lunedì 13 gennaio 2025

RAI: disordine e incertezza sotto il cielo d'inverno

byBloggorai ©

Grande è la confusione sotto il cielo. (Dunque) La situazione è eccellente.

(la frase è attribuita a Mao Tse Tung ma si ritiene che la origine sia da attribuire a Confucio. Inoltre, il termine “confusione” viene spesso o sostituito o integrato da “disordine”)

Non c’è dubbio alcuno sul fatto che stiamo vivendo un momento di grandissima turbolenza che attraversa diversi piani: da quello internazionale a quello di casa nostra dove, per ultima, la vicenda Sala/Abedini/Trump/Musk qualche “problemino” lo evidenzia. Il Governo sembra stabile ma forse non lo è quanto sembra.

Dunque, la situazione è estremamente disordinata e forse non proprio eccellente.

Giù pe’ li rami, la Rai è nel pieno della “confusione” o del “disordine” che dir si voglia e lo abbiamo riassunto nei giorni scorsi. Nota margine: in questi giorni di pressoché assoluto silenzio sulla stampa, Bloggorai sta registrando un numero di lettori senza precedenti, da record. L’ultima notizia di rilievo è di ieri pomeriggio e si riferisca ad un problema ultradecennale: l’amianto a Viale Mazzini. A seguito di una ispezione della ASL è stata decisa la “chiusura” dei primi due piani del Palazzo (non si sa poi come si potranno raggiungere quelli superiori) in attesa che, forse, ci possa essere un intervento della Magistratura. Ieri, appunto, i sindacati prima e il consigliere Di Pietro hanno chiesto di attivare da subito, da oggi, lo smart working per tutti i lavoratori presenti nel Palazzo. Domandina allegata: ma gli altri consiglieri sono a conoscenza del problema oppure lo sa solo Di Pietro?  

Ieri sera il Servizio Pubblico ha mandato in onda una sfida “epocale”: da un lato su RaiDue il celebre cartone giapponese (“anime” come meglio si definisce) Goldrake e dall’altro una puntata monumentale di Report su Rai Tre dove si ricostruiscono oltre 40 anni di fatti e misfatti di storia italiana tra mafia, politica, apparati dello stato deviati e poteri più o meno occulti. Tanta, tanta roba che avrà fatto venire violenti attacchi di orticaria a tanta gente che ancora si aggira sulla scena istituzionale. E, forse, anche dentro la Rai. Come è andata a finire la sfida, almeno per gli ascolti, lo sapremo tra poche ore quando saranno resi noti i dati Standard Auditel e nel pomeriggio quando sapremo il Total Audience. Ma è del tutto evidente che non si è trattato solo di una sfida sugli ascolti come qualcuno ha voluto far credere e tantomeno siamo propensi a ritenere che ci sia stato un “disegno” al fine di danneggiare Report. Il tema centrale è il ruolo, la capacità della Rai di proporre un servizio giornalistico di approfondimento che possa mettere i telespettatori in grado di sapere e quindi di capire ovvero diradare la “confusione e il disordine”. È infatti utile e necessario sapere se, ad esempio, corrisponde a verità o meno che il senatore Renzi avrebbe data una certa disponibilità a sostenere un candidato Presidente della Repubblica propenso a dare la grazia a Marcello dell’Utri. È infatti utile e necessario sapere se, ad esempio, corrisponde a verità o meno che Pier Ferdinando Casini ha un atteggiamento “solidale” con lo stesso dell’Utri (nota di MD e dichiarazioni di Peter Gomez). Per quanto riguarda infine le curiosità di Bloggorai, è utile e necessario sapere e capire il percorso che ha portato il ritorno di Massimo Giletti da La7 a Rai in seguito a certe sue “attenzioni” su vicende e personaggi  a cavallo tra mafia e politica, appunto. Giletti è tornato a spiegare “Lo stato delle cose” sul Servizio Pubblico (peraltro, con ascolti da prefisso telefonico) ma non è spiegato in alcun modo “lo stato delle cose” intorno al suo ritorno in Rai. Un dettaglio ma, forse, interessante, che cercheremo di sapere.  

Chiudiamo con una nota sugli ascolti tv. Ci siamo presi la briga di confrontare i dati Standard Auditel (quelli del mattino) con quelli Total Audience (escono il pomeriggio) di sabato scorso. Il segno rilevante è che Rai perde su tutti i fronti nel day time e nel prime time, sia sullo Standard che sul TA. La differenza tra i due dati, ovvero quanto incide la TA sugli ascolti standard, è marginale: parliamo di poco scarto sia in termini di numeri assoluti che di percentuale di share. È un “fenomeno” che sta crescendo con il crescere dei numeri disponibili: diciamo che si sta profilando una tendenza e non sembra per nulla favorevole a Rai.

bloggorai@gmail.com

 

ps: rimanete sintonizzati, ci potrebbe essere un secondo post in giornata.  

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