Marziano, beccate 'sta citazione:
"Quando la politica abdica al suo ruolo di levatrice dei valori per farsi puro strumento del consenso, sulla vita pubblica scende il sonno della ragione" (M. Riva, La Repubblica 11/2/94)
Da qualche parte ne conservo ancora l'originale. Un pensiero del genere su Marte ve lo sognate. E lui a me: "Caro terrestre, mettiti l'anima in pace: anche per voi, oggi, è troppo sofisticato. Accontentatevi di meno, qualcosa di più basso... tipo... non ci pensare... ha da passà a 'nuttata!".
Già, in effetti, da tempo la politica ha smesso di fare la
politica a tal punto da rendere pure difficile distinguere se mai c'è ancora
una politica "buona" distinta e distante da una "cattiva". Da
anni ormai siamo in mano ai "tecnici" di varia natura e cultura che
passano e volano come foglie al vento.
Bene, andiamo al sodo e iniziamo da ieri sera prima con il Tg
di La7 e poi sulla stessa rete con il Punto di Paolo Pagliaro. Come al solito,
il lunedì Enrico Mentana propone il sondaggio delle settimana dove riporta le intenzioni
di voto degli italiani, il gradimento delle azioni di governo etc.. si tratta di
un “termometro” di grande interesse, al netto di quanto poi i sondaggi in
genere possano risultare attendibili. Fatto sta che si tratta di un
appuntamento molto seguito. Ieri sera, in particolare, è stato chiesto
agli intervistati quali differenze avvertono tra il precedente Governo Conte2 e l’attuale
di Draghi: la maggioranza sostiene che non ce ne sono o, ben che vada, non si
avvertono. Bene, come è facile constatare, si tratta di dati “sensibili” che
più pubblici di così non potrebbero essere e vengono tranquillamente e doverosamente
rivolti e proposti allo stesso pubblico che è soggetto del sondaggio. Cosa
succede invece alla Rai? Succede semplicemente che ogni settimana il Consorzio Opinio
Italia fornisce al Marketing di Viale Mazzini un Report, un documento analogo del
quale vi abbiamo già parlato e che continua a rimanere un oggetto misterioso. Nel
Report, “Monitoraggio dell’opinione pubblica” si propone “il Clima della settimana”,
“La notizia che ha colpito di più”, “L’operato e le inefficienze del Governo nella
campagna vaccinale”,”Gli interventi economici del Governo in particolare al Sud”,
“La Rai e il sentiment degli italiani” e infine “Le intenzioni di voto degli
italiani”. Ripetiamo le domande, con la speranza che qualcuno possa trovare qualche
risposta: queste informazioni si possono considerare “dati sensibili” e/o riservati?
A chi viene inoltrato questo documento? Che uso ne viene fatto? Perché non viene
reso pubblico (visto che viene pagato profumatamente con oltre 5 mln di Euro)
non solo all’interno dell’Azienda ma anche all’esterno, magari con uno spazio
di approfondimento interno ad un TG??? Ma ci sono anche altri argomenti che sulle
attività del Marketing Rai che meritano attenzione e che, in parte, riguardano gli
aggiornamenti degli obblighi da Contratto di Servizio come, ad esempio, Qualitel
e Corporate Reputation (realizzate dallo stesso consorzio composto da Mg
Research, Noto Sondaggi, EMG Acqua e GPF) i cui dai disponibili risalgono al primo
semestre 2020 (raccolti alla fine di luglio dello stesso anno !!!).
Bene, proseguiamo La 7. Durante la trasmissione della
Gruber, intorno alle 21, va in onda solitamente “Il Punto di Paolo Pagliaro” che
ieri sera è stato dedicato al refarming delle frequenze su 700 mhz del quale
abbiamo scritto ormai da anni e non cessiamo di ripetere quanto prospetta gravi
problemi per i broadcasters e, segnatamente per Rai, che potrebbe perdere qualche
milione di telespettatori. Già il titolo è tutto un programma “La Tv è a rischio”
e questo il link : https://www.la7.it/otto-e-mezzo/video/transizione-digitale-la-tv-e-a-rischio-12-04-2021-374921
. Vedere per credere e conservare a futura memoria. Attenzione: già dallo scorso dicembre è iniziata la campagna
di rottamazione dei vecchi tv e per l’incentivo all’acquisto di nuovi apparati
e decoder. Dietro questa campagna, debole e poco incisiva, si è trincerata la
Rai che sostiene di agire in coordinamento con il MISE. Ma abbiamo ricordato spesso
e volentieri che la Rai deve, è obbligata a fare di più: il Contratto di
Servizio dispone che “Articolo 17 . Informazione al pubblico in relazione al
rilascio della banda 700MHz. 1. La Rai garantisce l'informazione al pubblico in
ciascuna area tecnica nel corso dell’attuazione della tabella di marcia
nazionale per la liberazione della banda 700MHz, utilizzando le emissioni televisive
e radiofoniche e il web. Tale informazione dovrà essere fornita senza
interruzioni fino a quando le attività non saranno ultimate in tutto il
territorio nazionale”. Non ci sono giustificazioni o tentennamenti. Si deve
fare e “conviene” farlo presto e bene.
Ora chiudiamo con un passo indietro, al supplemento economia
A&F di Repubblica di ieri dove si parla di quanto sta avvenendo in Francia
dove è in corso una battaglia sulla ridefinizione del mercato dei media che
potrebbe coinvolgere anche il nostro Paese. Si tratta della vendita del canale
M6, il secondo gruppo audiovisivo francese, dove tra i tanti interessati all’acquisto ci sarebbe anche il gruppo Mediaset. Già questa sarebbe una notizia di per se
(l’ampliamento del raggio di azione europeo che da tempo persegue il Biscione)
ma quello che più è interessante è l’impatto che questa operazione riferisce sulle
regole Antitrust interne ai singoli paesi e comunitarie: Bruxelles infatti è
sempre molto attenta alle concentrazioni e alle dinamiche del mercato che, sostengono
i principali interessati all’operazione M6 (Tf1 e Bertelsmann), si dovranno
rivedere alla luce delle dinamiche dei nuovi mercati: si legge nell'articolo “…il mondo è
cambiato e che il mercato pubblicitario non può più essere analizzato da solo, ma
che bisogna includere le nuove modalità di consumo come Internet. Le
piattaforme di streaming Amazon Prime, Netflix o Disney sono in concorrenza con
i canali tradizionali sui contenuti, ma anche sul mercato pubblicitario”.
Ovvio, semplice, quasi banale. Ma abbiamo la forte impressione che a Viale
Mazzini non tutti abbiano voglia di intendere questo messaggio. Almeno per ora,
poi potrà essere un problema del prossimo Cda. Forse.
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento