venerdì 21 marzo 2025

La RAI? Robbbba nostra!!!

by Bloggorai ©

Dal punto di vista di destra: “Missione compiuta!!! La Rai è tutta nostra, o quasi, e da adesso in poi nulla sarà più come prima! E chissenefrega se gli abbiamo dovuto lasciare una testata, il Tg3, in mano a quel marxista-leninista-maotsetungpensiero di Terzulli. E doppio chissenefrega se abbiamo affidato una direzione strategica ad un certo Coletta che, come dicono, non è nemmeno tanto dei “loro” ma sotto sotto potrebbe essere uno dei nostri, tiè!!!”. Il nostro “immaginario” (ma non tanto) interlocutore fa il segno dell’ombrello tanto per essere carino.

Dal punto di vista di “sinistra” (nb. le virgolette): “Cornuti e mazziati! Si sono presa tutta la Rai ed ora TeleMeloni è completa. Da adesso in poi nulla sarà più come prima. E adesso faranno pure i generosi: vedete, vi abbiamo lasciato quel marxista-leninista-maotsetungpensiero di Terzulli al Tg3 e un certo Coletta alla direzione del coordinamento dei generi, una posizione di assoluto rilievo strategico, e ce lo spacciano come uno dei nostri ma io qualche dubbio ce l’ho”. Il nostro “immaginario” (ma non tanto) interlocutore si mette le mani nei capelli, sconsolato.

Morale della favola n. 1: l’accordo di maggioranza ha funzionato benissimo e ieri il Cda Rai ha votato esattamente quanto era strato scritto dettagliatamente nei giorni prima.

Morale della favola n. 2: l’opposizione ieri formalmente con il voto contrario si è opposta ma sostanzialmente è inerme, innocua, inoffensiva cioè totalmente incapace a sostenere e proporre i termini di uno scontro efficace, di portare a casa un risultato quale che sia. 

Morale della favola n.3: nessuno pone il dubbio se questo Cda senza presidente validato dalla Vigilanza possa avere qualche profilo di illegittimità.

Morale della favola n.4: la riforma Rai  non è in calendario e non ci sarà per molto tempo ancora. 

Ieri, a valle del Cda, il consigliere Natale ha rilasciato dichiarazioni: “Il pacchetto di nomine sul quale ha votato il CdA Rai porta il segno vistosissimo di un accordo politico, interno ed esterno all'azienda, che mette in secondo piano le motivazioni editoriali anche quando la scelta cade su professionisti di riconosciuta competenza… il criterio aziendale ed editoriale non è il metro più importante di valutazione … Non stupisce che, in un quadro governato da tali logiche, sia ancora una volta gravemente vicina all'inesistenza la percentuale delle donne chiamate al ruolo di direttrici… Mentre il Media Freedom Act ci chiede di fare scelte all'insegna dell'autonomia editoriale, la maggioranza al contrario rende omaggio una volta di più alle "compatibilità politiche".

Quest’ultima perla di saggezza merita di essere affrontata per prima. Natale sa bene, o dovrebbe sapere, che l’EMFA all’art.5.2 richiede “l’adozione di criteri aperti nominati in base a procedure trasparenti, aperte, efficaci e non discriminatorie e su criteri trasparenti, oggettivi, non discriminatori e proporzionati stabiliti in anticipo a livello nazionale”. Un principio che si può e si dovrebbe applicare per tutte le nomine di rilievo del Servizio Pubblico. Il problema è che Natale è stato nominato esattamente “dimenticando” quanto previsto dall’EMFA. Una sciocchezzuola. Andiamo indietro sul suo comunicato: si stupisce che mancano le donne tra i nominati di ieri? Perché non si è stupito il 27 settembre scorso quando ha preso atto che, per la prima volta, non c’è una donna a rappresentare l’opposizione in Cda? Infine, Natale si sofferma sul “vistosissimo accordo politico” come se fosse una cosa nuova: era sufficiente leggere i giornali dei giorni prima: era tutto scritto e dettagliato, punto per punto. Si stupisce? Di cosa?

Aggiorniamo l’appello di Moretti a Piazza Navona del 2002: “Con questi consiglieri non vinceremo mai”. Rossi&C possono dormire sonni sereni: la Rai ora è tutta loro. No, non proprio tutta, non esageriamo: il Tg3 è nostro!

Nota a margine: molti hanno plaudito all’intervento di Benigni su Rai Uno quando ha sollevato, giustamente, il tema di Ventotene. Ci rimane un dubbio di difficile interpretazione: la Meloni ha provocato il Parlamento sapendo quanto avrebbe detto Benigni la sera oppure Benigni ha risposto a quanto detto dalla Meloni la mattina? I due fatti certamente non sono disgiunti tra loro. Certamente il tema Ventotene è stato molto utile alla Meloni. L’arma di distrazione di massa ha funzionato benissimo.

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