Spigolature.
Spigolatura n. 1. Ieri sera è andato inonda su RAIUno lo speciale per i 70 anni della Tv condotto da Massimo Giletti. Una boiata pazzesca che pure a Villa Arzilla si sono scocciati e sono andati a vedere un film su Netflix. Ha raccolto il 20,3% di share circa 2,5 mln di telespettatori. Nei giorni scorsi su La Stampa è comparso un articolo interessante con il titolo “TV che vince non si cambia. Vince l'usato sicuro, quasi tutti i programmi delle generaliste sono figli della grande rivoluzione innescata negli Anni 80 dalla concorrenza tra Rai e Mediaset. E si moltiplicano le copie”. Già: i grandi mutamenti sono sempre frutto di chi inventa qualcosa che prima non esisteva, di chi ha il coraggio di guardare oltre la siepe, di chi immagina, di chi ha visioni. Altre “rivoluzioni” non ce ne sono state. Tutto il resto è volgare imitazione, è noia. Come si legge nell’articolo, si parte da Sanremo giunto alla 70a edizione, per poi andare su La Domenica Sportiva, Domenica IN, Linea Verde, Uno Mattina, Chi l’ha visto?, Porta a porta, L’eredità etc etc . Per non dire poi della fiction con Un posto al sole in onda da oltre 25 anni e Montalbano in replica giunto alla ennesima replica.
Ieri sera è stata riproposta la noia allo stato puro: l’ennesimo “come eravamo” che fa solo girare le scatole perché non fa capire perché non “siamo” più così, cosa è cambiato in meglio o in peggio. Una trita e ritrita autocelebrazione non a caso andata in onda quando pure gli “anziani” già erano appisolati.
La Digital Media Company (sempre senza Public)? I giovani? Le nuove piattaforme di distribuzione dei prodotti audiovisivi? Altro che”fuorisincrono” come abbiamo scritto: sono proprio orologi che camminano con ingranaggi diversi: da un lato quelli con la carica a molla, dall’altro quelli con le batterie atomiche.
Spigolatura n. 2. Sanremo è finito. Passata la sbornia del sabato sera, si torna alla brutale normalità, quella ordinaria, quella con la quale si fanno i conti per il resto dell’anno. Questa è l’ora dei misteri, delle trame e dei complotti. A Viale Mazzini non si parla d’altro: il prossimo AD sarà Rossi o Sergio? O la sorpresa “in quota” Lega del quale si parla da anni? E la presidenza? Agnes come vorrebbero in molti o la “sorpresa” di Roberta Lucca? O altre terze vie, possibili e immaginabili? E, in primo piano, quando dovrebbe avvenire? Prima o dopo le Europee? Il dopo Sardegna ha rimescolato le carte che sembrano avere avvantaggiato Sergio. Dicono del DG: “Rossi è una brava persona ma non è adatto a governare l’Azienda. La conosce ma non la capisce e il “partito RAI” non lo avverte come parte della famiglia”. La Meloni se la sente di accollarsi un altro uomo sbagliato al posto sbagliato?”. Alla Lega ora è cresciuto il potere di ricatto: senza di loro il diluvio politico è alle porte. Vorranno forzare la mano?
Per rimanere in tema: e l’opposizione come si comporterà con il rinnovo del Cda alle porte? PD e M5S proveranno ad allestire una specie di “giardinetto largo di Viale Mazzini” oppure ognuno per se e Dio per tutti? Si mescolano le carte, si prova ad individuare due nuovi candidati condivisi seguendo una logica profondamente diversa dalla precedente e selezionandoli con criteri aperti e trasparenti? Non c’è molto tempo da perdere: se questa partita si può giocare deve iniziare subito e dare immediatamente un segnale pubblico.
Spigolatura n. 3. Non ne azzeccano una giusta. La notizia del giorno di martedì 27 quale era? Senza dubbio: la vittoria personale di Alessandra Todde in Sardegna. E dove va la Todde in prima serata ? Semplice: su LA7. E chi ci va al talk di Bruno Vespa su Rai Uno? Semplice: Giuseppe Conte. E su Rai Tre da Marco Damilano chi c’è? Semplice: Romano Prodi. Ci mancherebbe. Ottime persone. Solo che la “notizia” non erano loro ma la Todde.
E la notizia sul Tg1 chi l’ha commentata? Leggiamo sul Fatto
del 28: “VICEDIRETTORE DEL Tg1: Incoronata
Boccia "scala" la Rai e imbraccia il fucile”. Chi è costei e perché
si parla (ancora) di lei? Il ritrattino più avvincente lo pubblica Libero lo scorso
2 giugno dove si legge: “Il suo mentore è Angelo Mellone,
neo-direttore della sezione del Daytime, che la stessa giornalista aveva
definito come un "comandante coraggioso e generoso"… la giornalista
ha sempre dichiarato di stimare Giorgia Meloni, ed è molto vicina
al nuovo direttore generale della tv di Stato, Giampaolo Rossi”.
Mellone e Meloni: curiose assonanze e probabili destini. Di lui abbiamo letto
recentemente: “Il grande caos della Rai. L’ultimo scontro è quello tra
Roberto Sergio e Angelo Mellone”. Vedi
spigolatura n. 2. Di lei abbiamo letto tutto il resto.
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