domenica 29 maggio 2022

SCOOP internazionale nel mare italico e nelle cancellerie europee

Foto di Gordon Johnson da Pixabay 
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Clamoroso: “La Rai snobba la regata storica delle Repubbliche marinare”. Sulle banchine, nei porti di Amalfi, Genova, Venezia e Pisa si vedono folle inferocite con il forcone che minacciano di non pagare più il canone RAI. Si viene a sapere che RaiCom gli ha chiesto 90 mila euro per le riprese e che dell’argomento si sarebbe interessato il presidente della Vigilanza Barachini ma, al momento e a pochi giorni dalla manifestazione, non si sa nulla. Tutto questo è grave, gravissimo ed è il segno del disfacimento dei pilastri storici, morali, culturali e ambientali in cui versa il Paese e l’Azienda del Servizio Pubblico Radiotelevisivo. Ci vorrebbe un Uomo Forte al comando, un uomo qualsiasi purché forte e autorevole… oppure una donna purché  sempre forte e autorevole anch’essa oppure, a scelta, una persona LGBT purché sempre forte e autorevole o, infine anche una persona minorenne, purché dotata di buon senso e credibilità.

Bene, questo passa il convento oggi sulla Rai. Però, a proposito di credibilità a autorevolezza, questa mattina siamo in grado di riferire in esclusiva, uno SCOOP, su quanto avvenuto ieri mattina tra le due autorevolissime cancellerie europee di Parigi e Berlino.

Ecco la sintesi (trascritta in modo maldestro) della telefonata tra Emmanuel Macron e Olaf Scholz.  

EM: “Allo .. mon ami …Cher Olaf … comment allez-vous .. quels sont vos plans ce matin?”

OS: “ Guten Morgen Emmanuel .. in Ordnung ... danke. Heute habe ich keine besonderen verpflichtungen.. warum? Was möchten Sie tun ? (tutt’a posto caro ... oggi sono libero … non ho niente da fare.. perché …che intensioni hai?)

EM: “Nous voulons appeler Poutine???  Juste pour dire bonjour et savoir quelles sont ses intentions”

OS: “Tolle Idee ... Ich frühstücke fertig und mache mich fertig. Mber was sagen Sie, wenn wir auch Draghi zustimmen, da er vor ein paar Tagen mit Putin gesprochen hat? (ottima idea ... finisco di fare colazione e mi preparo. Ma che ne dici se ci mettiamo d'accordo pure con Draghi, visto che ha parlato con Putin qualche giorno fa?)

Per semplificare la vita ai nostri lettori, ora pubblichiamo solo la versione unificata in italiano, tanto se pure ci fosse qualche errore ai due non gli frega un ciufolo.

EM: “Draghi chi? L’italiano … ahhh les italiens … per quanto ne so io ha telefonato da solo a Mosca senza dirci nulla e non si è capito se il loro ministro degli esteri ha presentato un Piano di Pace che nessuno conosce … boh…  les italiens … hanno un sacco di problemi già per conto loro … e ci si è messo pure l’amico della Le Pen che vuole andare pure lui da solo a parlare con Putin… insomma … gli italiani? Un grand bordel”.

OS: “ehhhh si … credo che hai proprio ragione… dalle parti mie, in Bassa Westfalia, si dice che il Governo Italiano in questo momento conta come il due di coppe quando regna denari. Lasciamo perdere… a noi Putin almeno ci prende in considerazione”.

EM: “Olaf … ma che anche voi giocate a briscola?”

OS: (cambia lingua per compiacere Emmanul) “Bien sur … mon ami …"

Da questo momento in poi la conversazione assume il tono di amicale cazzeggio tra i due leader europei fino a quando finiscono le amene discussioni sul gioco delle carte e organizzano uno Zoom con il Cremlino. Per quanto poi abbiamo potuto capire, a Palazzo Chigi stanno “rosicando” assai per questa iniziativa che li mette all'angolo della solida e imperitura amicizia con Biden (Macron e Sholz potrebbero non aver preso gran che bene il viaggio di Draghi a Washington) e pure i giornaloni oggi trattano la notizia della telefonata come una cosuccia da sottotitolo. Eppure, oggi, è la sola notizia che apre concreti spiragli di trattativa, di pace, di tregua. Ma forse, questi termini a molti non fanno piacere e preferiscono pensare a “…missioni militari umanitarie …” già ... prima militari e poi magari, se capita,  umanitarie … mi raccomando però ... sempre con il dito sul grilletto (o pulsante missilistico) …non si sa mai.

NB: "Il 46,1% degli italiani giudica irrilevante il ruolo della diplomazia italiana in questo conflitto. Solo il 15,2% lo ritiene considerevole, mentre il 18,8% è convinto che dopo la bocciatura del nostro piano di pace rischiamo di perdere anche la nostra - riguadagnata - credibilità su altri fronti" ... "Così non ci si può stupire se di fronte alla insistente richiesta di nuovi armamenti da parte del leader ucraino il 51,5% degli italiani si dichiara sempre contrario dal 22 marzo ad oggi". Fonte: sondaggio Ghisleri per La Stampa.  

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