martedì 1 ottobre 2024

Il Governo annuncia felicemente: nasce questa mattina la Nuova RAI


C’era una RAI prima del 26 settembre e c’è una RAI che prenderà forma dopo quella data e il certificato di nascita è di oggi. La carte in tavola sono cambiate ed è cambiato radicalmente pure il gioco.  

Questa mattina si insedia il nuovo Cda con grande gioia e viva soddisfazione di Meloni&C grazie anche alla presenza dei “nuovi” consiglieri di Majo e Natale nominati dai rispettivi partiti di riferimento.

Cominciamo da quest’ultimo. Il Corriere di oggi pubblica una sua lettera indirizzata ad Aldo Grasso e già cominciamo male. E cominciamo subito a dire che tra poco, questa mattina, Natale dovrà compiere subito una scelta importante: voterà il nuovo DG che la Legge 220 del 2015 ha abolito sostituendo quella figura  con l’AD? Poi, questa mattina entrerà in aspettativa dal suo ruolo da Direttore RAI? 

La lettera di Natale è indirizzata a Grasso ma il suo “pubblico” ovvero i destinatari di un suo messaggio dovrebbero essere coloro che lo hanno conosciuto e che hanno condiviso con lui tante battaglie e iniziative politiche. Prima tra tutte quella sull’autonomia e l’indipendenza del Servizio Pubblico dall’ingerenza dei partiti. In sol colpo, in un momento, viene tutto dimenticato e di lui si leggerà  “l’uomo di…” oppure  “In quota a…” etc etc. Natale scrive nella lettera che “Sono stato votato da alcune forze politiche ma credo di aver ricevuto un mandato ben diverso da quello di fiduciario di partito”. Da alcune “forze politiche” ??? Da due partiti per essere precisi. Poi, avrebbe ricevuto “un mandato fiduciario ben diverso”??? e quale sarebbe questo mandato e in cosa sarebbe diverso, e da chi e quando è stato dibattuto, approvato e condiviso?  Ma rimane il tema fondamentale: perché e come è stato scelto Natale e non piuttosto un Pinco/a Palla qualsiasi? Con quali criteri è stato scelto lui?

Natale verrà giudicato non tanto e non solo per quanto “potrà toccare palla” (poche e se qualcuno la passerà) ma per questo suo peccato originale che vizierà ogni atto o comportamento successivo al 26 settembre. Nel merito di quanto scrive si tratta solo di un mero elenco di temi e problemi sui quali il Cda Rai potrà dire o fare ben poco, a partire dal canone che rimane il problema n.1, il più grave ed impellente, che curiosamente, Natale non cita mai.

Andiamo avanti. Ancora ieri abbiamo letto una dichiarazione di Elly Schlein dove si sostiene che “Che senso ha  rinnovare un Cda che, ora che si insedia, deve fare gli scatoloni?”. Non è necessario essere fini giuristi o principi del Foro, è sufficiente aver fatto un esame di Diritto Civile o meglio ancora saper porre le domande su Google per sostenere che NON è vero che questo Cda deve fare gli scatoloni. Non li farà ora ed è supponibile e ragionevole che non li faranno fino alla fine del mandato. Ribadiamo, non succederà per due buoni motivi: anzitutto la Legge in vigore, la 220 del 2015, non prevede alcun meccanismo di revoca o decadenza automatica degli amministratori RAI e rinvia l’argomento al Codice Civile, in particolare agli art. 2380 e seguenti. Poi, il MFA, negli art. 5 e 29 che impattano sul Servizio Pubblico non riportano in nessuna parte un automatismo di revoca o decadimento degli attuali amministratori e rinvia, semmai, ad una nuova Legge che si dovrà adottare e che dovrà recepire i contenuti del nuovo Regolamento comunitario. Una nuova legge, semmai, potrà inserite un punto in cui si dispone che dal momento della sua entrata in vigore dovranno decade gli amministratori in carica. Molto difficile. Punto. Non c’è altro da aggiungere se non cercare di capire perché si continua a ripetere questa evidente falsità.

Veniamo ad un altro punto doloroso: la riforma. Ieri pomeriggio le Agenzie hanno battuto una notizia chiara e tonda: la Lega “Il taglio progressivo del canone e la sua totale cancellazione nel giro di 5 anni, sono per noi il punto qualificante e irrinunciabile di qualunque riforma della Rai". Ecco, questa è una ipotesi di riforma intesa dal Governo e con questa domani vorranno iniziare il dibattito parlamentare. Doppio punto e a capo. Altro che Cda di Viale Mazzini. Per far capire l’aria che tira, poco dopo, si legge una dichiarazione di Gasparri, parlando della Agnes, che sostiene “I numeri ci saranno, c'è tutto un processo di collaborazione, ci vuole una coesione da parte di tutti. Vogliamo che si facciano questi Stati generali in un clima di collaborazione se questo non ci sarà non dipenderà certo da noi". Il concetto è chiaro: volete fare gli Stati generali? Bene: votate e fate votare ... Agnes Presidente subito!!!

Infine, dovremmo tornare sul tema Rai Way molto presto. Questa mattina su Libero compare un pezzo con il titolo “Rai Way scommette sul nuovo Cda”. La pentola bolle e gli affari incombono: già con la sola pubblicazione di qualche notizia il titolo sale. E’ atteso un lauto dividendo. Ne parleremo prestissimo.

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