venerdì 18 giugno 2021

Tre anni di Bloggorai



Correva l’anno 2018, addì mercoledì 20 giugno alle ore 11.42, nasceva Bloggorai. Ridendo e scherzando sono passati tre lunghi anni. Auguri e Grazie a tutti voi !!! È iniziato tutto per gioco, tanto per capire come funziona un metodo di comunicazione di questo tipo e per capire dall’interno come funzionava un altro gioco, quello della nomina dei quattro componenti del Cda Rai di fonte parlamentare. I primi giorni, a leggere quei post c’erano proprio quattro amici al bar, qualche parente solidale, sfaccendati e nullafacenti di varia natura, cultura e provenienza. Nei giorni successivi è stata fatta la prima scoperta fenomenale: si poteva sapere esattamente quante persone leggevano il post. I numeri crescevano, lentamente, ma crescevano per diventare decine di migliaia. Tanti, tantissimi lettori. Nel nostro piccolo abbiamo scritto e raccontato in oltre 1000 pagine una piccola parte di storia della Rai.  Potevano fare di più, di meglio? forse si. Abbiamo ancora tempo.

In quel periodo eravamo nel pieno delle campagne per la nomina del primo Cda Rai con i criteri della nefasta Legge 220 del 2015. Eravamo nel pieno del governo Conte 1 con Lega e M5S al governo del Paese. Diciamo pure che c’era molta attesa e curiosità di vedere all’opera il partito (il movimento) del cambiamento, di quelli che avrebbero aperto i palazzi come sardine. Il PD stava a guardare, all’opposizione. Sappiamo come è andata finire: chi hanno nominato e cosa hanno fatto. Hanno impiegato almeno sei mesi solo per capire dove erano capitati, da che parte erano gli ascensori, cosa era il Contratto di Servizio, che differenza c’era tra un “tricamere” e un appartamento di tre stanze, bagno e cucina. Sappiamo che dopo tre anni ci troviamo ancora con Lega e M5S al governo con l’aggiunta del PD. Sappiamo che dopo tre anni non siamo in grado di dire se la Rai di oggi è meglio o peggio di prima e già porsi questo interrogativo la dice lunga: teoricamente, ma solo teoricamente, dovrebbe essere migliore. Ma, purtroppo, nessuno è in grado di dirlo con granitica certezza, in un senso oppure nell’altro. Gli italiani, gli utenti che pagano il canone, cosa ne pensano? Boh! Il Marketing Rai sostiene che “Le ricerche Qualitel e Corporate Reputation mostrano, nel 2020, una forte crescita del gradimento dell’offerta e della reputazione Rai” se non che, lo stesso Marketing paga profumatamente un report settimanale dove si misura il Trend della fiducia degli italiani verso la Rai e, misteriosamente, viene tenuto segreto (nel 2020, si legge in questo Report, i dati dicono che ad inizio Covid era al 29% per salire a dicembre al 39%, cioè oltre la metà degli italiani non ha mostrato fiducia).   

Certo, c’è stata di mezzo la tragedia globale del Covid che ha mescolato e di brutto le carte in tavola. Ma questa non può essere considerata una attenuante: tutto ha avuto inizio a fine febbraio 2020 quando già da allora le cose non è che andassero granchè bene: nomine di direttori senza criterio, altri direttori accompagnati alla porta senza ragione, lo strapotere degli agenti (Sanremo e dintorni), i conti che traballavano, il Piano industriale che veniva ricercato da Chi l’ha visto? E, per finire, misteri gloriosi che ancora attendono di essere chiariti (intervista ad Assad e la tentata truffa di 1 mln di euro finita in Tribunale dopo aver secretato gli atti della Vigilanza per capire chi ha mentito al VII piano di Viale Mazzini). Da allora in poi un lento e inesorabile declino tra un Gualtieri che ammonisce e un Anzaldi che infierisce un giorno si e l’altro pure (con grave disagio di qualcuno ai piani alti di Viale Mazzini che comincia ad avvertire i sintomi della sindrome).

Bene, eccoci qui: durante questi tre anni Bloggorai è cresciuto molto, moltissimo, ed è stata esattamente questa la molla che ci ha indotto a proseguire, ogni giorno, inesorabilmente (curiosità: abbiamo lettori, pochi, ma in ogni parte del mondo, dalla Nuova Zelanza alla profonda Africa). Abbiamo conquistato tante simpatie e anche qualche dissenso, con alcuni abbiamo anche interrotto una lunga amicizia mentre ne abbiamo avviate di nuove. Fa parte del gioco ed è il prezzo che è necessario pagare quando ci si prende la libertà di scrivere “… tranquillamente, serenamente, pacatamente …” e lo paghiamo volentieri. Non ci sottraiamo al duro confronto, anzi lo cerchiamo.

Ora ci troviamo punto e accapo con molte aggravanti rispetto a tre anni addietro. Aggravante n. 1: mancano i soldi, non ci sono certezze sulle risorse sulle quali puntare (canone in primo luogo e pubblicità). Aggravante n.2: già tra anni fa abbiamo cominciato martellare sulla transizione al DVB-T2 ed ora ci siamo, è dietro l’angolo con una “sub aggravante” della incombente banda larga che minaccia ulteriormente il DVB. Aggravante n. 3: contenuti editoriali e informazione, cioè poco o nulla di nuovo, repliche che imperversano, social e OTT dirompenti, giochetti in prima serata inamovibili, RaiNews24 con ascolti da prefisso telefonico, vecchi canali che annaspano e i nuovi che dovrebbero nascere e che invece sono ancora in gestazione (forse). Aggravante n.4: tre anni sprecati sul fronte dell’efficienza, della razionalizzazione delle procedure, dei sistemi, dei costi, dell’organizzazione delle risorse umane. Come si dice a Roma: … de che stamo a parlà ???

Aggiungiamo una SuperAggravante: sono trascorsi tre anni invano, senza che nessuno, sottolineato nessuno, abbia avuto la forza, la voglia o il coraggio di affrontare a muso duro il cuore del problema. Che si vuole fare della Rai, del Servizio Pubblico radiotelevisivo, nel prossimo futuro? Ridurre il numero dei canali, dell’offerta complessiva e, di conseguenza, il numero delle persone che ci lavorano? Tra le tante cazzate (perdonate il francesismo) che girano e che si leggono sulle intenzioni del Governo sulla Rai, solo questa sembra meritevole di attenzione. Nel bene e nel male.

Il Blog prosegue, almeno fino a settembre, poi si vedrà, forse, in altra forma, in altro modo. 

Sono graditi suggerimenti.

bloggorai@gmail.com

Ps: sembra confermato: l’Assemblea degli Azionisti del 30 si limiterà ad approvare il bilancio per poi andare in seconda convocazione il 12 luglio. Secondo alcuni, quella data potrebbe essere la volta buona. Noi non ne siamo affatto sicuri. Vedremo. 

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