giovedì 31 ottobre 2024

RAI: "Sprofondo Rosso" (i) ???


Foto di Robert Hrovat da Pixabay

“Come hai fatto a fare bancarotta? – Chiese Bill. In due modi – Mike disse – Gradualmente prima e lentamente poi. – Chi ti ci ha portato? – Amici- disse Mike, Io avevo un sacco di amici. Falsi amici”. (Fiesta, Ernest Hemingway)

“L'amore non muore mai di morte naturale. Muore perché noi non sappiamo come rifornire la sua sorgente. Muore di cecità e di errori e tradimenti. Muore di malattia e di ferite, muore di stanchezza, per logorio o per opacità.”  (Le quattro stanze del cuore, Anaïs Nin)

Già, quanti “falsi amici” ha la Rai, quanti traditori e quanta incapacità a rifornire la sua sorgente. Ieri mattina poco prima delle 10 non avevamo fatto in tempo a pubblicare il post del giorno con il titolo “Allarmi Rossi” (involontario gioco di parole) e … zacchete … poco dopo sono arrivati i dati Auditel sulla serata precedente. Ormai non è più corretto scrivere di TeleMeloni … è semplicemente TeleBidoni. L’elenco delle trasmissioni catastrofiche “Made in Sergio/Rossi/Sergio” si allunga sempre più. Altro che l’elenco delle cose che “… vanno maluccio” dentro e fuori la RAI come abbiamo scritto: siamo oltre l’immaginifico mediatico, l’iperuranio televisivo, la supercazzola catodica (se non fosse che il tubo catodico ormai è ormai quasi estinto).

Martedì sera la somma degli ascolti di Rai Due e Rai Tre in prima serata non hanno superato il 4% di share con meno di 500 mila telespettatori dove ha brillato di luce propria la trasmissione di Barbareschi su RAITre (Special Guest Rocco Siffredi!!!) che ha raccolto la stratosferica cifra di poco più di 250 mila telespettatori. Sull’ospite speciale verrebbe facile fare battutacce ma ce le risparmiamo e notiamo solo lo “spunto creativo” degli autori.

Normalmente TeleCalzettadiSopra che non è notoriamente Servizio Pubblico con molto meno risorse fa molti più ascolti, con molti meno giornalisti fa più informazione di RAINews24.

Siamo in presenza di uno “Sprofondo Rosso” (i) che potrebbe anche essere allarmante per i numeri che evidenzia ma c’è di più. La domanda semplice è una sola: quale logica sottende tutto questo? C’è un lucido e sottinteso disegno di affossare due reti e arroccarsi su RAIUno (come abbiamo scritto riprendendo un’intervista di Francesco Siliato) oppure si tratta di banale quanto drammatica inadeguatezza, di insufficienza gestionale? Potrebbe trattarsi di una sorta di metodica, maniacale e compulsiva incapacità a gestire, a comprendere e proporre un’offerta editoriale in grado di competere con la concorrenza tutta? La crisi di ascolti della RAI “Made in Sergio/Rossi/Sergio” mette in luce due elementi strategici: strutturale insufficienza creativa e manifesta debolezza di risorse economiche.

Ricordiamo sempre che il famigerato Piano Industriale sembra tutt’ora fermo  al palo per mancanza di copertura che, secondo quanto noto, dovrebbe essere ricercata con la vendita una quota di RAI Way della quale si parla a corrente alternata, giusto per fare qualche balzo in Borsa e incrementare il portafoglio degli azionisti.

Ecco allora tornare tutti i temi della riforma che si vorrebbe fare della RAI dove spicca un solo grande argomento: come si scelgono gli amministratori e dirigenti del Servizio Pubblico? Se i criteri permangono quelli noti di appartenenza ad un partito quale che esso sia, di maggioranza o opposizione, non se ne esce. Nei giorni scorsi il consigliere Natale ha scritto e parlato di “… ricostruire un clima di fiducia” e di “abbassare la temperatura” intorno alla RAI. Principi molto “istituzionali” e magari pure molto apprezzati in vista di un suo possibile “sviluppo” del suo ruolo da consigliere semplice espressione di un solo partito a “presidente di garanzia” buono per tutti gli altri. Se ha voglia di dare il suo contributo su questo lodevole proposito sa bene da che parte iniziare.

bloggorai@gmail.com

 

 

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