lunedì 3 marzo 2025

La RAI "...qual piuma al vento ..."

by Bloggorai ©

Oggi è lunedì. Sarà banale dirlo ma è così. Come tutti i lunedì, come sempre e per tutti, si ricomincia la settimana.

Come la inizia Bloggorai? Di cosa si occupa stamattina? Di niente, di nulla, del vuoto cosmico (che poi non è vuoto per nulla). La Rai non c’è, è svanita, si è fluidificata, è divenuta eterea e volatile “qual piuma al vento”. Cerchiamo una notizia meritevole di attenzione, una cosa nuova sulla quale riflettere o almeno dedicare un filo di pensiero. Niente, nulla, nada, encefalogramma piatto! Ci dicono che pure la sezione “Azienda” della Rassegna stampa sia vuota. Che meraviglia.

Allora, andiamo a spigolature. Venerdì scorso è successo quello che è successo alla Casa Bianca. Un evento mediatico e politico senza precedenti. Nel mentre era in pieno svolgimento la diretta tv, sulle nostre chat si stava diffondendo la notizia e alcuni sottolineavano che RaiNews24 stava trasmettendo lo scontro aggressione di Trump a Zelensky. Pochi minuti dopo, ovviamente, i tg hanno aperto l’edizione della sera con la notizia. Ebbene, ieri veniamo a sapere dallo Studio Frasi su dati Auditel che tra le 18.51 e le 20.00 la Total Audience dei canali All News vedeva posizionarsi in testa agli ascolti Sky/Tg24con 177 mila telespettatori, a seguire TgCom24 con 44 mila e in ultima posizione RaiNews24 con 41 mila.

Ancora una volta poniamo la domanda: perché nessuno ha la voglia, la forza e il coraggio di mettere mano a questa area grigia dell’informazione pubblica? Perché la testata, diretta ad interim da Petrecca voluto fortemente dal Governo, che occupa circa 200 giornalisti con un budget considerevole, non viene affrontato come “il” problema dell’informazione Rai, la sua voragine? Perché non riesce a risalire la china di ascolti da prefisso telefonico che caratterizza la testata da anni, tanti anni? Perché l’informazione del Servizio Pubblico non riesce ad avere una testata allnews h24 forte, autorevole e di larghissimo seguito? Perché non si riesce a mettere mano ad un qualsivoglia progetto editoriale dell’informazione Rai? Perché ogni volta che qualcuno ci prova gli tagliano subito le mani e affossano ogni proposta, quale che essa sia, senza nemmeno dibatterla? Per gli smemorati di turno, ricordiamo: il Piano Gubitosi, il Piano Verdelli, il Piano Industriale 2028 (con il famigerato Allegato4) e il Contratto di Servizio nella versione precedente (art.27).

Non ci stupiamo poi se dobbiamo constatare che sulle tre reti Rai non c’è l’approfondimento giornalistico in prima serata e si preferisce la leggerezza dei pacchi e di ”cuoricini cuoricini”.

Eppure, in questo Cda siede un consigliere, Roberto Natale, che dovrebbe conoscere bene questo argomento. O no? Non gli punge mai vaghezza di sollevare un sopracciglio su questo argomento che non fosse rimandare la palla alla sua collega Maggioni come ha fatto nella sua recente intervista?

Un’altra spigolatura, rasposa quanto interessante, ci viene da un articoletto a firma di quel gran simpaticone di Aldo Grasso, noto amico della Rai. Il titolo è: “Nénéismo quantico: il salto nella nuova dimensione del PD” e leggiamo “Nénéismo quantico. Nel corso della direzione del Pd, la segretaria Elly Schlein ha ribadito la sua posizione sulla guerra in Ucraina, quella di non stare né con questo né con quello: «Non siamo con Trump e il finto pacifismo che cela una resa all’aggressore e non saremo con l’Europa per continuare la guerra». In politica, ma anche in altri ambiti, questa terza via è stata teorizzata da Roland Barthes e ha un nome preciso: nénéismo”. Accantoniamo per un momento l’ambito strettamente politico e rimaniamo in quello Rai. Nei giorni scorsi la segretaria del PD ha ribadito la nota posizione “prima la riforma e poi le nomine” che traduciamo e aggiorniamo con “né la riforma e né le nomine”. È del tutto evidente che la Rai si trova in una palude dove non riesce ad andare avanti e questo stallo la danneggia fortemente. Poi, è del tutto evidente che sarà necessario inventarsi qualcosa per rompere la palude. È del tutto evidente che la proposta “prima la riforma” è del tutto irrilevante, fragile e volatile “... qual piuma al vento” per il semplice e banale fatto che le 7 proposte depositate in VIIa Commissione Senato sono vecchie, inadeguate e frammentate tra loro, tant’è che non è nemmeno calendarizzato il dibattito e mancano ancora quelle del Governo. Di cosa parla la Schlein??? Ci viene da pensare che anche sulla Rai siamo al “Nénéismo quantico” qual “… piuma al vento”.

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