Qualcuno tace (ca va sans dire) mentre altri parlano e scrivono
forte e chiaro. Il primo di cui vi abbiamo anticipato nel Post precedente (il
Silenzio) è stato Giacomo Lasorella, presidente AgCom, che questa mattina ha
svolto la consueta relazione annuale sull’attività svolta dall’Autorità. La seconda
voce, non meno importante e autorevole, è stata quella della Corte dei Coti che
ha reso note le sue osservazioni sul Bilancio di esercizio Rai 2019. Quest’ultimo
documento, in particolare, si può considerare un caposaldo indispensabile per l’analisi
dettagliata della situazione dell’Azienda per quanto riguarda la sua “salute”
finanziaria. Se si usa dire “ce lo chiede l’Europa” in questo caso si può affermare
“ce lo impone la Corte dei Conti”. Evidente in premessa che di tutto ciò di cui
si potrà leggere e argomentare, sarà materia per i nuovi amministratori che
dovranno/potranno intervenire sulle “macerie” di quanto hanno trovato. Per essere
comunque chiari: se di macerie si potrà parlare, la responsabilità non potrà
essere addebitata solo a Salini &Co perché anche loro, malgrè bongrè, hanno
dovuto fare i conti con quello che passava il convento della politica che non
ha voluto e potuto fare di meglio o di più di quanto ha fatto per sostenere l’Azienda
a progettare il suo futuro.
Allora, sul documento AgCom, possiamo iniziare con una frase
importante che somiglia molto ad un concetto sul quale ci stiamo concentrando:
il progetto e la visione. Scrive Lasorella: “Si tratta di guidare tecnologia e
innovazione nell’interesse della collettività”. È un concetto fondamentale, semplice e chiaro che ci riporta ad una domanda granitica:
Stato o mercato, pubblico o privato? Come si conciliano gli interessi della
collettività con quelli della produzione di profitto? Da che parte si vuole
indirizzare l’azione di Governo? Come abbiamo scritto: che compito hanno ricevuto
i nuovi amministratori Rai? Lo snodo temporale tra innovazione tecnologia e regolamentazione
giuridica è centrale: solitamente la Legge insegue la tecnologia e non succede quasi
mai il contrario. Il presidente AgCom ha fornito una fotografia di quanto avvenuto
lo scorso anno (da ricordare che il nuovo consiglio Agcom si è insediato lo
scorso 2 ottobre) e dunque limitata ad un periodo di transizione, corredato
anche di una lunga quanto immotivata proroga del precedente Consiglio, tra due
contesti della vita dell’autorità molti diversi tra loro. Non ci addentriamo
oltre nell’analisi dettagliata di quanto avvenuto e cerchiamo di tenerci legati
a quanto dovrà avvenire e, in questo senso, questa Autorità avrà il compito
delicatissimo e di grande complessità di contribuire a ridisegnare il sistema
dei media del nostro Paese come, da tempo, non avveniva. Consigliamo ai lettori
di leggere il documento completo ( https://www.agcom.it/documents/10179/5284245/Allegato+26-7-2021+1627289858297/e823b28b-08a2-451c-aa3d-598479df1a0a?version=1.0
) e, in particolare il capitolo 2 (I media) che riguarda direttamente la Rai. Chiudiamo
riportando una sua citazione di Seneca che ci è piaciuta molto: “Verrà il
giorno in cui il passare del tempo e l’esplorazione assidua dei secoli porterà
alla luce ciò che ora ci sfugge … verrà il giorno in cui i nostri posteri si
meraviglieranno che noi ignorassimo cose tanto evidenti”.
La Corte dei Conti invece ci parla, ci fornisce altro genere
di fotografia: ci dice per filo e per segno quanto costa la Rai: ricavi e costi
delle consociate, dettaglio sui numeri del personale di ogni categoria
(dirigenti, quadri, giornalisti, impiegati, operai e professori d’orchestra), dettagliata
analisi delle attività contrattuali, contenzioso giudiziario, piani e programmi
(piani di produzione, ore e costi della prima serata, Sanremo, etc.) e costi esterni delle
testate giornalistiche. Poi si apre il lungo capitolo del confronto 2018-2019 della
gestione economica, patrimoniale e finanziaria: rendiconto, struttura
patrimoniale, ricavi da canone, ricavi da pubblicità e, infine, lo schema della
contabilità separata. Ci sono numeri impietosi, dettagliati, sui quali c'è poco da dibattere. la Corte dei Conti scrive: "La Rai deve mettere in campo ogni misura organizzativa, di processo e gestionale idonea a eliminare inefficienze e sprechi". C’è molto da osservare.
Sarà necessario studiarci sopra e vi riferiremo. Noi lo faremo
e immaginiamo che anche i nuovi amministratori lo dovranno fare. Così, tanto per
rendersi conto di cosa li attende e non in autunno, con il fresco, ma ora,
subito, fra 5 minuti, domani.
bloggorai@gmail.com
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