martedì 4 marzo 2025

Europa e RAI: malattia grave

by Bloggorai ©

“Questa” Europa sta male, tanto male. “Questa” Rai sta male, tanto male ... ed anche Bloggorai non si sente tanto bene.

Bloggorai non sostiene e non partecipa ad una manifestazione ambigua, equivoca e sgrammaticata, per di più convocata quasi a titolo personale, a favore e sostegno di “questa” Europa ovvero quella che abbiamo plasticamente visto nella fotografia del vertice di Londra di domenica scorsa. Questa manifestazione si presta al gioco di “questa” Europa imbelle e impotente, sparpagliata e afona e quando parla vuole essere sempre più armata e tendenzialmente fascista ai limiti del nazismo. “Questa” Europa non è stata capace di dire una sola parola univoca, forte e chiara sul genocidio di Gaza. “Questa” Europa sul tema migrazioni parla con voci razziste e xenofobe. “Questa” Europa vorrebbe non solo aumentare a dismisura le spese militari ma vorrebbe attingere i fondi per l’acquisto di nuove armi dal PNRR. “Questa” Europa sui grandi temi di solidarietà e partecipazione e comunità di interessi viaggia a velocità separate e obiettivi distinti e, infine, esattamente sul tema della guerra in Ucraina, è oggi sotto una “guida” dell’unico leader non europeo, l’inglese Starmer. L’appello a manifestare contiene alcune frasi del genere “Dite qualcosa di europeo” e lo slogan: “Qui o si fa l’Europa o si muore” per poi chiudere proponendo “unico obiettivo (non importa quanto alla portata: conta la visione, conta il valore) la libertà e l’unità dei popoli europei”. Non è sufficiente per manifestare per “questa” Europa. “Questa” Europa non ci piace e non abbiamo nessuna intenzione di alimentare o sostenere questa sua “nascita”.

Di pari livello è la riflessione su “questa” Rai. Cominciamo a ribadire un banale concetto: “questa” Rai si trova ai bordi di un processo di estinzione che potrebbe diventare irreversibile. L’assenza, il disinteresse e la svogliatezza ad affrontare i suoi grandi problemi, immediati e strategici, è il segnale più evidente di questo processo. Anche oggi, come avviene ormai da tempo, non c’è una riga di interessante da leggere se non la commemorazione di Camilleri. “Questa” Rai è indifesa (anche dal suo interno) e indifendibile dall’esterno con la “politica” che balbetta di riforma improbabile. Il suo “grande successo” è la raccolta pubblicitaria di Sanremo e “Cuoricini … cuoricini”. Vi proponiamo due piccoli quanto significativi esempi. Ieri su La Stampa è comparso un articolo con il titolo “Codice Rosso. Curarsi con la Tv” dove si parla del grande successo del genere “medical drama”. Si citano le note serie di ER-medici in prima linea come pure Grey’s Anatomy ma la Rai e i suoi prodotti che pure ci sono (Doc) e ci sono stati (Dottori in corsia) non è mai citata. Dimenticanza della giornalista? Forse.

Secondo esempio che ci riporta al tema “questa” Europa. Nei prossimi giorni si terrà un dibattito riservato sul tema “Gli Stati generali dell’informazione visti da Roma. Tutelare e sviluppare il diritto all’informazione. Un’emergenza per la democrazia” e vi parteciperanno Alberto Barachini, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio; Giacomo Lasorella, presidente dell’AGCOM; Stefano de Alessandri, amministratore delegato dell’ANSA; Francesco Giorgino, direttore della Direzione Ufficio Studi RAI; Enrico Mentana, direttore di TG La7 e Open on line; Gina Nieri, direttrice Divisione Affari Istituzionali, Legali e Analisi Strategiche di Mediaset”. Oltre a Giorgino, per quanto noi sappiamo, ci dovrebbe essere anche il presidente Rai pro tempore Antonio Marano. In altri termini: parlerà Giorgino che sul tema informazione non è ben chiaro cosa possa dire perché quel tema specifico non è nelle sue competenze aziendali (è direttore dell’Ufficio Studi) e partecipa Marano che sull’informazione non ha conoscenze ed esperienze. Nota a margine: è lo stesso Giorgino che nella "sua" rubrica si è sperticato nelle lodi del Governo come forse nemmeno Fede è stato capace di fare. 

C'è un emergenza per l'informazione del Servizio Pubblico? Forse si. Forse. 

“Questa” Europa? “Questa” Rai? No grazie ... abbiamo già dato.

bloggorai@gmail.com

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