sabato 28 maggio 2022

Il lavoro nella Vigna tra il Tg1 e il Tg de La7



«S'i' fosse foco, ardere' il mondo;

s'i' fosse vento, lo tempestarei;

s'i' fosse acqua, i' l'annegherei;

s'i' fosse Dio, mandereil'en profondo;

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Già ... se io fossi … se io fossi e invece non sono. Io sono io e pure con grande fatica riesco ad essere me stesso. Mi piacerebbe, solo talvolta…non sempre… essere diverso da ciò che sono e magari anche qualcun altro sembiante e forse pure in un luogo e in un tempo differente.  Così non è e mi devo accontentare di quello che passa il convento, bene o male che possa essere. Stamattina osservavo i miei gatti alla disperata ricerca di un fagiano che si aggira intorno alla casa: agili e veloci come il vento. Mi piacerebbe essere come loro!

L’argomento ci stuzzica, ma non c’è tempo: in Bassa Val Tiberina al sabato c’è tanto da fare. Ieri abbiamo risolto il problema dell’impianto elettrico del trattore e, come spesso succede, le cose sono più semplici di come a volte si mostrano. Era banalmente un problema di batteria che, notoriamente, dopo un certo tempo si esaurisce e, inoltre, un cavo passando vicino ad una parte calda della testata si era leggermente scoperto e andava a massa. Cambiata la batteria e sostituito il cavo il trattore ora viaggia che una bellezza.

Bene, siamo passati al Circolo Arci a prendere giornali e caffè. L’aria che tira è buona: gli olivi stanno “legando” e, se non ci si mette qualche grandinata, il raccolto promette bene. I campi sono verdi del primo grano e sono spuntate le piantine di girasole. Sulla vigna si lavora a “scacchiare”: è bella carica e anch’essa promette bene. È un passaggio della lavorazione importante perché permette di sostenere la spinta vegetativa verso i rami che portano i graspi. Quest’anno dovrei aver fatto una buona potatura (con l’aiuto magistrale del mio amico Massimo, un artista della vigna). In cantina è rimasto ben poco del vino dello scorso anno: eccellente! Insomma, tutto sommato una bella giornata e una ventata di sano ottimismo si diffonde nell’aria.

Oggi non parliamo di Rai tanto non c’è nulla di dire, non solo perché abbiamo già detto quasi tutto ma anche perché non ci sono novità. Sulla stampa la sola notizia riguarda il consueto successo di Don Matteo: vorrei ben vedere … ad una certa età e con i tempi che corrono, anche lì una ventata di sano ottimismo rincuora gli animi dei “giovani” telespettatori. Poi, ieri c’ è stato un Cda Rai e non è arrivato neanche un Tweet che, in genere, non si nega a nessuno.

Lasciamo perdere, occupiamoci di altrove. Il primo altrove ci è vicino e riguarda il Tg de LA 7. Già da tempo avevamo l’impressione che al Tg1 se ne stavano preoccupando perché gli contendevano un primato di atlantismo da combattimento difficile da raggiungere. Ieri sera ne abbiamo avuto una piccola ma significativa prova provata e, se fossimo stati al posto della Maggioni, ci sarebbe venuto uno stranguglione per aver dimenticato uno scoop di tal genere. Nei titoli abbiamo letto/ascoltato: “Guerra Ucraina, 30 esperti dicono che Mosca vuole il genocidio del popolo ucraino” e nel testo si aggiunge che questi esperti sarebbero “indipendenti”. Siamo andati a vedere chi sono questi 30 “esperti indipendenti” e con pochi click abbiamo capito tutto e abbiamo pure capito perché oltre il 40 degli intervistati da IPSOS ritiene che l’informazione è “troppo sbilanciata a favore dell’Ucraina e di Zelensky”. Avessero citato “esperti indipendenti” della Croce Rossa Internazionale o di una qualsiasi organizzazione internazionale “neutra” (con tutti i limiti) pure pure …ma hanno preso uno sconosciutissimo “think thank” con sede a Washington DC che ha come obiettivo “ …to shape U.S. foreign policy” ed è diretto da un signore nel cui curriculum compare il “Washington Theological Consortium” e “He has served as a member of the advisory board of the U.S. military’s Africa Command”. Come si dice: si può prendere in giro qualcuno qualche volta ma non tutti sempre.

Andiamo avanti. Il secondo “altrove” è interessante e lo troviamo oggi da leggere con un breve articolo su Italia Oggi a Firma Marco Capisani e il titolo “BBC si dà allo streaming – Dalla chiusura dei palinsesti tagli per 589 mln”. Tim Davie, DG dell’emittente britannica, ha deciso di andare oltre i tagli imposti dal contingentamento del canone e reinventare il proprio ruolo verso il Digital First. Leggiamo: “Stringere però i cordoni della borsa significa anche avviare all’uscita circa mille lavoratori, dopo aver rinunciato ad altri 1.200 nell’ultimo anno a mezzo”.

Chissà se a Viale Mazzini, in CdA, leggono le stesse cose che leggiamo noi e ancora ci stiamo chiedendo perché non abbiamo colto un soffietto, un Tweeetttino, sul documento del Governo a proposito del Contratto di Servizio. Chissà, forse, ci stanno studiando.

bloggorai@gmail.com


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