Dal punto di vista di destra: “Missione compiuta!!! La Rai è
tutta nostra, o quasi, e da adesso in poi nulla sarà più come prima! E chissenefrega se
gli abbiamo dovuto lasciare una testata, il Tg3, in mano a quel marxista-leninista-maotsetungpensiero
di Terzulli. E doppio chissenefrega se abbiamo affidato una direzione
strategica ad un certo Coletta che, come dicono, non è nemmeno tanto dei “loro”
ma sotto sotto potrebbe essere uno dei nostri, tiè!!!”. Il nostro “immaginario”
(ma non tanto) interlocutore fa il segno dell’ombrello tanto per essere carino.
Dal punto di vista di “sinistra” (nb. le virgolette): “Cornuti
e mazziati! Si sono presa tutta la Rai ed ora TeleMeloni è completa. Da adesso
in poi nulla sarà più come prima. E adesso faranno pure i generosi: vedete, vi
abbiamo lasciato quel marxista-leninista-maotsetungpensiero di Terzulli al Tg3
e un certo Coletta alla direzione del coordinamento dei generi, una posizione di
assoluto rilievo strategico, e ce lo spacciano come uno dei nostri ma io qualche
dubbio ce l’ho”. Il nostro “immaginario” (ma non tanto) interlocutore si mette
le mani nei capelli, sconsolato.
Morale della favola n. 1: l’accordo di maggioranza ha
funzionato benissimo e ieri il Cda Rai ha votato esattamente quanto era strato
scritto dettagliatamente nei giorni prima.
Morale della favola n. 2: l’opposizione ieri formalmente con il voto contrario si è opposta ma sostanzialmente è inerme, innocua, inoffensiva cioè totalmente incapace a sostenere e proporre i termini di uno scontro efficace, di portare a casa un risultato quale che sia.
Morale della favola n.3: nessuno pone il dubbio se questo
Cda senza presidente validato dalla Vigilanza possa avere qualche profilo di illegittimità.
Morale della favola n.4: la riforma Rai non è in calendario e non ci sarà per molto tempo ancora.
Ieri, a valle del Cda, il consigliere Natale ha rilasciato
dichiarazioni: “Il pacchetto di nomine sul quale ha votato il CdA Rai porta il
segno vistosissimo di un accordo politico, interno ed esterno all'azienda, che
mette in secondo piano le motivazioni editoriali anche quando la scelta cade su
professionisti di riconosciuta competenza… il criterio aziendale ed editoriale
non è il metro più importante di valutazione … Non stupisce che, in un quadro
governato da tali logiche, sia ancora una volta gravemente vicina
all'inesistenza la percentuale delle donne chiamate al ruolo di direttrici… Mentre
il Media Freedom Act ci chiede di fare scelte all'insegna dell'autonomia
editoriale, la maggioranza al contrario rende omaggio una volta di più alle
"compatibilità politiche".
Quest’ultima perla di saggezza merita di essere affrontata
per prima. Natale sa bene, o dovrebbe sapere, che l’EMFA all’art.5.2 richiede “l’adozione
di criteri aperti nominati in base a procedure trasparenti, aperte, efficaci e non
discriminatorie e su criteri trasparenti, oggettivi, non discriminatori e proporzionati
stabiliti in anticipo a livello nazionale”. Un principio che si può e si dovrebbe
applicare per tutte le nomine di rilievo del Servizio Pubblico. Il problema è
che Natale è stato nominato esattamente “dimenticando” quanto previsto dall’EMFA.
Una sciocchezzuola. Andiamo indietro sul suo comunicato: si stupisce che mancano
le donne tra i nominati di ieri? Perché non si è stupito il 27 settembre scorso
quando ha preso atto che, per la prima volta, non c’è una donna a rappresentare
l’opposizione in Cda? Infine, Natale si sofferma sul “vistosissimo accordo
politico” come se fosse una cosa nuova: era sufficiente leggere i giornali dei giorni
prima: era tutto scritto e dettagliato, punto per punto. Si stupisce? Di cosa?
Aggiorniamo l’appello di Moretti a Piazza Navona del 2002: “Con
questi consiglieri non vinceremo mai”. Rossi&C possono dormire sonni sereni:
la Rai ora è tutta loro. No, non proprio tutta, non esageriamo: il Tg3 è
nostro!
Nota a margine: molti hanno plaudito all’intervento di Benigni
su Rai Uno quando ha sollevato, giustamente, il tema di Ventotene. Ci rimane un
dubbio di difficile interpretazione: la Meloni ha provocato il Parlamento
sapendo quanto avrebbe detto Benigni la sera oppure Benigni ha risposto a
quanto detto dalla Meloni la mattina? I due fatti certamente non sono disgiunti
tra loro. Certamente il tema Ventotene è stato molto utile alla Meloni. L’arma
di distrazione di massa ha funzionato benissimo.
bloggorai@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento