mercoledì 2 giugno 2021

Il fascino discreto dei poteri forti: anatomia della crisi Rai

Mi piacerebbe tanto essere un lettore di Bloggorai. Tutto sommato, con poco sforzo e gratis, senza impegno, avrei ogni giorno uno spunto, un'idea, un momento di attenzione e riflessione sui temi e problemi del Servizio Pubblico, della Rai. Qualche volta, grazie alla credibilità e attendibilità delle nostre fonti, riusciamo anche ad avere notizie importanti. Oltre 45 anni di lavoro non sono passati invano, dentro e fuori la Rai. Ci siamo guadagnati un piccolo spazio di consenso, di relazione con tanti di voi che ogni giorno hanno seguito le vicende di Viale Mazzini e non solo. Ci siamo divertiti con le storie Marziane, con i gialli dell'estate e dell'inverno, con le sindromi di tanti dirigenti e con i timori di tanti passanti. 


Ieri vi abbiamo avvertito di una notizia e abbiamo mantenuto la promessa. Ora siamo in attesa di un'altra correlata. Veniamo alla notizia di ieri: l'assemblea degli azionisti convocata per l'otto e per il 14 giugno è stata annullata. La prossima convocazione è per la fine di giugno in prima e per metà luglio la seconda convocazione.

Perché c'è stato questo rinvio?  Come può essere interpretato? Cosa significa? 

Abbiamo avuto uno scambio di contatti con alcune delle nostre Fonti. Ci sono due interpretazioni la prima riguarda il "metodo Draghi".  La sua intenzione sarebbe di nominare l'AD e lasciare il cerino acceso nelle mani della politica per il Presidente (da ricordare la vicenda Foa). Però è stato avvertito del rischio "palude della Vigilanza". Non si può permettere il lusso di intestarsi un solo merito ed uscirne lindo e pinto senza far toccare palla ai partiti. Giocoforza dovrebbe trovare una quadra di contestualità.

La seconda interpretazione si riferisce ai giorni precedenti. Sembra che era stato trovato un accordo su un paio di nomi che però, per vari motivi, all'ultimo momento è saltato rimettendo tutto in alto mare. Tra l'altro, ci dicono, che non si vorrebbe proporre un ticket AD e Presidente, che il giorno dopo il loro insediamento iniziano a fare a sportellate lungo i corridoi del VII piano.

Infine, i "metodi" Draghi finora usati hanno messo alle corde i vari Letta, Di Maio & Co che cominciano a dare visibili segni di insofferenza. Il messaggio è forte e chiaro: si va bene il SuperTecnico ma 'mo ...ha scocciato. Ci sono in ballo grandi partite e non sembra che ci sia grande entusiasmo a lasciare a lui tutte le palle buone da giocare. E la "palla" Rai è sufficientemente rilevante per non essere giocata. Nel bene e nel male, contribuisce non poco ad orientare il consenso sociale e politico.

Per non dire poi dell'incertezza sulla scelta dell'AD: interno o esterno??? Il migliore tra gli esterni potrebbe non reggere il confronto con il peggiore tra gli interni. Al primo sarebbero necessari mesi solo per capire da che parte stanno gli ascensori. Finora e in parte a Draghi sembra andare bene ma difficile sfidare la sorte sempre e comunque.

Noi ribadiamo il ragionamento sui tre requisiti fondamentali e ineludibili: 1. autonomia verificata dalla politica 2. competenza conoscenza esperienza 3.immediata operatività. Applicando questi tre criteri in modo trasparente, confrontando le varie candidature, non c'è partita: il nome è uno solo e chi vuol sapere sa di chi parliamo.

Per quanto paradossale o negativo possa apparire, questo rinvio ci appare positivo. Piuttosto che fare una c...a meglio piuttosto.

Da Viale Mazzini ci dicono: "eravamo in attesa di un cambiamento e ci hanno proposto solo un rinvio". Tutto sommato è andata pure bene. Se passava qualcuno dei nomi di cui abbiamo letto allora si che erano dolori.

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