mercoledì 30 settembre 2020

USA: la catastrofe apocalittica e il paragone con l'Italia


Dannata insonnia !!! Oppure, forse, benedetta! Durante quelle ore buie, ora anche alquanto fredde, succede che ci si aggira come fantasmi nella casa alla ricerca di qualcosa che possa ricondurre al sonno. La dannazione consiste nella sofferenza anche fisica, la benedizione invece consiste nella possibilità di accedere a mondi che durante il giorno sarebbero più lontani. 

È successo così che stanotte ho avuto modo di guardare in diretta il dibattito televisivo tra Donald Trump e lo sfidante Joe Biden. La sintesi? Una catastrofe apocalittica. Si è trattato di uno spettacolo talmente indecente che pure uno scazzo tipico di Uomini e donne di Maria De Filippi a confronto sarebbe spiccato come un dibattito all’Accademia dei Lincei che argomenta sui pigmenti di colore usati da Raffaello.

Da un lato uno sbruffone, arrogante e indispettito interruttore compulsivo (nel senso che non gli veniva proprio di rispettare il suo turno di parola) e dall’altro un signore un po’ compassato, a volte balbettante e stonato non in grado di tenergli testa e assumere un fisionomia autorevole e credibile. La cosa drammatica è che questi due signori hanno in mano le sorti del mondo, il destino dell’umanità. Hanno trattato di Coronavirus come forse gli sciamani africani avrebbero potuto fare meglio; hanno parlato di ambiente come fosse una partita di hockey su ghiaccio, hanno affrontato i problemi di economia come se in ballo ci fossero solo gli interessi di Wall Street. Il tutto sbattendosi in faccia accuse pesanti come macigni: Trump di avere frodato il fisco per milioni di dollari, Biden di avere un figlio stipendiato dalla famiglia di Putin. 

Come al solito, le verità sono semplici e facili da individuare. Trump ha vinto e forse vincerà ancora per manifesta incapacità a fronteggiarlo con un avversario capace. I democratici non sono stati in grado di far emergere un candidato forte, competente, attendibile e attrezzato con tondini di ferro da carpenteria pesante al posto dei pelucci sullo stomaco. Come in tutti i campi delle scienze, il vuoto non esiste. Laddove si crea uno spazio libero, immediatamente qualcosa di altro lo occupa. Nota a margine sul tema Covid: Trump si pone come alfiere dei “liberisti” e Biden per gli “allarmisti”. Da osservare che nel mezzo tra queste due posizioni c’è uno spazio infinito e, paradossale che possa apparire, questo spazio si definisce proprio nella sintesi delle due posizioni quando hanno affrontato il problema del vaccino che nessuno al mondo è in grado di dire se ci sarà, quando, per quanti, a quali costi, prodotto da chi e con quali protocolli di sicurezza. A sentirne parlare loro due c’è da essere seriamente preoccupati.   

A questo punto, se avete proprio voglia di divertirvi, fate un paragone con il nostro Paese: ne possiamo essere veramente orgogliosi. La nostra sarà pure una politica sparpagliata, arruffona, pigra e indolente ma non ha paragoni con quella che vorrebbe essere la Democrazia paladina del mondo. Il loro Presidente, quando va bene, viene eletto con meno della metà degli aventi diritto al voto dove vince chi prende il consenso di circa il 25% degli elettori e spesso pure con dati contestati come forse potrà avvenire anche per queste prossime elezioni di novembre. 
Per  similitudine, vale lo stesso principio di cui sopra: se una certa destra vince e si afferma in questo Paese è solo perché una certa sinistra (o quella che ne resta) non è da tempo in grado di intercettare e comprendere i grandi fenomeni che interessano le persone, i milioni di cittadini che ogni dannato giorno devono fare la spesa ma anche informarsi, educarsi e divertirsi.  E qui veniamo a giocare in casa: se la Rai, il Servizio Pubblico è in difficoltà oggi per domani è solo perché ha tanti avversari e pochi amici.  Se sentite qualcuno  che si sta battendo con forza e tenacia in sua difesa, potete inviarci una mail ...ne terremo conto.  

Detto questo, recuperata l’insonnia, apriamo i giornali di oggi alla disperata ricerca di qualcosa di interessante sui temi e problemi del Servizio Pubblico Radiotelevisivo. Nulla !!! del Cda di ieri imbarazzante  silenzio totale con un piccolo mistero in coda a quanto abbiamo scritto ieri. Di rete unica, di 5G, di riforme o innovazioni meno che niente. Di programmi, di prodotti, di contenuti non ne parliamo proprio.

Per consolarci, riprendiamo un articolo che abbiamo conservato e tratto dal Quotidiano del Sud di due giorni addietro con il titolo “Quando la televisione si sintonizzò sul futuro: la nascita di Canale 5”. Correva l’anno 1980 e in quella data è iniziata la rivoluzione copernicana del sistema radiotelevisivo nazionale. Vale la pena ricordarlo e vale la pena ripercorrere le tappe di quanto è successo e capire perché e per come oggi ci troviamo al punto cui siamo giunti. Istruttivo.

bloggorai@gmail.com

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