venerdì 20 maggio 2022

La Rai e il giorno del silenzio

Foto di NickyPe da 
Oggi tutto tace, almeno sulla Rai. Oggi è il giorno dell’assordante silenzio (ossimoro). Oggi è il giorno in cui parla la politica, ovvero ciò che ne resta, ovvero parla solo il Governo. Oggi è il giorno de “non ci sono più i partiti di una volta” quando i leader andavano in giro con le pezze al culo. Oggi è il giorno in cui è necessario pensare alle concessioni balneari. Oggi è il giorno de “L’ultimatum di Draghi” (La Stampa) e lo stesso “Draghi richiama i partiti” (Corriere) mentre si svolge la “Diplomazia militare” (Repubblica) quando “Ci mancava solo il vaiolo” (Libero) e, infine, “Il Governo delle armi trema per i balneari”.  

In questo quadro, ragionevolmente, qualcuno può solo immaginare che si sia uno spazio di attenzione per la Rai e per il suo futuro? Qualcuno può, credibilmente, che si possa essere qualche seguito alle pie intenzioni di affrontare il tema Contratto di Servizio, canone, investimenti, informazione del Servizio Pubblico quando non sono in grado nemmeno di mettersi d’accordo sulle sedie a sdraio ‘n goppa o’mare? Noi no, abbiamo perso le speranze, almeno per questa legislatura che ormai sembra avviata verso la sua fase più inutile e irrilevante.

I documenti di cui abbiamo scritto (vedi lo Speciale Bloggorai sul Contratto di Servizio di mercoledì scorso) corrono il serio rischio di rimanere poco più di una cartellina dimenticata tra i ritagli stampa se non si scioglie il solo unico e più rilevante problema: i soldi, gli euri, le risorse, i sghei, il malloppo. Diciamocelo francamente e non prendiamoci in giro: tutto il resto è fumo (magari buono) ma fumo. Sottolineiamo: sul tema canone c’è il buio più totale, salvo l’intemerata idea della doppia bolletta di cui abbiamo accennato ieri. O meglio, ad essere più precisi, ci sono idee ma tanto occulte e ben mascherate (e confuse) che quasi quasi è meglio non parlarne, almeno per ora. Rileggete quanto scritto da Barachini (FI) e Romano (PD) nella loro “Bozza del documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sui i modelli di governance e il ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo, anche con riferimento al quadro europeo e agli scenari del mercato audiovisivo”  a pag. 10: “Dall'indagine conoscitiva è altresì emerso che il mix di risorse canone-pubblicità non sembra destinato a poter durare ancora a lungo nelle condizioni che abbiamo visto finora. … La pubblicità sarà, quindi, un bene sempre più scarso sul quale la Rai non potrà fare affidamento”. Ovvero, la sola risorsa sulla quale fare affidamento (???) sarà il canone .. ovvero la sola risorsa la cui incertezza e indeterminazione è la sua cifra assoluta.

Rai senza pubblicità = Rai solo canone = canone ridotto/incerto/evaso = Rai senza investimenti = Rai ridimensionata. Parliamone! 

Tutto molto semplice. Oggi giornata del silenzio …  meglio …molto meglio.

bloggorai@gmail.com

  


 

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