venerdì 2 luglio 2021

La Rai nel pallone tra Stato e Mercato

In attesa della partita di stasera e, più ancora, in attesa di sapere cosa succederà una volta finito il campionato europeo, vi proponiamo un'amena lettura.

Mettetevi comodi: la lunga attesa sarà premiata (speriamo). Iniziamo con un piccolo aneddoto che la dice lunga sull’aria che tira: come vi è noto, a questo Blog giungono tante segnalazioni, proposte su temi e argomenti da dibattere e approfondire e pure qualche telefonata. Stamattina ne è arrivata una assai divertente che vi giro: preambolo “Come va?”… ed io “Bene grazie …a cosa debbo tanta fortuna, per cosa devo essere riconoscente di tanto onore per ricevere una tua chiamata?”… e lui a me: “Ti faccio un regalo!” … Acciperbacco … mi metto in modalità “attesa fremente”. Lui a me: “Ti posso dire il nome prescelto dal Quirinale !!!”. Mammina mia!!! E daiii …e lui a me con voce modulata e assertiva “Sarà XYZ”... ed io a lui: “Si ma è un nome tra i tanti che sono circolati e nemmeno con poi tanto credito” e lui a me: “Questa volta è sicuro… il Capo ne ha parlato con Draghi e sono d’accordo”. Ah , va beh…allora se è così è robbba forte… ma per fare cosa? “Questo … dipende…”. Avverto che si infarfuglia leggermente ed io insisto: “Cioè, spiegati meglio?” e lui a me: “Se l’AD sarà maschio XYZ sarà femmina oppure viceversa”. Porca miseria, mi era sfuggito questo passaggio… Ahhhhhh …ho capito tutto. Bene, ti ringrazio per il pensierino gentile ma speravo in qualcosa di più. E lui a me: “Si però, ascolta me, tanto decide Draghi”. Di nuovo, ciaoooo cooooreeeee mio! Dialogo sintetizzato, surreale ma nemmeno tanto.

Ragionamento tra le righe e riguarda il PD (partito visto con simpatia da molti nostri lettori) e proprio uno di loro, molto autorevole, ci suggerisce: “Enrico ora è in grave difficoltà: sa bene che un consigliere tra i quattro di fonte parlamentare spetta al M5S e pure che l’AD non potrà essere nominato se non ci sarà un loro placet. Il problema ora è che il Segretario, e non solo lui, non sa con chi parlarne. Tu vedrai, ci potranno essere sorprese”. Non ci resta che piangere, sommessamente, tristemente.

Veniamo a cose serie. Oggi parliamo di calcio e non solo perché stasera gioca l’Italia ma per un paio di notizie che interessano il futuro della Rai. Prima però una doverosa domanda: care lettrici, cari lettori, mettiamoci d’accordo: volete una Rai+Stato oppure una Rai+Mercato???. Se ce la vogliamo prendere comoda, possiamo pure dire metà e metà, più o meno come succede oggi con tanto di canone e un X% di pubblicità. La domanda si riferisce alla cronaca di queste ore: ieri la Lega Calcio ha annunciato di avere assegnato a Mediaset i diritti di diffusione video della Coppa Italia, storicamente Rai, per l’importo di circa 48 mln. A Viale Mazzini sono rimasti i diritti radiofonici, al modico prezzo di 400 mila Euro, spiccioli. Dopo di che, quasi in simultanea, è partita la campagna Tim che, in accordo con DAZN, trasmetterà pressoché tutto il calcio importante eccetto la Nazionale. Amen.

A questo proposito (sempre il Mercato con la M maiuscola), da non dimenticare che AgCom ha avviato un’istruttoria (31 marzo 2021, n. 108/21/cons) nel quadro di quanto previsto dal DL del 7/10/2020, n. 125 dove si legge che “…nel caso in  cui  un  soggetto  operi contemporaneamente nei mercati delle comunicazioni elettroniche e in un  mercato diverso,   ricadente   nel   sistema   integrato   delle comunicazioni (SIC), anche  attraverso  partecipazioni  in  grado  di determinare un'influenza notevole ai  sensi  dell'articolo  2359  del Codice civile, l'Autorità per le  garanzie  nelle  comunicazioni è tenuta ad avviare un'istruttoria, da concludere entro il  termine  di sei mesi dalla data di avvio del procedimento, volta a verificare  la sussistenza di effetti distorsivi o di posizioni comunque lesive  del pluralismo…”. Tutto chiaro?

Appena arrivata l’Ansa di ieri pomeriggio, come al solito, abbiamo avviato il solito giro di telefonate e What’s Up per sentire opinioni e commenti. Il primo: “Non ce lo potevamo permettere e poi meglio così: quei papponi che guadagnano milioni non li avranno da noi”. Bene. Il secondo: “Meglio così, ci possiamo concentrare su bocce e briscola, veri sport nazional popolari”. Ottimo, grazie. Avanti un altro: “Mediaset ha preso un “pacco”... non gli conviene … ci rimetterà”. Dopo aver ascoltato altri pareri, alla fine ci concentriamo su quest’ultima osservazione: a chi conviene prendere e a chi conviene lasciare? Leggiamo quanto dichiarato da Vittorio Di Trapani, USIGRAI : “La perdita dei diritti Tv della Coppa Italia è una sconfitta pesante per la Rai. Gli ascolti di EURO2020 dimostrano i ritorni che garantiscono gli eventi sportivi". Già, come dargli torto. Ecco quindi il perno della domanda: in questi casi, per questo tipo di offerta, la Rai deve stare sul mercato e competere con esso o no? chiariamo: la componente "Stato" costa poco, quella "Mercato" no. Se non si risponde compiutamente al quesito tutto diventa pura accademia, disquisizioni che nemmeno al baretto sotto casa interessano più di tanto. Come pure mettiamoci d’accordo su un punto: il calcio importante, quello della Serie A, della Champion’s League ed ora quello della Coppa Italia appartiene al bouquet dei grandi eventi sportivi di interesse pubblico allo stesso livello della Formula1 o del Giro d’Italia? Grosso modo, abbiamo la sensazione che la risposta sia positiva: la Rai non può essere fuori da questo giro ed è beninteso che per esserci deve avere tanti soldi in portafoglio. E da dove vengono questi soldi? Dal Canone? Beato chi avrà un occhio nel 2022, quando si saprà se verrà ancora pagato in bolletta oppure si ornerà al vecchio Conto corrente come prevede il PNNR? Oppure, come potrebbe essere naturale che sia, con la pubblicità che però si dovrà rivedere nella sua composizione e redistribuzione nel “mercato”, appunto come vorrebbe Bruxelles con la revisione del SIC?

Allora, per tornare alla domanda Rai+Stato oppure Rai+Mercato: abbiamo la vaga sensazione (e vari indizi ci portano in questa direzione, vedi refarming e banda larga) che si voglia spingere la Rai, lentamente quanto inesorabilmente verso una Rai+Stato, meno “ingombrante” sul mercato dove le forze in gioco e gli interessi in ballo non appartengono più alla sfera pubblica. Ci sarà pure un buon motivo perché Mediaset investe così tanto per la Coppa Italia? Si, forse, si.

bloggorai@gmail.com

 

 


 

Nessun commento:

Posta un commento