Oggi poche parole ma sufficienti. Siamo i soli a riportare la
sola notizia "buona" della giornata. Buona tra virgolette perché è chiaro ed evidente quanto invece sia drammatica per il futuro della RAI. Ogni giorno che passa è un grave danno e una minaccia per il suo futuro. Prima però, al solito, necessaria brevissima premessa e
preambolo, tanto per girarci intorno.
Chi è abituato a mangiare pane e politica sin dalla più tenera età conosce bene quanto si tratta di cibo complesso da digerire. Allo stesso tempo, sa bene che si tratta di cibo possibile e non sempre necessario. In altre e più semplici parole: la politica realizza ciò che ragionevolmente si può fare non sempre ciò che si vorrebbe. La "politica" in questo momento sembra in stato confusionale tutta, sia sul versante partiti sia sul versante Governo. Vediamo in ordine di priorità: fra poco più di un mese Mattarella entrerà nel semestre bianco e già da ora si sarebbe dovuto iniziare un dibattito sul suo successore. Attenzione, non solo in termini di nome ma anche in termini di "procedura" perché ci troviamo di fronte ad un Parlamento "anomalo", cioè potenzialmente azzoppato dal recente referendum. Non è argomento da poco conto. E così via discorrendo.
La notizia è questa: da fonte autorevolissima e qualificata abbiamo appena saputo che le trattative per i quattro nomi da eleggere da Camera e Senato sono ben lontane da un accordo e quindi anche i nomi dei due rappresentanti del Governo non potranno essere presentati alla prossima Assemblea degli azionisti Rai del 30 giugno.
Ci fidiamo della nostra fonte che pure in passato si
è dimostrata attendibile. Del resto, combacia perfettamente con quanto abbiamo
scritto ieri e che abbiamo ventilato come timore già da molti mesi: un possibile
rinvio del Cda in attesa di … bho!!!
La domanda sorge spontanea: se ne parlerà per la seconda
convocazione del 12? Difficile dirlo, però ci viene correttamente ricordato che
il Governo e dunque i partiti che lo sorreggono hanno ben altre e più rilevanti
grane da pelare: Alitalia, Ilva, licenziamenti, fine dell’emergenza e quant’altro
ancora. Il Cda Rai può bene attendere, non è la priorità del Paese in questo
momento. Chissà, forse è anche vero.
By the way: si è concluso l’inutile e costoso Premio Italia
dove la Rai ha fatto la sua “sporca figura”: non ha vinto nulla però si è
meritata una “menzione” nella sezione Web Fiction. Amen.
bloggorai@gmail.com
ps: consigliamo rileggere i post dei giorni scorsi
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