martedì 18 marzo 2025

RAI: il gioco ora è brutto, sporco e cattivo e solo i duri possono giocare

by Bloggorai ©

Era inevitabile e facilmente prevedibile: quando le idee sono confuse, quando non si sa più a che Santo votarsi, quando vedi l’avversario che affanna, il gioco si fa brutto e duro e chi ha le carte in mano cerca di affondare il colpo.

Da ieri è iniziata una partita sporca, complicata e dannata. Tutto è iniziato con un pezzo su Repubblica.it che dava notizia di un accordo di maggioranza sulle nomine Rai. Poco dopo è arrivata l’ANSA e ci ha messo il timbro. Questa mattina avviene un fatto alquanto inedito e sorprendente: pressoché tutti i giornali riportano il titolo e il contenuto dei pezzi quasi identici. Corriere “Rai, accordo sulle nomine La Lega perde una testata”, Repubblica “Rai, intesa sui tg la Lega punta i generi donne penalizzate”. La Stampa “Il valzer di viale Mazzini FdI e FI fanno il pieno La Lega esce più debole”, Il Messaggero “Rai, l'intesa sui direttori Terzulli al Tg3, Rao al Gr”, Domani “Rai, ecco le nomine: FdI prende la radio, la Lega tiene la Tgr”, il Sole 24 Ore “Rai, la maggioranza trova l'accordo sulle nomine per i Tg”. Tutti gli articoli, più o meno, riportano esattamente gli stessi nomi per le stesse caselle: come se ci fosse stata una conferenza stampa e qualcuno avesse distribuito  puntualmente e generosamente le carte. Per quanto da tanti, tanti anni, facciamo questo lavoro, una cosa del genere è rara e decisamente inconsueta, specie quando si tratta di “pastone” sul totonomine.

Cosa è successo e perché? Anzitutto vale la pena notare che il primo a lanciare il sasso sia stato il giornale diretto da Mario Orfeo, uno che sulla Rai la sa molto lunga e la sa raccontare. L’articolo di ieri mattina per certi aspetti si presentava sorprendente perché riferiva di un “accordo di maggioranza” del quale pochi erano a conoscenza. E uno di quei pochi, curiosamente, lo va a riferire a Repubblica. Nel pezzo di ieri, firmato Giovanna Vitale, non c’è traccia di “opposizione”, come se fosse svanita qual piuma al vento. E, in effetti, solo stamattina qualcuno riporta osservazioni e commenti di Ruotolo (PD, deputato europeo) e del M5S.

Allora cosa è successo, o meglio cosa si vorrebbe che succedesse? A nostro modesto avviso si sta giocando una carta sporca anzitutto sul fronte interno: si prova a forzare la mano facendo intendere che si può fare a meno della “spartizione” e che la maggioranza, esattamente con questo Cda, potrebbe fare a meno di scendere a patti con l’opposizione. E all’opposizione più avanti dedicheremo due righe. A poker si chiama “un giro al buio”: chi ci vuole stare paga prima il chip e poi prende le carte.

Poi c’è ancora, tutto scoperto, il fronte esterno: quello della presidenza. È un fronte inesistente, nel senso che è ancora tutto fermo al punto di partenza: la maggioranza vuole la Agnes e l’opposizione no. I pastoni di cui sopra riportano un nostro personale convincimento che abbiamo scritto in epoca non sospetta: non sono pochi ad avere interesse a mantenere tutto fermo, esattamente così com’è. Il primo è l’AD Rossi che si può permettere di fare o disfare a suo piacimento senza obiezioni di rilievo. Il secondo è Marano che può godere di un potere che, da consigliere semplice, non avrebbe. 

La manovra, il gioco sporco in corso, potrebbe anche proiettarsi su questo scenario? Forse si. Quanto può durare ancora tenere la posizione della Agnes presidente e quanto può resistere la minoranza a ripetere il vuoto ed inutile slogan “prima la riforma e poi le nomine” ??? Per paradossale che possa apparire, è uno scenario che potrebbe rimanere a lungo: nessuna delle due parti ha la forza e il coraggio di fare un passo, quale che sia, e non rimanere con il cerino in mano.

Infine, con queste carte in tavola per l’opposizione ora il gioco non è solo sporco ma molto pesante. Ieri abbiamo riportato il testo del recente comunicato del consigliere Natale, che diceva “ … l’interesse aziendale impone di uscire da questa palude” all’indomani dell’ultimo cda. E ora, che forse, forse, dopodomani l’AD proporrà appunto di “uscire dalla palude” e fare le “sue” nomine, ovvero quelle della sua maggioranza, ovvero quelle della maggioranza di Governo, cosa farà il consigliere eletto in “quota AVS” con simpatie PD? Il consigliere di Majo è scomparso dai radar da tempo, si sono perse le tracce se mai ne avesse lasciate. Il Corriere oggi scrive “Comincia a delinearsi la vera Rai a trazione centrodestra” … “PD e AVS denunciano le logiche spartitorie delle nomine che il M5S chiede di bloccare” e chiude con “Placati gli appetiti, l'AD Rossi potrà iniziare davvero a governare” e La Stampa ci mette il carico da 11 con “ … il cda di questo giovedì, somiglierà sempre di più a un monolite di centrodestra”.

Come se ne esce, ovvero come potrà l’opposizione evitare il noioso piantarello e salvare il salvabile? Ha una sola possibilità: chiedere le dimissioni dei due consiglieri di Majo e Natale come peraltro ha già fatto due volte l’Usigrai

La maggioranza, il Governo, vuole fare il gioco sporco e prendersi tutta la Rai? Se lo facesse tutto da solo!!!

Comunque vale la pena ricordare che le proposte di nomine, finora, non sono state ancora ufficialmente presentate al Cda: il mercatino è ancora aperto.

bloggorai@gmail.com

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