Il viaggio dentro l’AI della Rai è appena cominciato e già
si deve interrompere, per il momento, in una oscura stazioncina di provincia. Ieri
abbiamo riportato il suggerimento di una metafora: “Fatte le debite
proporzioni l’Ai Rai sta ad una rete ferroviaria a binario unico con le motrici
diesel come l’Ai del resto del mondo audiovisivo sta allo Shinkansen
giapponese”. Dopo tre giorni, avvertiamo la forte sensazione che non si tratta
nemmeno di vecchie locomotrici diesel ma di tanti vagoni spinti a mano dove
ognuno va per conto suo. Però ... però… magari ci sbagliamo.
Allora, ieri mattina è successo che, del tutto casualmente,
veniamo a sapere che nientepopodimenoche l’Ufficio Studi Rai (diretto da Francesco
Giorgino, quello che sul sito Rai ha un CV “accademico” più lungo di un capitolo
dei Promessi Sposi) ha dato alle stampe lo scorso gennaio un volume con il titolo
“Trasformazione digitale e intelligenza artificiale”. Acciperbacco, perdindirindina!!! Sorpresa
sorprendente: improvvisamente ci rendiamo conto che (forse) non è del tutto vero che l’Azienda
non è impegnata sul fronte dell’Ai ma si è spinta oltre i confini delle
semplici riflessioni ed applicazioni ed è entrata nel bel mondo degli obiettivi
e delle sfide. Chapeau!!! Complimenti vivissimi.
Allora, per non farci parlare male, per prima cosa abbiamo cercato,
subito, di trovare il volume e leggerlo all’istante. Anzitutto abbiamo provato con
le due grandi reti di librerie romane, Feltrinelli e Mondadori: “Attendere
prego … il volume da Lei richiesto sarà disponibile tra qualche giorno... le
faremo sapere”. Grazie, molto gentili. Allora, visto che dopo oltre 40 anni di
onorato servizio qualche ex collega ancora lo conosco, provo a chiedere: “Visto
che il volume lo ha editato Rai Libri, mi aiuti ad averne una copia?”. Se avessi
chiesto la rivelazione dell’VIII segreto di Fatima avrei avuto migliore
risposta. Va beh… Allora, ci siamo chiesti, magari è stato presentato da qualche
parte, che so … una presentazione da qualche parte dove non siamo stati invitati,
oppure un dibattito pubblico che è come una cattedra universitaria, non si nega
a nessuno. Forse esiste una sinossi: cerchiamo in rete ma Google non da notizie.
Allora, magari, va a sapere e magari ci fosse sfuggito, ci sarà un Comunicato dell’Ufficio
Stampa Rai. Niente, buio. Continuiamo a chiedere in giro tra gli ex colleghi
che, più o meno, ne dovrebbero sapere qualcosa: “Cado dalle nubi ... di che si tratta,
chi lo ha scritto?”. Ci rimane la soluzione E-pub al modico prezzo di 14 euro …
ma Bloggorai ha una “certa” ed è abituato alla carta dove prende appunti e
mette i segnalibri, lasciamo perdere.
Leggiamo poi che il volume comprende il contributo di 21 (ventuno) studiose e studiosi. Allora, affiniamo la ricerca (in attesa, a questo punto febbrile, di poterlo leggere) e abbiamo chiesto: ma almeno il CRITS (Centro Ricerche, Innovazione Tecnologica e Sperimentazione) di Torino è stato coinvolto? Tra queste 21 consulenze, almeno uno dei 4 noti ingegneri del CRITS che in Europa, non solo in Italia, si occupano di Ai nell’ambito dei Servizi Pubblici aderenti all’EBU sono stati interpellati? Proprio nei giorni scorsi si è svolto un appuntamento importante su questo tema (per inciso, osservate la foto e fate una stima dell’età media dei partecipanti): vedi https://tech.ebu.ch/events/dts2025. Attendiamo di sapere fiduciosi.
Poi, chiediamo ancora: come si pone questo documento dell’Ufficio Studi in relazione
con il “gruppo di lavoro” delle Direzione Coordinamento Iniziative Strategiche
incaricato di “mettere a terra” quanto disposto dal recente Contratto di servizio
proprio sui temi dell’Ai? Ma, ci chiediamo più banalmente, più semplicemente, l’Azienda
che pure in mille modi è interessata e coinvolta sui temi dell’Ai è stata informata
di questa importante ricerca? Si tratta di un tema forse epocale per chi opera
nel mondo degli audiovisivi: questo materiale è stato reso disponibile almeno ai
dipendenti? Silenzio … pochi sanno … nessuno parla.
Abbiamo saputo infine che il lavoro era tutto indirizzato
sul piano della ricerca degli obiettivi e delle sfide più che su quello delle “tecnicalità”.
Quando potremo approfondire sapremo capire meglio come sia possibile distinguere
e separare questi due piani.
Bene, qualche sensazione comincia a maturare e allora, doverosamente,
prima di andare avanti in questo piccolo viaggio nell’Ai della Rai attendiamo
fiduciosi di poter leggere il prezioso volume.
Per tutto il resto, state sereni: la Rai è scomparsa dai
radar dell’attenzione mediatica e, temiamo, ci rimarrà ancora a lungo.
bloggorai@gmail.com
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