Visto che ormai se non fai una premessa alcuni non ti
rivolgono nemmeno il saluto anche noi premettiamo che si può e si deve
essere solidali con le vittime civili ucraine vittime di una ingiusta e
ingiustificata invasione ma non per questo si può cedere alla necessità di
mantenere un briciolo di buon senso. Ci appare poco sensato sostenere, esultare e far vincere
qualcuno in un concorso solo per la solidarietà al paese che rappresenta. Sarebbe
come se il Nobel per la Fisica venisse assegnato non per le specifiche competenze
dello/a scienziato/a ma solo perché ucraino/a oppure come se alle prossime Olimpiadi
il nostro Jacobs rallentasse la sua corsa nei 100 metri per cedere il passo e la
vittoria all’atleta ucraino per solidarietà.
Si può e si deve esprimere solidarietà e basta, senza se e
senza ma.
Del resto, questa notizia fa il paio e si accompagna bene
con le precedenti quando abbiamo letto dell’esclusione di atleti paralimpici russi
dalle gare, del divieto di partecipazione ai gatti “amici di Putin” da un
concorso felino, delle liste di proscrizione di Tolstoj e Tchaikovsky ed altre
idiozie simili.
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