto per tenerci alla cronaca delle ore appena passate: che differenza c’è, ad esempio, tra un Matteo Maggiore e Fuortes? Tra la Maggioni o la Soldi? Tra Ciccotti e Fuortes? Attraverso quali ragionamenti, quali equilibri, quali indirizzi e soprattutto con quali intendimenti e progetti sono stati selezionati? Gli è stato chiesto che idea hanno del Servizio Pubblico? Hanno una visione da proporre? Nulla…nulla …nulla. 

Infine, nel nostro piccolo, anche noi abbiamo preso una discreta sportellata: proprio all’indomani della nostra proposizione pubblica (singolare coincidenza) dove oltre alla persona abbiamo sottolineato e ribadito con vigore i tre criteri fondamentali e nessuno tra questi è stato nemmeno lontanamente preso in considerazione.

Premessa doverosa: siamo tutti gentiluomini o gentildonne … fino a prova contraria. Possiamo anche non discutere i rispettivi CV, ma possiamo e dobbiamo cercare di capire come e perché si formano determinate volontà.

Vediamo in ordine: autonomia dalla politica. Una scelta di questo tipo è per sua natura eminentemente politica. Fuortes un “tecnico” puro? Fuortes, uno lontano dai salotti buoni della politica romana? Uno scelto per le sue intrinseche capacità imprenditoriali? Da chi è stato “espresso”? A cosa, a chi, si devono le sue “fortune”, a Roma in particolare? E’ solo farina del sacco di Draghi o ha avuto forti pressioni da una parte consistente e rilevante della “politica “romana”? Passiamo alla Soldi, quella che dovrebbe essere il Presidente di Garanzia: anzitutto è Presidente della Fondazione Vodafone, cioè … tanto per capirci … Colao da dove proviene? Cosa ha fatto prima di arrivare al Governo??? Nulla di male, anzi… una vera manager, a tal punto che più d’uno ha sospettato che ci sia stato un errore nella comunicazione dei nomi: vuoi vedere che hanno invertito le assegnazioni?

Criterio n. 2: capacità, esperienza e conoscenza specifica dell’Azienda dove dovranno operare. Posto il dubbio sullo scambio di ruoli tra Fuortes e Soldi, si può solo osservare che la Soldi potrebbe vantare qualche numero in proposito per gli anni trascorsi a Discovery mentre Fuortes è di fatto un manager “teatrale” che, forse, ga un riferimento ben diverso da un Azienda con 12 mila dipendenti e qualche miliardo di budget. Cosa ne sa Fuortes di tecnologie, di refarming delle frequenze, di CDN, di reti IP, di OTT??? Magari, scopriremo in futuro che è un “mago della rete” chissà!  

Criterio n. 3: immediata operatività. Se sono bravi e fortunati, impiegheranno mesi solo per conoscere da che parte stanno gli ascensori di Viale Mazzini. Se saranno particolarmente volenterosi, durante l’estate, potranno studiare, almeno in ordine: il nuovo contratto di Servizio che si dovrebbe predisporre per l’anno prossimo, il nuovo Piano industriale che è appena scaduto, la normativa vigente (dalla Legge 122 del 2014 in poi) e via dicendo. Quanti mesi ci vorranno?

Comunque, da parte nostra, incassiamo la “sportellata” in buona compagnia dei tanti che speravano, credevano non tanto in “qualcuno” di migliore quanto in “qualcosa” di diverso. No, è andata così, per ora.

Per il futuro, tutto è ancora da scrivere: ci sarà pur sempre una Vigilanza Rai dove si scopriranno ulteriormente le carte. La Soldi ha già avuto il placet dai partiti che sorreggono il Governo? Bella domanda.

Il botteghino delle scommesse ha chiuso.

bloggorai@gmail.com

 

 

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