lunedì 26 luglio 2021

FLASH: i conti in tasca, non solo Rai

Qualcuno tace (ca va sans dire) mentre altri parlano e scrivono forte e chiaro. Il primo di cui vi abbiamo anticipato nel Post precedente (il Silenzio) è stato Giacomo Lasorella, presidente AgCom, che questa mattina ha svolto la consueta relazione annuale sull’attività svolta dall’Autorità. La seconda voce, non meno importante e autorevole, è stata quella della Corte dei Coti che ha reso note le sue osservazioni sul Bilancio di esercizio Rai 2019. Quest’ultimo documento, in particolare, si può considerare un caposaldo indispensabile per l’analisi dettagliata della situazione dell’Azienda per quanto riguarda la sua “salute” finanziaria. Se si usa dire “ce lo chiede l’Europa” in questo caso si può affermare “ce lo impone la Corte dei Conti”. Evidente in premessa che di tutto ciò di cui si potrà leggere e argomentare, sarà materia per i nuovi amministratori che dovranno/potranno intervenire sulle “macerie” di quanto hanno trovato. Per essere comunque chiari: se di macerie si potrà parlare, la responsabilità non potrà essere addebitata solo a Salini &Co perché anche loro, malgrè bongrè, hanno dovuto fare i conti con quello che passava il convento della politica che non ha voluto e potuto fare di meglio o di più di quanto ha fatto per sostenere l’Azienda a progettare il suo futuro.  

Allora, sul documento AgCom, possiamo iniziare con una frase importante che somiglia molto ad un concetto sul quale ci stiamo concentrando: il progetto e la visione. Scrive Lasorella: “Si tratta di guidare tecnologia e innovazione nell’interesse della collettività”. È un concetto fondamentale, semplice e chiaro che ci riporta ad una domanda granitica: Stato o mercato, pubblico o privato? Come si conciliano gli interessi della collettività con quelli della produzione di profitto? Da che parte si vuole indirizzare l’azione di Governo? Come abbiamo scritto: che compito hanno ricevuto i nuovi amministratori Rai? Lo snodo temporale tra innovazione tecnologia e regolamentazione giuridica è centrale: solitamente la Legge insegue la tecnologia e non succede quasi mai il contrario. Il presidente AgCom ha fornito una fotografia di quanto avvenuto lo scorso anno (da ricordare che il nuovo consiglio Agcom si è insediato lo scorso 2 ottobre) e dunque limitata ad un periodo di transizione, corredato anche di una lunga quanto immotivata proroga del precedente Consiglio, tra due contesti della vita dell’autorità molti diversi tra loro. Non ci addentriamo oltre nell’analisi dettagliata di quanto avvenuto e cerchiamo di tenerci legati a quanto dovrà avvenire e, in questo senso, questa Autorità avrà il compito delicatissimo e di grande complessità di contribuire a ridisegnare il sistema dei media del nostro Paese come, da tempo, non avveniva. Consigliamo ai lettori di leggere il documento completo  ( https://www.agcom.it/documents/10179/5284245/Allegato+26-7-2021+1627289858297/e823b28b-08a2-451c-aa3d-598479df1a0a?version=1.0 ) e, in particolare il capitolo 2 (I media) che riguarda direttamente la Rai. Chiudiamo riportando una sua citazione di Seneca che ci è piaciuta molto: “Verrà il giorno in cui il passare del tempo e l’esplorazione assidua dei secoli porterà alla luce ciò che ora ci sfugge … verrà il giorno in cui i nostri posteri si meraviglieranno che noi ignorassimo cose tanto evidenti”.

La Corte dei Conti invece ci parla, ci fornisce altro genere di fotografia: ci dice per filo e per segno quanto costa la Rai: ricavi e costi delle consociate, dettaglio sui numeri del personale di ogni categoria (dirigenti, quadri, giornalisti, impiegati, operai e professori d’orchestra), dettagliata analisi delle attività contrattuali, contenzioso giudiziario, piani e programmi (piani di produzione, ore e costi della prima serata, Sanremo, etc.) e costi esterni delle testate giornalistiche. Poi si apre il lungo capitolo del confronto 2018-2019 della gestione economica, patrimoniale e finanziaria: rendiconto, struttura patrimoniale, ricavi da canone, ricavi da pubblicità e, infine, lo schema della contabilità separata. Ci sono numeri impietosi, dettagliati, sui quali c'è poco da dibattere. la Corte dei Conti scrive: "La Rai deve mettere in campo ogni misura organizzativa, di processo e gestionale idonea a eliminare inefficienze e sprechi". C’è molto da osservare.

Sarà necessario studiarci sopra e vi riferiremo. Noi lo faremo e immaginiamo che anche i nuovi amministratori lo dovranno fare. Così, tanto per rendersi conto di cosa li attende e non in autunno, con il fresco, ma ora, subito, fra 5 minuti, domani. 

bloggorai@gmail.com



 

Nessun commento:

Posta un commento