sabato 10 febbraio 2024

Noi, tra i trattori e i giovani di Sanremo

Foto di Pexels da Pixabay

Ebbene si, lo dobbiamo ammettere. Facciamo grande fatica a seguire tutto e cercare un solo filo conduttore che ci possa consentire di decifrare la “narrazione” di questo particolare Sanremo. Dobbiamo ammettere che “noi” abbiamo qualche difficoltà.

Noi, diversamente giovani. Noi “baby boomers” o “generazione X” ovvero nati nel boom del dopoguerra. Noi che ne abbiamo viste tante ma tra tutte non ne abbiamo capite molte. Siamo a favore o contro i trattoristi? già, ma quali trattoristi? Noi che ancora non abbiamo capito bene come vanno le cose del mondo. Noi, pensionati, sfaccendati e passeggiati ovvero “umarel”. Noi che se ci guardiamo intorno, il più giovane ha almeno 65 anni. Noi che non sappiamo mai bene quando è il caso di sganasciarsi dalle risate oppure di essere leggermente appisolati, cupi e irritati. Noi che su Sanremo non sappiamo se stare dalla parte di chi gode se perde telespettatori o di chi gioisce se almeno mantiene gli stessi dell’anno precedente. Noi che certe volte facciamo confusione tra share e ascolti netti. Noi che non abbiamo ancora capito se i “giovani” della televisione si sono VillaArzillizzati o gli “adulti” over 54 ad essersi ringiovaniti a colpi di K-Rap, Pop, Trap o R&B. Noi che non sappiamo interpretare se Gianni Morandi è “uno di noi” o “uno di loro”. 

Noi che non sappiamo se vale la pena constatare che la Rai è irrimediabilmente perduta o è ancora riformabile. La facciamo o no, la facciamo si o no ??? la “riforma della governance“ si intende. E con chi la facciamo? Da soli o in compagnia? E in compagnia di chi? PD+M5S+ X +Y + Z dell’opposizione o ci mettiamo pure d’accordo con FI, Fdi, Lega e allegati vari? ‘Sti Stati Generali “se li famo da soli” oppure chiamiamo pure la Meloni, Salvini e Berlusconi? Un pensierino ce lo farei, non fosse altro perché hanno un’età media leggermente inferiore ai nostri amici. L’altra sera, al buio dell’appuntamento di fronte a Viale Mazzini, alle 18.30, il più giovane aveva 68 anni. Tantini.

A questo proposito, tanti di noi che abbiamo avuto o hanno tuttora incarichi universitari, cattedre prestigiose, insegnamenti importanti, analisti e ricercatori, dottorati e dottorandi, non siamo stati capaci di coinvolgere non uno dei nostri allievi o studenti. Dopo di noi, il nulla. Stop, è finita, nessuno più si occuperà di Contratto di Servizio, di Piano industriale, di TUSMA, di DVB-T2 o di 4K sul canale RAI 101.

Se poi pensiamo che pure dentro la Rai, se uno va a cercare l’età media dei direttori, ben che vada sono oltre gli anta … anta. E si capisce bene poi perché durante l’anno ripropongono una volta a settimana Montalbano e a Sanremo gli ospiti di riguardo hanno almeno 70 anni. Del resto, Auditel Total Audience non lascia scampo: l’83% (ottantatrepercento) ha oltre 45 anni e ben 52% oltre 65. Tutto torna. E torna pure l’enfasi che in sala stampa di Sanremo pongono quando citano i dati dei telespettatori “giovani” che guardano il Festival.

Fatto sta che oggi Bloggorai deve ammettere di avere le idee alquanto confuse. La terza serata di Sanremo ha conquistato più telespettatori rispetto alla media alle terze serate precedenti:

10.000.000        sh 60,1%

Qualcuno lo definisce un “record” e magari ha pure ragione se questo numero viene confrontato con gli ascolti delle altre terze serate. Però sono di meno della serata precedente (-360 mila): significa semplicemente che qualche sparuto telespettatore di questa edizione si è perso nel bel mondo dell’etere televisivo.

A noi, semplicemente, questi numeri ci dicono solo che non è cambiato pressoché nulla. Fatte le debite e opportune distinzioni, questo Sanremo si sta dimostrando quello che è sempre stato ed è proprio in questa sua essenza che risiede la sua natura immutata e immutabile. C’è tutto e il contrario di tutto, c’è tanto e c’è poco, il vuoto e il pieno, i giovani e gli adulti. C’è Dio, Patria e famiglia e c’è la trasgressione, c’è il mondo del lavoro e quello della disoccupazione. C’è la pubblicità palese (tantissima) e forse pure un pizzico di occulta che poi tanto occulta non sembra. Aumentano di canticchia o diminuiscono leggermente gli ascolti? “Errore statistico … ci sta pure” di dicono. Ah beh! Cosa cambia? Materia da fini analisti e per chi si entusiasma con poco: del resto non c’è molto altro di cui stare allegri, dentro e fuori la RAI. Qualcuno ha ipotizzato che se andava male questo Cda sarebbe andato a casa prima del tempo e se invece andrà bene rimangono fino a settembre. Bah … cosa cambia? Forse, rigorosamente nulla!

Continuiamo a vedere Sanremo: non ci capivano nulla prima e continueremo a non capirci nulla oggi, domani e dopodomani. Più tardi sapremo i risultati della quarta serata e avremo letto i giornali.

bloggorai@gmail.com

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