martedì 24 maggio 2022

Rai: è il mercato dei giovani ... bellezza !!!

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Mettetevi comodi; premessa lunga e obbligatoria. Correva il giorno 11 aprile dell’anno di grazia 2022 ed erano circa le ore 12  a Palazzo Giustiniani del Senato. In quel momento abbiamo avuto la prima impressione che qualcosa di importante e di interessante stava per succedere nel panorama della Rai e questa mattina ne abbiamo avuto un primo riscontro quando ci è arrivato il documento di cui ora parleremo. Il Presidente di Auditel, Andrea Imperiali, stava leggendo la sua relazione annuale dove ha sostenuto: “… Il mercato italiano, il nostro mercato di riferimento, segnato – a sua volta- da tre importanti momenti:• il recepimento della direttiva SMAV; • il processo di switch-off per il nuovo standard digitale DVB-T2; • le ultime delibere di AGCOM negli atti di indirizzo e di regolazione del settore.

Tutto ciò produrrà, in breve tempo, due cambiamenti importanti: • il primo riguarda gli attori del sistema, perché la TV connessa allarga l’offerta e può incidere, in misura non marginale, sulle dinamiche di consumo e, quindi, sugli assetti di mercato; • il secondo cambiamento riguarda le famiglie e il Paese. La Connected TV, infatti, rappresenta, per molti italiani, la porta d’ingresso ai servizi in rete.

…fondamentale far convergere su sistemi di misurazione trasparenti e condivisi tutti i soggetti che operano nel territorio dell’Unione al fine di: • pianificare la produzione di contenuti in base alle reali preferenze del pubblico europeo; • calcolare e rendere confrontabili i prezzi della pubblicità tra i diversi operatori; • avere piena trasparenza sulle reali dinamiche del mercato”.

E, ad un certo punto, arriva al punto nodale: “Auditel ha avviato il rilascio sul mercato di tre importanti novità: • la Total Audience, il sistema di misurazione univoco degli ascolti prodotti su tutte le piattaforme e tutti i device realizzato combinando il panel e i dati censuari; • il CUSV, il Codice Univoco degli Spot Video, una componente innovativa della Total Audience Auditel, ma anche l’unico caso al mondo di tracciamento di ogni singolo spot pubblicitario, online e offline, integrato direttamente nella misurazione degli ascolti;• e, infine, la riorganizzazione dell’Ascolto non riconosciuto, ossia la raccolta e la riclassificazione, attraverso strumenti innovativi, degli ascolti non identificati, precedentemente non misurati (e quindi non visibili)…”.

Commento immediato quel giorno sul posto di mio ex collega: “Per la Rai saranno cavoletti di Bruxelles amari (eufemismo)!!!”. Li per li, non ha capito gran che ed anche nei giorni successivi ho provato a porre la domanda ad autorevoli esperti: cosa significa per Rai il Total Audience? Risposte vaghe. Ed ecco che stamattina arriva la sorpresa: mi giunge inatteso il primo Standard Auditel –Total Audience- Report Settimanale - 15 maggio/21 maggio 2022.

Cerchiamo con grande fatica di mettere in ordine i vari pezzi: anzitutto rileggete il primo virgolettato di Imperiali sui momenti importanti di mercato e, in particolare, ricordare la direttiva SMAV e, aggiungiamo noi, il DL 208 dello scorso novembre sulla limitazione dei tetti pubblicitari (un danno a Rai). Poi la domanda semplice: cosa è il Total Audience? Risposta semplice (Imperiali): “…la misurazione, attraverso tecnologie e metodologie innovative, di tutti i contenuti o frammenti di contenuto fruiti attraverso tutte le piattaforme e tutti i device, in casa o in mobilità, live e on-demand”. Non ci sono più attenuanti per quanti cercavano di portare fuori pista i ragionamenti e i proponimenti con le storielle del genere Rai Play (bastonata anche nel documento della Vigilanza) o con i sogni nel cassetto della Tgr sul Web (accordo della lenticchia AD-Usigrai).

Si comincia a mettere a fuoco lentamente quanto abbiamo scritto nei giorni scorsi sui pozzi avvelenati. Cosa ci dice una prima e sommaria lettura di questo primo report? Anzitutto che Rai nell’ascolto medio settimana per editore si posiziona con un AMR (Average Minute Rating cioè indica, per un dato contenuto con una data estensione temporale, qual è la media degli ascoltatori in ciascun minuto di tale estensione) di 3.108.000 telespettatori, in ribasso rispetto alla settimana precedente del 5%, di cui 3.077.000 lineari, 12.100 da PC, 11.600 da Smartphone e circa 6.700 da Tablet. Di tutti questi, il 74% (settantaquattropercento) hanno una età da i 55 anni ad oltre i 65 di cui il 59% donne. Interessante osservare il confronto con Mediaset (AMR -3%) dove si abbassa l’età over 55 (56%). Sommariamente, si può osservare con maggiore chiarezza un dato già noto: le televisioni generaliste colgono un pubblico “adulto” e si perdono quello giovanile. Per Rai il fenomeno è più evidente.

La questione si fa complessa. Occorre studiare e confrontare più a fondo e magari mettere in relazione altri campi come, ad esempio quello, pure ricordato da Imperiali, su “ … il processo di switch-off per il nuovo standard digitale DVB-T2” che non sembra andare per nulla bene, anche se sull’argomento sembra calato un silenzio glaciale. Andiamo avanti … rimanete sintonizzati.

bloggorai@gmail.com

 

 

 

 

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