mercoledì 4 maggio 2022

Rai e Usigrai: NON è l'accordo delle lenticchie

Oggi pomeriggio era prevista una nota Bloggorai sulla guerra (n.4) ma la notizia del giorno sull’accordo Rai e Usigrai merita la prevalenza, anche in vista dell’audizione di Fuortes questa sera in Vigilanza.

Un buon piatto di lenticchie (di Castelluccio di Norcia) ben preparato e accompagnato da un bicchiere di vino adeguato è in assoluto un piatto prelibato. Si commette errore quando si dice “ti sei venduto per un piatto di lenticchie” perché, appunto, il prelibato e saporito legume non lo merita. Anzi!

Parliamo dell’accordo raggiunto questa notte tra la Rai e l’Usigrai in chiusura della controversa storia del taglio all’edizione notturna della Tgr. In aiuto degli smemorati e di chi ha il Twett facile, forniamo una sommaria ricostruzione degli eventi.

1. lo scorso novembre Carlo Fuortes si presenta in Vigilanza Rai e dichiara “Le edizioni notturne dei Tgr sono state cancellate a partire dal 9 gennaio col nuovo palinsesto, lo confermiamo per motivi assolutamente editoriali. C’è un crollo di ascolti in termini di share. C’è stata una presa di visione all’unanimità in consiglio di amministrazione". Testo integrale: a domanda risponde “No no c'è stata una presa di visione all'unanimità il consiglio di amministrazione. Questo è un tema di consiglio di amministrazione. È un tema di consiglio di amministrazione all'unanimità”. Attenzione:  si è trattato di una iniziativa uscita dal cilindro di Maga Magò con una piccola bugia interna perché, per quanto noto, in Cda la decisone non è stata presa con nessun voto e tantomeno all’unanimità (su questo argomento il consigliere Laganà si è espresso più volte in modo netto e contrario).

2. Il 23 febbraio la Vigilanza Rai approva un Atto di indirizzo dove si legge che “ …l'informazione territoriale costituisce un cardine ed un elemento distintivo del Servizio pubblico che è necessario valorizzare e rappresenta un presidio importante per la tempestiva copertura di eventuali emergenze ed eventi di cronaca, oltre che un punto di forza per le stesse comunità locali, soprattutto nel corso della perdurante crisi sanitaria; nel sottolineare che la salvaguardia degli spazi informativi regionali deve comunque realizzarsi senza aggravi di costi e nell'ottica di un loro complessivo rilancio, quale aspetto che dovrà essere incluso nelle linee portanti del prossimo Piano industriale; auspicando inoltre che, pur nel pieno rispetto dei margini di autonomia riservata ai vertici aziendali, determinazioni come quella presa in esame dovrebbero essere sempre oggetto di un confronto preventivo con questa Commissione e con le stesse organizzazioni sindacali verso le quali, peraltro, devono essere prontamente ripristinate le corrette relazioni “ e si invita pertanto il Cda Rai “…a mantenere uno spazio del palinsesto dedicato all'edizione notturna dei telegiornali regionali …e a promuovere su tutti gli altri canali radiotelevisivi Rai l’informazione regionale del terzo canale”.

3. il 2 marzo scorso, il Giudice del Lavoro di Roma dispone dopo una dettagliata analisi dei fatti e della documentazione dispone che “…In altri termini è stata negata al sindacato la possibilità di esprimere il proprio punto di vista e di incidere nel processo di formazione della volontà aziendale a tutela degli interessi e dei diritti dei Lavoratori delle redazioni regionali coinvolte. Per questi motivi, che hanno valore assorbente, il ricorso deve essere accolto con l'accertamento che la decisione di rimodulazione dell'offerta informativa del TGR mediante la cancellazione dell'edizione notturne dei tg regionali è antisindacale perché avvenuto senza la preventiva consultazione del competente organismo sindacale ex articolo 21 del accordo integrativo …”. Punto, a capo.

4. il 14 marzo scorso la senatrice Valeria Fedeli (PD) ha dichiarato “La decisione del Tribunale di Roma di accogliere il ricorso presentato dall’Usigrai in merito alla scelta della Rai di tagliare le edizioni notturne dei Tg regionali in quanto “antisindacale perché avvenuta senza la preventiva consultazione del competente organismo sindacale” dimostra che c’è stato un’oggettiva violazione di quanto previsto dall’Accordo integrativo Rai-Usigrai” … “Come più volte detto, se non c’è mai obbligo di intesa c’è però sempre un obbligo di condivisione e confronto sulle decisioni che coinvolgono i lavoratori e le lavoratrici come anche la qualità del servizio pubblico informativo che la Rai deve garantire”.

5. Oggi leggiamo sul sito Rai che “A conclusione di un approfondito confronto, la Rai e il sindacato dei giornalisti Usigrai hanno sottoscritto tre accordi dal forte contenuto innovativo: 1) un progetto di potenziamento dell’informazione web regionale; 2) ricorso a forme di lavoro agile nelle redazioni giornalistiche anche nella fase successiva all’emergenza Covid-19; 3) nuova regolamentazione dell’incarico di inviato”.

6. Sempre oggi e sempre la senatrice Fedeli ha dichiarato “È una buona notizia alla ripresa delle corrette relazioni sindacali tra la RAI e l’Usigrai. I tre accordi firmati si fondano su contenuti importanti ed innovativi etc etc”.

Perché un piatto di lenticchie si sentirebbe offeso se paragonato a questo accordo? Semplice: perché è molto più virtuoso. In discussione ci sono stati principi fondamentali e non solo delle relazioni sindacali tra Azienda e lavoratori. Anzitutto il metodo del Marchese del Grillo: “Io so io e vo in nun sete un …ciufolino” che può costituire il perno intorno al quale costruire tutto il ragionamento che è poi sfociato nella sentenza del Giudice. Ora si può dimenticare tutto questo e far finta di nulla come sostiene la Fedeli ma da qui a far passare sotto traccia il principio violato ce ne corre. Attenzione: l’accordo è di pura natura sindacale e non si trova traccia della Tgr e della sua edizione notturna (vedi punto 5). Nulla ovvero solo “potenziamento dell’informazione web regionale”. Che, tradotto in italiano moderno, più o meno sta a significare acqua fresca ripassata in padella. Non si riesce a potenziare l’informazione Web nazionale che naviga sotto i tacchi non si capisce come si possa farlo con quella regionale (giusto per avere un’idea leggete i dati Audiweb di dicembre scorso:   https://www.primaonline.it/app/uploads/2022/03/tabella-1-1-scaled.jpg ).

Ma, torniamo sempre allo stesso punto. Quello che colpisce, ancora un volta e questa volta con la complicità dell’Usigrai è la mancanza più totale a qualsiasi cenno di progetto, di programma, di visione dell’informazione del Servizio Pubblico. Il Nulla nel vuoto assoluto. Nessun piano editoriale, nessun progetto di ridefinizione di tutto il perimetro dell’informazione Rai. Semplicemente nulla per molto meno di un piatto di lenticchie.

Quale sarebbe allora la “buona notizia” di cui sembra tanto contenta la senatrice Fedeli, in buona compagnia di Fratelli d’Italia che plaudono anche loro all’accordo di questa notte dimenticando completamente l’Atto di indirizzo che loro stessi hanno votato lo scorso 22 febbraio? È stato raccolto l’invito a “…“…a mantenere uno spazio del palinsesto dedicato all'edizione notturna dei telegiornali regionali..” ??? semplicemente NO ! Stessa domanda rivolta all’Usigrai dove la risposta è la stessa: semplicemente NO.

bloggorai@gmail.com


 

 

 

 

 

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