lunedì 28 settembre 2020

Premiata Ditta Trame e Complotti


Anzitutto un consueto ringraziamento ai lettori di questo blog: ci stiamo avvicinando velocemente ad un numero di visualizzazioni di assoluto rilievo. Poche? Tante? Non lo sappiamo. Però sappiamo con certezza che Bloggorai è, al momento, uno dei pochi luoghi virtuali dove si cerca di riflettere, dibattere, proporre temi e analizzare problemi che interessano il futuro del Servizio Pubblico radiotelevisivo. Sappiamo pure con certezza che questo Blog può certificare i suoi lettori, altri no.

Spesso e poco volentieri “spariamo sulla Croce Rossa” rivolgendoci ai dirigenti Rai che per vario motivo o titolo non escono allo scoperto, non prendono coraggio e affrontano di petto chi li dirige, o almeno dovrebbe. Non espongono le loro idee, i loro progetti, rimanendo sempre in attesa che qualcuno li autorizzi per poi lamentarsi in privato del fatto che l’Azienda non funziona o è paralizzata. Poi, ovviamente, dedichiamo molta attenzione esattamente  al vertice di Viale Mazzini: all’AD Fabrizio Salini, al DG Alberto Matassino (che abbiamo definito abusivo perché la sua figura non è prevista da alcuna Legge e perché un ruolo del genere avrebbe dovuto essere occupato da chi conosce perfettamente l’Azienda e non da una persona alla quale è stato necessario insegnare pure da che parte stavano gli ascensori) e, infine, al responsabile della Comunicazione Marcello Giannotti per quanto ha fatto, o non ha fatto, per comunicare al pubblico, ai cittadini, quanto era doveroso e necessario (gli ricordiamo ancora una volta l’art.17 del CdS). Non sono esenti di attenzione i componenti del Cda dai quali è lecito attendersi segnali di fumo sui tanti problemi che si pongono sul futuro della Rai, in particolare economici. Ci riferiamo al canone, alla pubblicità, alle risorse tecnologiche, a Rai Way etc.

Ieri abbiamo cercato di ragionare sulla possibile proroga di questo Consiglio. Staremo a vedere quanto gli aderenti alla Premiata Ditta Trame e Complotti saranno in grado di convincere che sia opportuno percorrere questa strada (sulla sua liceità e sulla giustezza, lasciamo perdere, per ora). Si tratta di allungare i tempi di una agonia che non porta benefici a nessuno. Viceversa, ci verrebbe da aggiungere un punto sesto a quelli di ieri: perché non valutare una scorciatoia che consenta di anticipare la scadenza, andare subito ad un nuovo consiglio magari eletto anche con nuove regole (vedi www.manifestonuovarai.it) che possa prendere in mano i vari problemi sul tappeto e avere un arco di tempo ragionevole per affrontarli? Ipotesi difficile, ma non impossibile: ricordate quando alcuni mesi addietro il Ministro Gualtieri aveva pronta carta e penna per “licenziare” Salini? 

Per quanti Onorevoli Senatori e Deputati che leggono questo Blog, e che ogni tanto provano a fare una difesa d’ufficio del suo operato, è sufficiente ricordare almeno tre perimetri con i quali misurare concretamente quanto avvenuto durante questi due anni (indipendentemente dall’emergenza Covid): il Piano industriale congelato quando era già fermo da oltre un anno, le risorse economiche (il ricorso sul canone), l’efficientamento dei conti industriali (ancora nessuno ha mai detto una parola sul fatto che Rai paga 184 milioni l’anno a Rai Way per un servizio che messo a gara potrebbe costare molto molto meno) e l’innovazione di prodotti e sistemi editoriali, informativi e tecnologici (vedi Rai Play come pure vedi RaiNews24) e, infine, il mancato adempimento di obblighi previsti dal Contratto di Servizio (uno tra tutti: la rimodulazione delle testate giornalistiche). A proposito di Rai Way e delle polemiche di queste ore sul compenso del Presidente INPS: qualcuno è a conoscenza dei compensi degli amministratori strategici della quotata e controllata Rai di Via Teulada? sono pubblici: basta leggere sul sito, cioè l'AD si porta a casa oltre 450 mila euro l'anno, quasi il doppio del suo "controllante" Salini e quasi il triplo del Presidente INPS che, forse, ha qualche responsabilità pubblica di altro rilievo. 

Ovviamente, oggi non si sono letture consigliate sui quotidiani. Però abbiamo trovato una chicca interessante: leggiamo su https://www.ibc.org/trends/whats-next-for-the-bbcs-technology-strategy/ che la BBC non sta messa molto meglio di noi: in questo momento l’emittente di Servizio Pubblico britannica non ha il CTO e non sembra avere un strategia tecnologica adeguata alla sua missione. Chissà se il nostro CTO, Stefano Ciccotti, fosse mai interessato a candidarsi? In alternativa, si può sempre pensare a farlo tornare dall’esilio dorato di Via Teulada. In fin dei conti, come si legge nell’articolo, non si capisce perché uno stratega tecnologico non sia, anche fisicamente, nel cuore dell’Azienda. Loro pensano a cooptarlo in Cda, noi ci potremmo accontentare di molto meno: farci sapere quali “rischi ed opportunità” si aprono per la Rai in merito alla rete unica in UBB.

bloggorai@gmail.com

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