Abbiamo visto questo manifesto circa 50 anni fa, era da poco terminato il '68. Ce lo ricordiamo ad ogni "cambio di stagione" quale che essa sia.
Sanremo appena terminato è stato un frammento di felicità, per
molti ma non per tutti. Sanremo è stato ed è un formidabile strumento di
distrazione di massa. Molti ne sono rimasti colpiti e coinvolti, molti altri no
e non sono pochi. Si confonde il tutto con il poco, la maggioranza con la
minoranza. X milioni di telespettatori non sono 60 milioni di italiani. Rispecchia quello strano fenomeno della democrazia dove se votano il 50% degli elettori, il partito che ne conquista la maggioranza (almeno il 26%) sostiene che "tutti" hanno votato per lui.
Sanremo, parafrasando il Censis, è uno
specchio infedele di un Paese sonnambulo. È infedele perché, appunto, non
rispecchia tutti ma solo una parte e “racconta” un paese sonnambulo perché vive
le ore della notte come se fossero giorno. È uno specchio infedele perché confonde,
sovrappone e mescola 5 giorni con il resto dell’anno. È uno specchio che
racconta un Paese dove confonde il comico con il drammatico, fa ridacchiare e
commuovere nel breve giro di pochi istanti, l’uno vale l’altro purché riesca a
sollevare qualche punto di share. È uno specchio doppiamente infedele perché pronto
a tradire se stesso alla prima occasione: oggi esalta “questi” giovani solo se cantano e domani
se li scorda per il resto dell’anno. Vanno benissimo se fanno aumentare gli
ascolti ma chissenefrega se sono e saranno disoccupati per gli anni a venire. Infine,
è uno specchio multistrato e multicolore. Riflette solo ciò che gli è più
comodo, senza scomodare tanti più di tanto. Infine: è ancora uno specchio infedele
dove mescola RAI e Mediaset come fossero la stessa cosa: ha vinto Angelina Mango,
uno splendido prodotto della scuderia De Filippi, il fior da fiore di Mediaset, come ampiamente annunciato, da tempo.
Ora lo specchio si è rotto. Torniamo alla normalità.
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento