Dialogo marziano. “Ma voi terrestri, con tutti i problemi che avete, con il Covid, un milioni di disoccupati e quant’altro non avete niente di meglio da fare che occuparvi di Rai e delle sue beghe?”. Ed io a lui: “Caro Marziano, certo che pure voi non scherzate: abitate un pianeta brullo, arido e deserto e si capisce perché qualche miliardo di anni addietro i tuoi concittadini sono scappati e ‘mo venite a rompere le scatole a noi??? Ma fatti una manica di affari tuoi!!!”. E lui, per tutta risposta, con fare stizzito, mi apre sotto il naso una scatoletta argentea dalla quale si leva una polverina azzurrina: “Tiè, ‘mo fatte venì ‘po' de orticaria colinergica: leggi e ascolta”. Mi arrendo, davanti al saccente e sempre bene informato Marziano, mi arrendo, confesso di non poter essere alla pari. Del resto viene da lontano e andrà lontano, io mi fermo al più ai piedi del cavallo di Viale Mazzini, per consolare qualcuno in preda alla Sindrome Anzaldi.
Allora, con ordine, primo motivo di orticaria: il previsto
Cda Rai di questa settimana, convocato il 15, è stato rimandato a quella successiva e
nessuno è in grado di sapere se, per quella data sarà pronto il bilancio 2020 da
approvare. Si tratta di un passaggio strategico: a ridosso si dovrebbe convocare
l’Assemblea e quindi procedere alle nuove nomine. Da tenere sotto stretta
osservazione.
Oggi, come accennato nel post precedente, è comparsa sulle colonne de La Repubblica, a firma Silvia Fumarola, un’intervista a Giovanni Minoli che solo dal titolo fa venire altro che attacchi di urticaria, di peggio, la febbre di S,Antonio: “La Rai tuteli il mio archivio vero servizio pubblico”. Per fortuna non ha usato le maiuscole per Servizio Pubblico! Prima di procedere, dopo aver provveduto ad una sana disinfestazione della polverina urticante lanciata dal marziano, dobbiamo fare un paio di passi indietro. Ma è lo stesso Minoli che nel 2016 dichiarò “Faccio una proposta: mettiamo i 400 milioni di euro che si recuperano dall'evasione a bando tra Rai e privati su progetti di servizio pubblico. Vediamo chi vince" e poi “Adesso mi ha chiamato Urbano Cairo e porterò le mie idee su La 7”??? Infatti, così è avvenuto e, nel 2017, manda in onda una memorabile intervista a Carlo Calenda dove gli chiede: “è giusto che la Rai sia privatizzata?” si certo, risponde Calenda, il canone va a chiunque presenta progetti di servizio pubblico. Vedere per credere: https://www.la7.it/facciaafaccia/video/calenda-la-rai-va-privatizzata-e-canone-diviso-tra-chi-realizza-programmi-27-11-2017-228199 .
Insomma, un vero amico della Rai, un vero paladino della Rai-fondazione come
ha detto nella sua intervista della scorsa settimana con tutti i titoli a candidarsi
alla sua futura dirigenza. Comunque, in buona compagnia: nella sua intervista
di oggi se la prende con Salini “Perché la Legge ha detto una cosa chiara: se
hai in testa un progetto lo puoi realizzare”. Come dargli torto. Comunque, per
quanto abbiamo potuto verificare, a lui spettano solo i diritti editoriali e
non di immagini o di messa in onda e, per quanto ci riguarda, il comunicato Rai,
al momento fissa un punto fermo: “Il dottor Minoli può semplicemente vantare
alcuni diritti sui testi ideati nei soli anni 2010-2013. E’ sulla base di tali diritti che Minoli sta
esercitando un potere interdittivo che impedisce al grande pubblico la visione
delle sole opere prodotte nel periodo 2010-2013, ma che non gli consente di disporne
a favore di terzi senza il consenso della Rai”. Minoli non è titolare di un “suo”
archivio storico più di quanto ognuno di noi possa dire altrettanto della
propria Storia, individuale o collettiva. Ne parleremo ancora. Il personaggio è
ambizioso.
Altri motivi di orticaria: il primo si riferisce alla
presunta “circolare” con la quale l’Azienda disponeva il divieto di
partecipazione di personaggi della concorrenza (Mediaset, Netflix etc) alle trasmissioni
Rai dopo le recenti genialate delle varie Maionchi che pubblicizzavano prodotti
Amazon. La notizia, diffusa dal sito Davidemaggio.it non è stata mai smentita né
confermata e a Viale Mazzini sembra che nessuno ne sappia nulla. Delle due l’una:
o il sito ha pubblicato una bufala colossale oppure la notizia è vera ma non si
vuole renderla pubblica. Non è robetta da poco e la stessa Vigilanza è intervenuta
più volte su questo argomento. Cercheremo di saperne di più.
Altro argomento è la storia dei diritti del calcio per i
mondiali del 2022. La vicenda ancora non è chiara e gli interrogativi
sollevati in merito al costo sostenuto dalla Rai non hanno trovato risposta. In
particolare, la differenza tra quanto offerto da Mediaset (110 mln) e quanto
pagato da Rai (180 mln) sono costi “di mercato” (attuale e non paragonato a
quello dei precedenti mondiali)? e, inoltre, comprendono i potenziali ricavi
derivati da una sublicenza alla quale sarebbe fortemente interessata Amazon? Presto
potremo sapere qualcosa quando si potrà paragonare quanto hanno speso gli altri
Servizi pubblici europei.
Intanto, continua il prurito. Questa volta riguarda le
candidature per il prossimo vertice di Viale Mazzini. Questo Blog non fa
mistero di sostenere apertamente e dichiaratamente una ipotesi e un paio di nomi interni.
Ribadiamo l’ipotesi: proponiamo che la scelta vada fatta seguendo dettagliatamente
tre criteri:
1) competenza, conoscenza ed esperienza del/sul Servizio
Pubblico
2) autonomia dalla politica in ogni forma (parentele,
amicizie o “in quota” a questo o altro partito)
3) immediata operatività: chi verrà nominato deve sapere,
subito, dove mettere le mani sul fronte della gestione delle risorse, sulle
scelte editoriali e sulle sfide tecnologiche.
La Rai non può permettersi ritardi come è già avvenuto con
il precedente piano industriale che ha richiesto mesi prima di essere “compreso”
per poi essere “congelato” e infine arrivare alla sua scadenza naturale
prevista, appunto, per quest’anno.
Perché il prurito su questo tema? Semplice. Perché avvertiamo
da parte di alcuni amici, parenti e conoscenti un certo, sottile e fumoso
fastidio. Attenzione. Non sono stati fatti ancora i nomi delle due persone
candidabili sulle quali nessuno ha nulla da obiettare, ma si argomenta solo sul
fatto che “… figurati ..la politica non lo consentirà”.. oppure .. “…occorre
discontinuità” etc. Il problema è molto semplice: se ci sono persone migliori
con quei requisiti, che vengano allo scoperto e si confrontino le capacità,
esperienze e conoscenze e vinca il migliore! L’orticaria finale è data dalla
sensazione che la confusione regna sovrana e prendere anche una settimana di tempo
è sempre utile.
bloggorai@gmail.com
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