Oggi c’è una notizia, apparentemente piccola piccola, che
riferisce sull’esito del referendum dei lavoratori Rai per il rinnovo del Contratto
di lavoro. La notizia è riportata in poche righe solo da alcuni giornali ma non
è irrilevante. Ieri hanno votato circa il 76% degli aventi diritto ed hanno
votato si alla bozza di nuovo Contatto il 79% con circa 5.700 voti e no con il
20% e 1.500 voti.
L’AD Rai, Giampaolo Rossi, e la consigliera Frangi hanno festeggiato:
“…tappa importante di coesione e passaggio necessario verso la Media Company …”.
Al momento in cui scriviamo, non abbiano notizie di comunicati
sindacali. Abbiamo chiesto a qualche nostro ex collega un giudizio: “Ci hanno
preso per stanchezza”… “Un Contratto da Terzo mondo”… “Ha vinto l’Azienda … hanno
dettato tempi e condizioni” e così via. Evidente però che se invece la
maggioranza ha votato si avrà ritenuto soddisfacenti i nuovi termini contrattuali.
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Ps: vale la pena ricordare questo giorno. Più o meno, oggi
15 marzo, intorno a mezzogiorno, Cesare si incamminava verso la Curia di Pompeo
(ai giorni nostri meglio conosciuta come Largo Argentina). Più o meno, poco
prima di quella stessa ora, si fece avanti verso il corteo imperiale l’indovino
Spurinna con l’ammonizione “Cesare, guardati dalle Idi di Marzo” e Cesare, poco
dopo rispose “Spurinna, le Idi di Marzo sono arrivate e niente è successo!”. Ma
nelle ose successive è successo che il filosofo Artemidoro, incontrando nei
pressi del Senato uno dei congiurati, Bruto, ebbe la conferma che qualcosa
stava per succedere. Di gran fretta scrisse su un papiro un breve testo che
fece avere a Cesare “… guardati da Bruto, Cassio, Decimo, Casca, Trebonio… i
senatori ordiscono una congiura”. Ancora
una volta Cesare non ha voluto credere a chi gli era vicino e sodale e, lentamente
e inesorabilmente, si avviò verso i gradini nell’area sacra del tempio di
Giuturna dove, nel 44 avanti Cristo, si consumò la congiura e avvenne il
cesaricidio. Il luogo esatto sembra si astato ritrovato e si tratterebbe di una
piattaforma di marmo che Ottaviano Augusto fece erigere per ricordare la sua
figura paterna adottiva e ricordare ai posteri la gloria di Cesare.
Anche allora si vivevano tempi incerti e confusi, gli stessi
congiurati poi si divisero tra loro e il tragico complotto ebbe il risultato
dell'inizio di un lungo periodo di lotte intestine.
nota a margine. oggi alle 15.30, al Foro Romano avverrà la rievocazione della nota orazione funebre di Antonio e Bruto: Roma doveva scegliere il proprio futuro.
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