domenica 28 marzo 2021

Quello che passa il Convento e la Rai

Se il buongiorno si vede dal mattino… uuuhhmmm… non si vede una gran bella giornata anche se è la Domenica delle Palme. Come abbiamo più volte scritto, per questo Governo ci sono grane da pelare grosse come meteoriti (ricordate il marziano? Dopo ne parleremo). Vedi anzitutto Recovery Plan, poi vaccini, e a seguire Alitalia, Autostrade, Ilva, rete unica e, a breve, la Rai. Come abbiamo scritto, si tratta di partite dove è in gioco la concezione, il ruolo stesso, che lo Stato intende assumere rispetto al mercato, nazionale e globale (vedi pure la partita del Golden Power esercitato da Draghi sulla questione Hawei- FastWeb- Rai Way).

Il Supertecnico Draghi comincia a fare i conti con la Politica, con la P maiuscola, con la SuperPolitica che tutto guida e tutto illumina. Lui stesso ha iniziato il processo di mutazione genetica: da SuperBanchiere a SuperSegretario di un partito che non c’è ma che presto ci potrebbe essere (come del resto è avvenuto con molti altri suoi predecessori che poi abbiamo visto come sono andati a finire).

A questo proposito, sempre con l'idea di essere utili ai nostri lettori, non so per quanto sarà possibile, ma abbiamo la possibilità di fornirvi un nuovo servizio, esclusivo e aggratiss: un focus sullo stato di salute del Paese che chiameremo “Quello che passa il Convento”. Si tratta di rimanipolazione di informazioni qualificate, riservate e di grande interesse (gentilmente fornite, in sintesi “rielaborata” da altro Marziano – il n. 3) utili a capire, appunto, l’aria che tira. Intendiamoci sul termine “rimanipolate”: come a noi è ben noto, di verità assolute ce ne sono ben poche e tantomeno quando si tratta di rilevazioni statistiche. Permettetemi una citazione classica: “Non mi fido molto delle statistiche, perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media” detta da uno che la sapeva lunga e la sapeva pure raccontare, Charles Bukowski. A farla breve, diciamo che si tratta di un servizio ai lettori di tipo “fiduciario”. Se vi fidate le prendete per buone, con il linguaggio “rimanipolato” altrimenti pace, amici come prima. Ma, se posso dare un consiglio (oste com’è il vino???), non disdegnate una sommaria lettura.

Allora: volete sapere come viene giudicato l’operato del Governo nella gestione della campagna vaccinale? Tra “male” e “così così” si va oltre il 60% (esattamente 40 e 20). Di chi è la colpa? Diciamo di tutti un po': Europa, Governo e Regioni. Alla domanda “come se la passa e come la vede?” La risposta è “maluccio, non mi sento preso in grande considerazione e per ripartire se ne parla tra un anno o due”. Va bene, ma allora il Governo e il suo Capo come si stanno comportando? “Le settimane dal suo insediamento passano, i figli crescono e la fiducia, poco, ma cala”. A farla breve: Italiani, come vi sentite? “Stanchi, un po' intristiti, con un pizzico di paura e pure un tantinello incavolati”. Una roba del genere, più ricca e circostanziata di numeri, grafici e tabelle, gira con regolarità su qualche tavolo tra quelli che contano e decidono.

In questo quadro, nei prossimi giorni si aprirà la “campagna elettorale” per il rinnovo dei vertici Rai. ieri vi abbiamo proposto la “schedina” per le scommesse. Vi abbiamo elencato solo nomi utili per l’AD (ma ce ne saranno altri che presto aggiorneremo alla lista) ma in ballo ci sono anche i posti da consigliere (i quattro nominati da Camera e Senato) e quello eletto dai dipendenti Rai. Diciamo pure che, nella logica della Legge 220 il potere vero è nella mani dell'AD mentre il resto del Cda (come questa esperienza per buona parte ha insegnato) non sembrano avere gran voce in capitolo. Però, la composizione “politica” dei componenti il Cda hanno rispettato e forse rispecchieranno bene gli equilibri politici che si verranno a determinare nelle prossime settimane. La scommessa è se rispetteranno altri criteri: la competenza, la conoscenza e l’esperienza necessari a mettere mano alla cosa pubblica che poi si dovrà trasformare in forza e autorevolezza necessari a competere con la politica. Di conseguenza, Draghi si sottometterà al bilancino tra il neo PD di Letta e post Lega di Giorgetti (Salvini si occupa d’altro) mentre il 5S sta cercando di capire cosa vuole fare da grande? Questi ultimi, quasi certamente, ora che a Palazzo Chigi non c’è più Conte, sarà difficile che possano trovare la forza (e il coraggio) di esprimere un nuovo AD per la Rai che, giocoforza, avrà altra “caratura” politica o forse meglio ancora “tecnica”. Fra pochi giorni si potranno presentare le candidature e pure all’interno di Rai inizierà la competizione per il rappresentante dei dipendenti.  Per quanto abbiamo potuto intuire, lo scorno delle precedenti elezioni non è stato dimenticato: tutti coloro che hanno partecipato ne sono usciti con le ossa rotte. Come si comporteranno i vari sindacati, l’Usigrai, l’Adrai di fronte alla possibile ricandidatura di Riccardo Laganà? Si dice spesso, e forse non sempre correttamente, che la Rai è lo specchio del Paese. Chissà quale immagine ne verrà fuori questa volta.

Intanto, ci limitiamo, per quanto ci interessa, a fare osservazioni su “piccoli” fenomeni che contribuiscono a comporre un quadro della transizione digitale assai complessa. Nei giorni scorsi DAZN, la piattaforma video streaming, si è aggiudicata il pacchetto più importante del calcio di serie A e chi ne ha subito beneficiato? Ca va sans dire: TIM che in poche ora ha avuto una ripresa del titolo in borsa dopo che le battute di Giorgetti sulla rete unica a forte controllo pubblico aveva fatto precipitare il titolo a – 7%. “Tutto in rete …tutti in streaming” è il grido di battaglia che si sente dal campo degli OTT e si vede, si avvertono forti i cambiamenti. In questo periodo chi vi scrive ospita in casa un caro parente, affermato professionista del mercato pubblicitario, che ogni mattina sfoglia i giornali per fare un check di suoi clienti e osserva sconsolato: “Questa pagina è autopromozione, questo è cambio merce, questo è un regalo dell’editore etc etc… per la carta stampata ormai c’è poco da fare… tutto sul digitale”. È la somma di tutti questi dettagli che compone il quadro che non sembra per nulla roseo per la televisione in chiaro delle prossime stagioni.

                                                            bloggorai@gmail.com

 

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