domenica 21 marzo 2021

Il Marziano è sceso dal tetto Rai e va alla guerra

Care lettrici, cari lettori... Buona primavera, anche se ancora con un certo freddino. È il momento del cambiamento, del passaggio, dell’uscita dal lungo e faticoso inverno.

Allora: ieri la storia dell’incontro con il Marziano sceso dal tetto di Viale Mazzini ha incontrato un notevole successo di lettori. Evidentemente, il genere tira, interessa e giocoforza ci torneremo, anche perché il marziano dannato ha detto tanto ma non ha detto tutto. Ci ha promesso che continuerà a prenderci per i fondelli, tanto, come ha detto “…per voi pollastri terrestri, tra una bolla e una balla…vi accontentate di poco”. Al che, mi sono incavolato e sono stato in preda di uno scatto di orgoglio (ex) aziendalista: “Ma come ti permetti, ignorante, cafone e maleducato!!! Proprio a noi ci doveva capitare un Marziano come te !!!”. E lui a me: “Stai calmo, che se ti comporti bene ti faccio sapere cose che voi Raiotici non avreste mai potuto immaginare”. Comunque, adelante con juicio, vediamo nel merito e poniamo qualche domandina:

Quanto costa questo servizio? Secondo il Marziano, ma non abbiamo potuto verificare, si tratta di oltre 5 mln di Euro (avete capito benissimo) regolarmente aggiudicati con gara pubblica. Comunque, si tratta di soldi “pubblici” per un prodotto di interesse “pubblico” e come tale meritevole di essere proposto al “pubblico”. Vediamo la slide della pagina relativa alla Rai:

 


Domanda: con quali criteri viene rilevatala fiducia degli italiani verso la Rai, la sua credibilità e autorevolezza? Si parla di "fiducia" in assoluto oppure relativa ad altro soggetto? In relazione ai programmi delle reti, delle fiction, di Sanremo, dei telegiornali, di Televideo o cosa altro??? 

Poi: quando si interrogano le persone sul futuro del Paese, quali sono i parametri di riferimento? Politici, sociali, sanitari, economici, culturali ??? 



E così via… certo è che su questa storia c’è molta curiosità e scarsa trasparenza. Come abbiamo scritto, a Viale Mazzini sembra che pochi ne sappiano poco e quei pochi che sanno e che abbiamo interpellato hanno poca voglia di parlarne. Chissà, sarà perché questo piccolo Blog più di tanto non può. Ed ecco allora che ci chiama il Marziano, dannato e maleducato irriverente e irrispettoso, e, tanto per tenerci aggiornati, ci segnala una storia bizzarra assai.

Sul quotidiano La Verità, a firma Claudio Antonelli, compare un titolo “interessante”: “Cavillo in Rai, Huawey è in gara per la fibra” e si riferisce alla gara di appalto indetta dalla quotata Rai Way per la realizzazione di una rete in fibra ottica utile a collegare le diverse sedi regionali Rai. L’articolo si concentra sulla mancanza di una “clausola “ di salvaguardia delle produzioni europee, secondo la quale almeno il 50% dovrebbe essere realizzato e assemblato in Europa. Inoltre, c’è un grande problema di sicurezza informatica: l’autore dell’articolo sostiene che gli risulta che NON si sia mosso il CVCN (Centro di valutazione e certificazione nazionale istituito presso il MISE) e non è proprio una cosa da poco. A parte il fatto che, come ci spiega un autorevole interlocutore, si tratta di una tecnologia ormai matura e potenzialmente prossima al suo declino, ma il vero problema è che “Oggi chi tocca la Cina si brucia le mani… ed è curioso assai che questo articolo vede il soggetto in causa l’AD Rai Salini e non si cita mai l’altro soggetto più direttamente interessato, l’AD di Rai Way Aldo Mancino. Già… delle due l’una: o l’operazione è in accordo con l’azionista di maggioranza Rai e quindi è una responsabilità di Salini, oppure a Via Teulada agiscono in totale autonomia. Il che è anche verosimile: il Contratto di Servizio tra Rai e Rai Way in parte lo consente. Ma è evidente che una roba del genere è al di fuori del perimetro di competenza “geopolitico” della quotata ed investe un panorama di relazioni economiche /politiche di interesse strategico nazionale. Forse, ci dice un altro commentatore esperto, qualcuno a Viale Mazzini non si è accorto che è cambiato qualcosa negli ultimi mesi.  Morale della favola. Quando escono fuori storie del genere le domande sono sempre le stesse: a chi giova, perché oggi e dove vanno a parare? Qualche idea ce la stiamo facendo da tempo e la sintesi è: siamo prossimi a grandi battaglie in tutto il perimetro delle TLC dove non si faranno prigionieri e non sarà un gioco a somma zero: qualcuno potrà essere spazzato via, con le buone o con le cattive e “à la guerre … comme à la guerre” ed ognuno spara i cannoni di cui dispone.

Nota finale: ieri sera ci siamo dilettati a vedere su Canale 5 "Amici" di Maria De Filippi che ha ottenuto un discreto successo di ascolti contro la fiction di Rai Uno su Nino Manfredi. Anche in questo campo: quando lo scontro si fa duro, i duri (o le dure) cominciano a giocare.

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