mercoledì 21 febbraio 2024

RAI: pillole di pura saggezza


Una volta, al cambio di stagione, si usava fare una "cura ricostituente" tanto per prepararci al nuovo che avanzava. Ora si tratta pure di rimetterci nel solco della “normalità” del dopo Sanremo.

Pillola n.1. ieri mattina alle 11.50 l’ANSA diffonde una nota dove si legge che “Il Gruppo del M5S non voterà la parte della mozione di AVS con la quale si richiede una riforma della governance RAI. Noi crediamo infatti che di questo non si debba occupare il Governo bensì il Parlamento”. Parole sagge … però solo apparentemente. Come si legge questa posizione? Anzitutto in Parlamento non esiste nessuna proposta di Legge di riforma della governance RAI che non sia materiale già presentato nella precedente legislatura. Poi, noi intendiamo che AVS abbia voluto sollecitare l’iniziativa politica su un tema fondamentale e seppure l’iniziativa provenisse dal Governo (che se ne guarda bene dal farlo) sarà sempre e solo il Parlamento a doverla votare e quindi la giusta centralità del Parlamento rimane inalterata. O no? Rimane sul fondo un tema: l’opposizione o quel che resta di essa, quando si tratta di marciare divisi è un fenomeno: vedi pure le recenti note del PD su una sua proposta di riforma ancora fantasmica. Cosa avrebbe cambiato votare questa mozione? Nulla!!! Perché tanto, comunque, la maggioranza non l’avrebbe appoggiata e quindi il messaggio che ne deriva è sostanzialmente ambiguo e negativo. Punto, a capo.

Pillola n.2. Sul Corriere di lunedì scorso è comparso un articolo molto interessante a firma Antonella Baccaro con il titolo “La pubblicità? È digitale. RAI, Sanremo cambia il mix”. Leggiamo: “Solo l'1% dei 60 milioni dei ricavi del Festival viene dalle inserzioni in tv … il Sanremo fatto soltanto di quello che passa in tv non esiste più, infatti sono ben pochi i clienti che hanno comprato unicamente la pubblicità in televisione: soltanto l'1%. Un numero significativo di clienti invece ha comprato esclusivamente spazi radio o digital… Sui 6o milioni di ricavi che sono stati dichiarati, sostanzialmente la totalità degli investimenti è costituita da quelli che vengono chiamati «progetti crossmediali», con grande rilievo del territorio e della brand integration … Sul ricavo totale il segmento che cresce di più è sicuramente il digital (canali online come siti web, contenuti streaming e social network, ndr.), con un incremento del+50% rispetto al 2023”. Altra leggera picconata al santuario della Tv tradizionale e generalista, forse ora buona solo a trainare e a fare crescere altre forme di fruizione dei contenuti televisivi.

Pillola n.3. Netflix si lancia sul bel mondo dei talent show e si rivolge in particolare ai giovani che apprezzano il Rap. Da pochi giorni si può vedere “Nuova Scena” dal 19 febbraio. Business is business e i “giovani” sembrano rendere bene in tv. A Sanremo 8 partecipanti provengono dalla scuderia De Filippi (Mediaset) che li coltiva, ci campa di ascolti e poi gode del suo lancio al Festival. La stessa Mango è degno frutto di tanta scuola. RAI non ha un talent per giovani ma solo per Villa Arzilla.

Pillola n.4. “Retour a la normal” si legge nel manifesto del Maggio’68 che abbiamo pubblicato al termine del festival. Già: Rai torna alla sua “normalità” di ascolti nel day time che languono e che riprendono la consueta affermazione di Mediaset che si prende la scena, lentamente, progressivamente e inesorabilmente.

Pillola n.5. Tra i tanti telespettatori che lunedì sera gli è andata di traverso durante la trasmissione di Presa Diretta di Riccardo Iacona c’è stato anche qualche noto critico televisivo che stamattina non gli par vero di scrivere che al conduttore di RAI Tre  “ … interessano soprattutto le sorti di Julian Assange, l'attivista (non ha mai fatto giornalismo d'inchiesta) di cui ha sposato la causa, insieme con molti leader populisti”. Già, chi si interessa di Assange sarebbe un populista. Questa ci mancava. Perla di pura saggezza.

Sono finite le pillole e forse si dovrà passare allo sciroppo purgativo, alla vecchia maniera tanto cara ai nostalgici: ieri sera abbiamo appreso, ascoltando La 7, che alle redazioni della TGR sarebbe pervenuta una comunicazione dove si davano indicazioni su come dovesse essere trattata la notizia delle manifestazioni davanti alle sedi regionali RAI. Fatichiamo a crederci.

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