Sconfortati e pure un tantinello indignati. A leggere i giornali
tra ieri ed oggi basta e avanza per ribadire chiaro e tondo un concetto banale:
consiglieri di Majo e Natale… DIMETTETEVI !!! Come pure vi ha chiesto a gran voce
l’Usigrai con motivazioni ampiamente condivisibili.
Cosa aspettate? Cosa altro può succedere per suscitare anche
a voi un pizzico di indignazione e trarre le conseguenze per quanto sta avvenendo
intorno a voi e a danno della Rai? Non vi basta prendere atto che l’Azienda, il
Servizio Pubblico, ormai in queste condizioni è paralizzata e in totale balia
del Governo e dei partiti? Cosa altro dove succedere per farvi convincere che
la Rai in queste condizioni è destinata all’estinzione prima del tempo?
Non ci venite a dire che restate incollati alla poltrona per
il “bene supremo dell’Azienda” perché sapete bene che è vero esattamente il contrario.
La Rai ha bisogno, subito, di avere un vertice forte, autorevole, indipendente, capace di progettare il suo futuro e governare una crisi strategica. Sapete
bene che ci sono importanti scelte da compiere (ascolti, Rai Way, Sanremo etc)
che solo un Cda nel pieno dei suoi poteri può compiere. Se non lo volete fare
formalmente, fate almeno finta di farlo: minacciatele, fate finta di battere i
pugni sul tavolo…magari qualcuno vi crede.
Rileggete quanto vi abbiamo scritto mercoledì con la lettera aperta https://bloggorai.blogspot.com/2025/03/speciale-dimissioni-cda-rai.html prima di leggere dello scontro feroce oggi in corso tra Lega e Fratelli d’Italia per non dire tra tutti loro messi insieme. Abbiamo pure letto che l’AD si sarebbe recato a Palazzo Chigi (ma avrebbe smentito). Una volta si diceva che una smentita è una notizia data due volte.
Questo appello, ovviamente non è rivolto al consigliere Di
Pietro, eletto dai dipendenti e quindi “scelto” con criteri evidenti. Il ragionamento però vale anche per lui. Ieri ha diffuso
un comunicato dove si legge che “E' sotto gli occhi di tutti che l'ingerenza
politica blocca e rende faticosa anche la normale amministrazione dell'Azienda
e questo non è più tollerabile e sostenibile”. Già, è proprio così ... non è
più tollerabile e sostenibile. Anche a lui non gli resta che trarne le logiche
e debite conseguenze: rimettere il mandato ai suoi elettori. Si dimetta per manifesta
impossibilità a perseguire gli obiettivi che gli sono stati assegnati. Subito.
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento