Dopo quanto successo ieri pomeriggio e per quanto potrà succedere già dal proseguimento della giornata, siamo costretti a ricorrere ai fondi di caffè, agli aruspici e alle chiromanti. Sentiti i soliti Quattro Amici al Bar e fatte le opportune verifiche, lavoriamo di fantasia e proponiamo possibili scenari.
Memo: ieri la maggioranza è entrata in stato confusionale. Ha mangiato la foglia e intuito che la minaccia di Conte (“Non voteremo mai la Agnes”) può far saltare il tavolo. Lo abbiamo già scritto da tempo, la candidata di FI non dorme sonni tranquilli: sa di essere pronta al sacrificio qualora le “ragioni” di interessi supremi lo rendessero necessario. Ecco allora che il Governo chiede “tempo” per cercare accordi con la minoranza e vuole rinviare il voto in Vigilanza. La maggioranza ha intuito, e forse a ragione, che la Agnes verrebbe bruciata e allora tanto vale cercare altre soluzioni … of course … in accordo con la minoranza. La faccenda si complica, assai assai.
Allora, proviamo ad immaginare.
Scenario A. La maggioranza insiste sulla Agnes (proposta da Giorgetti in quota FI) e viene bocciata una prima volta. La sua candidatura potrebbe essere ripresentata come già avvenne con Foa, rieletto al secondo voto a settembre 2018 con il PD che non ha partecipato e il M5S che ha votato a favore (interessante ricordare questo precedente). Ci sono due varianti: la prima è che al secondo voto la Agnes possa passare. La seconda è che venga nuovamente bocciata e la sua candidatura come presidente debba esser ritirata. In questo caso andiamo agli scenari successivi.
Scenario B. La Agnes viene gentilmente invitata a dimettersi per dare modo al Governo di propone un nuovo nome. In questo caso il Governo dovrebbe indicare un nuovo presidente "gradibile" e ipotesi ne circolano da tempo. Obiezione: allora FI non sarebbe rappresenta in Cda. Obiezione interessante che porta allo scenario successivo.
Scenario C. La Agnes rimane in Cda e il presidente si dovrà necessariamente scegliere tra i consiglieri insediati. Ci sono due possibilità: la prima volgarmente etichettata come “chissene importa” ovvero si propone il consigliere anziano già in funzione Marano (Lega) e la seconda ipotesi etichettata come “vedremo” e, appunto, vedremo chi potrà essere.
Scenario D. la Agnes rimane e si dimette un altro consigliere di area Governo perché “la Patria lo vuole” ovvero rimane solo la Frangi (FdI) che dovrebbe lasciare libero il posto. Ipotesi dura da sopportare per Palazzo Chigi però … però … dicono …in fin dei conti la posta principale, Rossi Ad, è stata portata a casa e per tenere in piedi la coalizione qualcosa si dovrà pur cedere.
Scenario D. Colpo di scena!!! Chi potrebbe essere allora il candidato presidente “autorevole e di garanzia” in grado di ottenere il consenso dell’opposizione? Ovvero, di salvare tante capre e pochi cavoli? Ovvero far rientrare il PD in partita, soddisfare gli appetiti dei 5S, tranquillizzare Mediaset, appagare la Lega e accontentare la Meloni? Semplice: Roberto Natale!!! Si proprio lui, proprio colui che si è tanto battuto per l’autonomia e l’indipendenza della RAI dall’ingerenza dei partiti salvo poi essere nominato nel segreto e nel silenzio della segretaria del “suo” partito di riferimento, AVS.
Ovviamente, ovviamente, si tratta di bizzarra fantasia, ipotesi alquanto suggestiva e di pura congettura, di chiacchere fuori dal sen fuggite (esatto, proprio fuori dal sen fuggite di menti autorevoli, non solo dell'ulima ruota del carro Bloggorai&C) e forse nulla più.
Ma, allo stesso modo con cui non credevamo possibile una mutamento così radicale di consolidati e condivisi orientamenti e battaglie comuni sull’autonomia e indipendenza del Servizio Pubblico allo stesso modo non ci stupiremo più di tanto se questa fantasia diventasse realtà.
Vedremo … vedremo ... vedremo…
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento