Dannata insonnia !!! Oppure, forse, benedetta! Durante quelle
ore buie, ora anche alquanto fredde, succede che ci si aggira come fantasmi
nella casa alla ricerca di qualcosa che possa ricondurre al sonno. La dannazione
consiste nella sofferenza anche fisica, la benedizione invece consiste nella possibilità
di accedere a mondi che durante il giorno sarebbero più lontani.
È successo
così che stanotte ho avuto modo di guardare in diretta il dibattito televisivo
tra Donald Trump e lo sfidante Joe Biden. La sintesi? Una catastrofe
apocalittica. Si è trattato di uno spettacolo talmente indecente che pure uno
scazzo tipico di Uomini e donne di Maria De Filippi a confronto sarebbe spiccato
come un dibattito all’Accademia dei Lincei che argomenta sui pigmenti di colore
usati da Raffaello.
Da un lato uno sbruffone, arrogante e indispettito
interruttore compulsivo (nel senso che non gli veniva proprio di rispettare il
suo turno di parola) e dall’altro un signore un po’ compassato, a volte
balbettante e stonato non in grado di tenergli testa e assumere un fisionomia
autorevole e credibile. La cosa drammatica è che questi due signori hanno in
mano le sorti del mondo, il destino dell’umanità. Hanno trattato di Coronavirus
come forse gli sciamani africani avrebbero potuto fare meglio; hanno parlato di
ambiente come fosse una partita di hockey su ghiaccio, hanno affrontato i
problemi di economia come se in ballo ci fossero solo gli interessi di Wall
Street. Il tutto sbattendosi in faccia accuse pesanti come macigni: Trump di
avere frodato il fisco per milioni di dollari, Biden di avere un figlio
stipendiato dalla famiglia di Putin.
Come al solito, le verità sono semplici e facili da individuare.
Trump ha vinto e forse vincerà ancora per manifesta incapacità a fronteggiarlo
con un avversario capace. I democratici non sono stati in grado di far emergere
un candidato forte, competente, attendibile e attrezzato con tondini di ferro
da carpenteria pesante al posto dei pelucci sullo stomaco. Come in tutti i campi
delle scienze, il vuoto non esiste. Laddove si crea uno spazio libero,
immediatamente qualcosa di altro lo occupa. Nota a margine sul tema Covid:
Trump si pone come alfiere dei “liberisti” e Biden per gli “allarmisti”. Da osservare
che nel mezzo tra queste due posizioni c’è uno spazio infinito e, paradossale
che possa apparire, questo spazio si definisce proprio nella sintesi delle due posizioni
quando hanno affrontato il problema del vaccino che nessuno al mondo è in grado
di dire se ci sarà, quando, per quanti, a quali costi, prodotto da chi e con
quali protocolli di sicurezza. A sentirne parlare loro due c’è da essere seriamente
preoccupati.
A questo punto, se avete proprio voglia di divertirvi, fate
un paragone con il nostro Paese: ne possiamo essere veramente orgogliosi. La nostra
sarà pure una politica sparpagliata, arruffona, pigra e indolente ma non ha
paragoni con quella che vorrebbe essere la Democrazia paladina del mondo. Il loro
Presidente, quando va bene, viene eletto con meno della metà degli aventi diritto
al voto dove vince chi prende il consenso di circa il 25% degli elettori e
spesso pure con dati contestati come forse potrà avvenire anche per queste prossime elezioni di novembre.
Per similitudine, vale lo stesso principio di cui
sopra: se una certa destra vince e si afferma in questo Paese è solo perché una
certa sinistra (o quella che ne resta) non è da tempo in grado di intercettare e
comprendere i grandi fenomeni che interessano le persone, i milioni di
cittadini che ogni dannato giorno devono fare la spesa ma anche informarsi,
educarsi e divertirsi. E qui veniamo a
giocare in casa: se la Rai, il Servizio Pubblico è in difficoltà oggi per
domani è solo perché ha tanti avversari e pochi amici. Se sentite qualcuno che si sta battendo con forza e tenacia in sua
difesa, potete inviarci una mail ...ne terremo conto.
Detto questo, recuperata l’insonnia, apriamo i giornali di
oggi alla disperata ricerca di qualcosa di interessante sui temi e problemi del
Servizio Pubblico Radiotelevisivo. Nulla !!! del Cda di ieri imbarazzante silenzio totale con un piccolo mistero in coda
a quanto abbiamo scritto ieri. Di rete unica, di 5G, di riforme o innovazioni
meno che niente. Di programmi, di prodotti, di contenuti non ne parliamo
proprio.
Per consolarci, riprendiamo un articolo che abbiamo
conservato e tratto dal Quotidiano del Sud di due giorni addietro con il titolo
“Quando la televisione si sintonizzò sul futuro: la nascita di Canale 5”. Correva
l’anno 1980 e in quella data è iniziata la rivoluzione copernicana del sistema
radiotelevisivo nazionale. Vale la pena ricordarlo e vale la pena ripercorrere
le tappe di quanto è successo e capire perché e per come oggi ci troviamo al
punto cui siamo giunti. Istruttivo.
bloggorai@gmail.com
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