martedì 6 luglio 2021

Rai: dolcetto o scherzetto?


Foto di Gino Crescoli da Pixabay

Nel mentre ci dichiariamo pronti a fornire il nostro IBAN per incassare la probabile vincita di numerose scommesse e in attesa della partita di stasera, vi proponiamo di mettervi comodi per una sommaria riflessione. Da quando questa mattina ha cominciato diffondersi la notizia di un possibile rinvio delle nomine dei quattro nuovi consiglieri Rai si è scatenato un piccolo putiferio. Per quanto riguarda questo Blog, lo abbiamo scritto in epoca non sospetta, lontanissimo dalla cronaca di questi giorni che nemmeno potevamo immaginare. Abbiamo semplicemente immaginato una possibile Rai in un quadro diverso dal precedente e legato il ragionamento in termini di opportunità, possibilità  e convenienza. Ma lasciamo un attimo questo aspetto e veniamo a queste ore.

Al momento ancora non sappiamo se la richiesta dei 5S alla Camera e al Senato sarà accolta e ancora è presto per tirarne le conseguenze. Però qualche punto fermo si può definire.

1) Il M5S è in crisi, profonda e dai potenziali effetti devastanti;

2) le conseguenze di questa crisi le soffrono tutti, il PD per primo e in particolare sui grandi filoni sui quali regge l’accordo politico: la tenuta del Governo, l’elezione del prossimo Capo dello Stato e la possibile tenuta di eventuali accordi alle amministrative in caso di ballottaggio;

3) i numeri in Parlamento li ha comunque il M5S e non si possono fare i conti senza di loro;

3) il centro destra non è in minori difficoltà, sia per quanto riguarda gli equilibri sui nomi di loro “competenza”, sia per quanto riguarda più in generale quelli all’interno della loro coalizione;

4) Draghi non può, non ha poteri e armi sufficienti per competere con la “Politica” e, in particolare in questo terreno Rai assai scivoloso. Nel dettaglio: sa bene che deve proporre due nomi, AD e Presidente, e quest’ultimo dovrà passare nel Vietnam della Vigilanza dove lui non è in grado di distinguere un banano da un ortica. Inoltre, sa bene che i due nomi dovranno essere giocoforza in sintonia tra loro per evitare il consueto altro Vietnam tra i due lati del corridoio del VII piano;

5) il rinvio delle nomine dei quattro, se ci sarà e vedremo di quanto, potrebbe essere meno negativo di quanto possa apparire. Piuttosto che far uscire dei nomi alla qualunque… meglio piuttosto. Al momento, e fino a prova contraria, nessuno ragionevolmente è in grado si scommettere un dollaro bucato su quali potrebbero i nomi prescelti. Abbiamo saputo, tanto per intenderci, di una riunione svoltasi ieri, in casa PD dove non si è riusciti a trovare accordo sul nome da indicare: da una parte Letta, dall’altra Franceschini e infine Orlando che puntano ognuno su un nome diverso;

6) il possibile rinvio delle nomine si potrebbe trascinare anche la deriva dei nomi dell’uomo venuto dal Nord piuttosto dell’ultimo “scappato di casa” attualmente disoccupato e quindi disponibile ad occuparsi “ … della commercializzazione dei programmi Rai all’estero…”. Sia detto con tutto il rispetto per le persone in oggetto… ma, per favore, che ci sia risparmiato l’ennesimo uomo della Provvidenza. Grazie: la Rai ha già dato e non sembra che ha ottenuto quello che sperava.

Rimane aperto un interrogativo: quanto è opportuno, utile o conveniente per la Rai questo rinvio? Ci limitiamo ad osservare, solo per ora, che forse si, è utile, conveniente ed opportuno. Ci spieghiamo: domani sarebbero usciti quattro nomi dal cilindro di Helzapoppin o dall’Ovetto Kinder: magari persone esperte, capaci e competenti ma pur sempre senza alcun criterio di confronto pubblico, aperto e trasparente. Su di loro avrebbe gravato l’eterno sospetto di essere figli di un Dio minore, quello della più pura e semplice lottizzazione, quella del bilancino che a confronto il Manuale Cencelli era roba da educande. Inoltre, si andava formando un Cda azzoppato in partenza perché su questo consiglio grava l’ipoteca di una riforma della Governance sulla quale, formalmente, tutti i partiti a vario modo convergono. Il che significa un mandato a tempo determinato. Che significa poi non avere tempo nemmeno per capire da che parte stanno gli ascensori di Viale Mazzini (vedi precedente esperienza del Piano Industriale che, peraltro, è destinata a ripetersi). Forse si, se questo rinvio consente di fare anche un solo piccolo passo migliore di quelli finora compiuti, ben venga. Troppo ottimista? Forse.

Ultima notazione: abbiamo scritto che questa vicenda vede protagonista la “Politica” con la P maiuscola come per quanto ci riguarda, ci piace pensare. Crediamo ancora nel suo primato sulla “tecnica” quale che sia. Almeno la Politica viene eletta da qualcuno, la tecnica no: questa agisce solo ad insindacabile giudizio di qualcuno che non risponde a nessuno, men che meno di fronte agli elettori ai quali appartiene, fino a prova contraria, la sovranità legislativa costituzionale.

Comunque, i giochi sono tutti aperti, vedremo nelle prossime ore. Rimanete sintonizzati.

bloggorai@gmail.com

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