Oggi voliamo alti. “Grande è la confusione sotto il cielo. Dunque, la situazione è eccellente…” sosteneva prima Confucio poi ripreso con grande successo dal Grande Timoniere Mao Tse Tung. Grosso modo sintetizza bene il momento che stiamo attraversando dove anzitutto la pandemia non vuole mostrare segni di cedimento e il SuperTecnico Draghi deve fare i conti con la politica. Fa quel che può, ma quel che fa non sembra sempre quanto opportuno e necessario. La buccia di banana sui viaggi all’estero degli italiani in vacanza durante la Pasqua non aiuta certo a rendere il clima più accettabile. Vedremo sabato con il prossimo “Quel che passa il Convento” a che punto sarà il suo gradimento.
Non ci possiamo risparmiare una battuta sulla storia dello
spione beccato con i 5000 euro in tasca mentre passava informazioni top secret
ai russi. Ma che razza di informazioni saranno mai se costano così poco? A meno
che non ne passava una decina al mese, con quella cifra ci si paga a malapena
la formula per fare le mazzafionde con gli elastichetti. E poi, i russi, possibile
mai che vadano a impelagarsi in una storia del genere proprio nel momento in
cui cercano di accreditarsi come potenza buona con la vendita del loro vaccino
Sputnik? Infine: “Devo pagare il mutuo…” sarebbe il motivo che ha spinto lo
spione a divulgare segreti strategici. Se non fosse tragica sarebbe una
commedia comica difficile da scrivere per quanto surreale e per quanto pure
poco convincente.
A proposito di surreale. Ieri abbiamo scritto di quanto riportato
dall’articolo de La Stampa sull’incontro tra Giorgetti e Gubitosi di TIM. Ora,
premesso che una regola fondamentale di questo mestiere dice che “una smentita
è come una notizia data due volte” è successo che ieri pomeriggio le agenzie
hanno diffuso un comunicato stampa di TIM dove si legge: “Rai: TIM, Gubitosi
non ha parlato di governance con Governo. TIM smentisce le indiscrezioni che
riguardano il suo amministratore delegato. Inoltre… Carlo Nardello non è
interessato ad eventuali candidature ai vertici Rai”. Che bellezza! Da scriverci
un manuale di comunicazione! Che necessità c’è di precisare una cosa che non
sarebbe avvenuta? Invece quello che non si smentisce è la frase riportata nell’articolo
relativa al fatto che i due “…hanno parlato anche di Rai ...” e il problema è
esattamente questo: la Rai è un argomento che a TIM, a Gubitosi, non dovrebbe
riguardare affatto, almeno in una sede istituzionale come quella del MISE. Peraltro, in casa sua ha ben altri problemi da risolvere. Poi,
in privato, a casa sua, può dire quello che vuole. Quando si scrive “indiscrezioni”
in genere si intendono notizie e/o informazioni che non si vogliono comunicare
in modo ufficiale. I colleghi, i giornalisti, spesso eccedono in fantasiose ricostruzioni,
ma altrettanto spesso lo fanno sulla base di elementi a loro noti, difficile
pensare che “inventano” notizie, fatti o avvenimenti mai avvenuti. Chiudiamo questo
breve capitolo con altre due osservazioni: vere o false che siano, le “indiscrezioni”
su chi potrebbe essere il futuro AD Rai, intanto forse ne hanno “bruciati” due.
Il primo è, appunto, Nardello, che non sarebbe interessato (ci crediamo bene,
con lo stipendio che percepisce sarebbe stato arduo sostenere che per il bene
della Patria lo avrebbe dovuto considerevolmente ridurre, e questo la dice
lunga su quanti si azzardano a fare totonomine senza criterio). Il secondo è Del
Brocco che dopo un presunto, vero o falso che sia, endorsement del genere potrebbe
avere qualche difficoltà a far sostenere la sua candidatura. La seconda
osservazione ce la propongono la nutrita schiera di nostri lettori SuperTecnici
veri, con le iniziali maiuscole, quelli che le cose le conoscono veramente dei quali ci fidiamo ciecamente. La pagina
del Corriere di martedì scorso con l’annuncio di TIM che pubblicizzava lo studio
di Amici (Mediaset) collegato fino a 10 Gigabits al secondo conterebbe un
errore tanto marchiano quanto significativo. Non si scrive Gigabits con la S finale ma
solo Gigabit in quanto BIT non prevede il plurale. I nostri lettori sanno
bene quanto ci divertiamo a sfrugugliare con i simboli i segni e i significati
delle cose e questo è un esempio. Al netto dell’errore del copy e della mancata
verifica, evidenzia una sintonia TIM-Mediaset da seguire attentamente, insieme a
quell’atteggiamento un tantinello supponente che molti di noi conoscono bene …
per usare un eufemismo. Tant’è.
Andiamo avanti e rimaniamo sul terreno del prossimo Cda Rai.
Leggiamo su La Stampa, sempre a firma Michela Tamburino che ieri il presidente
della Camera, Roberto Fico, ha dichiarato ed è stato lapidario: “…un’Azienda
strategica per il futuro del Paese, i cui attuali vertici non sono stati in grado
di concretizzare un piano industriale serio mentre la situazione dei conti peggiorava
progressivamente e gli ascolti diminuivano”. Detto da lui, esponente del
partito M5S che ha espresso l’attuale AD ed una consigliera, Beatrice Coletti,
che hanno governato l’Azienda in questi tra anni, c’è da credergli e si capisce
pure perché Draghi sarebbe sobbalzato sulla sedia quando ha visionato il
dossier Rai.
Torniamo per un momento al totonomine Rai. Ieri i componenti
di Forza Italia in Vigilanza, Gasparri e Gallone, hanno dichiarato a proposito
del nome della Andreatta che continua a girare con insistenza alla successione di
Salini: “Questo movimento di dirigenti può indebolire la Rai, perché chi
conosce i programmi degli anni futuri potrebbe in teoria avvantaggiare la
concorrenza. La Rai deve introdurre clausole anti concorrenza e ovviamente
deve valorizzare le proprie risorse interne, senza aprire in alcun modo le
porte a chi vorrebbe andare avanti e indietro con una condotta fuori da ogni
etica. Ritengo molto positivo che la Commissione parlamentare di vigilanza
abbia approvato la nostra proposta di introdurre una clausola anti concorrenza
per la Rai. Casi come quello della Andreatta non si possono ripetere. Si va via
dalla Rai per andare in aziende private, portandosi dietro ovviamente la
conoscenza di tutti i programmi futuri della Rai in un settore ad alta
concorrenza come quello delle produzioni di sceneggiati, o come si dice oggi,
di fiction. Settore nel quale Netflix è molto attiva. La Rai si deve dotare
di norme per evitare il saccheggio del proprio arsenale di idee”. Nulla da
eccepire. Concordiamo pienamente. Troppo facile fare la porta girevole con l’Azienda
pubblica, con i soldi di chi paga il canone. Già quando ha lasciato la Rai non
ci siamo associati a quanti rimpiangevano l’uscita della Andreatta. Passare
armi e bagagli al nemico non ci è mai sembrata una gran bella cosa, specie se il
nemico è quello che ti assedia alle porte. Bene, registriamo sul nostro taccuino
del totonomine: per Tinny un segno meno, forse non ancora del tutto fuori dai
giochi ma poco ci manca, sarebbe sufficiente un bel endorsement politico (e lo
avrebbe a portata di mano) e ce la siamo giocata.
Infine, nei giorni scorsi abbiamo dato notizia (tra i pochi,
insieme ad Angelo Zaccone Teodosi su Key4Biz) dell’avvio di una indagine
conoscitiva della Vigilanza sui sistemi radiotelevisivi in Europa. Non passa un
giorno che, zacchete, la sola Ansa pubblica ieri un lancio dove si legge: “Rai
servizio pubblico più efficiente tra i 'Big 5'. Emerge da una ricerca della
Direzione Marketing Rai”. Come si dice a Roma: che bisogna fa pe’ campa’!!! A
questo punto, magari i commissari della Vigilanza potrebbero risparmiarsi il
lavoro. E, per finire, molti chiedono a noi: chi prenderà il posto della Mazzola
all’Ufficio Stampa Rai ora che stata meravigliosamente nominata nientepopodimenoche
Direttore dell’Ufficio Studi Rai (poi qualcuno si lamenta che in Rai non si può
fare carriera velocemente…ingrati !)? Non devono chiederlo a noi, anche se conosciamo
la risposta.
bloggorai@gmail.com
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