Quando poi si parla di RAI e di Servizio Pubblico non ne
parliamo: tutto diventa opaco, paludoso e complicato a partire da coloro che
invece (avrebbero dovuto) dovrebbero fare della trasparenza la loro missione.
La notizia del giorno è che Bloggorai è in possesso di un
documento molto importante e lo sta studiando.
Quando si parla di RAI
e di Servizio Pubblico nulla è quasi mai come dovrebbe essere o come appare. I suoi
stessi cardini, i pilastri sui quali si regge tutta la sua architettura, sono
fragili e traballanti come fuscelli al vento. Il contesto normativo? Una balla,
un opinione! Vedi il Contratto di Servizio, validato con il parere “obbligatorio
ma non vincolante” dalla Vigilanza lo scorso 3 ottobre e poi messo in cantina a
stagionare. Nessuno ne sa più nulla. O meglio, alcuni ne sanno qualcosa ma
se ne guardano bene da farlo sapere, a partire
dai parlamentari della stessa Vigilanza che se lo sono visto correggere a posteriori senza
battere un ciglio. Questo Contratto è una balla, un’opinione nel merito e
nel metodo. Lo abbiamo scritto subito e lo ribadiamo: una balla perché è del
tutto opinabile, non è un “contratto” che è tale se ci sono vincoli ed obblighi
tra le parti con relative sanzioni in caso di inadempienza. Vedi art. 1454 C.C. sulle diverse tipologie contrattuali: i
contratti sinallagmatici a prestazioni corrispettive.
La grande parte che
era rilevante del precedente contratto (art. 25 Obblighi specifici) è
stata del tutto cassata nel nuovo Contratto e relegata in un discutibilissimo “Allegato1”.
Nel metodo poi è meglio stendere un velo pietoso di cemento armato. La Vigilanza,
con la fretta e la furia impressa inopinatamente e senza motivo dalla Presidente
Floridia lo approva il 3 ottobre come se dovesse entrare in vigore il giorno successivo
salvo poi svanire come fumo. Nota bene, il Contratto doveva (ed è ) essere la
cornice del Piano industriale e cosa succede invece? Che il Piano industriale è
stato approvato e il Contratto è svanito. Sintesi: hanno messo il carretto davanti
ai buoi.
Vogliamo poi parlare
del canone ovvero la benzina che dovrebbe alimentare tutto il motore? Altra truffa
ai confini della costituzionalità (anche qui senza che nessuno si è preso la
briga di sollevare almeno il dubbio). Canone si … canone no … bolletta si o
bolletta no: intanto si riduce, poi si vedrà. Nota bene: al Ministero è sempre
al lavoro il gruppo incaricato di affrontare il problema (il ministro di
riferimento è dello stesso partito che vorrebbe la sua abolizione progressiva
del 20% annuo fino alla sua eliminazione) Cosa quanto e quanto? Non si sa … vedremo.
Intanto tagliamo e poi vedremo come e quando restituire i 430 milioni.
Bene, torniamo alla
notizia del giorno e al documento in nostro possesso. Viene da lontano e
guarda avanti. Abbiamo dato una prima lettura sommaria: appare come un libro (…ino)
di buone intenzioni “senza impegno” come ci è stato detto. Ovvero a “scartamento
ridotto” ovvero nulla a che vedere con il precedente Contratto nella qualità e
nella quantità di informazioni e proposte contenute. Forse, ci dicono, è costato meno del precedente a quel tempo si diceva stimato qualche milione di Euro. Lo nostra fonte ha
lapidariamente sentenziato “C’è quanto basta per sopravvivere”. Ma non c’è,
appunto la materia prima con il quale sostenerlo e alimentarlo: le risorse. I numeri
di cui si parla sono risicati, sufficienti a “tirare a Campari” e poco più. La “Digitale
Media Company” (senza “public” ovviamente)? “forse” … “dipende” … “vedremo” …
“qualora” … “probabile”.
bloggorai@gmail.com
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