N.1 – La prima risposta la trovate nel silenzio che la circonda. Mentre è in pieno svolgimento la più rilevante aggressione al canone ed è in corso la definizione del prossimo Contratto di Servizio e annesso Piano Industriale ovvero le pietre fondamentali che dovranno sopportare il peso della nuova Rai ... chi ne sta dibattendo pubblicamente? NESSUNO !!! Silenzio totale!!!
Che fine hanno fatto?
Componenti eletti e nominati del Cda Rai
Associazioni dei vari Articoli XX della Costituzione
Sindacati vari
Federazioni nazionali di categorie giornalistiche
Fondazioni di diversa provenienza
Qualificati Istituti di ricerca sociale, economica e culturale
Autorevoli docenti universitari e ricercatori free lance
Associazione ex di qualche cosa
Boy Scout, Croce Rossa, Protezione Civile, Dopolavoro Arci etc etc etc
Il loro silenzio e la
loro totale assenza in questo momento è una delle risposte più convincenti alla
domanda di cui sopra: cosa sarà la Rai? Probabilmente nulla di più di quanto è
ora e certamente meno di quanto potrebbe essere. Amen.
N.2 – La seconda risposta la trovate nelle dichiarazioni di Alberto Barachini (FI), presidente della Vigilanza, e in quelle dei deputati del PD Piero De Luca e Andrea Romano, che hanno accolto con “soddisfazione” la notizia che la Rai ha raggiunto un accordo per le riprese dell’Antica Regata delle Repubbliche Marinare. Fintanto che la Rai sarà soggetta alle preoccupazioni, piccole o grandi che siano, di qualche politico di turno non ci sarà verso, è destinata a soccombere. Il fenomeno, ovviamente, è a due vie: fintanto che a Viale Mazzini ci sarà sempre qualcuno che chiama un politico in soccorso più o meno personale ... non ci sarà verso, è destinata a soccombere.
n.3 – La terza risposta la trovate nel lunghissimo articolo a firma Salvatore Merlo su il Foglio con il titolo “Dies Rai, il fallimento di Draghi – Viaggio al termine della Rai”. Al suo interno un dettagliato racconto fotografico dell’Azienda nell’anno in cui i segni del suo decadimento si mostrano in tutta la loro evidenza: risorse economiche, tecnologie, prodotti editoriali e informazione. Un articolo che in alcune parti si potrà non condividere ma che riflette benissimo quanto noto a tutti, da tempo e che Bloggorai scrive da ormai quasi quattro anni. Da ritagliare, conservare e tramandare ai posteri. Aggiungiamo noi: non è solo il fallimento di Draghi che pure ha la sua responsabilità ma è il falimento di una generazione, di una politica interna ed esterna alla Rai che non ha voluto o saputo intervenire quando era possibile.
Con queste premesse, cosa potrà essere la Rai di domani? Già rispondere a cosa è la Rai oggi è difficile, figuriamoci domani.
bloggorai@gmail.com
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