Please, notate il cuoricino sulla tazza !!!
Adelante con juicio … tutto sembra procedere secondo quanto previsto: questa mattina si è svolto il Cda Rai ed è stata convocata l’Assemblea degli azionisti poi rinviata al 12 luglio. Subito dopo, si è riunita la capogruppo della Camera ed ha confermato per il 7 luglio, insieme al Senato, la votazione per i quattro nomi di loro competenza.
Dunque, tutto sembra andare nella direzione di avere un nuovo Cda entro la metà del mese. In questo caso, se così fosse, come detto, Bloggorai si va rinfrescare la capa in alta montagna, non prima di aver pagato laute scommesse per aver sostenuto l’ipotesi (solo l’ipotesi) che sarebbe stato difficile trovare il cosiddetto “accordo politico” tra i tanti soggetti interessati.
Il primo tra questi è Draghi che si deve mettere d’accordo con se stesso: quale criterio dovrà adoperare per scegliere l’AD e il Presidente (che poi se la dovrà vedere nella jungla della Vigilanza)? Trovato il criterio (quale?) si dovrà lambiccare con se stesso e i suoi collaboratori tra quale nome scegliere tra quelli proposti dai presunti “cacciatori di teste”. Infine, si dovrà pure interrogare su quale mandato gli dovrà assegnare al capo Azienda del Servizio Pubblico: tagliare reti, posti, rimettere a posto i conti, fare investimenti? Boh!
Dopo di che, la
palla passa ai piedi dei partiti: quali partiti che dovrebbero nominare chi? Come vi è ben noto, la cronaca
di queste ora ci racconta di un M5S sull’orlo del disfacimento che però conta
ancora su una solidissima pattuglia parlamentare. Ripetiamo la domanda
essenziale: è mai possibile che si possa fare un qualsivoglia “accordo politico”
senza di loro? Ma, domanda complementare, chi dovrà dialogare con chi: con Grillo, con
Conte, con Crimi, con Di Maio, con Patuanelli, con Di Battista? Boh! Sarà mai possibile
che il PD si trovi con un alleato sull’orlo di una crisi di nervi e possa
decidere da solo per dare un placet ad un AD senza dover mettere in discussione
accordi strategici a partire dalle prossime amministrative e poi all’elezione
del Capo dello Stato? Andiamo avanti: il centro destra non sembra navigare in
acque più tranquille: oggi abbiamo letto l’ennesima battuta sulla stracotta candidatura
Agnes che accontenterebbe i “verdi- azzurri”… come … i “verdi-azzurri” ??? Lasciamo
perdere.
Aggiungiamo una chicca: come è possibile raggiungere un “accordo
politico” su questi temi quand’anche all’interno dello stesso Governo non si
trova l’accordo per adempiere ad obblighi istituzionali non meno rilevanti in
questo stesso ambito: alla vigilia della prossima tappa del refarming, il ministero
competente, il MISE, non ha ancora provveduto a nominare il Direttore Generale per
i servizi di comunicazione elettronica, di radiodiffusione e postali (DGSCERP) per
non dire che sono passati oltre sei mesi dall’ultima riunione del famigerato
tavolo Tv 4.0. Come si dice a Roma de che stamo a parlà??? In questa chiave si
capisce come e perché pure a Viale Mazzini hanno perso la bussola dei rapporti
con il MISE (vedi vicenda dello spot andato in onda sul bonus rottamazione Tv).
Magari le nostre pingui finanze andranno a rotoli a forza di pagare caffè, gelati, pranzi, cene e colazioni per la scommessa persa, ma teniamo il punto. A rigor di logica e buon senso, di accordi politici non se ne vedono fumi all’orizzonte. Poi, si sa, la politica è arte del possibile e dell’incognito e tutto potrà succedere nel volgere di pochi istanti.
Se così fosse, care
lettrici, cari lettori, mettete mano al portafoglio ..almeno lasciando un “caffè
sospeso” al bar della gentile Signora Napoletana in Via Prestinari.
bloggorai@gmail.com
ps: dite pure che dopo passa Antonio, detto Totò
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