giovedì 26 maggio 2022

Il Mistero misterioso dei numeri Rai e non solo

Foto di Pexels da Pixabay

Ricominciamo. Cosa è successo questa mattina? Semplice: una banale “cavolata” cioè il mio Pc è un vecchio e robusto portatile con due tastiere e su una di queste era poggiato un piccolo oggetto che premeva sul tasto “spazio” che rendeva impossibile scrivere. Panico … ho resettato e non sono riuscito a salvare il file.

Allora, l’argomento si riferisce alla matematica. Chi vi scrive deve ammettere, per “onestà intellettuale” (come a molti piace dire) che con i numeri non ha grande familiarità. Devo ricordare l’esame di maturità scientifica quando ho presentato il compito di matematica completamente in bianco compensato da un saggio di letteratura italiana (su Vasco Pratolini) che mi ha meritato un applauso della commissione d’esame che alla fine mi ha promosso con 36. Una cosa simile è successa con l’esame di statistica a Sociologia (obbligatorio): ero perfettamente preparato sulla storia, sull’uso sociale dei dati, sui concetti generali etc ma quando ad un certo punto la professoressa mi ha chiesto qualche formula e di fronte al mio silenzio imbarazzato mi ha detto semplicemente : “Ma così non le posso dare più di 23 !!!”. Ho accettato prontamente e sono fuggito a gambe levate.

Tutto questo per introdurre un argomento che dovrebbe suscitare particolare curiosità ed interesse che si riferisce al pieno corso di una crisi di ascolti generalizzati della televisione misurabile con numeri impietosi. Da ricordare in premessa il documento di AgCom dello scorso 2 maggio “Osservatorio sulle comunicazioni 1/2022” e poi, come scritto ieri, che nei giorni è stato reso noto il primo Report di Total Audience di Auditel. Curiosamente, è stato pressoché ignorato da tutti. Eppure di tratta di una rivoluzione epocale nella metodologia di rilevazione degli ascolti che non saranno più riferiti solo alla televisione ma a tutti i device in grado di ricevere/riprodurre un contenuto audiovisivo cioè “la misurazione, attraverso tecnologie e metodologie innovative, di tutti i contenuti o frammenti di contenuto fruiti attraverso tutte le piattaforme e tutti i device, in casa o in mobilità, live e on demand”. Perché tanto mistero su questo tema? Cosa si cela dietro questa “disattenzione” dei tanti colleghi solitamente tanto attenti ed esperti e perché pure ieri quando abbiamo cercato di saperne qualcosa di più ci siamo imbattuti in un  muro di imbarazzato silenzio e riservatezza, al punto da sentirci dire che “… tutto sommato è meglio che nessuno ne ha parlato”? Sappiamo pure che due giorni addietro si è svolto un incontro, riservatissimo e privatissimo, dove si è discusso  con interlocutori molto molto qualificati di  “Social Audince & Total Audience” sul quale però non trapela nulla (o quasi).

Si può bene immaginare quale possa essere il valore dirompente (e preoccupante) di questo nuovo sistema in grado di svelare arcani misteri sulle performance di emittenti e/o prodotti. Ad esempio, nel Report citato emerge con particolare evidenza un dato già noto ma ora più intellegibile. Come abbiamo scritto ieri, la Rai propone una “televisione per  anziani” con tutto il rispetto della categoria alla quale mi onoro di appartenere. I telespettatori della fascia di anni 54-64 (18%) e quelli della fascia over 65 (56%) rappresentano il 74% del totale. Del totale di telespettatori il 59% sono donne.

Questo fenomeno si può accompagnare ad un altro pure noto: la televisione sta perdendo milioni di telespettatori come fosse acqua fresca. Non siamo molto pratici con le percentuali quanto invece siamo più attratti dai numeri assoluti e allora ci siamo presi la briga di confrontare i dati Auditel di aprile 2021 con quelli di aprile 2022 e questo il risultato:

Differenza tot emittenti:   -3.878.417

differenza tot Rai              -1.522.440   

differenza tot Rai Uno         -394.763                      

differenza tot Mediaset        -943.383        

differenza tot. Canale 5       -715.575

Fonte: Auditel, Sintesi Mensile 1A Emittenti Nazionali Giorno medio mensile; per Rai Uno il riferimento è la fascia 20.30/22.30

Sono a spasso quasi quattro milioni di telespettatori!

Grosso modo, possiamo immaginare che ci troviamo ad un crocevia di ambienti complessi e difficili da confrontare che vedono intrecciarsi i contenuti proposti, le tecnologie e le risorse. Ricordiamo sempre che, per quanto riguarda le tecnologie, siamo nel pieno corso della transizione al DVB-T2 della quale eravamo tutti allarmati sui potenziali effetti negativi che avrebbe avuto sulla dinamica della platea televisiva. Tra lo scorso anno ed oggi si sono persi qualche milione di telespettatori e ci sarà pure qualche motivo per cui questo fenomeno si è accelerato in modo tanto rilevante? Colpa solo della transizione tecnologica? Forse no… non solo…

bloggorai@gmail.com

 

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